Convegno
Programma
19 novembre
Enrico Decleva, Rettore Università degli Studi di Milano
Ettore A.
Albertoni, Assessore alle Culture Identità e Autonomie della
Lombardia
Iñaki Abad, Direttore Istituto Cervantes per l'AICEM
Claudio
Gamba, Presidente AIB Lombardia
10.30 José López Yepes (Universidad Complutense, Madrid): La formazione dei bibliotecari e dei documentalisti in Spagna: origini ed evoluzione. I titoli di diplomado e licenciado in Documentación
Sintesi
L'intervento mira a ripercorrere sinteticamente la storia della formazione per bibliotecari e documentalisti in Spagna, dai primi tentativi realizzati già alla fine dell'Ottocento e poi all'inizio del Novecento con la Escuela Superior de Diplomática e con le varie Facultades de Filosofía y Letras. È però più tardi, negli anni Settanta, che l'università spagnola vede nascere le prime cattedre di Biblioteconomía y Documentación con l'introduzione dapprima degli studi di diplomatura (NdT: corso di laurea triennale di primo livello) e, nel 1992, con quelli di licenciatura (NdT: laurea specialistica di secondo livello) e di dottorato. Ad oggi, il dibattito in Spagna come altrove è incentrato su contenuti e forme della formazione universitaria nella cosiddetta società dell'informazione.
11.00 Attilio Mauro Caproni (Università degli Studi di Udine): La formazione dei bibliotecari nella nuova didattica dell'Università
Sintesi
Il tema della formazione dei bibliotecari in Italia, già da qualche decennio, ha evidenziato, seppure con molto ritardo rispetto alla situazione internazionale più avvertita, due essenziali condizioni. La prima consiste, finalmente, nell'accettazione del principio che la didattica della biblioteconomia (e delle discipline bibliografiche) deve essere di livello universitario. La seconda richiama la necessità che l'insegnamento universitario in questo ambito non può essere distaccato dalla professione e, in particolare, dalla collaborazione con le grandi o le c.d. buone biblioteche e le associazioni professionali. L'Italia, del resto, nel contesto europeo non può essere considerata un punto di riferimento per questo problema poiché, nonostante le molte raccomandazioni formulate dal settore della professione e dalle autorità preposte alla gestione delle biblioteche e alla formazione del suo personale, solo con l'istituzione dei corsi di laurea in conservazione di beni culturali, indirizzo archivistico-librario, avvenuta nel non lontano 1979, presso l'Università di Udine (se si tralascia l'esperienza della Scuola speciale per archivisti e bibliotecari dell'Università di Roma), ha accettato il principio di una sistematica formazione dei bibliotecari nel contesto accademico, con una ripartizione dei curricula nei tre livelli di: diploma universitario, laurea; dottorato di ricerca e master in uno o più ambiti di carriera. La recentissima ristrutturazione dei percorsi formativi in ambito universitario, con l'istituzione della laurea di primo livello, dopo tre anni di corso, e della laurea specialistica, dopo altri due anni, richiede una profonda ristrutturazione dell'ordine degli studi, e la nuova didattica nelle discipline bibliografiche dovrà stabilire un rapporto efficace con le biblioteche e con l'Associazione dei bibliotecari che, da tempo, svolge una significativa azione in questo ambito, conseguendo risultati spesso encomiabili (anche se circoscritti a particolari tematiche e scopi), predisponendo di fatto una sorta di supplenza di competenze che l'università si avvia (forse) ad assolvere.
11.30 Winfried Gödert (Fachhochschule Köln - Fachbereich Informationswissenschaft): Formare i responsabili delle biblioteche e dei centri di informazione in Germania.
Sintesi
Per prima fra le università della Germania, l'unità specializzata di scienza dell'informazione della Fachhochschule Köln a partire dal semestre estivo 2002 offre, sotto forma di corso di studio supplementare della durata di tre semestri, un corso di "Scienza delle biblioteche e dell'informazione/Library and Information Science", con diploma di "Master of Library and Information Science" per laureati. La relazione fornisce una panoramica delle caratteristiche essenziali di questa offerta di studi e confronta le sostanziali innovazioni con il precedente schema formativo del "Referendariat" nell'ambito di un servizio di preparazione conforme alla legislazione per il pubblico impiego. In questo quadro si tengono in considerazione sia le mutate situazioni del mercato professionale e dell'attività, sia le condizioni quadro per le università. Un'altra parte presenta un quadro delle offerte di qualificazione, che schiudono segmenti del mercato del lavoro simili: il corso di studio per il Master in "Gestione delle biblioteche e mediateche" della HdM di Stoccarda, lo studio post-graduate per diventare bibliotecario scientifico presso la Humboldt-Universitàt di Berlino, nonché la formazione continua di supporto alla professione di documentalista scientifico, alla FH di Potsdam.14.15 Giorgio Montecchi (Università degli Studi di Milano): Le possibilità di formazione del bibliotecario offerte dalla riforma universitaria in Italia
Sintesi
Nel quadro della riforma dei corsi universitari in Italia le possibilità di formazione dei bibliotecari trovano un percorso privilegiato nei tra cicli di formazione universitaria: in specifici curricula all'interno del Corso di laurea triennale in Scienze dei beni culturali; in percorsi di studio formati a partire, nel secondo ciclo, dalla classe di laurea specialistica biennale di Archivistica e Biblioteconomia; infine nei dottorati di ricerca, tra i quali è già attivo quello in Scienze Bibliografiche dell'Università di Udine. Inoltre, pur prescindendo da eventuali master o scuole di specializzazione, nell'ampio ventaglio di curricula e di corsi previsti dalla riforma nell'articolazione delle lauree triennali e specialistiche, formalmente interessate ad altre discipline o professioni, quali, ad esempio, la storia o l'attività editoriale, si possono incontrare insegnamenti o segmenti di percorsi di formazione, che rispondono a particolari esigenze dell'articolato e complesso spettro di competenze entro cui si muove, oggi, la professione bibliotecaria.14.45 Raymond Berard (Ecole Nationale Supérieure des Sciences de l'Information et des Bibliothèques, Lyon): L'adattamento del sistema di formazione dei bibliotecari all'evoluzione della professione in Francia: strumenti e tendenze attuali.
Sintesi
In Francia, la formazione dei dirigenti delle biblioteche di ogni genere (universitarie, comunali, nazionali ecc...) viene assicurata da un'unica scuola, l'Ecole Nationale Superieure des Sciences de l'Information et des Bibliothèques (ENSSIB). Si tratta di un caso di monopolio della formazione che colloca l'ENSSIB in una problematica radicalmente diversa dalle scuole straniere, molte delle quali sono dipartimenti dipendenti da un'università. Le amministrazioni delle biblioteche - lo Stato come gli Enti Locali - sono oggi impegnati in una riflessione di fondo sulle professioni delle biblioteche alla quale l'ENSSIB e l'insieme dell'associazione professionale sono strettamente partecipi. Uno degli obiettivi principali di questo processo di definizione di figure professionali, scollegate dalla struttura statutaria che regge il pubblico impiego, è quello di definire dei profili di formazione che permettano di adattare l'insegnamento all'evoluzione della professione bibliotecaria. Nella formazione professionale dei bibliotecari, come in quella di altre professioni, non è più il momento dell'empirismo ma della definizione di obiettivi pedagogici che si fondano su un'analisi precisa delle competenze e delle abilità da acquisire, tanto più indispensabili che le biblioteche hanno subito i più grandi sconvolgimenti in questi ultimi anni. Parallelamente l'ENSSIB sta riflettendo sulla istituzione di un sistema permanente di auto-valutazione dei suoi insegnamenti e di un osservatorio permanente sull'evoluzione della professione bibliotecaria. Convinta che la formazione iniziale sia solo uno degli elementi per la costruzione delle competenze, l'ENSSIB si avvale del suo servizio di formazione permanente al fine di adattare i professionisti all'evolversi della professione. Per compiere questa missione, l'ENSSIB ha fatto dello sviluppo delle nuove tecnologie il fulcro della sua strategia per gli anni 2003-2006.14.15 Gabriele Pum (Biblioteca Nazionale Austriaca, Vienna): Pronti per il futuro! La situazione degli studi in Austria per la formazione di base e permanente in biblioteconomia e scienze dell'informazione
Sintesi
In Austria sono contemplate diverse possibilità in fatto di formazione nell'area disciplinari della biblioteconomia e della documentazione:Sintesi
I professionisti dell'informazione svolgono un ruolo decisivo nella nuova società dell'informazione. In un simile contesto, fortemente caratterizzato dall'esigenza di apprendimento continuo, è proprio una formazione adeguata a costituirsi quale fattore cruciale per lo sviluppo della professione del bibliotecario e del documentalista. Il corso di secondo livello in Documentación dell'Universitat Oberta de Catalunya - recentemente premiata quale miglior università a distanza a livello internazionale - fornisce appunto una formazione universitaria altamente qualificata che permette di superare le tradizionali barriere spaziali e temporali grazie a un'utilizzazione marcata delle nuove tecnologie e con una speciale enfasi sulle capacità di gestione dell'informazione nelle organizzazioni pubbliche e private.16.30 Piero Brunori (IAL Lombardia, Scuola regionale per operatori sociali di Brescia): La professione del bibliotecario: l'esigenza di una formazione integrata
20 novembre
9.30 Alberto Petrucciani (AIB): "Saper essere": cosa è, cosa non è, cosa può essere la formazione universitaria per la professione bibliotecaria
Sintesi
La formazione professionale del bibliotecario e' un tema molto esplorato ma non sempre si ha una consapevolezza adeguata di quali possono essere le finalita' piu' opportune e ragionevolmente conseguibili della formazione universitaria iniziale per una professione intellettuale. Trasmettere a chi apprende tutti e solo i contenuti e le capacita' di cui avra' bisogno nella professione e' evidentemente impossibile, per la sua diversificazione e per il ritmo dell'innovazione, non solo tecnologica ma anche scientifica, sociale, legislativa. Il quadro in cui il bibliotecario che viene formato oggi andra' ad operare sara' gia', nel giro di pochi anni, sensibilmente mutato, e passera' un assai piu' ampio arco di tempo fino al momento in cui il bibliotecario assumera' funzioni direzionali, o comunque di particolare responsabilita' ed autonomia di giudizio. La formazione iniziale per un professione, pur dovendo ovviamente trasmettere - almeno a livello esemplificativo e sperimentale - competenze e capacita' specifiche, non si riduce quindi a un "saper fare", ma si rivolge soprattutto al piu' elusivo "saper essere", a formare una identita' professionale, trasmettendo metodi di approccio e criteri di giudizio a cui chi apprende possa informare poi la sua azione (continuando, ovviamente, ad aggiornarsi, personalmente e con corsi superiori universitari o professionali). E sono soprattutto questi metodi e criteri, applicabili anche a campi operativi diversi da quelli tradizionali (p.es. l'informazione in rete), che definiscono la professionalita' del bibliotecario. Questo non significa assolutamente che la formazione universitaria iniziale per la professione bibliotecaria possa fare a meno di un apporto adeguato di contenuti biblioteconomici, rischio purtroppo molto evidente nell'attuale proliferazione dei corsi di laurea rivolti a questo settore. Al contrario, una adeguata formazione richiede sicuramente che chi studia entri in un contatto non sporadico con un adeguato ventaglio di docenti e di discipline del settore, che possano offrire sia l'approfondimento specialistico, pur se esemplificativo, senza il quale non si da' formazione di un professionista autonomo, sia la consapevolezza dei principi e valori, e non solo delle tecniche, propri della professione.10.00 Rosemarie Simmen (Commissione Biblioteca Nazionale Svizzera): Biblioteche: Portatrici ed intermediarie della moderna società dell'informazione. Il caso di una biblioteca nazionale in uno stato federale
Sintesi
"Chi sposa il progresso - si dice - si ritrova presto vedovo". Al contrario, chi si vuol sottrarre agli aspetti ed effetti della moderna società dell'informazione deve compiere un atto di profonda ascesi - e ben di più ....... Proprio le biblioteche con i loro collaboratori e responsabili a tutti i livelli, possono sempre meno eludere la responsabilità, loro addossata in modo più o meno diretto dalla nostra società. Ci si auspica che le biblioteche neanche ci pensino a voler eludere tale responsabilità, dato che la gestione e la diffusione dell'informazione costituisce da sempre il loro compito e la loro stessa ragione d'essere. Il discorso non cambia anche considerando che i supporti e i canali di diffusione mediante i quali l'informazione viene conservata e trasmessa sono ben diversi da quelli di 10 o 20 anni fa. Le biblioteche nazionali hanno un compito speciale nella moderna società dell'informazione, compito che si potrebbe sintetizzare con i concetti di coordinazione, impulso, cooperazione, insomma un ruolo d'orientamento. Un filosofo tedesco ha detto che un'indicazione di orientamento deve mostrare la strada ma non necessariamente percorrerla. Questa asserzione è però fuori luogo per quel che riguarda le biblioteche nazionali e le attese riposte in loro dalla moderna società dell'informazione. Si potrebbero definire tutta una serie di questioni attuali nella cui risoluzione le biblioteche nazionali dovrebbero impegnarsi, o addirittura fungere da esempio o svolgere una funzione pilota. Le biblioteche nazionali dovrebbero essere esemplari, per esempio, nel mostrare10.30 Pat Dixon (University of Northumbria at Newcastle, Gran Bretagna): La formazione continua e il bibliotecario: formazione a distanza per lo sviluppo professionale permanente
Sintesi
L'espressione formazione continua riflette i profondi mutamenti avvenuti nella vita degli individui e nella società nel momento in cui essi hanno tentato di dare senso alla cosiddetta età dell'informazione. Per poter affrontare i rapidi cambiamenti che hanno costellato il XX secolo e per sfruttare le molteplici opportunità offerte da tali cambiamenti, noi tutti dobbiamo infatti ricorrere a un apprendimento continuo, lungo tutto il corso della nostra vita. Questo è un imperativo categorico per le biblioteche e i bibliotecari, che hanno responsabilità non solo nei confronti di loro stessi, ma anche, insieme ad altre agenzie informative, hanno precise responsabilità nell'aiutare gli altri nel momento in cui essi vengono in contatto con l'informazione che soggiace all'informazione. I bibliotecari sono oggi impegnati nell'adattare il loro ruolo e le loro competenze tradizionali al contesto digitale, ma per poter agire in questa direzione in modo efficace dovranno affrontare problematiche complesse quali sono l'accesso alle risorse digitali, lo sviluppo dei metadata, l'analisi dell'informazione e il knowledge management. Le biblioteche stanno cambiando volto assai velocemente e i bibliotecari dovranno saper cambiare ancor più velocemente. Rivolgendosi direttamente ai propri membri, la Library Association ha ribadito che la formazione professionale continua è oggi più importante che mai: "You need to make sure your skills and knowledge of your working environment are up to date, so you remain flexible and adaptable to change - and in a position to make the most of theopportunities change always brings." Ancora più importante è il fatto che i bibliotecari sono chiamati ad attuare il cambiamento diventandone gli agenti principali, non limitandosi quindi ad adattarvisi. Maggiori competenze avranno, maggiori saranno le possibilità di applicare in modo efficace tali conoscenze, diventando sempre più preziosi per le organizzazioni di cui fanno parte. Fra gli stakeholders dell'apprendimento possiamo quindi includere: l'individuo in quanto discente; i datori di lavoro, che hanno bisogno di personale dotato di specifiche competenze e formazione; le agenzie formative, che rendono possibile e trasmettono effettivamente l'apprendimento; e la società stessa, che richiede cittadini informati. I bibliotecari, i responsabili delle biblioteche, le associazioni che ne sono la rappresentanza collettiva e le università, sono le parti interessate all'apprendimento continuo, tanto in veste di discenti sia in quella di fornitori di conoscenza. Un importante momento di formazione continua e sviluppo professionale per i bibliotecari può essere rappresentato dai master rivolti appunto a bibliotecari già in servizio, pensando in particolare a quelli a distanza, che permettono al partecipante di studiare e frequentare senza muoversi dalla propria abitazione. I corsi a distanza possono in effetti fornire opportunità di apprendimento molto efficaci per chi già opera in biblioteca, ma ovviamente essi presentano un insieme del tutto peculiare di problematiche. La relazione di oggi intende esplorare le relazioni tra i vari stakeholders nel campo dell'apprendimento continuo per bibliotecari nel Regno Unito, ma focalizzando alcuni aspetti che possono comunque rivelarsi di interesse generale.
12.00 Giuliana Giustino (Università degli Studi di Milano): Cosa chiede l'ambito delle biblioteche di università alla formazione: esperienze di cambiamento e crescita professionale
Tutti gli interventi si svolgeranno con traduzione simultanea (italiano-inglese-francese-tedesco-spagnolo)