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Tavolo di lavoro sulle biblioteche in provincia di Trento

Componenti:
Roberto Antolini, Grazia Barberi, Maria Barbone, Paolo Bellini, Lidia Bertagnolli, Maria Cristina Bettini, Paolo Borgata, Paola Brocero, Giorgio Butterini, Vittorio Carrara, Aldo Collizzolli, Elena Corradini, Graziano Cosner, Daniela Dalla Valle, Mara Duiella, Ivana Eccher, Orietta Gabrielli, Giuliano Girardi, Fabrizio Leonardelli, Giancarlo Menghini, Antije Messerschmidt, Lino Mocatti, Sonia Spallino, Rodolfo Taiani, Tiziana Tonini, Nadia Vicenzi, Camillo Zadra.

INDICE
1. PREMESSA | 2. CONSIDERAZIONI GENERALI | 3. CONSIDERAZIONI DI MERITO

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1. PREMESSA

Prima di iniziare una dettagliata disamina dei problemi delle biblioteche trentine è forse il caso di fare una premessa introduttiva per trarre un bilancio dell'attività delle biblioteche trentine negli ultimi decenni e mettere a fuoco le problematiche evidenziatesi negli ultimi anni. Non sarà forse inutile iniziare ricordando che le biblioteche trentine sono state fra le migliori d'Italia, concretizzando con la rete collettiva del Catalogo bibliografico trentino un vero diritto alla cultura, posto che esso mette virtualmente l'insieme dello scibile umano a disposizione di tutta la comunità del territorio, e realizzando - per quanto riguarda l'accesso all'informazione - un riequilibrio fra i centri maggiori, storicamente più serviti, e le zone periferiche. Crediamo sia evidente l'importanza di queste realizzazioni, in un periodo in cui tornano ad aumentare disuguaglianze sociali che credevamo superate (come inchieste sociologiche ed articoli giornalistici ci dimostrano), e torna per le situazioni svantaggiate il rischio di restare tagliate fuori dagli enormi sviluppi del sistema dell'informazione, che sempre più si dimostra alla base di qualunque ulteriore futuro possibile sviluppo del territorio. Le biblioteche possono essere uno dei terminali di base del processo di apprendimento continuo e di diffusione dell'informazione fra i cittadini, con la loro offerta democratica di accesso pubblico alle risorse informative, e con l'assistenza qualificata che possono offrire per questo accesso tramite la figura professionale del bibliotecario, ormai sempre più "esperto nell'accesso alle informazioni" su qualunque supporto.

Perché le biblioteche possano esprimere appieno questa loro funzione bisogna però che la Provincia autonoma di Trento non cessi di svolgere il proprio insostituibile ruolo anche in termini di coordinamento dei servizi e governance del sistema, potenziando (invece di trascurare, come ha rischiato di essere negli ultimi anni) il proprio ufficio centrale di riferimento, che va messo in grado di continuare ad essere snodo nevralgico dello sviluppo del sistema, efficiente supporto tecnico per gli aspetti sia tecnologici che biblioteconomici, spalla al personale bibliotecario che fa un lavoro "di frontiera", anche nel rapporto con gli enti proprietari delle biblioteche, quando può crearsi qualche incomprensione "particolaristica" sulle ragioni generali del servizio pubblico, che essendo la motivazione dell'intervento provinciale, anche economico, sulle biblioteche, va difeso da incertezze e possibili disattenzioni.

Chiave di volta e garanzia del buon risultato delle biblioteche trentine negli anni settanta, ottanta e novanta è stata una fruttuosa cooperazione fra soggetti diversi. La natura di tale cooperazione dovrebbe tuttavia essere adeguata agli scenari attuali. Infatti, le biblioteche in Trentino sono nate come unità autonome ed autosufficienti, connesse l'una all'altra dal solo progetto catalografico del Catalogo Bibliografico Trentino. Tale impostazione iniziale è ormai insufficiente: si pensi ad esempio che tutte le biblioteche periferiche, la cui natura è "comunale", servono di fatto un'area di utenza sovracomunale, mentre le biblioteche specialistiche degli enti di formazione o ricerca, i cui statuti prevederebbero una destinazione dei servizi ai propri utenti "interni", hanno invece saputo aprirsi proficuamente all'esterno, mantenendo però talvolta una fisionomia ibrida, anche per cogenti ragioni amministrative. Crediamo che sia ormai interesse di tutti sviluppare strumenti collettivi adeguati per la governance del sistema (basti pensare all'impatto che la carenza di posti di lettura delle biblioteche dell'università ha sui servizi delle biblioteche comunali costantemente "occupate" dagli studenti dell'ateneo trentino). Ed anche qui crediamo che la Provincia sia chiamata a fare la propria parte, nel momento in cui mette mano alla legge, ponendosi seriamente il problema di dare una "costituzione" unitaria al Sistema Bibliotecario Trentino, prevedendo anche strumenti di intervento appropriati alla dimensione collettiva dei problemi. Per questo ordine di problemi gli strumenti finanziari che la Provincia possiede possono essere dirimenti, se adeguatamente usati, per stimolare un riaccorpamento sul territorio dei servizi adeguato alle esigenze effettive, accrescere il complesso di interrelazioni fra tutte le biblioteche e garantire l'adeguato sviluppo del progetto collettivo a beneficio dell'intera utenza del sistema.

Ciò premesso, il tavolo di lavoro sulle biblioteche, convocato dall'Assessorato alla cultura della Provincia autonoma di Trento per contribuire alla riflessione più generale sulle linee guida per il riordino del comparto cultura, ha seguito nei propri incontri varie linee di discussione, sintetizzate nel seguente documento e suddivise in:
a) considerazioni generali;
b) considerazioni di merito.

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2. CONSIDERAZIONI GENERALI

In primo luogo è apparso opportuno chiarire i principi che il tavolo dei lavoro ha posto alla base del proprio lavoro. Tali considerazioni generali hanno in particolare sostenuto le seguenti argomentazioni:

a) finalità del mandato
b) specificità e ruolo delle biblioteche
c) apertura territoriale e culturale
d) rilevanza strategica della spesa culturale
e) rilevanza delle biblioteche
f) la biblioteca per tutti.

a) Termini del mandato
· Rivendicare l'opportunità del dialogo e del confronto
· Riconoscere pari dignità a tutti i soggetti culturali
· Proseguire il confronto sugli aspetti più operativi


I partecipanti al tavolo dei lavori hanno sottolineato l'importanza di questa sede per aprire un confronto sulle tante soluzioni possibili utili a rilanciare e rafforzare, come scritto nelle stesse linee guida, "il coordinamento tra le diverse biblioteche, facendo anche rete con gli altri soggetti culturali presenti in provincia". Partecipano e collaborano a tale rete tutti i "soggetti" culturali del territorio che vi aderiscono con pari dignità garantendo almeno i requisiti minimi previsti: di ente pubblico (Comuni, Università e Provincia) o privato.

Gli aderenti al tavolo hanno inoltre convenuto sulla necessità di estendere la fase di ascolto così inaugurata ad altri momenti di confronto futuri, nel corso dei quali approfondire i dettagli operativi che volutamente si è ritenuto di omettere in questa prima fase per dare maggiore spazio ai principi base che hanno animato la riflessione.

b) Specificità e ruolo delle biblioteche
· Diffondere l'informazione per la promozione della conoscenza

La constatazione di una forte e diffusa condivisione del principio di una maggiore sussidiarietà tra biblioteche e altri soggetti culturali attivi sul territorio, ha offerto l'opportunità per sottolineare come qualsiasi accrescimento o potenziamento in questa direzione non debba comunque in alcun modo negare la specificità delle biblioteche stesse e delle funzioni da esse svolte.

Le finalità principali perseguite dalle biblioteche consistono nella raccolta, organizzazione e offerta ai cittadini degli strumenti più idonei alla diffusione dell'informazione per la promozione della conoscenza, sviluppando un ruolo centrale di costante e riconoscibile mediazione.

c) Apertura territoriale e culturale
· Collegare il sistema culturale trentino all'esterno per superare l'autoreferenzialità

Si è ugualmente evidenziato la necessità d'intervenire per migliorare ed ampliare l'apertura del sistema culturale trentino nei confronti delle altre reti culturali nazionali ed europee, superando i limiti dell'autoreferenzialità che hanno contraddistinto negativamente in passato il progetto e il mondo culturale trentino. Le relazioni così attivate non potranno che produrre un significativo ritorno in termini sia di crescita professionale degli operatori, sia di qualità dei servizi offerti. Si osserva peraltro come questa apertura vada intesa non solo nel senso di una relazione complessiva fra sistemi, ma anche come condivisione di risorse fra singole componenti interne al sistema e reti esterne, privilegiando in tal modo, prendendo ad esempio proprio le biblioteche, il coordinamento con realtà extraprovinciali, nazionali ed internazionali, anche sulla base di comuni aree disciplinari o istituzionali (si considerino per la realtà nazionale i possibili esempi di Bibliocai-rete delle biblioteche di montagna, biblioteche della rete degli istituti della Resistenza, biblioteche universitarie, biblioteche ecclesiastiche, e così via).

Ma apertura significa anche una maggiore partecipazione dell'intero sistema culturale trentino a progetti d'intervento di livello europeo e internazionale, una partecipazione che richiede il necessario coordinamento da parte dei competenti uffici della Provincia capace di estendere a tutti i soggetti culturali del territorio interessati la possibilità di attivare relazioni di scambio in termini sia di competenze, sia di risorse umane.

d) Rilevanza strategica della spesa culturale
· Incrementare o mantenere l'attuale capacità di spesa

Non si finirà mai di sottolineare abbastanza l'importanza strategica della spesa culturale ai fini dello sviluppo economico-sociale di qualsiasi territorio poiché questo appare sempre più connesso e in relazione con la cura di tutti quei fattori, che costituiscono altrettanti ambiti dell'azione delle biblioteche, legati all'aggiornamento permanente, alla diffusione della conoscenza e alla promozione dell'informazione di ogni genere. In particolare si evidenzia l'importanza delle biblioteche "come luogo di pensiero, di sintesi, di critica, di memoria, per aiutare le persone nel loro difficile processo di maturazione, per creare dei criteri di valutazione che consentano loro di essere un giorno persone pensanti e non soggetti omologati, incasellati in stereotipi imposti dai mass media, che staccandosi dal pensare comune, sappiano formarsi una coscienza civile e sociale propria che tenga conto di regole e operi nel rispetto dell'altro".

Tutto ciò, rappresentando un fondamentale sostegno anche alla formazione della futura Europa e dei suoi cittadini, deve contrastare qualsiasi logica di taglio indiscriminato delle risorse destinate alla cultura e di ridimensionamento rispetto ad altre voci di spesa.

e) Rilevanza delle biblioteche
· Garantire capillarmente sul territorio l'accesso alla conoscenza e all'informazione

Dalle considerazioni svolte precedentemente emerge a nostro avviso l'assoluta rilevanza delle biblioteche. È indubbio che le biblioteche rivestano nell'ambito dell'impegno nel settore della cultura un ruolo centrale poiché esse sono in grado di mediare l'accesso all'informazione in situazioni più capillarmente diffuse sul territorio.

Se l'informazione, la conoscenza, la formazione continua sono fattori decisivi e imprescindibili sia della vita civile e democratica, sia del benessere sociale ed economico, e se "la biblioteca pubblica è via locale ad ogni genere di informazione e conoscenza" (Manifesto UNESCO), risulta essenziale la necessità di un sistema di servizi bibliotecario efficace.

Non può esserci quindi dubbio sulla rilevanza centrale dei servizi bibliotecari nel contesto dei servizi culturali: è convinzione dei partecipanti al tavolo di lavoro che la futura legge provinciale debba ribadire tale principio in modo chiaro ed inequivocabile sia come espressione della convinzione del Legislatore, sia come preciso indirizzo nei confronti degli Enti locali e dei proprietari delle biblioteche.

f) La biblioteca di e per tutti
· Stabilire modalità per consentire e facilitare l'accesso di ogni soggetto alla biblioteca

L'ultima considerazione generale introduce in qualche modo al funzionamento delle biblioteche e dei loro sistemi. La nuova legge dovrà affermare con forza alcuni principi cardine rispetto alle modalità di accesso ai servizi offerti dalle biblioteche stesse. In altri termini si dovrà sostenere il principio che l'accesso ai servizi permanga il più libero e gratuito possibile.

Altrettanto importante appare l'esigenza che la nuova legge preveda forme di agevolazioni o di aiuto a favore di tutte quelle biblioteche che promuovano attraverso iniziative specifiche o azioni speciali l'accesso ai propri servizi a soggetti disabili (non vedenti, audiolesi, handicappati psichici e fisici), il dialogo interculturale o il recupero sociale di soggetti disagiati, offrendosi pertanto come sportello informativo a tutta la comunità.

Va realizzata, in altre parole, la biblioteca per tutti, e tale obiettivo deve essere raggiunto attraverso una riflessione non solo sulla libertà di accesso alle strutture e ai servizi, ma, soprattutto, sul reale utilizzo e sui non utenti. Quanti cittadini non utilizzano il servizio e perché? Puntare sull'incremento degli utenti e del grado di penetrazione del servizio nella società, si crede sia fondamentale per assolvere il compito principale delle biblioteche quali strumenti della crescita personale e della democrazia.

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3. CONSIDERAZIONI DI MERITO

Passando all'esame di ciò che la nuova legge dovrebbe affrontare riguardo al comparto delle biblioteche dal punto di vista più specificatamente tecnico-funzionale, sono state sostenute nella discussione le seguenti argomentazioni:

a) la legislazione in vigore
b) governance del sistema bibliotecario trentino
c) profili professionali degli addetti di biblioteca
d) strumenti tecnico-informatici
e) strumenti finanziari
f) articolazione del sistema
g) immagine del sistema
h) pianificazione dell'attività.

a) La legislazione in vigore
· Recuperare l'attualità della legge 12/1987

La discussione ha innanzi tutto sottolineato e riaffermato la fondamentale attualità della legge 12/1987. Questa legge offre ancora un ottimo impianto dal quale partire per determinare qualsiasi ulteriore intervento nel settore delle biblioteche. Si tratta tutt'al più di recuperare le nuove dimensioni in grado di creare le condizioni capaci di rafforzare ulteriormente il disegno di cooperazione bibliotecaria disegnato dalla legge e lo spinga ben oltre le attuali prospettive di catalogazione e prestito interbibliotecario.

La legge 12/1987, insieme alle minuziose delibere attuative che sono seguite (n. 8720, 8721 8722 del 1995), costituiscono un corpus normativo eccellente, dettagliato e nello stesso tempo sistematico. In primo luogo esso chiarisce con lungimiranza la natura cooperativa del sistema bibliotecario trentino, articolato nei sottosistemi locali (aree omogenee, sistemi di valle, sistemi urbani), a loro volta ben definiti in quanto alla struttura interna e alla specificità bibliografica dei singoli poli bibliotecari (biblioteche speciali, biblioteche di pubblica lettura). È altresì molto curata la normativa inerente alla fisionomia professionale degli operatori, soprattutto dei bibliotecari di pubblica lettura; mentre appare appropriata la regolamentazione degli interventi finanziari della provincia a sostegno dei comuni in materia di edilizia bibliotecaria. La natura cooperativa del sistema è infine valorizzata dall'istituzione dell'Ufficio per il sistema bibliotecario, preposto alla necessaria attività di coordinamento e dotato di alcune prerogative per svolgerla nel modo più efficace possibile.

b) Governance del sistema bibliotecario trentino
· Potenziare l'Ufficio del sistema bibliotecario trentino
· Costituire degli organismi tecnici per gestire la pianificazione


Una più efficace governance del sistema bibliotecario trentino dovrà prevedere innanzi tutto un potenziamento del ruolo dell'attuale Ufficio del Sistema bibliotecario trentino. Si è espresso unanime consenso nel ritenere importante il rafforzamento di tale organismo come momento di controllo e verifica sul reale rispetto da parte dei vari soggetti territoriali dei requisiti richiesti per accedere a qualsiasi forma di contributo previsto per le biblioteche, ma anche per l'armonizzazione del sistema. È fondamentale per la crescita e l'efficacia di una visione di sistema che qualsiasi intervento in tema di biblioteche venga approvato e sostenuto solo in presenza dei minimi requisiti fissati preventivamente per garantire l'efficienza e il funzionamento di qualsiasi struttura, a loro volta requisiti indispensabili per attivare un dialogo paritario all'interno del sistema. Nel futuro disegno legislativo o nel dispositivo che ne specificherà termini e contenuti applicativi sarà importante condizionare l'apertura di nuove strutture e la continuità di quelle esistenti solo alla capacità di mantenere costanti e duraturi nel tempo i requisiti accertati in partenza, uniche condizioni in grado di garantire la soddisfazione dell'utenza e il raggiungimento delle finalità previste da un simile servizio.

Il potenziamento dell'Ufficio del sistema bibliotecario trentino dovrà comunque trovare sostegno nell'attivazione, prevista nella legge 12, della conferenza dei direttori o simile organismo, che sappia offrire sostegno tecnico e rilanciare prospettive di intervento che contribuiscano alla proficua collaborazione fra biblioteche e ufficio del sistema bibliotecario trentino.

A tale organismo potrebbe competere anche l'individuazione e la determinazione, a seconda delle esigenze, dei principali criteri da adottare per procedere al controllo sulla qualità dei servizi offerti e sul raggiungimento degli obiettivi prefissati precedentemente. Qualsiasi ulteriore pianificazione non potrà, infatti, prescindere da questa continua e attenta analisi in grado di offrire strumenti conoscitivi fondamentali per l'orientamento dei passi successivi.

Importante appare soprattutto l'obiettivo di conservare e rendere ancor più fluido un doppio senso di marcia, per cui agli interventi dal centro verso la periferia possano corrispondere anche interventi in senso contrario. Si tratta in altri termini di attivare una struttura (ufficio centrale, conferenza dei direttori, gruppi di lavoro tematici attivati all'interno della conferenza stessa) che migliori la capacità e la potenzialità di dialogo interno al sistema e soprattutto che sappia far comunicare fra loro anche i punti periferici.

Il funzionamento dell'ufficio biblioteche, facilitato dall'organismo tecnico della conferenza dei direttori in grado di contribuire fattivamente alla pianificazione di volta in volta degli interventi proposti, è anche condizione necessaria perché si diffonda e venga avvertito il senso di partecipazione e di appartenenza ad un sistema con piena condivisione dei contenuti, delle modalità d'azione e degli obiettivi.

c) Profili professionali degli addetti di biblioteca
· Regolamentare i diversi profili professionali
· Stabilire procedure di concorso omogenee
· Promuovere e riconoscere il valore dell'aggiornamento e della formazione professionale
· Ribadire la responsabilità gestionale dei bibliotecari riguardo alla propria struttura


Il consolidamento di questo sentire e agire comune non può prescindere peraltro da un discorso più attento nei confronti della professionalità. La nuova legge dovrà essere più chiara rispetto ai profili professionali richiesti ed esigere competenze sviluppate da accertare anche attraverso procedure di concorso provinciali per la formazione di graduatorie uniche dalle quali i comuni potrebbero di volta in volta attingere per i propri posti in organico o per le sostituzioni. Questo tipo di soluzione potrebbe rilevare numerosi vantaggi: innanzitutto la semplificazione e la riduzione delle procedure concorsuali attivate e in secondo luogo una maggiore uniformità nella richiesta ed accertamento dei requisiti richiesti, che talvolta, nell'attuale situazione, a parità di ruolo, variano a seconda del soggetto promotore del bando di concorso. Sul discorso della professione bibliotecaria pesa infine un necessario chiarimento sul tipo di funzioni da attribuirvi. Sempre più nei comuni più o meno piccoli si tende ad unire nella figura del bibliotecario anche quella dell'animatore culturale. Le due funzioni non sono facilmente sovrapponibili, né sostituibili. Pur condividendo l'opportunità che la biblioteca, come luogo fisico, diventi nei paesi centro e spazio di proposta ed aggregazione culturale, occorre che per le diverse forme di funzioni garantite in questo spazio si individuino altrettante persone in possesso di adeguati titoli professionali.

Il bibliotecario potrà occuparsi anche di attività culturali, ma non in virtù del fatto di essere responsabile della struttura bibliotecaria, ma poiché gli è stata riconosciuta e consentita anche una preparazione specifica nel settore dell'animazione culturale e delle competenze che questo richiede. In mancanza di una preparazione professionale specifica in loco, il problema potrà essere affrontato e superato con lo strumento di gestione associata fra comuni che consenta di individuare e comporre vere e proprie squadre tecniche in grado di far fronte, con un attivo dialogo al proprio interno, alle più diverse esigenze, da quelle biblioteconomiche a quelle di gestione delle attività culturali.

La maggiore attenzione nei confronti del/i profilo/i professionale/i dovrà infine trovare ulteriore espressione nella futura legge, lì dove sarà ribadita l'importanza della costante attività di formazione e aggiornamento professionale riservando e prevedendo risorse adeguate. L'opportunità infine di creare collegamenti e sbocchi occupazionali a quanti sempre più numerosi iniziano ad ottenere il diploma universitario in conservazione dei beni culturali dovrà suggerire anche un attenzione particolare nei confronti dell'impiego in biblioteca di personale volontario o tirocinante. È opportuno ricordare e ribadire che la responsabilità tecnico-gestionale della struttura bibliotecaria fa capo ai bibliotecari, nel principio di divisione delle funzioni politiche da quelle amministrative e tecnico-gestionali.

d) Strumenti tecnici
· Accorpare in un'unica gestione il Catalogo bibliografico trentino e il Sistema delle biblioteche trentine
· Disporre costantemente delle soluzioni tecnico-informatiche più adeguate allo svolgimento delle funzioni richieste
· Ampliare la prospettiva della conservazione


Il tema del profilo professionale non può essere disgiunto da quello delle soluzioni tecnologiche poste a disposizione dei bibliotecari, che dovrebbero essere in ogni momento adeguate alla sfida in continua evoluzione lanciata dalla gestione dell'informazione e dalla formazione permanente.

Su questo aspetto la nuova legge dovrebbe affermare con forza due elementi: innanzi tutto la presa in carico diretta da parte della Provincia della responsabilità nell'individuare, predisporre e rendere operative le soluzioni tecnico-informatiche più efficace per il miglior funzionamento del servizio, in seconda battuta ricondurre all'interno della nuova legge anche tutte le norme - in particolare la legge 16 che istituiva il Catalogo bibliografico trentino - che attualmente assegnano ad altri uffici competenze di tipo informatico che non possono essere disgiunte da un'analisi tecnica della gestione del sistema bibliotecario, e recuperare così unitarietà ad un'area d'intervento che deve muoversi in costante sintonia.

È evidente che qualsiasi scelta dal punto di vista informatico debba essere maturata al termine di un confronto che veda coinvolti a pari titolo anche le competenze professionali indispensabili per la realizzazione o adozione di un prodotto che abbia le caratteristiche adeguate allo svolgimento del compito cui è destinato. Occorre operare in modo da costruire un rapporto virtuoso fra tecnici informatici e tecnici bibliotecari in modo che le due professionalità possano contribuire congiuntamente alla definizione delle soluzioni più idonee per la risoluzione dei problemi posti dalla continua evoluzione del mondo dell'informazione.

Il costante adeguamento delle soluzioni tecnico-informatiche alle necessità contingenti, offrendo sempre tempestive e razionali risposte, rappresenta uno degli elementi che potrà più di altri contribuire al rilancio della cooperazione fra le biblioteche, ma anche fra tutti gli altri pari soggetti culturali. Costituirà inoltre uno strumento di lavoro indispensabile nel momento stesso in cui si dovrà iniziare a parlare di offerta di conoscenza e di conseguente politica delle raccolte, basata non tanto sulla quantità e tipologia dei libri conservati quanto sulla disponibilità, la più ampia possibile, di tutta l'informazione consentita dai mezzi elettronici. Quando si tratterà, in altre parole di spostare l'attenzione principale dalla conservazione del testo all'acquisizione di informazione.

e) Strumenti finanziari
· Armonizzare i sistemi di erogazione finanziaria alle biblioteche
· Introdurre modalità d'incentivazione
· Mantenere od incrementare la capacità di spesa attuale


Altro aspetto che sicuramente incide sulla scarsa coscienza di sentirsi in ogni momento parte integrante del sistema delle biblioteche trentine sono le modalità di finanziamento. Occorre intervenire sulle sperequazioni di trattamento fra alcune biblioteche rispetto ad altre, agendo anche su un maggiore coordinamento fra uffici e servizi della Provincia stessa che a diverso titolo intervengono sul medesimo settore (ad esempio fra Ufficio del sistema bibliotecario trentino e Soprintendenza ai beni librari e archivistici).

Se per le biblioteche comunali esistono dei criteri per la definizione dell'assegnazione dei contributi basati su alcuni indicatori è altrettanto vero che il finanziamento di altre biblioteche, particolarmente di quelle museali, proprio per i diversi meccanismi di finanziamento, dipende dalla disponibilità o meno degli enti di appartenenza di riconoscere internamente al proprio funzionamento e alle proprie attività istituzionali la loro importanza. Anche le biblioteche scolastiche debbono venire comprese a pieno titolo in un sistema di ripartizione dei finanziamenti basati su dei precisi indicatori di funzionamento, fermo restando ovviamente il rispetto dei requisiti. Un discorso a parte meritano poi anche tutte le biblioteche la cui collocazione istituzionale ne esalta ancor più la funzione di servizio e l'assoluta necessità di un intenso rapporto con l'intero sistema: s'intende far riferimento ad esempio alle biblioteche carcerarie, alle biblioteche ospedaliere a disposizione dei malati, alle biblioteche di comunità terapeutiche o comunque di istituti di assistenza in genere.

Per rafforzare il coordinamento e il senso di partecipazione al sistema bibliotecario trentino non è da sottovalutare pertanto l'importanza di attivare meccanismi certi e condivisi per l'accesso alle risorse finanziarie, differenziandone tutt'al più le modalità di erogazione solo in senso virtuoso, ossia di favorire esperienze e progetti di aggregazione per la fornitura di servizi interconnessi aggiuntivi.

f) Articolazione del sistema
· Prevedere la nascita di sottosistemi locali per il coordinamento di servizi interbibliotecari aggiuntivi

La cooperazione richiede l'opportunità di dialogare e di rafforzare il legame di cooperazione fra le biblioteche attraverso la costituzione se necessario di sistemi di valle o cosiddette aree omogenee, secondo la definizione data dalla legge 12. Le attuali forme associative fra comuni di fatto non sembrano costituire una soluzione nella misura in cui le poche realtà attualmente operanti non sembrano aver adottato basi comuni sulle quali avviare la propria esperienza. Occorre un disegno chiaro che sappia da una parte accrescere gli ambiti di collaborazione fra i comuni coinvolti, ma allo stesso tempo riconosca l'importanza di un coordinamento mosso dal basso. Soprattutto occorre che questa articolazione interna del sistema non offra motivo di ulteriore frammentazione interna, ma diventi strumento capace di favorire e accrescere il dialogo fra le diversi componenti.

Per dare corpo a tali intenzioni è stato istituito il Sistema bibliotecario trentino (SBT), insieme integrato delle biblioteche pubbliche comunali, speciali e di conservazione operanti nella provincia di Trento. Esso, disciplinato dalla L. P. n. 12 del 30 luglio 1987 e s. m. e dalle deliberazioni della Giunta provinciale n. 8720, n. 8721 e n. 8722 del 4 agosto 1995, si articola, sulla base delle funzioni svolte dalle biblioteche secondo la propria tipologia, in diversi livelli di servizio e può articolarsi per ambiti geografici in sottosistemi di area. Il coordinamento, l'indirizzo e l'assistenza tecnica alle biblioteche del Sistema spettano all'Ufficio per il Sistema bibliotecario trentino cui dovranno essere riconosciuti ed assegnati tutti gli strumenti per operare incisivamente in tale direzione.

I sistemi bibliotecari locali (di valle o zona omogenea) sono intesi essenzialmente in termini di coordinamento delle risorse materiali (finanziarie, strumentali, documentali) e umane (attitudini e competenze professionali) delle biblioteche di uno stesso ambito geografico e di organizzazione di servizi interbibliotecari aggiuntivi (integrazione con i servizi bibliotecari scolastici, estensione degli orari di apertura, attività di promozione, servizi comuni per la preparazione del libro, ecc.). La forma giuridica di tale collaborazione rientra fra quelle previste dalla L. R. 1/93 come modificata dalla L. R. 10/98. L'Ufficio bibliotecario trentino è istituito, in attuazione dell'art. 23 co. 9 della LP 12/87 come modificata dalla LP 10/92, con Deliberazione della GP 11714/92, l'Ufficio, ai sensi della declaratoria ivi contenuta, promuove lo sviluppo del Sistema bibliotecario trentino, svolgendo funzioni di indirizzo, coordinamento, assistenza e vigilanza tecnica nei confronti delle biblioteche.

È necessario infine che anche le biblioteche speciali, perlopiù cittadine, diventino realmente un'articolazione del sistema, sia pure con fisionomia e caratteristiche diverse e del tutto peculiari. Sia la tipologia sia il bacino di utenza delle biblioteche speciali sono ben definiti e razionalmente ripartiti, tuttavia esse non sono state sinora in grado di sviluppare né adeguate strategie di coordinamento, né una rete di relazioni efficace e omogenea. Si auspica che un raccordo costante dei dirigenti gli enti interessati possa in futuro esprimere una razionale politica di condivisione e ripartizione delle risorse anche in riconoscimento dei diversi carichi di lavoro. In particolare è assai opportuno che siano trovate soluzioni comuni in merito:

- all'acquisto di opere bibliografiche particolarmente costose (banche dati su supporti elettronici, ma anche repertori di genere tradizionale)
- al problema tecnico di una rete dati intranet riservata alla condivisione delle risorse bibliografiche elettroniche appartenenti a tutte le biblioteche specialistiche del Sistema bibliotecario trentino
- allo scarto bibliografico di libri e periodici (con eventuale individuazione di un magazzino comune destinato ad accogliere il materiale di non frequente consultazione, appartenente a tutte le biblioteche specialistiche del Sistema bibliotecario trentino)
- alla condivisione ed equa ripartizione dei servizi speciali, nei limiti delle possibilità delle singole biblioteche concordate preventivamente (ad es. il prestito interbibliotecario nazionale e internazionale)
- a una soluzione amministrativa e legislativa uniforme per tutta la provincia che regoli la normativa in materia di appalto dei servizi bibliotecari affidati ad aziende private
- a una politica di edilizia bibliotecaria razionale, che coinvolga e consideri anche le biblioteche di pubblica lettura (urbane e extraurbane) come spazi nei quali possa trovare piena realizzazione lo spirito di complementarietà dei servizi che anima l'intero sistema.

g) Immagine del Sistema
· Promuovere un'immagine e una concezione di servizio del sistema unitarie

Altro punto importante è relativo alla promozione del sistema bibliotecario trentino, che deve conquistare una propria unitarietà d'immagine, sia come catalogo on line, sia come coordinamento di biblioteche. Occorre rafforzare, come già ricordato in precedenza, il collegamento con l'esterno, ma occorre anche pensare a campagne promozionali che prima della singola realtà bibliotecaria pubblicizzino il Sistema bibliotecario trentino nella sua integrità. Anche questo tipo di intervento non potrebbe che migliorare il senso di partecipazione al sistema.

In tal senso si ritiene utile superare l'attuale impostazione generalista e scarsamente fruibile del sito trentinocultura.net ed approntare forse più siti in grado di presentare più efficacemente le singole realtà, dal sistema delle biblioteche alla rete museale, dall'insieme degli eventi culturali al patrimonio artistico-storico-culturale.

Ulteriore elemento di saldatura e di promozione di un'immagine unitaria del sistema potrebbe essere costituito infine dall'adozione di un'unica carta dei servizi nella quale ogni struttura bibliotecaria aderente possa ritrovare i propri principi ispiratori di funzionamento e le forme di garanzia del servizio offerte all'utenza.

h) Pianificazione dell'attività
· Attivare procedure e organismi di confronto tecnico per la pianificazione delle attività
· Prevedere verifiche sulla qualità dei servizi e il raggiungimento degli obiettivi fissati in sede di pianificazione


La pianificazione dell'attività all'interno delle biblioteche, ma anche a livello di intero sistema, va elaborata attraverso livelli diversi di confronto:

- mediante gli organismi di coordinamento provinciale (conferenza delle istituzioni culturali, conferenza delle biblioteche);
- nel contesto istituzionale proprio di ciascuna biblioteca (comunale - secondo la normativa regionale e l'organizzazione funzionale autonomamente definita -, ente funzionale, privato);
- mediante la partecipazione alla vita della biblioteca da parte dei cittadini, nelle forme più adeguate a valorizzare i contributi dei singoli o delle realtà istituzionali/associative del territorio. In questo senso il Consiglio di biblioteca può (non "deve") essere uno strumento, che, liberamente, ciascuna realtà individua e definisce nella composizione, funzionamento ed eventuali deleghe assegnate.

Trento, 21 luglio 2004

In rappresentanza dei partecipanti al tavolo di lavoro sulle biblioteche, RODOLFO TAIANI


Copyright AIB 2004-07-23, ultimo aggiornamento 2004-07-23 a cura di Mauro di Vieste
URL: http://www.aib.it/aib/sezioni/taa/bib-tn-finale.htm


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