AIB. Sezione Lombardia
LA SALVAGUARDIA E LA VALORIZZAZIONE
DELLA PROFESSIONALITA' DEL PERSONALE DELLE BIBLIOTECHE
DI ENTE LOCALE
a cura di Nerio Agostini
Nel seminario del 27 febbraio scorso, facendo il punto della situazione dei
problemi di gestione delle
Biblioteche alla luce della tante novità introdotte dal nuovo quadro
legislativo era emersa l'esigenza di
approfondire il tema della salvaguardia e valorizzazione della
professionalità del personale delle
Biblioteche di Ente Locale con particolare riferimento al Nuovo Ordinamento
del Personale e al nuovo
CCNL la cui applicazione era imminente.
Analoga considerazione ed impegno erano emersi al Congresso Nazionale di
maggio, tenutosi a Roma,
durante il quale ero stato invitato a presentare una relazione sulla
medesima tematica.
In entrambi le occasioni, in chiusura dell'intervento, erano state indicate
delle linee guida, che pare
opportuno riesaminare in quanto possono costituire il punto di partenza o
di congiunzione per la
riflessione odierna.
- Riconoscere formalmente le figure professionali dell'Assistente e
del Bibliotecario come "figure
specifiche e specialistiche". Cioè è necessario non far
ricondurre dette figure ai cosiddetti
"profili equivalenti" in sede di applicazione del nuovo CCNL (
per esempio, così come ci sarà il
profilo di geometra e la sua equivalenza dovrà essere tra addetto
all'ambiente piuttosto che
all'edilizia o piuttosto che al catasto e alle manutenzioni, anche per
l'assistente di biblioteca
l'equivalenza dovrà essere prevista tra addetto alla sala ragazzi
piuttosto che ai periodici o agli
audiovisivi o al reference ma non con altre figure amministrative che hanno
in comune solo la
qualifica funzionale; purtroppo questa equivalenza estrema si incomincia a
vedere già in
qualche ente).
- Esaminare con estrema attenzione la questione dei Responsabili di
Biblioteca dato che possono
essere nominati dal Sindaco o possono far parte del pacchetto di dotazione
organica di un
determinato livello retributivo e quindi teoricamente intercambiabili (es.
può essere nominato
responsabile della biblioteca un qualsiasi altro responsabile di servizio e
viceversa, trattandosi di
un incarico fiduciario ).
Sarebbe opportuno, in questi casi, garantire la specificità
professionale come già avviene per
altre figure (architetto, farmacista, psicologo, assistente sociale, ecc.)
onde evitare automatismi
di intercambiabilità .
- Definire nel Regolamento di Organizzazione degli Uffici e dei Servizi
in modo chiaro le modalità
di accesso sia dall'esterno che dall'interno: per l'esterno devono essere
adottati dei "bandi tipo"
e di volta in volta deve essere possibile introdurre la richiesta di titoli
o curriculum professionali
specifici oltre a quelli del Diploma di Maturità o di Laurea; per
l'interno deve essere previsto un
percorso formativo adeguato e delle regole di selezione riferite ai servizi
biblioteconomici.
- Definire a livello annuale il Piano di Formazione ed Aggiornamento del
personale delle
biblioteche. Ciò al fine di:
a)garantire l'acquisizione e il mantenimento della più alta
professionalità possibile;
b)inserire il personale delle biblioteche nei piani annuali di percorrenza
orizzontale di
carriera;
c)inserire il personale delle biblioteche nella quota che deve essere
predefinita e riservata alla
selezione interna nei piani annuali di occupazione.
- Definire nel caso di mobilità interna da altri servizi o aree,
possibile nella nuova logica della
gestione delle dotazioni organiche in funzione degli obiettivi da
raggiungere, degli interventi
preventivi di "riconversione professionale" attraverso corsi
specifici.
_ I Responsabili o Direttori di Biblioteca, a prescindere dal loro livello
retributivo di
inquadramento, devono partecipare alla fase negoziale dei Responsabili di
Servizio con gli
Amministratori per la definizione del PEG e del Bilancio di previsione
essendo quella la sede in
cui vengono fissati gli obiettivi e assegnate le risorse finanziarie,
strumentali ed umane per il
raggiungimento degli stessi.
- Gli Assistenti ed i Bibliotecari, a prescindere dal loro livello
retributivo o dalla loro posizione di
responsabilità, devono ottenere la condivisione della cosiddetta
"valutazione individuale" che i
Responsabili di Servizio, nominati dal Sindaco, sono chiamati a dare ogni
anno a partire dal 99.
Questo è un aspetto molto importante perché la valutazione
sarà uno dei parametri che saranno
usati per la percorrenza interna di carriera.
E' opportuno ricordare che il tutto si muove nel contesto dell'applicazione
del principio sancito dalla
legislazione, ma non ancora totalmente attuato, della netta separazione dei
poteri tra gli Organi di
Governo e la Struttura operativa, cioè la netta ed inequivocabile
distinzione rispettivamente tra la
competenza di indirizzo e di controllo e la competenza di gestione
finalizzata al mantenimento,
consolidamento e sviluppo dei Servizi ai cittadini ed in particolare al
raggiungimento degli obiettivi
prefissati dagli Amministratori.
A tale proposito non dimentichiamo che proprio in questi giorni sono in
corso le elezioni che
porteranno al rinnovo o al cambio di molte Amministrazioni con la
conseguente presentazione del
Programma politico-amministrativo che ridefinirà i nuovi obiettivi
di cui sopra.
Processo di riordino
Per entrare nel vivo dell'argomento all'ordine del giorno si può
affermare che con l'avvento del Nuovo
Ordinamento Professionale e del CNNL si avrà in tutti gli Enti
Locali un processo di riordino che in
alcuni casi è già stato avviato e in altri è in fase
di avvio e che comunque deve concludersi entro l'anno
corrente, cosi come previsto dalle intese contrattuali.
Con gennaio 2000 dovrebbe attivarsi un nuovo regime gestionale complessivo
in ciascun Ente.
Vi è stata nel frattempo l'operazione di primo inquadramento nelle
nuove 4 categorie (A - B - C - D) ,
per fortuna di tutti, con automatismo obbligatorio.
All'interno delle Categorie si dovranno, ora, fissare i nuovi profili
professionali nella logica della
privatizzazione del rapporto di lavoro che conseguentemente prevede una
organizzazione per risultati e
non più per competenze fisse.
Di fatto il vecchio mansionismo viene soppiantato dal principio
dell'equivalenza professionale: per
ovvie ragioni di flessibilità all'interno delle 4 categorie sono
esigibili da parte del
Dirigente/Responsabile tutte le mansioni nel rispetto di un determinato
profilo professionale.
In sede di riorganizzazione l'Ente può ridefinire i profili
professionali in modo "ampio e generico", in
modo da consentire un alto grado di esigibilità delle mansioni.
Ciò deve comunque essere fatto nel rispetto delle declaratorie,
previste nell'allegato A del Nuovo
Ordinamento, che individuano per ogni categoria i requisiti professionali
minimi, il contenuto
generale delle mansioni e la specificazione a titolo esemplificativo, e
quindi assolutamente non
esaustivo, dei principali profili professionali .
L'Ente deve accorpare le attuali denominazioni dei profili professionali,
rendendole più ampie e
generali, nel segno della massima flessibilità, salvo dove è
richiesta una particolare professionalità.
In "cambio", di tanta flessibilità, vengono
"finalmente" introdotti dei meccanismi, che se ben gestiti
nella contrattazione decentrata a livello di singolo Ente, possono essere
veramente interessanti e che
vanno al di là del cosiddetto premio incentivante:
- progressione orizzontale retributiva basata su riconoscimento
meritocratico;
- progressione verticale di carriera attraverso meccanismi di selezione
interna;
- formazione professionale programmata e finanziata da apposito fondo.
Stante quanto sin qui affermato, è evidente che dobbiamo porre
particolare attenzione ai vari passaggi
procedurali, tecnici e di contrattazione, che possono andare ad influire
sul futuro professionale del
personale addetto alle Biblioteche e che possono essere sintetizzati nella
sequenza di procedimenti di
seguito riportati.
Sequenza di procedimenti
- Primo inquadramento nelle 4 categorie
- Nomina della delegazione trattante
- Istituzione del Servizio di Controllo Interno e/o del Nucleo di Valutazione
- Adozione del Regolamento di Organizzazione degli Uffici e dei Servizi
- Ridefinizione della Struttura Organizzativa
- Individuazione delle Posizioni Organizzative
- Adozione della Dotazione Organica
- Ridefinizione dei Profili Professionali
- Stipula del Contratto Individuale per ciascun dipendente
- Adozione Piano Occupazionale Annuale e Triennale
- Adozione Piano di Formazione e Aggiornamento Professionale
- Nuova impostazione dei Piani Esecutivi di Gestione
Per quanto concerne, in particolare, la formazione è opportuno
ricordare che è fatto obbligo all'Ente di
prevedere un fondo pari all'1% del monte salari lordo.
I programmi di formazione devono essere contrattati, concordati e
finalizzati al miglioramento
professionale e di conseguenza alla progressione retributiva e di carriera
individuale.
A questo punto, se viene ritenuto opportuno, si possono prendere in esame
degli esempi pratici di
alcuni di questi procedimenti: Struttura Organizzativa, Dotazione Organica,
Piano Occupazionale,
Ridefinizione dei Profili professionali, Contratto Individuale
"tipo", PEG.
Va da sé che ogni Ente avrà la sua specificità,
così come ogni situazione gestionale di Biblioteca avrà
le proprie caratteristiche in termini di servizi erogati e quindi
professionalità esistenti o previsti: è
necessario quindi che il Bibliotecario sia informato sui meccanismi
procedurali e partecipi, il più
possibile, alla loro definizione.
Mansioni
Per quanto concerne le mansioni è opportuno ricordare che in base al
principio dell'equivalenza
professionale (art. 56 del Dlgs 29/93) i Dirigenti/ Responsabili possono
richiedere ad ogni
collaboratore tutte le mansioni, in quanto professionalmente equivalenti,
nell'ambito della
declaratoria della categoria e del contenuto del profilo professionale di
cui al succitato allegato A.
Il Dirigente/Responsabile stipula, quindi, il contratto individuale nel
rispetto della categoria e del
profilo ma dispone le mansioni in relazione alle esigenze organizzative,
come un qualsiasi privato
datore di lavoro.
L'affidamento di mansioni equivalenti costituisce atto di esercizio del
potere determinativo
dell'oggetto del contratto di lavoro.
E' sempre opportuno tenere presente che l'ampiezza delle declaratorie e la
genericità dei profili offrono
ampi margini di discrezionalità a disposizione del
Dirigente/Responsabile: il contratto individuale
specifica solo categoria e profilo senza che il lavoratore sia vincolato ad
un preciso posto nella
dotazione organica, né tantomeno ad un mansionario analitico ed
esaustivo.
L'affidamento temporaneo di mansioni della categoria immediatamente
superiore costituisce il solo
atto lecito di esercizio del potere modificativo, solo in caso di :
- vacanza del posto in organico;
- sostituzione temporanea di un dipendente assente.
Il dipendente così incaricato ha diritto alla differenza retributiva
di categoria, ma non a riconoscimento
di passaggio di categoria.
Profili Professionali in Biblioteca
Con riferimento alla contrattazione decentrata e alla difesa del diritto
alla professionalità è opportuno
ricordare, cercando di fare sintesi estrema, quali sono le figure ed i
profili professionali oggi in campo
nelle Biblioteche di Ente Locale:
- le qualifiche di tipo direttivo sono le ex 7^ e 8^ (categoria D)
che possono avere il profilo
professionale di Bibliotecario, Direttore, Responsabile di Servizio;
- la qualifica tecnica è solo la ex 6^ (categoria C) che ha il
profilo professionale di Assistente di
Biblioteca, e nelle piccole realtà anche di Bibliotecario.
- le qualifiche di supporto esecutivo sono le ex 3^, 4^ e 5^ che hanno
profili professionali variegati
ma riconducibili rispettivamente a Commesso di Biblioteca (categoria A),
Addetto alla Biblioteca e
Collaboratore Professionale di Biblioteca (categoria B).
Progressione retributiva e di carriera
La progressione orizzontale è prevista all'interno della stessa
categoria, è fondata sostanzialmente su
criteri meritocratici e supera gli automatismi del vecchio "led".
L'art. 5 dell'Ordinamento Professionale fissa i criteri generali che
possono essere così sintetizzati:
- risultati ottenuti
- arricchimento professionale (prestazioni dimostrate e percorso formativo)
- impegno e qualità della prestazione individuale
Per i passaggi all'ultima posizione economica delle categorie B e C e per
la progressione interna alla
categoria D i criteri sopra citati vanno integrati con i seguenti:
- qualità dei rapporti con l'utenza
- capacità di adattamento ai cambiamenti organizzativi
- iniziativa personale ed attitudine a proporre soluzioni innovative
Va tenuto conto che, anche ai fini della progressione orizzontale, la
valutazione è di competenza del
Dirigente/Responsabile, e deve essere fatta a cadenza periodica, almeno
annuale, e deve essere
comunicata al dipendente (art. 6 dell'Ordinamento).
Sarebbe interessante ottenere la "condivisione della valutazione
individuale".
Le metodologie ed i criteri per la valutazione devono riguardare in modo
particolare la contrattazione
decentrata.
La progressione verticale rappresenta il meccanismo di progressione di
carriera con passaggio da una
categoria all'altra.
In base all'art,4 dell'Ordinamento, l'Ente deve disciplinare le procedure
selettive indicando con ampia
discrezionalità quali posti ricoprire con selezione interne rispetto
ai concorsi esterni.
Le procedure concorsuali interne ed esterne devono essere precisate nel
Regolamento degli Uffici e dei
Servizi.
I vincoli a cui deve attenersi la Giunta nell'ambito della propria
autonomia regolamentare sono:
- rispetto del principio per cui il concorso interno non è
più una procedura eccezionale, ma non
può nemmeno assorbire la totalità dei posti da ricoprire
- deroga al titolo di studio salvo per professionalità predeterminate
- verifica degli effettivi bisogni
- disponibilità di risorse finanziarie proprie
- riduzione delle spese per il personale nel triennio (finanziaria 98)
- concertazione con le rappresentanze sindacali per la definizione dei
criteri generali di
progressione
Quanto sin qui esaminato non ha la pretesa di essere esaustivo rispetto al
problema della valorizzazione
professionale del personale addetto alle Biblioteche.
Opportuno risulta comunque essere un confronto con il Sindacato per meglio
individuare quali sono gli
elementi sostanziali su cui deve e può intervenire ciascun operatore
o gruppi di operatori all'interno
della contrattazione decentrata a livello di singolo Ente.
Copyright AIB 1999-08-05, ultimo
aggiornamento 1999-08-05 a cura di MdG e Claudio Gamba
URL: http://www.aib.it/aib/sezioni/lom/re990621.htm