AIB. Sezione Trentino-Alto Adige. Attività della Sezione
Nel proprio rapporto del 12 settembre 2002, reso noto dopo la
conclusione di un'indagine sull'applicazione della direttiva
92/100 del 19 novembre 1992, concernente il diritto di noleggio,
il diritto di prestito e taluni diritti connessi al diritto
d'autore in materia di proprietà intellettuale, la
Commissione europea ha posto in evidenza che a suo parere non vi
è stata una corretta applicazione, della direttiva stessa
da parte di alcuni Stati membri, tra cui l'Ita1ia, a motivo
dell'eccessiva estensione delle deroghe previste dall'art
5.
Se da un lato, infatti, all'art. 2 della direttiva si riconosce
all'autore il diritto di prestito come un diritto economico,
dall'altro all'art. 5 si permette agli Stati membri di derogare
al diritto di autorizzazione dell'autore al prestito delle sue
opere da parte di istituzioni pubbliche dietro corrispettivo. Il
comma 3, in particolare, prevede che gli Stati possano escludere
alcune categorie di istituzioni dal pagamento di una
remunerazione per il prestito. In Italia la direttiva è
stata recepita con il decreto legislativo 685/94, che ha
modificato l'art. 69 della legge 633/41 concernente "Protezione
del diritto d'autore". Riguardo al prestito, il legislatore
italiano ha ritenuto di includere, tra gli istituti beneficiari
delle deroghe previste dall'art. 5 della direttiva, "le
biblioteche e discoteche dello Stato e degli enti pubblici", con
l'obiettivo di garantire la gratuità dei servizi aventi
"fini esclusivi di promozione culturale e studio
personale".
L'intervento della Commissione europea su questa materia ha
già provocato una causa alla Corte di giustizia,
conclusasi con la condanna del Belgio per la mancata applicazione
delle procedure di remunerazione per le opere date in prestito e
una procedura d'infrazione contro Italia, Spagna, Francia,
Irlanda, Lussemburgo e Portogallo. Questi Paesi sono pertanto
sollecitati a fornire chiarimenti sulle modalità di
recepimento della direttiva nelle rispettive legislazioni. Le
posizioni di alcuni di questi Paesi, emerse in un recente
incontro all'Aia, variano dalla volontà di Spagna e
Portogallo di battersi per mantenere la gratuità del
prestito,all'introduzione da parte del Belgio di una tassa di
iscrizione alla biblioteca, destinata agli autori ed editori. In
Francia i lettori sono stati esonerati da qualsiasi pagamento
diretto; sono invece previsti la contribuzione diretta dello
Stato da versare agli editori e accordi circa i limiti di sconto
per l'acquisto dei libri da parte delle biblioteche. In Italia la
questione posta dal rapporto della Commissione europea è
ancora aperta. Va considerato che la LP 12/87 "Programmazione e
sviluppo delle attività culturali nel Trentino", all'art.
26, attribuisce alle biblioteche di pubblica lettura il compito
di concorrere all'educazione permanente e a soddisfare ogni altra
esigenza di informazione, aggiornamento e studio del
cittadino.
Le biblioteche pubbliche sono, in Trentino come altrove, luoghi
di libero accesso alla "cultura", oggi declinabile come libero
accesso all'"informazione in tutte le sue forme", che rifiutano
ogni forma di discriminazione. Nel Trentino operano 165
biblioteche pubbliche (inclusi i 35 punti di lettura), speciali
(incluse le scolastiche e le universitarie) e di conservazione,
di cui 158 ammesse a far parte del Sistema bibliotecario
trentino. Nell'anno 2002 per le sole biblioteche di pubblica
lettura gestite dai Comuni vi sono stati 106.651 iscritti e
906.658 prestiti, quote considerevolmente superiori a quelle
nazionali. Una delle finalità portanti delle biblioteche
sta proprio nella funzione sociale di attuare il DIRITTO
ALL'INFORMAZIONE DEL CITTADINO, un diritto che nell'attuale
cosiddetta società dell'informazione va riconosciuto come
momento essenziale dei diritti di cittadinanza e come tale va
difeso.
Questi stessi principi sono stati recentemente ribaditi con forza
dal Documento Linee di politica bibliotecaria per le autonomie,
approvato nell'ottobre 2003 dalla Conferenza dei Presidenti delle
Regioni e delle Province Autonome, dall'ANCI e dall'UPI e a
sostegno della gratuità dei servizi bibliotecari di base,
ivi compreso il servizio di prestito.
Ciò premesso,
la Giunta della Provincia autonoma di Trento, che su base
statutaria ha competenza legislativa primaria in materia di
biblioteche, chiede allo Stato italiano un intervento tempestivo,
concertato con gli altri Paesi che si trovano nella stessa
situazione, nei confronti della Commissione europea, volto a
sostenere i principi ispiratori della legislazione italiana e
provinciale vigente e a garantire la gratuità del servizio
di prestito per le biblioteche, escludendo dalla deroga i soli
centri di documentazione di Enti privati aventi scopo di
lucro.
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2004-03-22, ultimo aggiornamento 2004-03-22 a cura di Mauro di Vieste
URL:
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