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Musei, biblioteche e archivi: una convergenza possibile
Padova, 18 gennaio 2007

Le reti e i sistemi universitari

Laura Tallandini, Elisabetta Marinoni, Università di Padova


Introduzione
Negli ultimi dieci anni le biblioteche in generale e le biblioteche di università in particolare, hanno subito cambiamenti radicali. Alla base di questi cambiamenti stanno da un lato lo sviluppo del web e la crescita esponenziale delle risorse digitali, dall'altro l'affermarsi dell'economia basata sulla conoscenza che modifica radicalmente il rapporto del cittadino/utente con le risorse documentali.

Biblioteche e società della conoscenza: nuovi scenari
Siamo di fronte a un profondo mutamento del contesto innescato dalle nuove tecnologie: questo mutamento globale sta significativamente cambiando le aspettative ed esigenze informative degli utenti e il loro modo di interagire con le biblioteche.
Le biblioteche continuano ad essere, come nel passato, il punto di mediazione tra utente e documento ma sono cambiati sia le esigenze degli utenti che il concetto di documento. Da un lato si annullano, dal punto di vista dei servizi richiesti, le tradizionali suddivisioni di biblioteche in Biblioteche di Università, Biblioteche del territorio, Biblioteche speciali; dall'altro, gli utenti hanno esigenze molteplici e mutevoli ed integrano nel loro spazio conoscitivo risorse sempre più eterogenee.
Le biblioteche diventano quindi reti dinamiche di aggregazione di risorse costruite sulle esigenze dell'utente. L'uso di queste risorse avviene indipendentemente dalla collocazione delle stesse e dalla funzione per la quale sono state create.
L'integrazione funzionale costituisce una ricchezza se risponde efficacemente alle crescenti aspettative dell'utente. Deve però garantire e preservare le identità culturali specifiche, evitando il rischio di omologazione, di sovrapposizioni diseconomiche e di lacune culturali. Integrazione non significa semplificazione e appiattimento. L'utente deve poter disporre di strumenti sempre più raffinati che soddisfino richieste complesse e articolate.
Il modello a rete sembra essere quello che meglio risponde oggi all'esigenza dell'utente di poter disporre di risorse informative continuamente ridefinite sulle sue esigenze specifiche.

Le Biblioteche del Sistema Universitario Italiano
Le biblioteche universitarie costituiscono nel panorama culturale nazionale una risorsa ricca e articolata, come testimonia la tabella sotto riportata.

Biblioteche 1350
Personale dedicato 5200 addetti
Utenza Istituzionale docente 47.000
Utenza Istituzionale Studente 1.700.000
Spazi 675.000 mq (oltre 400.000 accessibili all'utenza
Posti di lettura complessivi/per biblioteca 84.5000/ 63
Patrimonio informativo 52.000.000 (volumi)
Testate di periodici in abbonamento 241.000
Acquisizioni (Vol./anno) 1.100.000
Spese annue 115 milioni di Euro
Gruppo GIM (Gruppo Interuniversitario di Monitoraggio) dati 2003.

Le biblioteche di università servono oggi un bacino di utenti molto più ampio di quello tradizionalmente costituito dagli utenti istituzionali. Si rivolgono infatti alle biblioteche di università: professionisti, studenti delle scuole secondarie, studiosi, utenti occasionali con bisogni informativi specifici, ecc.

Le Biblioteche di università forniscono direttamente all'utenza istituzionale e non: Per sviluppare servizi sempre più efficaci le biblioteche di università hanno dato vita a esperienze di cooperazione inter-universitaria su obiettivi concreti e specifici come i network disciplinari (Essper, Matematica etc ) e le aggregazioni per gli acquisti consortili dei Periodici elettronici e delle banche dati.
I raggruppamenti consortili per la contrattazione con gli editori costituiscono uno dei punti di maggiore successo della cooperazione interuniversitaria infatti hanno portato alla definizione di contratti meno onerosi e al conseguimento di ulteriori risultati positivi: Tuttavia il sistema bibliotecario universitario presenta ancora forti criticità per la mancata integrazione delle risorse (es. 213 OPAC in 77 Atenei) e uno sviluppo troppo lento dei servizi (nel 2003 il 42% delle biblioteche dichiara di avere 0 o 1 PC come postazione al pubblico).

Il Sistema Bibliotecario di Ateneo e il territorio
La convenzione con la Biblioteca Universitaria (1992) ha sancito formalmente la collaborazione dei due Enti per sostenere l'automazione all'interno del progetto del Servizio Bibliotecario Nazionale SBN come Polo Universitario Veneto (PUV).
A tale nucleo fondante hanno via via aderito quasi tutte le biblioteche più significative del territorio padovano e non, che, a partire dal settembre 2006 hanno costituito il Sistema Bibliotecario Padovano. La gestione biblioteconomica e di servizi sono curate dal Centro di Ateneo per le Biblioteche, la gestione informatica e dei collegamenti di rete dal Centro di Calcolo dell'Università.
Le istituzioni cooperanti condividono il sistema di automazione dell'Ateneo e alimentano lo stesso catalogo bibliografico, sulla base di apposite convenzioni Il catalogo, in linea e ad accesso aperto, del Sistema Bibliotecario Padovano è quindi il risultato della collaborazione delle principali istituzioni bibliotecarie cittadine. A luglio 2006 il catalogo conta oltre 1.300.000 registrazioni bibliografiche relative a circa 2.000.000 di volumi. La politica di sviluppo dei servizi è autonoma per ogni istituzione, tutte sono tenute a seguire gli standard di catalogazione e a condividere le informazioni attraverso il Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN).

Biblioteche di Enti o Istituti di studio e/o di ricerca pubblici e privati: Biblioteche Ecclesiastiche: Biblioteche di ente locale: Biblioteche statali: Biblioteche di sedi staccate dell'Università: La convenzione tra l'Università e il Comune ha costituito un ulteriore importante passo operativo per attuare la visione di un servizio integrato, permettendo la visibilità in un unico catalogo elettronico del patrimonio bibliografico dell'Università di Padova e delle biblioteche comunali (La convenzione con il Comune data 2003, è l'ultima, in ordine di tempo.)
Il Sistema Bibliotecario di Ateneo inoltre da alcuni mesi sta sperimentando l'apertura serale di alcune biblioteche per favorirne la fruizione, oltre che da parte degli studenti universitari, anche da parte degli utenti del territorio e degli studenti lavoratori. Per esempio la biblioteca di Psicologia offre un orario di apertura esteso fino alle 23.00 e ha in programma per il periodo estivo conferenze e letture serali che si protrarranno sino a notte inoltrata. Questo potrà sostenere la riqualificazione del territorio nel quale la biblioteca è inserita e comunque amplierà l'offerta culturale della città.

I progetti speciali:progetto cinquecentine e progetto seicentine
Tra i progetti che sono sostenuti all'interno del Sistema va ricordato per la sua eccezionalità il progetto cinquecentine. Nato dalla collaborazione di tre importanti istituzioni Seminario, Ateneo, Fondazione Cariparo, il progetto ha avuto come obiettivo la valorizzare di un patrimonio culturale importante per Padova e per tutta la comunità scientifica. Ha rappresentato inoltre un'occasione di lavoro qualificato per giovani laureati inoccupati.
L'Ateneo di Padova ha fornito consulenza scientifica e progettuale, il Seminario vescovile un patrimonio immenso conosciuto da pochi, esempio di sensibilità nuova anche delle biblioteche ecclesiastiche e la Fondazione Cariparo le risorse finanziarie per il territorio.
I risultati conseguiti sono stati estremamente positivi, sono stati infatti catalogati 10.335 esemplari, dato di eccezionale importanza se si pensa che la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze possiede circa 29.000 cinquecentine.
I risultati positivi di questo progetto hanno dato vita al Progetto di catalogazione dei volumi del XVII secolo conservati presso il Seminario Vescovile. Si stima di catalogare in quattro anni circa 13.000 volumi. Si prevede di integrare questo progetto con quello di catalogazione delle seicentine della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma (BNCR).

Conclusioni
Come si è detto l'interazione tra biblioteche dell'Università e territorio è sempre più rilevante e si orienta essenzialmente lungo due direttrici che costituiscono un ideale filo rosso che lega l'Ateneo territorio stesso: da un lato l'offerta di servizi ai cittadini attraverso l'apertura di nuovi e qualificati spazi di studio e lettura, una significativa estensione degli orari di apertura delle strutture ed un servizio di reference sempre più puntuale ed orientato all'utenza non solo istituzionale; dall'altro la consulenza scientifica e il sostegno professionale a progetti di recupero e valorizzazione di documenti preziosi e unici, conservati presso le istituzioni presenti sul territorio.


Copyright AIB 2008-02, ultimo aggiornamento 2008-02-24 a cura di Giovanna Frigimelica
URL: http://www.aib.it/aib/sezioni/veneto/s070118/tallandini.htm


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