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LA SALVAGUARDIA E LA VALORIZZAZIONE DELLA PROFESSIONALITA' DEL PERSONALE DELLE BIBLIOTECHE DI ENTE LOCALE

a cura di Nerio Agostini

Nel seminario del 27 febbraio scorso, facendo il punto della situazione dei problemi di gestione delle Biblioteche alla luce della tante novità introdotte dal nuovo quadro legislativo era emersa l'esigenza di approfondire il tema della salvaguardia e valorizzazione della professionalità del personale delle Biblioteche di Ente Locale con particolare riferimento al Nuovo Ordinamento del Personale e al nuovo CCNL la cui applicazione era imminente.

Analoga considerazione ed impegno erano emersi al Congresso Nazionale di maggio, tenutosi a Roma, durante il quale ero stato invitato a presentare una relazione sulla medesima tematica.

In entrambi le occasioni, in chiusura dell'intervento, erano state indicate delle linee guida, che pare opportuno riesaminare in quanto possono costituire il punto di partenza o di congiunzione per la riflessione odierna.

E' opportuno ricordare che il tutto si muove nel contesto dell'applicazione del principio sancito dalla legislazione, ma non ancora totalmente attuato, della netta separazione dei poteri tra gli Organi di Governo e la Struttura operativa, cioè la netta ed inequivocabile distinzione rispettivamente tra la competenza di indirizzo e di controllo e la competenza di gestione finalizzata al mantenimento, consolidamento e sviluppo dei Servizi ai cittadini ed in particolare al raggiungimento degli obiettivi prefissati dagli Amministratori.

A tale proposito non dimentichiamo che proprio in questi giorni sono in corso le elezioni che porteranno al rinnovo o al cambio di molte Amministrazioni con la conseguente presentazione del Programma politico-amministrativo che ridefinirà i nuovi obiettivi di cui sopra.

Processo di riordino

Per entrare nel vivo dell'argomento all'ordine del giorno si può affermare che con l'avvento del Nuovo Ordinamento Professionale e del CNNL si avrà in tutti gli Enti Locali un processo di riordino che in alcuni casi è già stato avviato e in altri è in fase di avvio e che comunque deve concludersi entro l'anno corrente, cosi come previsto dalle intese contrattuali. Con gennaio 2000 dovrebbe attivarsi un nuovo regime gestionale complessivo in ciascun Ente.

Vi è stata nel frattempo l'operazione di primo inquadramento nelle nuove 4 categorie (A - B - C - D) , per fortuna di tutti, con automatismo obbligatorio.

All'interno delle Categorie si dovranno, ora, fissare i nuovi profili professionali nella logica della privatizzazione del rapporto di lavoro che conseguentemente prevede una organizzazione per risultati e non più per competenze fisse. Di fatto il vecchio mansionismo viene soppiantato dal principio dell'equivalenza professionale: per ovvie ragioni di flessibilità all'interno delle 4 categorie sono esigibili da parte del Dirigente/Responsabile tutte le mansioni nel rispetto di un determinato profilo professionale.

In sede di riorganizzazione l'Ente può ridefinire i profili professionali in modo "ampio e generico", in modo da consentire un alto grado di esigibilità delle mansioni.

Ciò deve comunque essere fatto nel rispetto delle declaratorie, previste nell'allegato A del Nuovo Ordinamento, che individuano per ogni categoria i requisiti professionali minimi, il contenuto generale delle mansioni e la specificazione a titolo esemplificativo, e quindi assolutamente non esaustivo, dei principali profili professionali .

L'Ente deve accorpare le attuali denominazioni dei profili professionali, rendendole più ampie e generali, nel segno della massima flessibilità, salvo dove è richiesta una particolare professionalità.

In "cambio", di tanta flessibilità, vengono "finalmente" introdotti dei meccanismi, che se ben gestiti nella contrattazione decentrata a livello di singolo Ente, possono essere veramente interessanti e che vanno al di là del cosiddetto premio incentivante:

Stante quanto sin qui affermato, è evidente che dobbiamo porre particolare attenzione ai vari passaggi procedurali, tecnici e di contrattazione, che possono andare ad influire sul futuro professionale del personale addetto alle Biblioteche e che possono essere sintetizzati nella sequenza di procedimenti di seguito riportati.

Sequenza di procedimenti

Per quanto concerne, in particolare, la formazione è opportuno ricordare che è fatto obbligo all'Ente di prevedere un fondo pari all'1% del monte salari lordo. I programmi di formazione devono essere contrattati, concordati e finalizzati al miglioramento professionale e di conseguenza alla progressione retributiva e di carriera individuale.

A questo punto, se viene ritenuto opportuno, si possono prendere in esame degli esempi pratici di alcuni di questi procedimenti: Struttura Organizzativa, Dotazione Organica, Piano Occupazionale, Ridefinizione dei Profili professionali, Contratto Individuale "tipo", PEG.

Va da sé che ogni Ente avrà la sua specificità, così come ogni situazione gestionale di Biblioteca avrà le proprie caratteristiche in termini di servizi erogati e quindi professionalità esistenti o previsti: è necessario quindi che il Bibliotecario sia informato sui meccanismi procedurali e partecipi, il più possibile, alla loro definizione.

Mansioni

Per quanto concerne le mansioni è opportuno ricordare che in base al principio dell'equivalenza professionale (art. 56 del Dlgs 29/93) i Dirigenti/ Responsabili possono richiedere ad ogni collaboratore tutte le mansioni, in quanto professionalmente equivalenti, nell'ambito della declaratoria della categoria e del contenuto del profilo professionale di cui al succitato allegato A.

Il Dirigente/Responsabile stipula, quindi, il contratto individuale nel rispetto della categoria e del profilo ma dispone le mansioni in relazione alle esigenze organizzative, come un qualsiasi privato datore di lavoro. L'affidamento di mansioni equivalenti costituisce atto di esercizio del potere determinativo dell'oggetto del contratto di lavoro.

E' sempre opportuno tenere presente che l'ampiezza delle declaratorie e la genericità dei profili offrono ampi margini di discrezionalità a disposizione del Dirigente/Responsabile: il contratto individuale specifica solo categoria e profilo senza che il lavoratore sia vincolato ad un preciso posto nella dotazione organica, né tantomeno ad un mansionario analitico ed esaustivo.

L'affidamento temporaneo di mansioni della categoria immediatamente superiore costituisce il solo atto lecito di esercizio del potere modificativo, solo in caso di :

Il dipendente così incaricato ha diritto alla differenza retributiva di categoria, ma non a riconoscimento di passaggio di categoria.

Profili Professionali in Biblioteca

Con riferimento alla contrattazione decentrata e alla difesa del diritto alla professionalità è opportuno ricordare, cercando di fare sintesi estrema, quali sono le figure ed i profili professionali oggi in campo nelle Biblioteche di Ente Locale:

Progressione retributiva e di carriera

La progressione orizzontale è prevista all'interno della stessa categoria, è fondata sostanzialmente su criteri meritocratici e supera gli automatismi del vecchio "led". L'art. 5 dell'Ordinamento Professionale fissa i criteri generali che possono essere così sintetizzati: Per i passaggi all'ultima posizione economica delle categorie B e C e per la progressione interna alla categoria D i criteri sopra citati vanno integrati con i seguenti:

Va tenuto conto che, anche ai fini della progressione orizzontale, la valutazione è di competenza del Dirigente/Responsabile, e deve essere fatta a cadenza periodica, almeno annuale, e deve essere comunicata al dipendente (art. 6 dell'Ordinamento). Sarebbe interessante ottenere la "condivisione della valutazione individuale".

Le metodologie ed i criteri per la valutazione devono riguardare in modo particolare la contrattazione decentrata.

La progressione verticale rappresenta il meccanismo di progressione di carriera con passaggio da una categoria all'altra.

In base all'art,4 dell'Ordinamento, l'Ente deve disciplinare le procedure selettive indicando con ampia discrezionalità quali posti ricoprire con selezione interne rispetto ai concorsi esterni. Le procedure concorsuali interne ed esterne devono essere precisate nel Regolamento degli Uffici e dei Servizi.

I vincoli a cui deve attenersi la Giunta nell'ambito della propria autonomia regolamentare sono:

Quanto sin qui esaminato non ha la pretesa di essere esaustivo rispetto al problema della valorizzazione professionale del personale addetto alle Biblioteche.

Opportuno risulta comunque essere un confronto con il Sindacato per meglio individuare quali sono gli elementi sostanziali su cui deve e può intervenire ciascun operatore o gruppi di operatori all'interno della contrattazione decentrata a livello di singolo Ente.


Copyright AIB 1999-08-05, ultimo aggiornamento 1999-08-05 a cura di MdG e Claudio Gamba
URL: http://www.aib.it/aib/sezioni/lom/re990621.htm

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