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La biblioteca provinciale italiana di Bolzano

Sergio Trevisan, marzo 2000

La biblioteca provinciale di più recente istituzione in Italia sorgerà a Bolzano, in attuazione della Legge provinciale 30 luglio 1999, n. 6, "Istituzione della Biblioteca provinciale italiana". L'iter amministrativo che aveva preceduto l'approvazione di questa legge era stato vivacizzato da polemiche politiche, perchè le questioni concernenti l'organizzazione della biblioteca venivano demandate al regolamento di esecuzione e quindi delegate alla Giunta provinciale. L'opposizione di destra italiana paventava il pericolo che la nuova istituzione bibliotecaria risultasse limitata nella sua autonomia, a scapito degli interessi culturali "italiani".

La polemica a sfondo etnico indubbiamente attirava l'attenzione su un argomento altrimenti snobbato da mass-media e pubblici amministratori, ma rischiava di banalizzare la portata di un provvedimento legislativo fondamentale per lo sviluppo del panorama bibliotecario altoatesino. La Delegazione provinciale di Bolzano dell'AIB, l'Associazione Italiana Biblioteche, discusse la questione e decise di offrire un'occasione per approfondire questa tematica, organizzando il 26 novembre 1999 un seminario sul tema "Le biblioteche provinciali e la documentazione locale : esperienze a confronto in Italia e Austria".

Ospitato presso la Biblioteca dell'Università di Bolzano, l'incontro è stato aperto dalla relazione sulla situazione italiana, tenuta da Dario D'Alessandro, direttore della Biblioteca provinciale di Pescara, che per l'AIB coordina i Convegni nazionali sulle biblioteche provinciali. E' seguito l'intervento di Karin Heller, responsabile della sezione Tirolensien dell'Universitaetsbibliothek di Innsbruck, sul ruolo delle Landesbibliotheken in Austria e sull'attività della sua biblioteca nella valorizzazione del patrimonio di interesse locale. Entrambe le relazioni sono pubblicate su questo numero della rivista e consentono di tracciare una sorta di mappa della variegata presenza di istituzioni bibliotecarie che nelle varie province italiane e nei Bundeslaender austriaci operano con grande impegno, ma con differente efficacia per favorire la valorizzazione del patrimonio documentario locale. Grazie alle nuove tecnologie informatiche, da Internet ai CD-ROM, aumenta progressivamente l'accessibilità di questi fondi locali, si garantisce l'aggiornamento dei dati catalografici e viene facilitata pure la cooperazione tra le diverse istituzioni regionali. La comunicazione tra i bibliotecari delle biblioteche specializzate sulle tematiche regionali dell'area tedesca e di quella italiana è favorita da gruppi di lavoro specifici inseriti nelle rispettive associazioni professionali.

Fabrizio Leonardelli, direttore della Biblioteca comunale di Trento, illustrava il ruolo della sua istituzione nell'articolato contesto del Sistema bibliotecario trentino. Leonardelli illustrava alcune scelte gestionali che facilitano la fruizione pubblica del patrimonio, salvaguardandone al contempo le esigenze di conservazione, per esempio acquistando con contributo provinciale una seconda copia delle pubblicazioni di argomento trentino da offrire al prestito a domicilio e interbibliotecario. La Biblioteca comunale provvede inoltre a indicizzare la documentazione locale non solo per soggetti e per materia, ma anche in base all'ambito territoriale a cui si riferisce, consentendo tramite ricerche particolarmente mirate nel Catalogo bibliografico trentino di raggruppare tutte le opere riguardanti una località o una vallata.

Per presentare la legge istitutiva della biblioteca provinciale italiana è intervenuta al seminario dell'AIB anche Patrizia Caleffi, dell'Ufficio educazione permanente, biblioteche e audiovisivi della Provincia di Bolzano. Come recita l'art. 1 della legge istitutiva, "la biblioteca provinciale ha la finalità di favorire lo studio delle scienze, delle lettere e delle arti, nonché dei molteplici aspetti della cultura locale e non locale mediante la raccolta, la conservazione e il prestito di materiale bibliografico, pubblicistico e documentario, e di ricercare e documentare gli aspetti storico-culturali dell'Alto Adige, con riferimento in particolare agli scritti in lingua italiana". La legge prevede espressamente che questi obiettivi siano raggiunti con la cooperazione con altre biblioteche, per "favorire opportune sinergie con le biblioteche dei comuni con presenza di appartenenti al gruppo linguistico italiano o con altre istituzioni bibliotecarie pubbliche del territorio provinciale". Il pensiero corre naturalmente alla Civica di Bolzano, ma anche alla biblioteca dell'Università e alla "Tessman".

Proprio come la biblioteca provinciale tedesca "Dr. Friedrich Tessmann", istituita con analoga legge provinciale nel 1982, anche l'omologa istituzione italiana ha personalità giuridica propria e gestione autonoma a tutti gli effetti. Sede, arredamento, attrezzature e personale verranno messi a disposizione dalla Provincia, che per il funzionamento e la gestione garantisce una quota annuale di finanziamento determinata dalla Giunta provinciale. Inizialmente andrà individuata una sede provvisoria, ma è avviato l'iter per accorpare in unico polo bibliotecario in Via A. Diaz, di fronte all'attuale "Tessmann", la Biblioteca civica e le due provinciali italiana e tedesca. Nel febbraio scorso la Giunta provinciale ha deliberato in merito alla cubatura prevista, stimando di conseguanza un costo di costruzione di cinquanta miliardi di lire.
Proprio perchè istituzione autonoma, la biblioteca provinciale italiana è amministrata da un consiglio di amministrazione, dal relativo presidente e dal direttore, con la consulenza di un comitato scientifico e l'apporto del collegio dei revisori dei conti. Composizione, nomina e competenze di questi organi sono disciplinati dal Regolamento concernente l'organizzazione della Biblioteca provinciale italiana, emanato con Decreto del Presidente della Giunta provinciale 24 gennaio 2000, n. 3, quindi successivamente al seminario tenuto dall'AIB.

Tra le varie disposizioni del regolamento vengono meglio specificati i compiti previsti, quello di "raccogliere scritti e opere di autori altoatesini, studi e ricerche nonché documenti sugli aspetti storico culturali, letterari, scientifici e artistici dell'Alto Adige ... con particolare riferimento agli scritti in lingua italiana" e"svolgere attività atte alla diffusione della conoscenza di tale patrimonio bibliografico e della cultura italiana, favorendo specifici studi e ricerche, anche in collaborazione con altre istituzioni".

Ma quali saranno gli utenti della nuova struttura bibliotecaria? Secondo il Regolamento la fruizione è garantita a tutti i cittadini, come del resto già accade alla "Tessmann". Come osservava August Ploner Bernard, bibliotecario della "Tessmann", nel suo intervento al primo convegno nazionale sulle biblioteche provinciali, tenuto a Pescara nel 1997, "nella biblioteca provinciale non si fa nessuna differenza tra utenti di lingua italiana, tedesca o ladina. Ascoltando la lingua parlata davanti all'ingresso della biblioteca si potrebbe l'impressione a volte che gli utenti siano in maggioranza di lingua italiana... Qualche volta anch'io sarei curioso di avere qualche dato statistico. Non vorrei tanto sapere quanti sono gli utenti di lingua italiana, quanto piuttosto approfondire se e quanto si servono dei libri della biblioteca, poiché l'utilizzo del patrimonio librario per me è molto più interessante della mera presenza".

Sergio Trevisan, marzo 2000

Copyright AIB 2001-01-03, ultimo aggiornamento 2003-11-14 a cura di Mauro di Vieste
URL: http://www.aib.it/aib/sezioni/taa/relbibit.htm


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