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III GIORNATA DELLE BIBLIOTECHE SICILIANE


LE RAGIONI DELLA BIBLIOTECA

INFORMAZIONE E MARKETING DEI SERVIZI

Trapani, 3 giugno 2005 - ore 9.00

Sala conferenze della Provincia regionale
Palazzo Riccio di Morana - Via Garibaldi, 89


Ricordo di Ugo Gioviale

Enza Zacco

(Centro Regionale del catalogo, dell'inventario e della documentazione)


Non è certamente facile parlare di un bibliotecario che non c'è più e della cui cultura - nell'accezione più ampia - si sente la mancanza, senza correre il rischio di essere banali ed approssimativi. Eppure mi rendo conto che è giusto che sia anche io, che per tanti anni - 10 per l'esattezza - ho avuto in lui un sostegno ed un riferimento tecnico e professionale, a tracciarne un breve ricordo.

Ugo Gioviale è stato sempre e prima di tutto un innamorato del mestiere di bibliotecario, un trascinatore verso la professione per tutti coloro che hanno avuto la possibilità e, direi, il piacere di poter discutere con lui di biblioteca, di conservazione, di fruizione ma, specialmente, di catalogazione.
La sua carriera, che ha visto, si può dire, il naturale evolversi da bibliotecario responsabile della catalogazione a direttore della biblioteca a soprintendente, per poi concludersi, paradossalmente da un certo punto di vista ma, in fondo, con grande giovamento della struttura, nuovamente da direttore della biblioteca è stata sicuramente indirizzata da quel grande amore per il libro, per la sua valorizzazione, per la cultura, per il servizio all'utenza che Ugo sentiva.
E tanto profondamente sentiva questo spirito di servizio all'utenza, di diffusione dei tesori delle biblioteche a tutti i possibili e probabili fruitori, da collaudare addirittura un sistema di ricerca semantica del testo attraverso un uso "inverso" della classificazione.
Ugo aveva infatti incrementato all'interno della sua biblioteca, al di fuori quindi della cooperazione SBN nella quale già da qualche anno si operava in Sicilia, un catalogo con accesso per classificazione decimale Dewey nella quale ogni argomento era trattato evidenziando la zona geografica di riferimento, ciò relativamente alle fonti locali, a quei testi quindi di interesse per approfondire studi e ricerche relative al territorio regionale in generale e provinciale in particolare.
Un tale singolare utilizzo della costruzione del numero di classificazione lo poteva gestire solo chi aveva grande dimestichezza con la materia, così come Ugo ne aveva.
Ritengo infatti che, tra i vari campi di interesse nei quali si era provato nel corso del tempo, Ugo Gioviale ha sicuramente primeggiato nello studio, l'applicazione e la diffusione della classificazione come strumento di ricerca, come tipologia di collocazione del materiale librario, come accesso disciplinare al testo. Chi di noi bibliotecari degli ultimi 20, o forse 25 anni, non ha appreso le tecniche di comprensione e di applicazione delle tavole della CDD attraverso le lezioni, le spiegazioni, i confronti con Ugo Gioviale?
Certamente un grosso tributo di gratitudine lo devono i bibliotecari proprio della Biblioteca centrale della Regione siciliana che, fino alla cooperazione SBN dei primi anni Novanta, non avevano usato l'accesso semantico della CDD se non per i testi collocati in Sala Consultazione che erano appunto organizzati e collocati negli scaffali della stessa sala secondo la Dewey.
Con l'introduzione dell'automazione in Sicilia e della cooperazione tra le 4 biblioteche regionali di Palermo, Catania, Messina ed Agrigento, all'interno del Servizio bibliotecario nazionale coordinato dall'ICCU e attivato proprio nel 1990, ci si pose il problema di sfruttare al meglio le potenzialità di accesso diversificato all'informazione offerte da questo sistema di catalogazione che utilizzava il nuovo, per allora, standard ISBD e gli accessi semantici offerti dal Soggettario della Biblioteca nazionale di Firenze e dalla CDD. Ci si dovette quindi provare non solo con la catalogazione descrittiva coordinata e rigorosamente adeguata allo standard riconosciuto, ma anche con la catalogazione semantica rigorosa ed allineata il più possibile all'esempio delle biblioteche pilota della cooperazione nazionale, Firenze e Roma.
In questa nuova avventura, che iniziava proprio in un momento di cambiamento per il personale delle biblioteche a causa del forte aumento di personale a seguito dell'assunzione di aiutobibliotecari ed operatori tecnici vincitori dei concorsi (ed immessi tra il 1988 ed il 1992), e del pensionamento o del trasferimento ad altre sedi di bibliotecari "storici" e cardine per le attività catalografiche (parlo per esempio di Piera Casile, che accettò la direzione della Biblioteca Pirandelliana, sguarnendo l'allora Ufficio schedatura della Biblioteca di una figura di riferimento e di sicuro conforto tecnico), fu proprio Ugo Gioviale che assunse le redini del coordinamento del polo regionale siciliano per quel che attiene la catalogazione semantica con la CDD, dividendo con Sandra Conti, per la soggettazione, e con me per la catalogazione descrittiva, il compito ed il peso, direi, del coordinamento tecnico regionale di una realtà ancora giovane e complessa come il Servizio bibliotecario nazionale e le sue implicazioni tecnico-scientifiche.
La sua disponibilità, cortesia e passione per la materia della catalogazione lo portava ad essere sempre in prima linea su tutte le questioni complesse e di difficile soluzione legate appunto alla costruzione di un indice Dewey, o alla creazione di un nuovo equivalente verbale, o, man mano che si succedevano le nuove edizioni della CDD, all'integrazione fra le diverse forme in un sistema catalografico cooperativo.
Una prima linea non sempre, anzi quasi mai, da lui direttamente voluta e cercata, ma di fatto, attribuitagli dai suoi colleghi non soltanto siciliani che in lui avevano non soltanto un punto di riferimento, ma (e ciò nel caso delle interlocuzioni con Crocetti, Guerrini, Pensato, Ravaioli, Sapori, e tanti altri "personaggi chiave" della nostra materia) anche un ottimo interlocutore, arguto, riflessivo, aperto a soluzioni anche innovative, ma attento alla comunicazione, alla trasmissione delle novità, delle decisioni, delle scelte, al fine di lavorare sempre in piena sinergia e coesione tecnica.

Quest'ultimo aspetto del suo modo di vivere il mestiere del bibliotecario lo ha portato a sviluppare quanto poté un'altra sua grande passione: l'insegnamento della catalogazione a chiunque volesse apprendere queste tematiche, studenti, studiosi, colleghi bibliotecari, iscritti AIB, docenti, simpatizzanti.
Ugo Gioviale è stato infatti uno dei più convinti ed instancabili assertori dell'importanza della formazione continua del bibliotecario, della necessità del confronto e dell'aggiornamento costante, del ruolo primario che in questa attività deve avere l'associazione che tutti i bibliotecari rappresenta, l'AIB appunto, ma anche della necessità che questa formazione sia coordinata, capillare, più pratica che teorica e possibilmente erogata da chi opera nel campo, proprio per poter rispondere al meglio alle forti esigenze di chiarezza e operatività alla base delle richieste di tutti i bibliotecari, in special modo di chi non opera in contesti cooperativi.
Alla formazione Ugo ha dedicato una buona fetta del suo tempo, come socio AIB e come docente, ed ha trasmesso a chi ha lavorato con lui questa sua convinzione, lasciando dietro di sé un tesoro di entusiasmo e di voglia di approfondimento che forse, per noi bibliotecari, sono la sua più grande eredità.


Copyright AIB 2006-05-22, ultimo aggiornamento 2006-05-22 a cura di Domenico Ciccarello
URL: http://www.aib.it/aib/sezioni/sic/zacco01.htm


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