AIB. Sezione Trentino-Alto Adige. Contributi e relazioni disponibili
La biblioteca provinciale di più recente istituzione in
Italia sorgerà a Bolzano, in attuazione della Legge
provinciale 30 luglio 1999, n. 6, "Istituzione della Biblioteca
provinciale italiana". L'iter amministrativo che aveva preceduto
l'approvazione di questa legge era stato vivacizzato da polemiche
politiche, perchè le questioni concernenti
l'organizzazione della biblioteca venivano demandate al
regolamento di esecuzione e quindi delegate alla Giunta
provinciale. L'opposizione di destra italiana paventava il
pericolo che la nuova istituzione bibliotecaria risultasse
limitata nella sua autonomia, a scapito degli interessi culturali
"italiani".
La polemica a sfondo etnico indubbiamente attirava l'attenzione
su un argomento altrimenti snobbato da mass-media e pubblici
amministratori, ma rischiava di banalizzare la portata di un
provvedimento legislativo fondamentale per lo sviluppo del
panorama bibliotecario altoatesino. La Delegazione provinciale di
Bolzano dell'AIB, l'Associazione Italiana Biblioteche, discusse
la questione e decise di offrire un'occasione per approfondire
questa tematica, organizzando il 26 novembre 1999 un seminario
sul tema "Le biblioteche provinciali e la documentazione locale :
esperienze a confronto in Italia e Austria".
Ospitato presso la Biblioteca dell'Università di Bolzano,
l'incontro è stato aperto dalla relazione sulla situazione
italiana, tenuta da Dario D'Alessandro, direttore della
Biblioteca provinciale di Pescara, che per l'AIB coordina i
Convegni nazionali sulle biblioteche provinciali. E' seguito
l'intervento di Karin Heller, responsabile della sezione
Tirolensien dell'Universitaetsbibliothek di Innsbruck, sul ruolo
delle Landesbibliotheken in Austria e sull'attività della
sua biblioteca nella valorizzazione del patrimonio di interesse
locale. Entrambe le relazioni sono pubblicate su questo numero
della rivista e consentono di tracciare una sorta di mappa della
variegata presenza di istituzioni bibliotecarie che nelle varie
province italiane e nei Bundeslaender austriaci operano con
grande impegno, ma con differente efficacia per favorire la
valorizzazione del patrimonio documentario locale. Grazie alle
nuove tecnologie informatiche, da Internet ai CD-ROM, aumenta
progressivamente l'accessibilità di questi fondi locali,
si garantisce l'aggiornamento dei dati catalografici e viene
facilitata pure la cooperazione tra le diverse istituzioni
regionali. La comunicazione tra i bibliotecari delle biblioteche
specializzate sulle tematiche regionali dell'area tedesca e di
quella italiana è favorita da gruppi di lavoro specifici
inseriti nelle rispettive associazioni professionali.
Fabrizio Leonardelli, direttore della Biblioteca comunale di
Trento, illustrava il ruolo della sua istituzione nell'articolato
contesto del Sistema bibliotecario trentino. Leonardelli
illustrava alcune scelte gestionali che facilitano la fruizione
pubblica del patrimonio, salvaguardandone al contempo le esigenze
di conservazione, per esempio acquistando con contributo
provinciale una seconda copia delle pubblicazioni di argomento
trentino da offrire al prestito a domicilio e interbibliotecario.
La Biblioteca comunale provvede inoltre a indicizzare la
documentazione locale non solo per soggetti e per materia, ma
anche in base all'ambito territoriale a cui si riferisce,
consentendo tramite ricerche particolarmente mirate nel Catalogo
bibliografico trentino di raggruppare tutte le opere riguardanti
una località o una vallata.
Per presentare la legge istitutiva della biblioteca provinciale
italiana è intervenuta al seminario dell'AIB anche
Patrizia Caleffi, dell'Ufficio educazione permanente, biblioteche
e audiovisivi della Provincia di Bolzano. Come recita l'art. 1
della legge istitutiva, "la biblioteca provinciale ha la
finalità di favorire lo studio delle scienze, delle
lettere e delle arti, nonché dei molteplici aspetti della
cultura locale e non locale mediante la raccolta, la
conservazione e il prestito di materiale bibliografico,
pubblicistico e documentario, e di ricercare e documentare gli
aspetti storico-culturali dell'Alto Adige, con riferimento in
particolare agli scritti in lingua italiana". La legge prevede
espressamente che questi obiettivi siano raggiunti con la
cooperazione con altre biblioteche, per "favorire opportune
sinergie con le biblioteche dei comuni con presenza di
appartenenti al gruppo linguistico italiano o con altre
istituzioni bibliotecarie pubbliche del territorio provinciale".
Il pensiero corre naturalmente alla Civica di Bolzano, ma anche
alla biblioteca dell'Università e alla "Tessman".
Proprio come la biblioteca provinciale tedesca "Dr. Friedrich
Tessmann", istituita con analoga legge provinciale nel 1982,
anche l'omologa istituzione italiana ha personalità
giuridica propria e gestione autonoma a tutti gli effetti. Sede,
arredamento, attrezzature e personale verranno messi a
disposizione dalla Provincia, che per il funzionamento e la
gestione garantisce una quota annuale di finanziamento
determinata dalla Giunta provinciale. Inizialmente andrà
individuata una sede provvisoria, ma è avviato l'iter per
accorpare in unico polo bibliotecario in Via A. Diaz, di fronte
all'attuale "Tessmann", la Biblioteca civica e le due provinciali
italiana e tedesca. Nel febbraio scorso la Giunta provinciale ha
deliberato in merito alla cubatura prevista, stimando di
conseguanza un costo di costruzione di cinquanta miliardi di
lire.
Proprio perchè istituzione autonoma, la biblioteca
provinciale italiana è amministrata da un consiglio di
amministrazione, dal relativo presidente e dal direttore, con la
consulenza di un comitato scientifico e l'apporto del collegio
dei revisori dei conti. Composizione, nomina e competenze di
questi organi sono disciplinati dal Regolamento concernente
l'organizzazione della Biblioteca provinciale italiana, emanato
con Decreto del Presidente della Giunta provinciale 24 gennaio
2000, n. 3, quindi successivamente al seminario tenuto
dall'AIB.
Tra le varie disposizioni del regolamento vengono meglio
specificati i compiti previsti, quello di "raccogliere scritti e
opere di autori altoatesini, studi e ricerche nonché
documenti sugli aspetti storico culturali, letterari, scientifici
e artistici dell'Alto Adige ... con particolare riferimento agli
scritti in lingua italiana" e"svolgere attività atte alla
diffusione della conoscenza di tale patrimonio bibliografico e
della cultura italiana, favorendo specifici studi e ricerche,
anche in collaborazione con altre istituzioni".
Ma quali saranno gli utenti della nuova struttura bibliotecaria?
Secondo il Regolamento la fruizione è garantita a tutti i
cittadini, come del resto già accade alla "Tessmann". Come
osservava August Ploner Bernard, bibliotecario della "Tessmann",
nel suo intervento al primo convegno nazionale sulle biblioteche
provinciali, tenuto a Pescara nel 1997, "nella biblioteca
provinciale non si fa nessuna differenza tra utenti di lingua
italiana, tedesca o ladina. Ascoltando la lingua parlata davanti
all'ingresso della biblioteca si potrebbe l'impressione a volte
che gli utenti siano in maggioranza di lingua italiana... Qualche
volta anch'io sarei curioso di avere qualche dato statistico. Non
vorrei tanto sapere quanti sono gli utenti di lingua italiana,
quanto piuttosto approfondire se e quanto si servono dei libri
della biblioteca, poiché l'utilizzo del patrimonio
librario per me è molto più interessante della mera
presenza".
Copyright AIB
2001-01-03, ultimo aggiornamento 2003-11-14 a cura di Mauro di Vieste
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