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Musei, biblioteche e archivi: una convergenza possibile
Padova, 18 gennaio 2007

Reti di biblioteche scolastiche nel Veneto

Marina Bolletti, Biblioteca del Liceo scientifico Alvise Cornaro, Padova


E' noto che in Italia le biblioteche scolastiche hanno da sempre grandi difficoltà a crescere e svilupparsi correttamente, in particolare a causa della mancata istituzione della figura del bibliotecario scolastico negli organici della scuola italiana, oltre che dalla cronica mancanza di risorse.
E' però anche vero che in alcune situazioni locali, per motivi svariati e diversi, le biblioteche scolastiche si sono ugualmente sviluppate, e sono oggi una realtà riconoscibile e riconosciuta, con fisionomia specifica e ben radicata nel sistema territoriale, anche se sono sempre vivi i problemi e le difficoltà legate alla loro stessa costituzione.
Si può senza dubbio affermare che negli ultimi 15 anni il Veneto è stato, sotto questo punto di vista, un luogo di sviluppo privilegiato, per una serie di ragioni che qui di seguito sinteticamente segnaliamo.

L'attività di formazione presso l'Università di Padova
Presso il Dipartimento di Scienze della Formazione dell'Università di Padova la prof. Donatella Lombello, ha elaborato fin dal 1991/92 un progetto ampio e articolato di formazione, rivolto in particolare ai bibliotecari scolastici del Veneto, ma anche a quelli di tutta Italia, proseguito con azioni diverse fino ad oggi. Sono stati organizzati:
  1. convegni nazionali e internazionali
  2. corsi di formazione specifici dal 1997
  3. un master per il bibliotecario scolastico dal 2001
  4. un Gruppo di ricerca sulle B.S. dell'AIB Veneto (dal 1993, con riunioni a cadenza mensile)

Lo sforzo consapevole della prof. Lombello e dei suoi collaboratori in questi anni è stato quello di fornire a coloro che, a vario titolo e con diversi approcci e tempi, si dedicavano all'organizzazione delle biblioteche scolastiche, una formazione di base nei vari aspetti professionali di questo lavoro, ma anche la coscienza della necessità di una cooperazione su livelli di competenze riconosciute dalla comunità dei bibliotecari.
Questa impostazione è presente in particolare nei corsi organizzati da Lombello per i progetti nazionali (i cosiddetti B1 e B2, anni 1999-2000) con il Ministero della Pubblica Istruzione, che per la prima volta riconoscono ad alcune biblioteche scolastiche selezionate in tutto il territorio italiano un minimo di fondi sia per attrezzature e risorse documentarie, sia per la formazione del proprio personale. In questi corsi, e nei successivi, la formazione è organizzata sulla base dei filoni di competenze stabiliti dalle Linee guida dell'IFLA, e vede come docenti esperti e bibliotecari di tutta Italia.

La diffusione delle Linee guida dell'IFLA
Negli stessi anni vengono diffuse e discusse in Italia le Linee guida dell'IFLA per le biblioteche scolastiche, che producono una forte spinta in avanti tra i bibliotecari scolastici nella consapevolezza dell'importanza e della specificità del proprio ruolo e delle proprie competenze nella scuola.
Ricordiamo come i documenti dell'IFLA abbiano ribadito che il ruolo della biblioteca scolastica consiste
  1. nell'essere un'effettiva risorsa culturale interna alla scuola, con il proprio personale, le proprie raccolte e le proprie strutture costantemente definiti sulla base della natura dei compiti degli insegnanti;
  2. nel costruire una positiva relazione tra gli insegnanti e i bibliotecari a vantaggio dell'apprendimento degli studenti;
  3. nel contribuire a una politica scolastica globale in cui tutti gli insegnanti e gli specialisti sviluppino le abilità nell'uso dell'informazione e aiutino gli studenti a metterle in pratica quando è necessario;
  4. nello sviluppare un processo in cui si passi dall'insegnamento basato sull'uso delle risorse all'apprendimento attraverso le risorse.
Carroll [1990], p. 2

Inoltre le Linee guida dell'IFLA si concentrano anche sul bibliotecario scolastico, o comunque sul responsabile della B.S., fornendo un vero e proprio manuale per la sua formazione e il suo aggiornamento, descrivendone nel dettaglio le competenze e insistendo sulla necessità che sia formato ad alti livelli, comunque adeguati alla sua qualità di professionista dell'informazione.
Il bibliotecario scolastico è impegnato nello sviluppo delle tecnologie informatiche e dei nuovi media e ha un importante ruolo educativo:

  1. fornire e organizzare l'informazione,
  2. integrare nel curricolo le information handling skills,
  3. aiutare gli studenti a sviluppare capacità autonome di ricerca e apprendimento,
  4. collaborare nell'introduzione delle nuove metodologie
Hannesdottir [1995]

Nell'ultimo documento ufficiale IFLA sulle B.S., punto di arrivo di una lunga e dibattuta riflessione, tenuta in convegni, congressi, pubblicazioni e consultazioni si ribadisce che il compito essenziale della bibloteca scolsatica è far apprendere le lifelong learning skills, essenziali per l'individuo della società attuale, a cui sono richieste incessanti disponibilità al cambiamento e relative capacità.
The IFLA/Unesco school library guidelines [2002]

Il ruolo degli Enti territoriali
A fronte di una nuova coscienza professionale acquisita da parte di molti bibliotecari scolastici (pur restando questa funzione ancora in mano a insegnanti e personale della scuola non strutturato), le reti di biblioteche scolastiche nascono dal basso, provenendo spontaneamente da una necessità di base sentita nella scuola, da attività comuni svolte da docenti responsabili, progetti di promozione della lettura, creazione di cataloghi, collaborazione e scambio di esperienze didattiche che hanno come centro vitale la biblioteca scolastica.
Un ruolo importante di sostegno e cooperazione non possono non averlo i sistemi territoriali locali (laddove sono abbastanza forti), le altre biblioteche, ma anche, a volte, gli Enti locali, che possono intervenire con diverse azioni di supporto, e a volte lo fanno. Insomma, per venire alla luce le biblioteche scolastiche devono trovare ascolto e sostegno in altri sistemi, in realtà istituzionali, in altre reti aperte sul territorio. Ma sempre nella coscienza comune che all'interno del sistema territoriale esse devono mantenere il loro ruolo e la loro fisionomia, in relazione ai loro specifici compiti.

Un esempio padovano. Nella pubblicazione di Raffaella Piva, Le biblioteche e la città, Mazziana, Verona 1997, una guida alle biblioteche di Padova, è rintracciabile chiaramente una visione delle possibilità di essere e di realizzarsi di un'ottica di rete. Si veda a questo proposito anche la discussione che ne derivò poi nell'ambito di un seminario sui repertori di biblioteche tenutosi a Treviso il 24 maggio 2002. Uno dei capitoli del libro è appunto dedicato alle biblioteche scolastiche presenza naturale e insopprimibile del sistema territoriale.

Reti di bilioteche scolastiche nel Veneto: una piccola rassegna in abbozzo
Oltre a queste tre reti abbastanza sviluppate e dotate di siti propri e di persone di riferimento, per le altre province si deve fare riferimento ai sistemi bibliotecari territoriali, e verificare poi le singole biblioteche, ma manca una vero e proprio collegamento.

In coda a questa breve recensione, è utile anche sapere che nel 2003 Roberta Bozzao, a conclusione del Corso di laurea in Conservazione dei Beni Culturali, Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli studi di Venezia, ha svolto la sua tesi di laurea in archivistica e biblioteconomia, relatore prof. Riccardo Ridi, correlatore dott.sa Antonella De Robbio, sul tema: Le biblioteche scolastiche venete in rete: collaborazione nel mondo reale e virtuale con censimento e analisi dei siti web e degli opac delle scuole medie superiori, leggibile in versione ridotta al sito http://www.burioni.it/forum/bozzao/indice.htm, dove possono essere reperite altre interessanti notizie.

Una proposta
E' molto importante che le biblioteche scolastiche trovino la loro collocazione nel sistema delle reti e dei centri di documentazione del territorio, nella logica propria anche di questo convegno, quella di una collaborazione tra istituti culturali, vissuta nei termini di una convergenza possibile. Questo le toglie dall'isolamento storico in cui sono vissute, e le consegna a una moderna prospettiva di sviluppo. Nello stesso tempo, offre al sistema territoriale un anello fondamentale e irrinunciabile nella catena della formazione dei cittadini lettori e abili ricercatori di informazione.

Ma quale dovrebbe essere lo spirito di questa collaborazione? Secondo Daniele Ronzoni, in un intervento da lui svolto a Padova nel corso del Convegno di Bibliomediascuole, Una rete verso altre reti, il 18 dicembre 2007, la collaborazione, per esempio tra biblioteche scolastiche e pubbliche, deve basarsi non sulla supplenza né sulla concorrenza, ma sul riconoscimento reciproco delle competenze Laddove non sia chiara la mission di ciascuno, e dove vi sia carenza di progettazione, l'incontro diviene problematico. D'altra parte, la concorrenza comporta spreco di risorse, calo di offerta, mancata copertura di servizi: è indispensabile l'incontro.

A conclusione di questa breve sintesi, la scrivente avanza una modesta proposta per la formazione di reti che includano anche le biblioteche scolastiche: fare rete sulle information skills, in italiano abilità di ricerca e utilizzo dell'informazione, cioè sull'insegnamento/apprendimento di queste fondamentali competenze, ormai imprescindibili nella formazione del cittadino dell'attuale società dell'informazione.

In un campo come questo, l'itinerario della collaborazione risulta già delineato:

Trovati gli obiettivi sarebbe interessante compito per il futuro cercare le modalità e le forme di questa collaborazione.

Bibliografia utilizzata in questo articolo

Le linee guida dell'IFLA

F.L. Carroll, F.L., Linee guida per le biblioteche scolastiche, The Hague, IFLA Headquarters, 1990 (traduzione italiana a cura dell'AIB, Commissione nazionale biblioteche scolastiche, Roma, AIB, 1995, (Rapporti AIB, 5).
S.K. Hannesdottir, School librarians: guidelines competency requirements, The Hague, IFLA Headquarters, 1995; (trad. italiana: Bibliotecari scolastici: competenze richieste. Linee guida, a cura dell'AIB Commissione nazionale Biblioteche scolastiche, Roma AIB, 1998)
Contiene: UNESCO, Manifesto della biblioteca scolastica multimediale, [1995?]
IASL, Dichiarazione sulle biblioteche scolastiche, [1993]
The IFLA/Unesco school library guidelines, by Tove Pemmer Saetre with Glenys Willars, The Hague, IFLA Headquarters, 2002; (trad. italiana: Linee guida IFLA/Unesco per le biblioteche scolastiche, a cura dell'AIB Commissione nazionale Biblioteche scolastiche, Roma AIB, 2004.)
Contiene: Manifesto Unesco/IFLA sulla biblioteca scolastica [2000], Legge provinciale 7 agosto 1999 n. 17 della Provincia autonoma di Bolzano, Decreto del pres. della Giunta provinciale della Provincia autonoma di Bolzano, (Direttive per l'edilizia scolastica, 14 gennaio 1992, n. 2)

Altri testi

Seminario di studio. Funzioni della biblioteca scolastica e compiti del bibliotecario scolastico: la realtà veneta, a cura di D. Lombello, Padova, Cleup Editrice 1994
La bella addormentata si riveglia? La Biblioteca Scolastica tra tradizione e innovazione, a cura di D. Lombello e B.M. Varisco, Padova, Cleup editrice, 1996
R. Piva, Le biblioteche e la città, Verona, Mazziana, 1997
Senzaconfini, a cura di M. Bolletti, D. Lombello, L. Maquardt, Padova, Cleup Editrice 1998
V. Marzi, Information problem solving. Progettazione e svolgimento di un intervento didattico, in Abilità di ricerca e di uso dell'informazione, ("Master europeo per la formazione del bibliotecario scolastico", quarto modulo), a cura di D. Lombello e V. Marzi, Padova, CLEUP, 2001, pp. 67-89.
Inciampare nel problema. Il processo di ricerca dell'informazione nella biblioteca scolastica multimediale, a cura di D. Lombello e A. Lo Brano, Padova, Cleup editrice, 2004

Copyright AIB 2008-02, ultimo aggiornamento 2008-02-24 a cura di Giovanna Frigimelica
URL: http://www.aib.it/aib/sezioni/veneto/s070118/bolletti.htm


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