AIB. Sezione Trentino-Alto Adige. Contributi e relazioni disponibili
Premessa
L'intervento che mi accingo ad esporre è, in parte, la
rielaborazione di un documento concertato in seno al Tavolo di
lavoro sulle biblioteche (il documento è consultabile sul
sito:
www.trentinocultura.net/orizzonti/forum_cogo/intervento13.asp),
frutto di un intenso scambio di opinioni fra AIB, bibliotecari e
operatori di alcune realtà bibliotecarie trentine - ovvero
l'Ufficio per il Sistema bibliotecario trentino, i rappresentanti
della Sezione Regionale AIB, i bibliotecari di diverse
biblioteche pubbliche di base, biblioteche di conservazione,
specialistiche e universitarie - convocato in prima battuta dalla
Vice Presidente e Assessore alla Cultura della Provincia Autonoma
di Trento dott.ssa Margherita Cogo al fine di promuovere un
coinvolgimento e una partecipazione dal basso nell'iter di
revisione delle disposizioni concernenti le attività e i
servizi culturali. Successivamente alla conclusione dei lavori
all'interno di quel Tavolo - era il luglio del 2004 - sono stati
organizzati dalla Vice Presidente della Giunta Provinciale alcuni
appuntamenti per illustrare le linee di possibile sviluppo della
legislazione in materia agli operatori. Ulteriori spunti di
riflessione sono emersi da tali incontri ai fini della
discussione odierna, come pure dalla lettura delle note, della
relazione tecnica e della relazione illustrativa al Disegno di
legge n. 118/XIII (nel testo disponibile sul sito del Consiglio
della Provincia Autonoma di Trento al 13.02.2006), nonché
dell'Intervento del Presidente della Provincia Autonoma di Trento
Lorenzo Dellai reso al Consiglio provinciale in occasione
dell'illustrazione della manovra finanziaria 2006-2008 il 15
dicembre 2005.
La situazione delle biblioteche
trentine
Nel breve tempo a disposizione sarà necessario fare
riferimento ad alcuni, pochi elementi, essenziali al buon
funzionamento e all'ulteriore sviluppo del Sistema bibliotecario
trentino, che negli anni, attraverso la rete collettiva del
Catalogo bibliografico trentino, ha costantemente incrementato e
reso possibile l'accesso all'informazione e alla documentazione
disponibile sul territorio provinciale, riequilibrando le
condizioni di svantaggio patite dalle zone periferiche e
marginali rispetto ai centri maggiori, dove la concentrazione di
servizi e documenti rende più agevole l'avvicinamento alle
fonti di accrescimento culturale. Ciò è stato
possibile anche grazie all'ottimo strumento legislativo
rappresentato dalla L.P. 12/87.
Nel 2005 il Sistema bibliotecario trentino - vale a dire la
totalità delle biblioteche che operano sul territorio
aderenti al Catalogo bibliografico trentino - ha superato il
milione di prestiti (1.282.000 - esclusi i rinnovi - dei quali
circa 95.000 ad utenti residenti fuori provincia e 355.000
relativi a libri per ragazzi). Oltre 109.000 sono risultati gli
iscritti, di varia provenienza, età e status sociale che
hanno utilizzato ed apprezzato i servizi erogati dalle nostre
biblioteche, sia di livello specialistico, sia di base (Dati
ricavati dalle statistiche del Sistema bibliotecario trentino
relative all'anno 2005 disponibili sul sito riservato agli
operatori del settore. Gli iscritti delle biblioteche
specialistiche nel 2005 risultano circa 8.200, quelli delle
biblioteche comunali sparse sul territorio oltre 100.900). Se
tale situazione può costituire un risultato apprezzabile a
livello italiano, non è lusinghiero se paragonato alle
statistiche di altri Paesi europei, con i quali saremo sempre
più chiamati a confrontarci, in primis per la sempre
maggiore presenza di neo-residenti provenienti da vari paesi
comunitari oltre che extra-comunitari, che vantano buone
tradizioni di diffusione e utilizzo di biblioteche.
Pur consapevoli che il valore della quantità e
qualità dei documenti, delle capacità professionali
e di supporto alla fruizione dell'informazione nelle sue diverse
forme, continuamente resi disponibili all'utenza, costituisce uno
strategico punto di forza di fronte alla cittadinanza, i
bibliotecari trentini sanno che i dati sull'utilizzo e le
frequenze sono ampiamente migliorabili e, in tale prospettiva,
lavorano a favore di una più estesa partecipazione dei
cittadini nelle rispettive biblioteche, auspicando nel contempo
di consolidare ed estendere i servizi erogati.
Una valutazione attenta delle condizioni che limitano l'azione di
sviluppo delle biblioteche fuori delle proprie mura, al fine di
catturare nuovi potenziali utenti, è essenziale per
sostenere e rafforzare il ruolo che le biblioteche trentine si
sono fin qui conquistate. Alcuni punti di debolezza ne minano il
cammino verso l'adozione di strategie in linea con gli scenari in
evoluzione a livello internazionale. Si deve fare il possibile
affinché venga accresciuta la spinta all'innovazione e
allo sviluppo.
Un primo elemento di preoccupazione è costituito dalla
contrazione delle risorse finanziarie a disposizione che
patiranno le biblioteche periferiche se non opportunamente
orientate e avviate verso una strategia di finanziamento diversa
da quella attualmente in essere. Poche sono le
professionalità che, a livello periferico, possono
ragionevolmente pensare di attingere a fondi pubblici nazionali o
europei se non in forma di gestione associata con altri comuni,
se non interverranno quote di finanziamento privato, se non
attiveranno partnership consortili. Ma a tal fine, occorre
costruire contatti di cui le realtà maggiori già
dispongono, avviare progetti pilota forse già avviati da
altri, pensare oltre i confini della propria comunità.
Dalla nuova legge ci si attende un sostegno in questo
senso.
Si è parlato di contrazione delle risorse finanziarie: non
si può sorvolare sul fatto che fra le maggiori contrazioni
nei capitoli di bilancio dei comuni vi sia il capitolo delle
spese per il personale. I blocchi sulle assunzioni determinati
dalle manovre finanziarie degli ultimi anni hanno pesato e stanno
pesando da anni su molte realtà bibliotecarie, di piccole
e medie dimensioni. I bibliotecari che attendevano l'arrivo di
neolaureati in Conservazione dei beni culturali o Scienze dei
beni culturali o corsi di laurea triennale e specialistica affini
non hanno potuto avvalersi, se non per i brevi periodi consentiti
dai contratti a tempo determinato, di validi collaboratori dalla
professionalità emergente all'interno delle strutture di
appartenenza.
Nella società attuale, la biblioteca - soprattutto la
biblioteca pubblica - viene vissuta e percepita come centro
propulsore della cultura locale e contemporaneamente luogo dove
incontrare, sperimentare, conoscere nuove realtà e nuovi
linguaggi. A questa istituzione - e di conseguenza agli operatori
che la rendono accessibile e fruibile - vengono richieste
capacità di flessibilità, dinamicità e
duttilità maggiori che in passato, dal punto di vista
umano, sociale e professionale, nel rapporto con i diversi
interlocutori.
Tuttavia, si avverte una scarsa capacità di scindere la
funzione che la biblioteca ha in quanto possibile contenitore di
attività e servizi di supporto alla cultura da quello che
è il suo ruolo fondamentale, insostituibile e
irrinunciabile, in quanto soggetto capace di orientare nella
ricerca e nella fruizione dell'informazione, tanto generale
quanto specialistica, e di gestire progetti culturali a lungo
termine nell'esplicazione delle sue funzioni specifiche.
Tali funzioni possono principalmente essere individuate nella
selezione e la raccolta di documentazione, al fine
dell'arricchimento delle collezioni; nell'ordinamento e messa a
disposizione di documentazione su diversi supporti;
nell'assistenza nelle fasi di conoscenza e fruizione dei
documenti conservati; la conservazione e tutela della
documentazione per garantirne la fruizione alle generazioni
future.
Le prospettive auspicate dai bibliotecari
trentini
Facendomi portavoce delle esigenze dei colleghi bibliotecari
trentini, credo che le prospettive auspicate si possano
riassumere nei punti seguenti, in parte riconducibili ad
esigenze, in parte a necessità, mentre in taluni casi si
richiedono, dagli sviluppi della legge, garanzie atte a favorire,
e non a limitare o involgere, lo sviluppo dei servizi fin qui
erogati:
Conclusioni
Come ampiamente richiamato nei documenti di vari soggetti
politici e di diverse Amministrazioni a livello locale come
nazionale e internazionale, la cultura è una componente
strategica dello sviluppo economico-sociale di qualsiasi
territorio. Gli Amministratori auspicano frequentemente, nelle
discussioni politiche, una (ri)qualificazione di tutti i servizi
offerti al cittadino, ma nella razionalizzazione e
ridistribuzione delle risorse, le scelte risultano, a livello
generale, poco coerenti in una logica nella quale la cultura vede
riconosciuto un ruolo sulla carta significativo, ma nelle voci di
bilancio poco incisivo.
In particolare, la quantità di risorse finanziarie messe a
disposizione dovrà essere specifica e certa, non in
coabitazione e in concorrenza, in caso di tagli alla spesa, con
altri servizi, altrettanto importanti, o con servizi e
attività di nuova impostazione (ci riferiamo qui alla Tab.
A del Disegno di legge 118/XIII disponibile sul sito del
Consiglio Provinciale). Le realizzazioni promosse dalle
biblioteche e dal sistema bibliotecario trentino fino ad oggi,
così come testimoniato dal crescente numero di prestiti,
di consultazioni, di contatti e di indicatori di servizio,
inducono ad affermare che il sistema bibliotecario trentino
può fungere da motore culturale nel processo di
apprendimento continuo e di diffusione dell'informazione fra i
cittadini, in quanto garanzia di accesso pubblico e democratico
alle risorse informative tramite l'assistenza qualificata che
può offrire una figura di bibliotecario competente.
A tal fine, si chiede in particolare che la futura disciplina
delle attività - e dei servizi - culturali, sia adeguata
alle esigenze reali del territorio e agli scenari che si
stagliano all'orizzonte, prevedendo da un lato la difesa delle
specificità delle attribuzioni, delle funzioni, delle
professionalità e dei ruoli dei singoli operatori nei
rispettivi ambiti, dall'altro una spinta all'innovazione, da
incoraggiare attraverso precise garanzie circa il finanziamento
di progetti che rispettino criteri di accesso e standard di
qualità prefissati, e che apportino ricadute positive in
termini di miglioramento dei servizi a livello di sistema.
E' necessario infatti, nell'attuale panorama di contrazione
delle risorse finanziarie e professionali richiamato in
precedenza, sventare il rischio che ciascuna comunità
viaggi a velocità diversa, affinché le basi gettate
verso lo sviluppo della società della conoscenza in terra
trentina possa proseguire e per far sì che il Sistema
bibliotecario trentino possa essere riconosciuto, anche per il
futuro, un 'sistema eccellente' in grado di realizzare la
'biblioteca per tutti'. Investire in cultura - e nelle
biblioteche - è un sicuro investimento per un futuro di
sviluppo democratico della società.
Elena Corradini
Copyright AIB
2006-03-17, ultimo aggiornamento 2006-03-21 a cura di Mauro di Vieste
URL:
http://www.aib.it/aib/sezioni/taa/relcorra.htm