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Un'altra biblioteca verso la chiusura
All'Irsrs niente libri nuovi. Tutto fermo per la riforma

Articolo di L'Adige, sabato 24 marzo 2007.

Un'altra biblioteca verso la chiusura. È il caso del punto lettura dell'Istituto regionale di studi e ricerca sociale, punto di riferimento di operatori nel campo della pedagogia, studiosi, ricercatori e studenti. Era il diamante del settore, realtà unica e invidiata nel panorama nazionale, con un tesoro di oltre ventimila volumi. La denuncia arriva dall'Aib (Associazione italiana biblioteche), che in una petizione segnala il rischio di una imminente chiusura.

Da due anni, infatti, non si acquistano più libri e riviste straniere. "Sembra che stia cambiando la mission dell'Istituto - avverte Rodolfo Taiani, presidente dell'Aib - Si vuole puntare più sui corsi di formazione che sulla ricerca. Per la biblioteca si pensa di devolverla tra la comunale di via Roma e la biblioteca di Sociologia". Dopo la chiusura (era l'ottobre scorso) della biblioteca della Camera di commercio (fondata nal 1851, 14mila volumi), quasi all'insaputa dei dipendenti che ne hanno ricevuto comunicazione solo due settimane prima, c'è il precedente illustre della biblioteca giuridica del Consiglio provinciale, chiusa d'autorità nel 2005 dall'allora presidente Giacomo Bezzi, a suo dire per esigenze di risparmio e buona amministrazione, e accorpata con quella della Regione.

Un furore di risparmio che stupisce e sconcerta molti. Ma qual è la risposta dei diretti interessati: "Escludo categoricamente di chiudere alcunché - spiega il presidente dell'Irsrs, Italo Monfredini - Io in modo particolare ma tutto il consiglio di amministrazione tiene moltissimo alla biblioteca. Vero è che la vicenda della revisione istituzionale è bloccata in Consiglio provinciale da due anni. Noi abbiamo fatto tutti i passi che ci sono stati richiesti, ma ragioni di equilibrio politico ci costringono ad amministrare i servizi in misura conservativa. Per la biblioteca si acquista solo l'ordinario, ma è chiaro che nel mondo del sociale e della ricerca il contraccolpo culturale c'è stato. Abbiamo accumulato un ritardo di due anni sugli aggiornamenti. Ci stiamo salvando solo grazie alla competenza dei due bibliotecari che fanno miracoli con il poco che hanno".

L'Istituto di ricerca da associazione dovrebbe essere trasformato in fondazione. Il fermo dei lavori, pare, nasce intorno al nome del futuro presidente della fondazione, conteso tra l'assessorato alla cultura e quello all'istruzione, quest'ultimo da sempre finanziatore dell'istituto. A togliere le castagne dal fuoco ci ha pensato il presidente Dellai, che ha avocato a sé la questione. "Il presidente mi ha promesso una risposta in merito alla revisione istituzionale tra qualche settimana, continua Monfredini, specificando che la ricollocazione dell'istituto è prevista nel senso della ricerca più che della formazione. "E un ente di ricerca senza biblioteca è un paradosso. Però è vero che vogliamo formalizzare una collaborazione con l'Università, che di fatto già c'è, su una politica di acquisti integrata dei volumi".

I.V.


Copyright AIB 2007-03-26, ultimo aggiornamento 2007-03-26 a cura di Mauro di Vieste
URL: http://www.aib.it/aib/sezioni/taa/art-la-070324.htm


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