Esattamente un anno fa, sulla lista di discussione dei bibliotecari italiani, aib-cur, iniziava un dibattito destinato a durare circa tre mesi, per poi riprendere di nuovo intensamente questo agosto, sul tema dei servizi gratuiti e a pagamento. La riflessione prendeva spunto dall'organizzazione dei servizi di prestito interbibliotecario, che, grazie alla crescita, anche in Italia, della cooperazione fra le biblioteche, prevedono spesso la copertura delle spese a carico dell'utente.
A partire dai problemi di una corretta quantificazione delle spese, la riflessione si ampliava fino a comprendere interrogativi molto più generali, come: cosa sia giusto far pagare agli utenti delle biblioteche; quale sia il criterio per distinguere servizi di base da servizi accessori; se biblioteche di tipo diverso, come quelle pubbliche e quelle universitarie, possano seguire criteri diversi o se invece debbano uniformarsi agli stessi principi; e, in tal caso, come si possa procedere per raccordare le scelte delle amministrazioni delle Università con quelle degli Enti Locali; come coordinare tutto questo con i principi espressi nei fondamentali documenti internazionali dell'Unesco e dell'Ifla sulle biblioteche pubbliche (le Raccomandazioni per le biblioteche pubbliche dell'Ifla sono in corso di revisione: http://ifla.inist.fr/VII/s8/proj/gpl.htm).
Si tratta chiaramente di interrogativi che pongono al centro il significato stesso del servizio bibliotecario.
La Commissione biblioteche pubbliche dell'AIB non poteva non raccogliere questi spunti di riflessione, dal momento che proprio le biblioteche pubbliche sono chiamate a svolgere servizio per l'utenza più generale, per tutti i cittadini.
Con la disponibilità del Comune di Viareggio, della Sezione Toscana AIB, della Regione Toscana e della Provincia di Lucca, che hanno promosso questo convegno e che vogliamo vivamente ringraziare, la Commissione, d'accordo con il Presidente e il Comitato nazionale AIB, propone di dedicare questo giorno e mezzo a ripensare i grandi principi generali che sottostanno all'organizzazione stessa del servizio di biblioteca pubblica.
Lo sviluppo tecnologico ha portato prima le registrazioni sonore e video in biblioteca ed ora sta portando la telematica e la multimedialità, senza considerare l'aumento della produzione cartacea. Le biblioteche hanno cercato di attivarsi nella direzione della cooperazione per far fronte all'aumento di produzione cartacea, ma la multimedialità e la telematica stanno ponendo nuove sfide, collegate anche alle nuove regole sul copyright. La necessità di un recupero delle spese ha fatto sì che spesso le biblioteche pubbliche richiedessero all'utente il rimborso degli scatti telefonici per la consultazione Internet, suscitando un forte dibattito sui criteri per i quali si dovrebbe ammettere il pagamento per il reperimento di informazioni da fonti elettroniche, piuttosto che cartacee. In effetti, anche l'Unione Europea sta dedicando una forte attenzione alle biblioteche pubbliche, in quanto esse possono svolgere un ruolo propulsore a favore dello sviluppo della società dell'informazione.
Come è ben noto, la missione della biblioteca pubblica è volta a garantire l'accesso libero e gratuito per tutti i cittadini alla cultura, all'informazione e alla conoscenza. Tuttavia, anche nei documenti Unesco e Ifla, come nella nuova legge regionale toscana per le biblioteche, approvata di recente (http://www.aib.it/aib/sezioni/toscana/leggereg.htm), è prevista la possibilità del pagamento di servizi particolari, aggiuntivi a quelli di base.
E' necessario capire allora quale debba essere il nuovo confine tra servizi di base e servizi aggiuntivi. D'altra parte, la crescita dei costi da sostenere per continuare a garantire l'accesso all'informazione e alla conoscenza, le maggiori aspettative da parte degli utenti, la maggiore attenzione agli aspetti della qualità nella pubblica amministrazione, non ammettono rinvii nella ricerca di individuare meglio le fonti di finanziamento di questi nostri servizi.
Il disegno di legge di riforma della 142/90, attualmente in Senato (http://www.senato.it/att/ddl/s4014p.htm), affronta il tema della gestione dei servizi negli enti locali e, con l'obiettivo di perseguire la maggiore economicità e qualità, profila l'ipotesi della cosiddetta esternalizzazione dei servizi, che solo eccezionalmente potranno continuare ad essere gestiti, come finora, ''in economia''.
Un tipo di gestione volto a favorire il rapporto pubblico-privato, a stimolare il confronto con le offerte del mercato, sembra in apparenza indirizzato a contraddire il principio fondamentale della biblioteca pubblica, quale regolatrice di un equilibrio fra ricchi e poveri, fra chi ha e chi non ha a disposizione strumenti propri per l'accesso alla conoscenza.
Certamente ogni grande innovazione - come questa sembra essere - presenta elementi di rischio, ma può rappresentare anche una importante opportunità.
E' necessario allora il contributo di tutte le professionalità che concorrono a determinare le scelte sul futuro, e questo convegno vuole offrire un'occasione. Vorremmo provare a ripensare la biblioteca pubblica come un servizio che ha le sue particolarità, ma che è anche parte di un'offerta più generale di servizi pubblici di vario tipo per i cittadini, nella società dello stato sociale. In questa giornata cercheremo di segnare alcuni punti di riferimento molto generali, guardando anche alle politiche in atto a favore dello sviluppo e della crescita sociale, le tendenze delle nuove normative sul copyright, gli aspetti di gestione, amministrazione ed economia dei servizi. Cercheremo di raccogliere qualche spunto di riflessione su come si sono svolte le cose in altri settori, per esempio come è avvenuta e quali esiti stia dando la tariffazione dei servizi nella sanità. Cercheremo di non perdere di vista, d'altra parte, la realtà dei nostri servizi di biblioteca pubblica in Italia, e i dati attuali di uso delle nostre biblioteche, in rapporto alla popolazione e in un contesto generale di bassi consumi culturali, per acquisire maggiore consapevolezza sui modi in cui le tariffe innescano forme di orientamento della domanda, e per prevederne i possibili effetti.
Proveremo a confrontarci con le esperienze delle biblioteche pubbliche in altri paesi, e in particolare sabato mattina sentiremo alcune esperienze in corso in Italia, alcune proposte, avremo modo di partecipare con comunicazioni e domande al dibattito.
Le biblioteche pubbliche italiane hanno bisogno di orientare la loro utenza? Hanno bisogno di contenere la domanda? Quali introiti è possibile recuperare con le tariffe nell'economia complessiva del servizio? Come si definiscono le tariffe in rapporto ai rimborsi spese? Come si fanno i calcoli dei costi?
Certamente non sarà possibile, in un convegno, proporre soluzioni, formulare ricette valide per tutti: cercheremo però di chiarire il quadro, mettere a fuoco i punti di riferimento e, in un contesto di così accelerato cambiamento, di capire quali possano essere gli strumenti che permettono di conciliare innovazione ed economicità, qualità e accesso, non solo potenziale o in termini di diritto, ma accesso reale, veramente libero, gratuito e fruibile da tutti.