[AIB]AIB. Sezione Toscana. Bibelot, n. 1 (2001)

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FIRENZE: UNA BIBLIOTECA PER LA CITTÀ

di Massimo Rolle

Al convegno sulle reti bibliotecarie toscane del gennaio scorso, l'assessore alla cultura del Comune di Firenze affermò che il problema del servizio bibliotecario fiorentino si poneva in termini non di necessità di nuovi investimenti, ma di razionalizzazione e coordinamento dell'esistente. Intendendo che, data la straordinaria concentrazione di patrimoni librari esistente a Firenze, non vi sarebbe tanto bisogno di investimenti in nuove biblioteche quanto di una migliore integrazione del funzionamento delle biblioteche esistenti. Dobbiamo dire, come associazione professionale dei bibliotecari, che non siamo affatto d'accordo.
Se è infatti fuor di dubbio la necessità di raggiungere una migliore integrazione e coordinamento dei patrimoni documentari esistenti a Firenze, è altrettanto vero che la città manca di una biblioteca d'informazione moderna, una biblioteca multimediale di base, una biblioteca dell'accesso, per usare un termine tecnico una biblioteca di reference degna di questo nome; nessuna delle strutture bibliotecarie esistenti è in grado di assolvere compiutamente a questo ruolo. Se le altre grandi città italiane (Genova, Bologna, Milano, Torino) si sono mosse o si stanno muovendo in questa direzione, perché Firenze anche in questa occasione deve essere trattata da "figlia di un dio minore"?
Anche in un recente dibattito sulle pagine della cronaca fiorentina di un quotidiano nazionale fra il prof. Michele Ciliberto (Presidente dell'Istituto di studi per il Rinascimento) e l'assessore alla cultura del Comune di Firenze, Simone Siliani, sul destino di Palazzo Strozzi (palazzo delle istituzioni culturali piuttosto che palazzo delle grandi mostre fiorentine, "Palazzo Grassi" fiorentino), è rimasta inespressa, sullo sfondo, un'altra opzione culturale della città, l'esigenza di un "palazzo dell'informazione", di quella biblioteca multimediale dell'accesso che riqualificherebbe l'intero ricchissimo tessuto documentario della città di Firenze. Nella destinazione degli spazi della città del prossimo futuro (non solo palazzo Strozzi, ma anche area dell'ex Meccanotessile e quella dell'ex Manifattura Tabacchi) questa opzione deve trovare adeguata collocazione.
Parlando di sistema bibliotecario cittadino per Firenze non si può omettere una riflessione sulla Biblioteca Marucelliana: questa biblioteca, per fondi e vocazione vera e propria biblioteca storica della Toscana, svolge da anni un insostituibile ruolo nel tessuto bibliotecario cittadino: le sue sale, i suoi cataloghi sono utilizzati da quella che è l'utenza tipo di una biblioteca pubblica. La Biblioteca Marucelliana già partecipa all'esperienza di cooperazione "Libri in rete" promossa dalla Regione Toscana. Perché allora non fare un passo ulteriore e non proporre la partecipazione effettiva di questa biblioteca alla rete documentaria dell'area fiorentina (SDIAF) promossa e coordinata finora dalla Provincia di Firenze? Una partecipazione che, senza porre la questione dell'appartenenza giuridico-amministrativa della biblioteca, consentirebbe di ancorare la biblioteca stessa ad una solida realtà di servizio territoriale.
L'auspicabile partecipazione della Biblioteca Marucelliana alla rete documentaria fiorentina servirebbe anche ad evidenziare che il servizio bibliotecario di base in una città come Firenze non è questione di esclusiva competenza del Comune di Firenze, della Provincia o degli altri enti locali dell'area, bensì un problema di tutti, una questione tipicamente trasversale o, per usare un termine tecnico non elegante, una questione interistituzionale. E come tale deve essere affrontata. In questo senso la nostra associazione, l'associazione professionale dei bibliotecari, intende proporre un tavolo fra le diverse istituzioni cui afferiscono le biblioteche della città (Comune, Provincia, Regione, Università, Ministero dei beni culturali) come primo passo per una conferenza dei servizi bibliotecari della città di Firenze da organizzare in un prossimo futuro.
Come scriveva la nostra Associazione nelle tesi di Viareggio del "lontano"1987: "Il vecchio dilemma centralizzazione/decentramento è superato dal metodo della cooperazione: l'efficacia dei servizi è garantita solo dall'integrazione delle funzioni e delle strutture."


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Copyright AIB 2001-06-18, ultimo aggiornamento 2001-07-01 a cura di Vanni Bertini
URL: http://www.aib.it/aib/sezioni/toscana/bibelot/0101/b0101a.htm


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