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Lettera al Presidente della Regione Siciliana, all'Assessore dei Beni Culturali e dell'Identità Siciliana,
al Dirigente Generale del Dipartimento dei Beni Culturali e dell'Identità Siciliana

Al Presidente della Regione Siciliana
All'Assessore dei Beni Culturali e dell'Identità Siciliana
Al Dirigente Generale del Dipartimento dei Beni Culturali e dell'Identità Siciliana

Il bilancio di previsione della Regione siciliana per l'esercizio finanziario 2010, approvato con D.A. n. 5/2010 della Regione siciliana, opera pesantissimi tagli al settore dei beni culturali, e in modo specifico a quello delle biblioteche.
Ciò potrebbe comportare, in tempi brevi, la chiusura della maggior parte delle biblioteche dell'isola, a partire dalle strutture regionali che non avranno più fondi sufficienti per incrementare e aggiornare il patrimonio documentario, tutelare e garantirne la fruizione, valorizzare i patrimoni antichi di inestimabile valore che possiedono.
Le biblioteche comunali, deboli sul territorio siciliano anche per l'assenza di una legge di settore (la Sicilia e la Campania sono le uniche regioni italiane a non aver mai legiferato in materia), saranno ulteriormente penalizzate dal taglio dei fondi sul capitolo riguardante il Servizio Bibliotecario Regionale, i cui fondi sono stati ridotti a meno di un terzo rispetto a quanto stanziato nel 2009: con questi fondi, e con fondi comunitari, sono state create in ogni provincia le banche dati bibliografiche, cui aderiscono la maggior parte delle biblioteche del territorio siciliano, che da anni incrementano i cataloghi collettivi al fine di avviare sistemi di cooperazione bibliotecaria. In mancanza di finanziamenti adeguati, si rischia concretamente di non poter proseguire l'attività catalografica e persino di oscurare i cataloghi on-line esistenti.

Le biblioteche - che sono sostenute dagli enti proprietari con fondi irrisori - subiranno inoltre l'azzeramento dei capitoli sui contributi, sull'acquisto di pubblicazioni, sulla conservazione e sul restauro:

Oltre a ciò, risulterà pressoché impossibile proseguire nell'azione di tutela da parte degli organismi preposti, le Soprintendenze, all'interno delle quali i Servizi di settore sono stati accorpati a quelli di altri settori e privati di fondi per operare.

L'Associazione Italiana Biblioteche chiede pertanto alle SS.LL. di volere riconsiderare i suddetti provvedimenti che finiranno presto per negare a tutti i cittadini, non solo agli studenti e agli studiosi siciliani, l'accesso libero alla conoscenza, al pensiero, alla cultura e all'informazione, quel diritto che in altre regioni italiane è da anni garantito dalle biblioteche pubbliche con risultati di livello pari alla realtà europea.

Catania, 23 febbraio 2010
Il Presidente dell'AIB Sicilia
Dott.ssa Simona Inserra


Copyright AIB 2010-03-04, ultimo aggiornamento 2010-03-04 a cura di Domenico Ciccarello
URL: http://www.aib.it/aib/sezioni/sic/mail1003.htm


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