AIB. Sezione Trentino-Alto Adige. Attività della Sezione
Pergine Valsugana, 18 ottobre 2005
Premessa:
"L'Unione Europea ha aperto un procedimento di infrazione contro
alcuni Paesi europei, tra cui l'Italia, "colpevoli" di non aver
introdotto la remunerazione degli autori e degli editori per i
prestiti effettuati in biblioteca. E' una misura che si inscrive
in un quadro generale di attacco al diritto di leggere e di
consumare cultura, musica, informazione. Già la cosiddetta
EUCD, con le leggi di armonizzazione derivate, aveva pesantemente
limitato le possibilità del diritto di copia e aveva
introdotto la logica del consumo a scadenza dei prodotti
(così, d'ora in avanti, chi acquisterà un e-book,
un sw, un cd, un dvd, non avrà mai la certezza di poterlo
utilizzare a distanza di anni o cambiando lettore, computer,
palmare: è la civiltà dell'inchiostro simpatico,
come è stata simpaticamente definita).
Anche se non dovesse sortire effetti immediati, la procedura
europea ha già ottenuto il risultato di far considerare
oggi plausibile ciò che fino a ieri sembrava
inconcepibile. Dovremo dunque far pagare i prestiti in biblioteca
per ridistribuire royalties agli editori e (in piccola parte)
agli autori? Dovremmo sottrarre al già risicato budget di
acquisto delle biblioteche pubbliche una quota per il pagamento
dei diritti alla SIAE (come è successo per le fotocopie)
magari proporzionale al numero di iscritti (come in Francia) o
dei prestiti, con il risultato encomiabile di punire le
biblioteche più attive ed efficienti? Dovremmo addossare
allo stato la spesa, configurando una indiretta tassa sulla
lettura, un equivalente moderno della tassa sul macinato?
Tutte queste soluzioni sono ugualmente indigeste. Le biblioteche
hanno un'altra concezione del diritto d'autore: esistono e
combattono perché gli autori (non solo quelli dei
best-seller) siano conosciuti, letti, amati. Perché
possano essere conosciuti, letti e amati anche dopo essere
spariti dagli ostensori del mercato, dove rimangono per una vita
media di soli sei, sette mesi. Le biblioteche hanno un'altra
concezione del diritto d'autore: investono in catalogazione,
promozione, stoccaggio per permettere agli autori di raggiungere
i loro lettori. Esse rappresentano un grande scaffale aperto per
l'editoria e per la libertà di informazione. Della loro
opinione, vogliamo dire sommessamente ma decisamente,
occorrerà tenere conto. A differenza di quanto è
accaduto in passato".
"MANIFESTO A FAVORE DEL PRESTITO GRATUITO NELLE BIBLIOTECHE"
Considerato che:
Le biblioteche, musei, archivi, emeroteche, fonoteche e cineteche
di enti pubblici e quelle che appartengono ad istituzioni di
interesse della collettività di carattere culturale,
scientifico o educativo senza scopo di lucro, o ad altre
istituzioni educative riconosciute
1. GARANTISCONO ai cittadini e alle cittadine
l'accesso libero e senza limiti allo studio, alla cultura e
all'informazione.
2. ESERCITANO una funzione importante nello
sviluppo e mantenimento di una società democratica che
faciliti l'accesso ad un'ampia e vasta gamma di pensieri, idee e
opinioni.
3. AIUTANO l'acquisizione e lo sviluppo delle
abitudini di lettura, specialmente tra la popolazione infantile e
giovanile
4. REALIZZANO un lavoro fondamentale nello
sviluppo dei sistemi educativi fornendo gli strumenti necessari
per acquisire conoscenze in tutti e in ciascuno dei diversi stadi
della formazione.
5. SVOLGONO un lavoro indispensabile di appoggio
alla ricerca che si realizza attraverso tutti i tipi di
istituzioni, mettendo a disposizione degli/delle utenti le opere
e le creazioni necessarie per il progresso del loro lavoro.
6. RAPPRESENTANO una vetrina della produzione
culturale esistente, comprendendo nel loro patrimonio, e
mettendolo a disposizione del pubblico, le opere create da
intellettuali, scienziati, ed artisti. Questi ultimi beneficiano
così dell'uso gratuito di un canale di pubblicità e
diffusione delle loro idee.
7. ASSICURANO la diffusione, la conservazione,
l'accessibilità delle opere di tutti i tipi, superando gli
interessi commerciali di singoli, i limiti nella distribuzione
delle opere, e le imposizione del mercato.
8. OFFRONO servizi nel rispetto dei diritti
d'autore, funzionando, inoltre, come canale per diffondere tra
i/le propri/ie utenti una conoscenza della materia e
indirizzandoli/e verso un uso rispettoso delle opere protette e
dei servizi riservati.
9. NON HANNO di finalità lucrative,
economiche o commerciali, dirette o indirette, ricercando come
unico beneficio lo sviluppo culturale, educativo e professionale
di coloro ai quali forniscono detti servizi, e, quindi,
perseguendo il miglioramento del livello educativo e della
competitività della società nel suo
complesso.
10. APPARTENENGONO a tutti/e e a ciascuno/a
dei/delle cittadini/e, visto che si finanziano con il denaro che
tutti apportano attraverso le tasse."
"Manifestiamo quindi la nostra convinzione sulla
necessità di:
1. GARANTIRE il giusto equilibro tra gli
interessi degli autori, editori e della società in
generale mediante il quadro legislativo in materia di diritto
d'autore.
2. ASSICURARE gli interessi culturali della
società, visto che questa progredisce e si sviluppa
mediante la promozione della ricerca e l'accesso libero alle
creazioni intellettuali. Questa e non altra rappresenta la base
della legge che regola il diritto d'autore.
3. MANTENERE gli attuali limiti sul prestito in
biblioteca, ed altri istituti, stabiliti dall'articolo 69 Legge
del 22 aprile 1941 n. 633 e successive modifiche, come uno
strumento efficiente per una politica di promozione della Cultura
e della lettura in Italia, che è in perfetta rispondenza
con quanto stabilito dalla Direttiva 92/100/CEE sul prestito. La
Direttiva non solo stabilisce nell'articolo 5 la
possibilità che ogni Stato Membro determini la
remunerazione per il prestito delle opere in funzione delle sue
politiche di promozione culturale , ma concede anche la
possibilità di esonerare determinate istituzioni dal
pagamento di questa remunerazione.
4. VALORIZZARE il servizio di prestito che le
suddette istituzioni offrono, visto che sono un elemento che reca
benefici anche ai titolari del diritto d'autore in quanto
cittadini e creatori. I servizi di prestito sono uno strumento
indispensabile per la creazione di nuovi lettori e, pertanto, di
consumatori delle opere di tali soggetti.
5. SOTTOLINEARE l'importanza del servizio di
prestito che offrono dette istituzioni, come strumenti
indispensabili nell'appoggio alla educazione e ricerca.
6. INSISTERE nel dare rilievo all'importanza
dell'investimento che gli enti pubblici realizzano
nell'acquisizione di fondi per questi tipi di servizi, che
rappresenta un beneficio diretto a favore degli autori e del
settore editoriale in genere, essendo le biblioteche i clienti
più grandi nell'acquisto di libri ed altre opere. Questo
investimento rappresenta anche il riconoscimento esplicito della
società all'importanza del contributo degli autori ed
editori allo sviluppo culturale.
7. RICONOSCERE che per determinati tipi di
opere, l'acquisizione realizzata da queste istituzioni è
indispensabile per garantire la loro edizione e circolazione,
visto il mercato ristretto di alcune opere.
8. EVITARE qualunque tipo di penalizzazione nei
confronti dei servizi di prestito pubblico visto che andrebbe a
discapito degli obbiettivi che si perseguono, che altro non sono
che beneficiare ed agevolare il progresso della
società.
Per tutto quanto ora esposto, manifestiamo il nostro parere
CONTRARIO alla possibilità che il prestito pubblico
realizzato dalle biblioteche ed altre istituzioni, che
attualmente godono delle eccezioni previste nella legge sul
diritto d'autore, possa essere assoggettato al pagamento di una
remunerazione; inoltre sollecitiamo le Istituzioni Pubbliche, ed
il Governo in primo luogo, a difendere il prestito nelle
biblioteche, con le caratteristiche definite dall'attuale
legislazione sul diritto d'autore."
Tutto ciò premesso,
IL CONSIGLIO COMUNALE
con n° 26 voti favorevoli, n° 0 voti astenuti e n° 0
voti contrari, su n° 28 Consiglieri presenti e n° 26
Consiglieri votanti, espressi per alzata di mano;
impegna il Sindaco e la Giunta
1. ad aderire al "Manifesto a favore del
prestito gratuito nelle biblioteche";
2. a rendere pubblica tale adesione, nelle
opportuni sedi, istituzionali e non, di cui all'allegato
elenco.
Copyright AIB
2005-10-21, ultimo aggiornamento 2005-10-21 a cura di Mauro di Vieste
URL:
http://www.aib.it/aib/sezioni/taa/not051018.htm