Negli anni Ottanta le politiche restrittive di bilancio che hanno caratterizzato i paesi occidentali hanno avuto un notevole impatto sulle biblioteche pubbliche. La necessità di ridurre il debito pubblico senza ricorrere ad un incremento della tassazione ha prodotto una generale decurtazione dei bilanci dei servizi bibliotecari. I tagli di bilancio sono stati generalmente accompagnati dall'adozione di una serie di strumenti di interpretazione e gestione delle organizzazioni pubbliche finalizzati a migliorare l'efficienza e la qualità dei servizi. Inoltre la diffusione delle tecnologie dell'informazione e l'innovazione amministrativa hanno radicalmente mutato le modalità e le caratteristiche del rapporto fra cittadino e servizi pubblici, fra cittadino e servizi di accesso all'informazione e alla conoscenza. Di qui la superfetazione nella letteratura scientifica e nel dibattito politico del decennio seguente di espressioni indicanti la necessità del nuovo nelle imprese, nei governi e nelle organizzazioni pubbliche: "reinventare", "reingegnerizzare", "rinnovare", ecc. Così nel corso degli anni Novanta la biblioteconomia ha mutuato ampiamente concetti e strumenti dagli studi afferenti all'area disciplinare della scienza dell'organizzazione o del management. Basti solo pensare a tematiche come il monitoraggio e valutazione delle prestazioni, il fund raising, la qualità totale o il business process reengineering.

La tematica delle risorse umane e delle problematiche ad essa relative (reperimento, gestione, allocazione) è stata pertanto inquadrata - almeno in ambito anglosassone - in un più ampio contesto di adeguamento, di ripensamento organizzativo più o meno radicale. In altre parole la precedenza è stata accordata alla ridefinizione dell'identità, del business e del linguaggio della singola organizzazione. Successivamente, acquisita tale ridefinizione, e sulla base di essa, si è proceduto a definire come gestire i singoli processi di servizio o le singole attività: se, cioè, cederle o privatizzarle (nel caso di organizzazioni pubbliche), se gestirle con risorse interne o in outsourcing, se gestirle in outsourcing globale o selettivo. Nel caso delle biblioteche l'inquadramento della problematica sarà effettuato con l'ausilio di un recente rapporto promosso dall'ALA (The Impact of Outsourcing and Privatization on Libraries Services and Management, 2000, documento consultabile all'indirizzo http://www.ala.org/alaorg/ors/outsourcing/).

Nel nostro paese generalmente le politiche di sourcing non sono state precedute da una reingnerizzazione dei processi di servizio o da un sia pur modesto ripensamento organizzativo. L'outsourcing, ove esistente, è quindi spesso inconsapevole o, al limite, finalizzato alla salvaguardia delle compatibilità economiche di un singolo esercizio finanziario. Inoltre la questione è resa ancora più complessa dalle cospicua dispersione di risorse derivante dalle frammentazione dei servizi di accesso all'informazione e alla conoscenza (biblioteche, URP, Informagiovani, Informa...qualcosa, centri di documentazione ecc.) e dalla scarsa incidenza sull'organizzazione della biblioteca di vent'anni di automazione dei servizi. Il rischio è pertanto triplice: che siano dispersi i valori fondamentali della biblioteca pubblica; che non si sappia trarre profitto da sagge politiche di sourcing; che si perda di vista l'obiettivo finale, ossia la soddisfazione dell'utente/contribuente.

Nella parte conclusiva della relazione si tenta quindi di inquadrare la problematica dell'outsourcing all'interno di un quadro concettuale basato su tre componenti:

• l'individuazione dei processi fondamentali dei servizi bibliotecari mediante tecniche di business process reengineering;
• la sostituzione del concetto di cooperazione bibliotecaria con quello di "comunità distributiva" (un concetto che estende la cooperazione a tutti servizi di accesso all'informazione e alla conoscenza);
• la considerazione della biblioteca come centro di valore piuttosto che come centro di costo puro e semplice. Tale concetto è mutuato dal management dei sistemi informativi (cfr. N. Venkatraman, Beyond Outsourcing: Managing IT Resources as a Value Center, "Sloan Management Review", 38(1997), n.3, pp.51-64)

Sulla base di questa analisi organizzativa sono infine suggerite le possibili strategie di sourcing ed in particolare

• che cosa gestire in outsourcing
• che cosa gestire con risorse interne
• che cosa gestire con modalità organizzative innovative
• che cosa gestire con modalità cooperative