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Sistema bibliotecario trentino: situazione e prospettive

Intervento di Elena Corradini, Vice presidente della Sezione Regionale AIB, Associazione Italiana Biblioteche

Tenuto alla Conferenza di informazione sullo stato attuale delle politiche e delle istituzioni culturali in Trentino in vista della discussione del disegno di legge n. 118/XIII concernente "Disciplina delle attività culturali", 17 febbraio 2006

Premessa
L'intervento che mi accingo ad esporre è, in parte, la rielaborazione di un documento concertato in seno al Tavolo di lavoro sulle biblioteche (il documento è consultabile sul sito: www.trentinocultura.net/orizzonti/forum_cogo/intervento13.asp), frutto di un intenso scambio di opinioni fra AIB, bibliotecari e operatori di alcune realtà bibliotecarie trentine - ovvero l'Ufficio per il Sistema bibliotecario trentino, i rappresentanti della Sezione Regionale AIB, i bibliotecari di diverse biblioteche pubbliche di base, biblioteche di conservazione, specialistiche e universitarie - convocato in prima battuta dalla Vice Presidente e Assessore alla Cultura della Provincia Autonoma di Trento dott.ssa Margherita Cogo al fine di promuovere un coinvolgimento e una partecipazione dal basso nell'iter di revisione delle disposizioni concernenti le attività e i servizi culturali. Successivamente alla conclusione dei lavori all'interno di quel Tavolo - era il luglio del 2004 - sono stati organizzati dalla Vice Presidente della Giunta Provinciale alcuni appuntamenti per illustrare le linee di possibile sviluppo della legislazione in materia agli operatori. Ulteriori spunti di riflessione sono emersi da tali incontri ai fini della discussione odierna, come pure dalla lettura delle note, della relazione tecnica e della relazione illustrativa al Disegno di legge n. 118/XIII (nel testo disponibile sul sito del Consiglio della Provincia Autonoma di Trento al 13.02.2006), nonché dell'Intervento del Presidente della Provincia Autonoma di Trento Lorenzo Dellai reso al Consiglio provinciale in occasione dell'illustrazione della manovra finanziaria 2006-2008 il 15 dicembre 2005.

La situazione delle biblioteche trentine
Nel breve tempo a disposizione sarà necessario fare riferimento ad alcuni, pochi elementi, essenziali al buon funzionamento e all'ulteriore sviluppo del Sistema bibliotecario trentino, che negli anni, attraverso la rete collettiva del Catalogo bibliografico trentino, ha costantemente incrementato e reso possibile l'accesso all'informazione e alla documentazione disponibile sul territorio provinciale, riequilibrando le condizioni di svantaggio patite dalle zone periferiche e marginali rispetto ai centri maggiori, dove la concentrazione di servizi e documenti rende più agevole l'avvicinamento alle fonti di accrescimento culturale. Ciò è stato possibile anche grazie all'ottimo strumento legislativo rappresentato dalla L.P. 12/87.

Nel 2005 il Sistema bibliotecario trentino - vale a dire la totalità delle biblioteche che operano sul territorio aderenti al Catalogo bibliografico trentino - ha superato il milione di prestiti (1.282.000 - esclusi i rinnovi - dei quali circa 95.000 ad utenti residenti fuori provincia e 355.000 relativi a libri per ragazzi). Oltre 109.000 sono risultati gli iscritti, di varia provenienza, età e status sociale che hanno utilizzato ed apprezzato i servizi erogati dalle nostre biblioteche, sia di livello specialistico, sia di base (Dati ricavati dalle statistiche del Sistema bibliotecario trentino relative all'anno 2005 disponibili sul sito riservato agli operatori del settore. Gli iscritti delle biblioteche specialistiche nel 2005 risultano circa 8.200, quelli delle biblioteche comunali sparse sul territorio oltre 100.900). Se tale situazione può costituire un risultato apprezzabile a livello italiano, non è lusinghiero se paragonato alle statistiche di altri Paesi europei, con i quali saremo sempre più chiamati a confrontarci, in primis per la sempre maggiore presenza di neo-residenti provenienti da vari paesi comunitari oltre che extra-comunitari, che vantano buone tradizioni di diffusione e utilizzo di biblioteche.

Pur consapevoli che il valore della quantità e qualità dei documenti, delle capacità professionali e di supporto alla fruizione dell'informazione nelle sue diverse forme, continuamente resi disponibili all'utenza, costituisce uno strategico punto di forza di fronte alla cittadinanza, i bibliotecari trentini sanno che i dati sull'utilizzo e le frequenze sono ampiamente migliorabili e, in tale prospettiva, lavorano a favore di una più estesa partecipazione dei cittadini nelle rispettive biblioteche, auspicando nel contempo di consolidare ed estendere i servizi erogati.

Una valutazione attenta delle condizioni che limitano l'azione di sviluppo delle biblioteche fuori delle proprie mura, al fine di catturare nuovi potenziali utenti, è essenziale per sostenere e rafforzare il ruolo che le biblioteche trentine si sono fin qui conquistate. Alcuni punti di debolezza ne minano il cammino verso l'adozione di strategie in linea con gli scenari in evoluzione a livello internazionale. Si deve fare il possibile affinché venga accresciuta la spinta all'innovazione e allo sviluppo.

Un primo elemento di preoccupazione è costituito dalla contrazione delle risorse finanziarie a disposizione che patiranno le biblioteche periferiche se non opportunamente orientate e avviate verso una strategia di finanziamento diversa da quella attualmente in essere. Poche sono le professionalità che, a livello periferico, possono ragionevolmente pensare di attingere a fondi pubblici nazionali o europei se non in forma di gestione associata con altri comuni, se non interverranno quote di finanziamento privato, se non attiveranno partnership consortili. Ma a tal fine, occorre costruire contatti di cui le realtà maggiori già dispongono, avviare progetti pilota forse già avviati da altri, pensare oltre i confini della propria comunità. Dalla nuova legge ci si attende un sostegno in questo senso.

Si è parlato di contrazione delle risorse finanziarie: non si può sorvolare sul fatto che fra le maggiori contrazioni nei capitoli di bilancio dei comuni vi sia il capitolo delle spese per il personale. I blocchi sulle assunzioni determinati dalle manovre finanziarie degli ultimi anni hanno pesato e stanno pesando da anni su molte realtà bibliotecarie, di piccole e medie dimensioni. I bibliotecari che attendevano l'arrivo di neolaureati in Conservazione dei beni culturali o Scienze dei beni culturali o corsi di laurea triennale e specialistica affini non hanno potuto avvalersi, se non per i brevi periodi consentiti dai contratti a tempo determinato, di validi collaboratori dalla professionalità emergente all'interno delle strutture di appartenenza.

Nella società attuale, la biblioteca - soprattutto la biblioteca pubblica - viene vissuta e percepita come centro propulsore della cultura locale e contemporaneamente luogo dove incontrare, sperimentare, conoscere nuove realtà e nuovi linguaggi. A questa istituzione - e di conseguenza agli operatori che la rendono accessibile e fruibile - vengono richieste capacità di flessibilità, dinamicità e duttilità maggiori che in passato, dal punto di vista umano, sociale e professionale, nel rapporto con i diversi interlocutori.

Tuttavia, si avverte una scarsa capacità di scindere la funzione che la biblioteca ha in quanto possibile contenitore di attività e servizi di supporto alla cultura da quello che è il suo ruolo fondamentale, insostituibile e irrinunciabile, in quanto soggetto capace di orientare nella ricerca e nella fruizione dell'informazione, tanto generale quanto specialistica, e di gestire progetti culturali a lungo termine nell'esplicazione delle sue funzioni specifiche.

Tali funzioni possono principalmente essere individuate nella selezione e la raccolta di documentazione, al fine dell'arricchimento delle collezioni; nell'ordinamento e messa a disposizione di documentazione su diversi supporti; nell'assistenza nelle fasi di conoscenza e fruizione dei documenti conservati; la conservazione e tutela della documentazione per garantirne la fruizione alle generazioni future.

Le prospettive auspicate dai bibliotecari trentini
Facendomi portavoce delle esigenze dei colleghi bibliotecari trentini, credo che le prospettive auspicate si possano riassumere nei punti seguenti, in parte riconducibili ad esigenze, in parte a necessità, mentre in taluni casi si richiedono, dagli sviluppi della legge, garanzie atte a favorire, e non a limitare o involgere, lo sviluppo dei servizi fin qui erogati:

Conclusioni
Come ampiamente richiamato nei documenti di vari soggetti politici e di diverse Amministrazioni a livello locale come nazionale e internazionale, la cultura è una componente strategica dello sviluppo economico-sociale di qualsiasi territorio. Gli Amministratori auspicano frequentemente, nelle discussioni politiche, una (ri)qualificazione di tutti i servizi offerti al cittadino, ma nella razionalizzazione e ridistribuzione delle risorse, le scelte risultano, a livello generale, poco coerenti in una logica nella quale la cultura vede riconosciuto un ruolo sulla carta significativo, ma nelle voci di bilancio poco incisivo.

In particolare, la quantità di risorse finanziarie messe a disposizione dovrà essere specifica e certa, non in coabitazione e in concorrenza, in caso di tagli alla spesa, con altri servizi, altrettanto importanti, o con servizi e attività di nuova impostazione (ci riferiamo qui alla Tab. A del Disegno di legge 118/XIII disponibile sul sito del Consiglio Provinciale). Le realizzazioni promosse dalle biblioteche e dal sistema bibliotecario trentino fino ad oggi, così come testimoniato dal crescente numero di prestiti, di consultazioni, di contatti e di indicatori di servizio, inducono ad affermare che il sistema bibliotecario trentino può fungere da motore culturale nel processo di apprendimento continuo e di diffusione dell'informazione fra i cittadini, in quanto garanzia di accesso pubblico e democratico alle risorse informative tramite l'assistenza qualificata che può offrire una figura di bibliotecario competente.

A tal fine, si chiede in particolare che la futura disciplina delle attività - e dei servizi - culturali, sia adeguata alle esigenze reali del territorio e agli scenari che si stagliano all'orizzonte, prevedendo da un lato la difesa delle specificità delle attribuzioni, delle funzioni, delle professionalità e dei ruoli dei singoli operatori nei rispettivi ambiti, dall'altro una spinta all'innovazione, da incoraggiare attraverso precise garanzie circa il finanziamento di progetti che rispettino criteri di accesso e standard di qualità prefissati, e che apportino ricadute positive in termini di miglioramento dei servizi a livello di sistema.

E' necessario infatti, nell'attuale panorama di contrazione delle risorse finanziarie e professionali richiamato in precedenza, sventare il rischio che ciascuna comunità viaggi a velocità diversa, affinché le basi gettate verso lo sviluppo della società della conoscenza in terra trentina possa proseguire e per far sì che il Sistema bibliotecario trentino possa essere riconosciuto, anche per il futuro, un 'sistema eccellente' in grado di realizzare la 'biblioteca per tutti'. Investire in cultura - e nelle biblioteche - è un sicuro investimento per un futuro di sviluppo democratico della società.

Elena Corradini


Copyright AIB 2006-03-17, ultimo aggiornamento 2006-03-21 a cura di Mauro di Vieste
URL: http://www.aib.it/aib/sezioni/taa/relcorra.htm


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