AIB. Sezione Veneto. Congressi
Musei, biblioteche e archivi: una convergenza possibile
Padova, 18 gennaio 2007
Monica Celi, Museo di Storia Naturale e Archeologia, Montebelluna
Un po' di storia
La rete tra i musei dell'alta marca nasce a partire dal 2002. L'idea iniziale era nata in conseguenza ad una mostra AKEO i tempi della scrittura, che aveva visto coinvolti il Museo di Montebelluna e l'allora neo nata Tipoteca Italiana, Museo del Carattere di Cornuda. La mostra era infatti collocata nelle due sedi comprendendo ambiti temporali diversi. L'ottimo risultato ottenuto, sia in termini economici che di ampliamento del targhet per entrambe le strutture, aveva spinto i due musei a riflettere sull'opportunità di unire le proprie risorse per raggiungere determinati obiettivi.
Nasceva così un logo e un nome (M.A.M. Musei Alta Marca), una sorta di contenitore che andava riempito di contenuti e significato. Il primo passo è stato quello di incontrare le altre realtà museali presenti nel territorio per verificare opportunità, sinergie e attività comuni possibili.
La realtà museale del nostro territorio è caratterizzata da un'importante diversità, non solo in termini contenutistici. Si tratta di una diversità di targhet, di tempi e modi d'accesso, una diversità geografica, ma soprattutto gestionale, che se da un lato costituisce una ricchezza dall'altro crea difficoltà di relazione in quanto anche le più semplici operazioni seguono procedure diverse a seconda se la struttura è un museo di ente pubblico, un museo privato, una Fondazione. Un altro importante discrimen sta anche nelle risorse a disposizione in termini di personale, spazi ed economiche. Alcuni dei musei contattati pur manifestando un interesse iniziale (nel primo depliant stampato per la rete erano presenti ben sette strutture culturali dell'alto trevigiano), proprio per la loro diversità di bisogni e di obiettivi, dopo un breve periodo sceglievano di staccarsi e di attendere che la rete diventasse una struttura consolidata.
La struttura del M.A.M.
Dopo un primo periodo fatto di incontri, visite alle strutture, confronti la "rete" che alla fine ne è uscita è per certi aspetti un po' anomala e si pone su più livelli. Un livello più ampio vede coinvolti cinque musei, Museo di Storia Naturale ed Archeologia di Montebelluna, Tipoteca-Museo del Carattere di Cornuda, Museo Civico di Asolo, Museo dello Scarpone di Montebelluna e Museo "La terra e L'uomo" di Crocetta del Montello. La rete a questo livello prevede una collaborazione limitata e saltuaria tarata su determinate opportunità molto circostanziate, es. partecipazione a fiere e saloni. Più frequente è la collaborazione che si stringe tra un numero ristretto di partecipanti alla rete per la realizzazione di progetti specifici, più organici e strutturati, es. una mostra, un evento culturale. Ancora costituisce invece un rapporto stabile nell'ambito della rete quello che vede coinvolti il Museo Civico e il Museo dello Scarpone di Montebelluna e la Tipoteca Italiana e che riguarda il servizio di coordinamento per la didattica. Dal 2003 è stato infatti costituito il centralino didattico del M.A.M. che raccoglie le prenotazioni per le attività didattiche offerte dalle tre strutture alle scuole. Il centralino si trova fisicamente nel Museo Civico di Montebelluna, ma ha un numero dedicato che risponde come Musei Alta Marca. L'attività di rete non comprende solo il centralino didattico ma è sviluppata anche attraverso altre sinergie. Le spedizioni del materiale promozionale di tutte le strutture alle scuole vengono coordinate e fatte congiuntamente consentendo così un notevole risparmio economico e di personale, la visita di uno dei musei da la possibilità di visitare l'altro con biglietto ridotto operando così una promozione reciproca, si progettano insieme mostre e conferenze, ed esiste un protocollo d'intesa che stabilisce l'impegno di ogni struttura a far si che la rete venga valorizzata.
La rete del M.A.M. si configura quindi come una rete particolare, nasce dal basso, dalle esigenze specifiche delle singole strutture che si auto-coordinano per raggiungere un obiettivo comune, ma proprio per questa sua caratteristica essa richiede però uno sforzo importante da parte delle stesse strutture coinvolte, richiede tempo, strumenti adeguati, conoscenza delle attività, talvolta molto diverse da museo a museo, dei diversi targhet, dei diversi obiettivi.
Questi limiti, spesso riconducibili ad una carenza di risorse da investire, sono stati determinati nel dare alla rete del M.A.M. una ben precisa connotazione. Si configura come una rete libera che funziona oggi più per opportunità che per una programmazione specifica, fatta salva l'esperienza del centralino didattico che sta dando riscontri estremamente positivi non solo in termini economici ma anche e soprattutto di incremento di utenza numerico e di differenziazione delle categorie.
Tracciando un bilancioUna prospettiva per il futuro
La rete del M.A.M., pur nei suoi limiti, è un esempio di come le reti possono nascere anche senza una volontà di costituzione a livelli superiori rispetto a quelli delle singole realtà coinvolte. Può nascere quindi come espressione diretta del bisogno dei singoli che superate barriere e iati vedono nella propria intrinseca diversità un valore da proporre, un valore che unisce e non divide, nel raggiungimento dell'obiettivo comune di conservare, valorizzare e promuovere il patrimonio culturale di un territorio. Un patrimonio fatto di tanti piccoli e grandi elementi che solo se interagiscono tra loro, pur conservando il proprio "habitat" consentono ad un "ecosistema" culturale di sopravvivere e di riprodursi.
Soprattutto sarà necessario imparare da altre esperienze in seno al mondo museale ma anche nate in altri ambiti coinvolgendo strutture culturali quali le biblioteche e gli archivi. A questo proposito piace immaginare una rete tridimensionale che metta in contatto su diversi livelli tutte queste strutture culturali in modo trasversale. I musei oltre alle collezioni spesso hanno biblioteche, centri di documentazione e archivi propri, e ancora i musei per le loro diverse attività hanno bisogno di confrontarsi spesso con biblioteche e archivi del proprio territorio. L'auspicio è quindi di poter vedere in futuro una piena collaborazione tra tutte quelle strutture ed enti che nel territorio si occupano e preoccupano della cultura e del patrimonio culturale. Tutto questo nel rispetto delle reciproche identità, ma con l'obiettivo di condividere risorse e potenzialità specifiche per offrire alle generazioni di oggi e di domani nuove opportunità di crescita ed integrazione culturale.
Copyright AIB 2008-02, ultimo
aggiornamento 2008-02-24 a cura di Giovanna
Frigimelica
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