AIB. Sezione Toscana. Bibelot, n. 3 (2005)
di Nicola Benvenuti*
Nel 2006 la Sezione Toscana continua il suo cammino, iniziato giusto un anno fa, con un CER in parte modificato: in seguito alle dimissioni di Paolo Panizza dalla Presidenza dell'Associazione e dal CER, entra nell'organo esecutivo della Sezione la collega Maria Rita Macchi dell'Università di Pisa e il sottoscritto assume l'onere e l'onore di svolgere la funzione di Presidente, affiancato da un Vicepresidente nella persona di Zanetta Pistelli.
Le dimissioni di Paolo Panizza, con cui personalmente ho condiviso orientamenti e battaglie politiche nell'Associazione, hanno un dichiarato carattere personale, ma certamente la differenza di sensibilità, di percezione delle priorità e soprattutto, ahimé, di capacità e di esperienza, si farà sentire: mi conforta la certezza di averlo al mio fianco per indicazioni e consigli (condizione da me esplicitamente posta per assumere “in corsa” questo impegnativo incarico) ma chiedo fin da ora la pazienza dei colleghi per le eventuali carenze.
Nell'assumere questo incarico ho come riferimento la storia della Sezione Toscana come parte integrante di una realtà nazionale articolata e complessa, e il suo impegno per stimolare un dibattito interno all'insegna della democrazia, della trasparenza e della responsabilità e per superare difficoltà e problemi, tutt'ora aperti, che si sono accumulati in questi anni. Oltre alle incerte questioni finanziarie permane infatti la sensazione di una difficoltà a definire la direzione di marcia ma soprattutto le iniziative concrete, per rilanciare la funzione centrale delle biblioteche per l'accesso all'informazione e con essa il ruolo della nostra Associazione.
In altre parole l'ossessione di partecipare in Internet cela una bulimia comunicativa, in cui l'opinione manifestata è in realtà il segnale della voglia di essere protagonisti in quella che è stata definita la più grande piazza del mondo. Poco importa se una simile partecipazione nasconde in realtà la solitudine di chi riesce a parlare solo a se stesso. Importante è essere presenti nella grande piazza, anche quando è luogo d'incomunicabilità, non tanto per la difficoltà a trasmettere informazioni, quanto per l'incapacità che i suoi frequentatori hanno di ascoltare la voce degli altri. In una simile sordità globale è molto difficile che la partecipazione in rete diventi trasmissione di conoscenze e che la rete stessa sia uno strumento di democrazia. Aspetti che sono emersi a volte anche in AIB-CUR. Sarebbe infatti ingenuo attribuire ad Internet una patente di democrazia solo per il fatto che è un fenomeno libero. Così com'è ingenuo pensare che il Web debba essere incontrollabile. Non per nulla sono state recentemente emesse anche in Italia disposizioni antiterrorismo per il controllo degli accessi ad Internet, della posta elettronica e delle comunicazioni telefoniche, il cui rispetto preoccupa non pochi colleghi. Il fatto è che per consentire una partecipazione attiva nella rete non ci si potrà esimere dall'avere insiemi ordinati e controllati d'informazioni, se pure in un contesto difficilmente riconducibile agli schemi fino ad oggi utilizzati. Siamo infatti di fronte a situazioni per molti aspetti inedite. Una volta per partecipare occorreva uscire di casa, andare in sezione, al circolo, alla casa del popolo o al club. In breve occorreva essere fisicamente presenti. Oggi basta collegarsi a Internet e chiunque può parlare, pubblicare, filosofeggiare, sentenziare e credere di partecipare. Forse dovremo soffermarci a riflettere sulla necessità non solo di darci delle regole per comunicare, ma anche di trovare nella rete un equilibrio democratico in cui la partecipazione non sia soltanto un diritto da esigere ma anche un valore da condividere con gli altri.
Verso la Sezione Toscana, come presidente e come CER, sentiamo il dovere di ricercare dove e quando possibile un rapporto più stretto con i soci, con particolare attenzione ai colleghi degli Enti Locali, un settore che più di altri sente i tagli imposti dalla recente Legge Finanziaria e la necessità di ridefinire e precisare il proprio ruolo. L'altro riferimento è per i soci che operano in realtà decentrate. A questo proposito la lista di discussione AIB-TOSC svolge egregiamente il suo ruolo di canale di comunicazione ufficiale tra CER e i soci, meno purtroppo nella direzione opposta; l'indicazione che ne traiamo è che forse sono necessari altri e diversi strumenti e in questo ambito si colloca anche il progetto di portare Bibelot on line, arricchendone contenuti e funzioni non solo con materiali prodotti nel corso dell'attività della Sezione, ma anche sperimentando altri strumenti di comunicazione. Ritengo poi necessario che la Sezione stabilisca e rafforzi quei legami di reciproca consultazione e cooperazione con le istituzioni di riferimento del mondo delle biblioteche, non solo per evitare, come a volte è successo, di trovarsi a inseguire scadenze non previste o di trovarsi di fronte a fatti compiuti, ma per svolgere al meglio quel ruolo di advocacy verso i soci che costituisce la missione dell'AIB. Ciò è possibile in un clima non solo di comprensione reciproca ma anche di attenzione e collaborazione, nel rispetto scrupoloso dell'autonomia e dei diversi ruoli di ciascuno.
Alla prima riunione del CER sono state presentate direttamente o per conto di altri soci, una serie di proposte per iniziative da tenersi nel 2006 che coprono un po' tutti i temi relativi alla attività delle biblioteche, cercando anche la collaborazione con altre associazioni. Ma di tutti questi problemi, e del programma per il 2006, parleremo alla nostra assemblea di mercoledì 22 febbraio a cui invito i soci a partecipare numerosi.
* Presidente del Comitato Esecutivo Regionale Toscano
Copyright AIB 2006-01-29, ultimo aggiornamento 2006-02-19 a cura di Vanni Bertini e Paolo Baldi
URL: http://www.aib.it/aib/sezioni/toscana/bibelot/0503/b0503a.htm