AIB. Sezione Toscana. Convegni
ACCESSO APERTO ALLA CONOSCENZA, SOFTWARE LIBERO E RIFORMA DEL DIRITTO D'AUTORE:
NUOVE FRONTIERE DELLE BIBLIOTECHE
Firenze, 22 novembre 2004
Intervento di Gianni Ciolli
Media Innovation Unit – Firenze Tecnologia
Il software libero può rappresentare una opportunità reale per le piccole e medie imprese, per una serie di ragioni strettamente legate alle proprie caratteristiche distintive.
Il software libero permette però una economia di scala; difatti, la libera diffusione della conoscenza, e delle singole migliorie, può consentire a comunità di piccole imprese di condividere i risultati del proprio lavoro, in un contesto di equilibrio tra cooperazione e competizione, tipico dei distretti industriali.
Questo modello di sviluppo del software è oramai collaudato, come si può capire da centinaia di esempi, tra i quali: OpenOffice.org, sistema operativo e kernel GNU/Linux, browser Mozilla, compilatore GCC, web server Apache. . . Migliaia di programmatori, alcuni dei quali non si sono mai incontrati, hanno collaborato nella realizzazione di tali progetti, alcuni anche di dimensioni notevoli.
In generale, stabilità e sicurezza informatica sono fattori non trascurabili di competitività per una PMI.
Le instabilità del sistema, le vulnerabilità ai virus e alle intrusioni indesiderate, la presenza di software non controllato possono causare perdite di tempo, di risorse e in alcuni casi anche di informazioni riservate e rilevanti nelle strategie dell’impresa. Qualsiasi software contiene dei bugs. Il modello di sviluppo trasparente e condiviso accorcia i tempi di correzione dei bug, ma soprattutto svincola l’utente dal produttore. Se un software contiene un bug che si rivela critico per l’impresa, un programmatore competente può mettersi subito all’opera senza attendere i tempi di risposta del produttore, i quali possono anche essere infiniti, se il produttore non ha interesse a investire ulteriormente sul prodotto. Per questa ragione, un software proprietario senza assistenza risulta all’atto pratico inaffidabile.
La natura trasparente del software libero rende estremamente improbabile la presenza di funzionalità indesiderate o dannose nel codice sorgente. Nel caso di software libero o open source, il codice sorgente è pubblicamente disponibile su internet, ed è pertanto sotto gli occhi della comunità informatica mondiale, e in particolare di chiunque voglia effettuare delle verifiche. Tale trasparenza è un considerevole deterrente nei confronti di programmatori malintenzionati, costretti in questo caso ad operare allo scoperto.
Va osservato che questo modo sono garantiti anche quegli utilizzatori (ad esempio le PMI) che non hanno risorse sufficienti da destinare a un controllo meticoloso del codice sorgente, operazione di per sé assai complessa. Nel caso invece in cui il codice sorgente non sia disponibile tale verifica è impraticabile. A tale proposito, la Commissione temporanea sul sistema d’intercettazione Echelon del Parlamento Europeo ha sollecitato nel 2001 la Commissione e gli Stati membri a
Le aziende che usano software libero non sono costrette ad aggiornare i propri software subendo i costi e i tempi decisi dai produttori.
Questo determina una maggiore autonomia delle imprese ed elimina una fonte di spesa che può essere anche consistente (dell’ordine delle centinaia di euro l’anno per ogni postazione di lavoro).
I programmatori che usano software libero e/o programmano su sistemi operativi composti da software libero hanno alcuni vantaggi.
Oltre a non avere il costo delle licenze software, dato che anche nell’ambito degli strumenti di sviluppo c’è una notevole abbondanza di software libero, essi sono avvantaggiati anche in termini di know-how, poiché hanno accesso completo e gratuito ad una amplissima documentazione (come osservato, ad esempio, anche nella relazione della Commissione Meo), e possono esaminare la totalità del codice sorgente del sistema operativo e degli altri software con cui il software in corso di sviluppo dovrà interagire.