AIB. Sezione Trentino-Alto Adige. Contributi e relazioni disponibili
Premessa
Il dibattito in corso e le linee di tendenza legislative sembrano
indicare che il percorso in atto, di trasformazione degli Enti
Pubblici, sia finalizzato a modificarne il ruolo, da gestori
operativi a "strateghi e registi" dello sviluppo socio-economico
territoriale. Se così è, l'Ente Locale, in
particolare, dovrà diventare "prevalentemente"
un'organizzazione di professionisti, specializzati e di grande
livello qualitativo, fortemente innovativo e capace di governare
un sistema articolato di relazioni con interlocutori esterni
variegati e altrettanti qualificati.
La situazione
Il nuovo contratto collettivo di lavoro del personale degli enti
locali ed il relativo nuovo ordinamento professionale, in vigore
dal 1.4.99, ben si inseriscono in questo contesto. La gestione
del nuovo contratto e la contrattazione decentrata integrativa ha
l'onere di favorire questa svolta e promuovere la
riqualificazione e lo sviluppo professionale dei dipendenti, dare
nuovo slancio, entusiasmo e motivazione a chi opera all'interno
degli enti. In estrema sintesi si potrebbe dire che la questione
di fondo è quella di ridare status, dignità,
interesse alla professione dei dipendenti dell'Ente Locale.
Ma per i bibliotecari pare si stia verificando il contrario delle
più normali attese e cioè il non riconoscimento
della figura professionale con tutte le problematiche individuali
e di professione che ciò comporta. Proprio partendo da
questa problematica che nel Congresso AIB tenutosi a Torino -
maggio 2000 - è stata dedicata una sessione dal titolo
provocatorio "Il bibliotecario: una specie in via di estinzione?"
in cui sono stati presentati i dati di una indagine svolta
dall'Osservatorio Lavoro (ved. Aib Notizie di giugno2000).
E' in applicazioni anche il contratto (siglato il 9.8.2000) per
il personale delle Università, con molte analogie ma con
problematiche più limitate rispetto alla valorizzazione e
salvaguardia delle figure professionali presenti, e formalmente
ben individuate, nelle biblioteche universitarie. E' in corso di
applicazione anche il trasferimento delle biblioteche del
Ministeri dei Beni Culturali Ambientali con una serie di
problematiche riguardanti, mobilità e accorpamenti che
riguardano molto in particolare il personale delle biblioteche.
Mi riferisco a quanto previsto dal D. Lgs 112 del 98, che facendo
seguito alla Legge Bassanini 59 del 97, prevede un ampio
decentramento della struttura del ministero. In particolare nel
differenziare le funzioni di tutela da quelle di gestione,
prevede un ampio decentramento delle biblioteche. Afferma che la
maggior parte delle Biblioteche pubbliche statali dovranno
transitare verso gli enti locali, senza definirne il livello (le
regioni, le provincie, i comuni?) e che le biblioteche
universitarie, potranno essere affidate agli atenei che ne
faranno richiesta. Resteranno di competenza ministeriale le
biblioteche nazionali (quali? Le due nazionali centrali o anche
le altre quattro nazionali?) e eventuali altre biblioteche anche
qui da individuare attraverso una commissione nazionale.
I problemi, quindi , non mancano. In alcuni ambiti, esempio
Istituzioni culturali e bibliotecarie, si profila la
possibilità di applicazione del contratto di Federculture
che introduce una serie di novità molto più vicine
ad una gestione flessibile dei servizi rispetto agli enti locali.
Federculture infatti raggruppa le aziende private, pubbliche o a
partecipazione pubblica che operano nell'ambito della cultura,
sport, turismo, tempo libero e che hanno come problema centrale
la diversificazione di servizi e di orari e quindi la gestione
delle diverse flessibilità.
Esiste, ed oggi sta emergendo con forza, tutta la problematica
dei bibliotecari che operano nelle Cooperative o Agenzie private,
a cui spesso vengono affidati o servizi delle biblioteca o
l'intera gestione della medesima, spesso sottoinquadrati e
comunque quasi sempre collocati nel contratto del Commercio che
non riguarda la gestione di biblioteche ma che più si
addice alle librerie e ai negozi in genere. In molte
realtà, per effetto positivo della cooperazione e per
l'organizzazione dell'informazione on-line, si stanno
concretamente profilando situazioni di esubero di catalogatori,
ragion per cui si stanno attivando operazioni di riutilizzo delle
professionalità esistenti per creare della "task force",
con adeguata formazione ad hoc, da utilizzare in progetti di
"revisione e scarto" del patrimonio.
Questo è un interessante sbocco occupazionale che
può essere gestito a livello cooperativo, di sistema, di
consorzio. Nel mentre si cerca di dare soluzione alle
contraddizioni esistenti si affacciano ulteriori novità
legislative che ci proiettano già nel futuro con probabili
forti riflessi sulla figura professionale del bibliotecario. Il
riferimento è al Ddl. AC 7042 (già AS 4014)
sull'affidamento della gestione dei servizi in discussione alla
Camera che prevede la limitazione per quanto possibile della
gestione in economia e introduce nuove forme di gestione (es.
Istituzioni con personalità giuridica e Fondazioni). Ad
oggi si può affermare che in quasi tutti gli enti sono
emerse serie difficoltà applicative, molte sono le
trattative in corso, tante sono le situazioni in cui si sta
ancora elaborando le piattaforme contrattuali.
Vi sono forti ritardi e i problemi irrisolti crescono. Gli
Amministratori e la Dirigenza hanno serie difficoltà di
ruolo e scarsa preparazione ad affrontare il nuovo, preoccupati
più di contenere la spesa del personale piuttosto che del
recupero di efficienza e di miglioramento dei servizi al
cittadino. Il Sindacato non ha ancora acquisito la cultura della
trattativa che è altra cosa dalla cogestione esistita sino
a tutti gli anni novanta. Inoltre, da analisi recenti dell'ARAN,
dell'ANCI e della Corte dei Conti risulta che molti contratti
decentrati siano nulli. Si parla oramai di catalogo degli
errori.
Un'annotazione particolare merita il Contratto collettivo
della Provincia Autonoma di Bolzano del 17.7.2000:
- Preoccupante è la messa ad esaurimento la figura
professionale dell'assistente di biblioteca ex VI^ qualifica
perché impedisce sbocchi occupazionali ai diplomati o
laureati che non abbiano un titolo specifico;
- Interessante risulta essere la norma di accesso che prevede
l'obbligo di titoli specifici per bibliotecari, peccato
però che non si tenga conto che non ci sono corsi
universitari a ciò indirizzati; comunque è assurdo
che questa norma venga adottata anche per la progressione
verticale alla ex VII^ qualifica perché così si
impedisce di fatto la percorrenza di carriera alla gran parte dei
bibliotecari anche se laureati (tra l'altro in tempi in cui per
la percorrenza interna all'ente vige, per contratto nazionale, la
deroga al titolo.
IL RUOLO DELL'AIB PER LA VALORIZZAZIONE E SALVAGUARDIA DELLA PROFESSIONE DI BIBLIOTECARIO
L'Osservatorio Lavoro
Si fa sempre più forte la convinzione che è giunto
il momento i cui tutti i soggetti in campo devono far propria la
consapevolezza della serietà che sta assumendo il problema
della salvaguardia e valorizzazione della professionalità
del personale delle Biblioteche. L'AIB si sta facendo carico
della problematica attraverso l'attività dell'Osservatorio
del lavoro e con le varie iniziative seminariali, o interventi
come quello odierno, tenutesi nel 99 e a ritmo inteso nel 2000.
All'argomento è stata dedicata una sessione (il 12 maggio
2000) dei lavori del 46°Congresso Nazionale, tenutosi al
Lingotto di Torino in concomitanza con la Fiera del Libro, ed una
sessione nell'ambito dell'evento Culturalia tenutosi a Roma il 29
settembre 2000. L'Osservatorio, è stato
costituito dal Comitato esecutivo nazionale a settembre
1998. L'Osservatorio è impegnato a dare piena
visibilità, sia interna per i soci, che esterna per i
diversi referenti istituzionali e sociali, alle problematiche e
alle questioni riferite al personale bibliotecario nei diversi
comparti, pubblici e privati, in cui si trova a operare.
L'attività dell'Osservatorio, non ha logiche e
caratterizzazioni di natura sindacale; è di intervento e
marcatura lì dove i servizi bibliotecari sono costituiti e
fatti funzionare.
La partecipazione dei soci
L'Osservatorio è attento a fatti e comportamenti che non
riconoscono la professionalità degli operatori. A tal fine
è necessario che i bibliotecari, nei diversi profili
professionali in cui si trovano a operare, siano pronti a
segnalare l'adozione di atti e interventi che possano indicare
atteggiamenti lesivi della salvaguardia e valorizzazione della
professione. I soci Aib sono quindi invitati a portare a
conoscenza dell'Osservatorio fatti, notizie, analisi e
valutazioni riferiti alle problematiche connesse alle condizioni
e all'organizzazione del lavoro nelle biblioteche e nei centri di
documentazione, nonché al riconoscimento e al rispetto
della professionalità bibliotecaria. L'impegno
dell'Osservatorio, sostanzialmente attivato dalle segnalazioni e
dalle sollecitazioni dei colleghi soci, sarà improntato da
azioni e iniziative che saranno in perfetta coerenza con le
finalità generali dell'Associazione, che sono quelle della
tutela della professione e, conseguentemente, della
qualità dei servizi bibliotecari ai cittadini.
Costituiscono attualmente il nucleo di riferimento
dell'Osservatorio i seguenti soci:
- Loredana Vaccani, referente per il CEN;
- Nerio Agostini, comparto Enti locali;
- Rossella Aprea, comparto Sanità;
- Beatrice Bargagna, comparto Università;
- Candida Cossu, comparto Statali;
- Piera Colarusso, comparto Privati;
- Fausto Rosa, comparto Aziende pubbliche, Istituzioni e
Consorzi
Questo nucleo ha ricevuto l'investitura in occasione di Bibliocom
2000 (ottobre) a Roma ed ha tenuto una prima riunione per la
messa a fuoco delle problematiche il 16 dicembre a Bologna.
Recapiti: AIB - Osservatorio lavoro. Casella postale 2461 - 00100
Roma A-D. Telefono 06- 446.3532; Fax 06-444.1139. URL: http://www.aib.it/aib/cen/osslav.htm
L' Albo professionale italiano dei
bibliotecari
La presenza di questa struttura di attenzione e di marcamento si
è resa ancor più necessaria nel momento in cui
l'AIB ha deciso la costituzione dell'Albo professionale
italiano dei bibliotecari dando il segno di una maggior
caratterizzazione sul fronte della rappresentanza professionale.
L' Albo professionale italiano dei bibliotecari è stato
approvato dall'Assemblea generale
dei soci dell'AIB il 29 aprile 1998, a Genova.
L'iscrizione all'Albo certifica da una parte la competenza
professionale di chi ne fa parte e dall'altra offre agli utenti
una certificazione della sua effettiva capacità: è
la comunità professionale costituita dall'Associazione
italiana biblioteche ad assumersi la responsabilità di
questa certificazione. Le domande di iscrizione all'Albo vengono
esaminate da una Commissione permanente, costituita da: Vilma
Alberani, Luigi Crocetti (Presidente), Enzo Frustaci, Carlo
Revelli e Antonio Scolari. La Commissione ha sede presso la
Segreteria nazionale dell'AIB, viale Castro Pretorio 105, 00185
Roma. Per informazioni i soci sono pregati di rivolgersi a
Palmira Barbini (lunedì e venerdì, ore 10-13; tel.
06/4463532; fax: 06/4441139, e-mail: albo@aib.it.
Sono consultabili nella pagina Web relativa:
- Regolamento per
l'istituzione e l'ordinamento dell'Albo professionale italiano
dei bibliotecari
- Domanda di
ammissione
- Elenco dei
soci ammessi
- Domande e
risposte (FAQ, Frequently asked questions)
AIB-CUR LAVORO, a cura del gruppo LAVORO della redazione
AIB-WEB
E' una rubrica che intende principalmente raccogliere i
riferimenti ai concorsi per bibliotecari (e affini) pubblicati
sulla "Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana. 4. Serie
speciale" (indicata brevemente con 'GU' nelle singole notizie).
E' quindi disponibile sul sito Aib un elenco cronologico di
concorsi ed altre opportunità di lavoro per bibliotecari.
L'ordine è basato sulle date di scadenza (indicate a 30
giorni anche quando non esplicitamente fissate, o per
segnalazioni accessorie). Si veda, in AIB-WEB a URL: http://www.aib.it/aib/lav/lav.htm,
il quadro in cui questa rubrica AIB-CUR LAVORO s'inserisce.
Vedere in AIB-CUR AGENDA
un diverso calendario, con segnalazioni di convegni, seminari,
corsi ed altri simili eventi di interesse professionale.
Indicazioni per la stesura dei "bandi di
concorso", a cura dell'AIB Lombardia
Documento, disponibile sul sito Aib, realizzato con l'intento di
contribuire a garantire nelle biblioteche di ente locale una
presenza sempre più qualificata del personale che vi
opera, consapevoli delle crescenti e diversificate richieste
dell'utenza in materia di informazione, aggiornamento,
documentazione e di formazione permanente cui deve rispondere una
maggior preparazione e professionalità da parte dei
bibliotecari. Bibliotecari che, qualora dovessero fare i
responsabili di servizio, devono avere anche conoscenza e
dimestichezza nell'uso delle forme e degli strumenti della
gestione amministrativa della biblioteca come servizio pubblico
locale. Quindi una proposta di bando di concorso attento
soprattutto al contenuto delle prove e ai curriculum
professionali: "bando tipo" per assunzione di bibliotecari con
inquadramento in Categorie C e D.
BIBLIOTECHE DI ENTE LOCALE
In questa sede si da per scontata la conoscenza, anche se a
livello diversificato tra i soci, del contesto normativo e delle
evoluzioni, se non rivoluzioni, che sono avvenute nell'ambito
della gestione dei servizi pubblici in questi ultimi anni, dove
il cittadino utente-cliente è stato messo al centro di
tutto e dove qualità, efficienza, efficacia ed
economicità dovrebbero non essere più degli slogan.
Si da, ovviamente, per scontata anche la conoscenza dei
contenuti, sia pure generali, del nuovo Contratto Collettivo
Nazionale di Lavoro e del Nuovo Ordinamento Professionale,
entrambi in vigore dal 1.4.99 e con validità a tutto il
2001. Diverse sono le "novità contrattuali" da monitorare
per gli effetti che hanno prodotto e produrranno per la figura
professionale del Bibliotecario di Ente Locale. Si riportano qui
di seguito, in forma sintetica, quelle più significative
per incidenza sulla professione.
- Profili Professionali
L'Ente è chiamato ad accorpare le "vecchie" denominazioni
dei profili professionali, rendendole più ampie e
generiche, per garantirsi il massimo della flessibilità
possibile, mirando sempre a far emerge il meglio delle
professionalità. Proprio per questo non può venire
meno il riconoscimento della oggettiva esistenza di servizi (es.
Biblioteca) che richiedono particolare e specifica
professionalità (es. il Bibliotecario) che per sua
intrinseca natura non può essere equivalente con quella di
altre figure professionali presenti nell'ente.
- Contratto individuale
A seguito della ridefinizione dei profili professionali, il
Dirigente/Responsabile di Settore o altro Dirigente individuato
dal Regolamento, è chiamato, nell'ambito delle sue
funzioni gestionali, a stipulare il contratto individuale di
ciascun collaboratore. In quest'atto viene indicata la categoria
ed il profilo professionale e stabilito che le mansioni saranno
esigibili, in relazione alle esigenze organizzative, come da un
qualsiasi privato datore di lavoro. Importante risulta essere, a
questo punto, l'esame dei contenuti e della struttura di un
contratto individuale "tipo" considerate le forte implicazioni
professionali e di carriera presenti (vedasi allegato).
- Formazione
La formazione risulta essere un aspetto fondamentale sia per la
crescita professionale sia per il riconoscimento retributivo. Il
fatto nuovo, dal punto di vista contrattuale, è che l'Ente
ha l'obbligo di prevedere e destinare un fondo pari all'1% del
monte salari lordo nel proprio bilancio annuale. La previsione di
spesa deve essere accompagnata da un piano di formazione. In tale
contesto deve risultare ben esplicitato il programma di
formazione specialistica del personale addetto alla biblioteche
basata sulla rilevazione dei bisogni formativi. Ciò
è previsto e fattibile con la contrattazione decentrata
integrativa.
- Progressione retributiva
L'istituto più innovativo introdotto dal nuovo contratto
collettivo è certamente quello della progressione
orizzontale, cioè la progressione economica all'interno
della stessa categoria di inquadramento. La progressione
orizzontale è fondata sostanzialmente su criteri
meritocratici che da un lato superano gli automatismi del vecchio
"led" e dall'altro permettono più passaggi successivi di
aumento retributivo all'interno della categoria di appartenenza,
predeterminando quindi il superamento della vecchia logica
egualitaristica, dimostratasi fortemente disincentivante e
demotivante. Il beneficio economico deve costituire un
riconoscimento tangibile dei meriti professionali
individuali.
- La valutazione
Con questo contratto si introduce il concetto della valutazione
permanente delle prestazioni. Va tenuto conto che, anche ai fini
della progressione orizzontale, la valutazione è di
competenza del Dirigente/Responsabile, deve essere fatta a
cadenza periodica, almeno annuale, e deve essere comunicata al
dipendente (art. 6 dell'Ordinamento). Le schede di valutazione
non devono essere generiche bensì "personalizzate" per
categoria e profili professionali.
- Le posizioni organizzative
Nel nuovo contesto l'unico elemento gerarchico è di tipo
organizzativo. E' quello legato alla nomina di Responsabili di
Servizio o al riconoscimento delle cosiddette Posizioni
Organizzative con l'adeguata remunerazione di posizione e di
risultato. Non necessariamente questo tipo di riconoscimento
è destinato alle figure inquadrate in D3 (ex VIII q.f.),
inoltre non è oggetto di trattativa, ma di informazione e
quindi al massimo di eventuale concertazione.
- La progressione di carriera
La progressione verticale rappresenta il meccanismo di
progressione di carriera con passaggio da una categoria
all'altra. Non è uno strumento retributivo, ma uno dei
possibili modi, magari prioritario, per ricoprire posizioni
professionali, previste nei piani occupazionali, con selezione
interna. In base all'art.4 dell'Ordinamento, l'Ente deve
disciplinare le procedure selettive indicando, sia pure con ampia
discrezionalità, quali posti ricoprire con selezione
interne e quali devono essere destinati all'accesso dall'esterno.
L'esigenza deve essere di tipo organizzativo e non legata a delle
situazioni individuali meritorie .Il beneficio economico è
la conseguenza e non lo scopo della progressione verticale.
- Nuove forme di lavoro
Sono state introdotte e regolamentate dalle code
contrattuali,entrate in vigore il 15 settembre 2000, anche per
gli enti locali quelle forme di lavoro flessibile già
sperimentate nel privato:
- Telelavoro
- Contratti di Formazione Lavoro
- Lavoro Interinale
- Lavoro a tempo parziale
Altri aspetti, altrettanto importanti, riguardano le 35 ore, i
turni, lo straordinario, l'ambiente e la sicurezza.
Certamente anomala e contradditoria risulta essere l'applicazione
del contratto collettivo nazionale ni Provincia di Trento. Si
proviene da una situazione contrattuale preesistente che
prevedeva l'inquadramento del personale in 9 qualifiche
anziché 8. Ne consegue che non vi è un automatismo
nel passaggio dalla ex VII^ alla Categoria D1 ma si ricorre a
delle retribuzioni accessorie e di salvaguardia ai fini del
riconoscimento economico e di funzioni con inquadramento nel
parametro più elevato della categoriaC. Il problema che
rimane aperto è che per passare in D1 è
obbligatoria la selezione o concorso interno: questo è un
blocco alla carriera da un lato e alla possibile progressione
orizzontale interna dall'altro. Ci si augura che a livello di
contratto collettivo integrativo le parti trovino delle soluzioni
eque. Meglio sarebbe, fermorestando delle salvaguardie per le
posizioni economiche acquisite, se cogliessero l'occasione per
far decollare una applicazione delle nuove categorie come
previsto dal contratto nazionale.
Agostini Nerio, Tel. 02.9380950, cell. 349.3795994, e-mail: nerioago@libero.it
Copyright AIB
2001-01-23, ultimo aggiornamento 2003-11-14 a cura di Mauro di Vieste
URL:
http://www.aib.it/aib/sezioni/taa/relago.htm