Principi, standard e norme di catalogazione: il contesto internazionale e nazionale *
La riflessione sui principi di catalogazione e la redazione di strumenti per catalogazione delle risorse documentarie qualifica il dibattito internazionale e nazionale; viviamo infatti un periodo di notevole vivacità intellettuale e di profonda evoluzione. Le novità si riscontrano a livello di principi, di standard e di codici di catalogazione.
Gli incontri IME ICC (IFLA Meetings of Experts on an International Cataloguing Code) promossi dall'IFLA dal 2003 sono prossimi alla conclusione e il testo definitivo dei nuovi principi è in fase avanzata di redazione.
L'IFLA ha pubblicato nell'agosto 2007 la nuova ISBD edizione consolidata, che armonizza in un testo unico la normativa delle otto ISBD – l'ISBD generale e le sette ISBD specifiche – e cerca di superare le discrasie fra il testo delle ISBD pubblicate, in particolare nelle aree 1, 2 e 6, e soprattutto offre ai catalogatori un testo unico, coerente e aggiornato.
Nuovi modelli Entità-Relazione sono in corso di elaborazione per l'authority work (FRAD, Functional Requirements for Authority Data) e per la catalogazione per soggetto (FRSAR, Functional Requirements for Subject Authority Records).
Sono in cantiere le RDA (Resource Description and Access) e le nuove RICA; le prime sostituiranno le AACR accentuando ancora di più la valenza internazionale delle AACR, fino a diventare il codice di riferimento internazionale; le seconde dovrebbero definire in modo preciso scopi e finalità. Nell'estate del 2007 è stato presentato un prototipo del Nuovo Soggettario; nel 2006 è uscita la DDC, Edizione 14, Edizione italiana, alla quale seguirà nel 2008 la DDC Edizione 22.
Qual è lo scopo dei cinque incontri IME ICC? La sigla IME ICC significa "International Meeting of Experts for an International Cataloguing Code", ovvero Incontro internazionale fra creatori di codici ed esperti di catalogazione. I Principi di Parigi, formulati nel 1961 per stabilire la scelta e forma dell'intestazione nel catalogo per autore e titolo, sono diventati la base dei codici di catalogazione elaborati a partire dalla metà degli anni Sessanta (la prima edizione delle AACR è del 1967). Sono trascorsi quarantasette anni e una riflessione sulla loro validità è necessaria. I nuovi Principi dovrebbero tener conto dell'ampliamento delle risorse che si trovano in biblioteca oggi, della trasformazione dei cataloghi e delle banche dati che contengono le registrazioni di quelle risorse, delle modalità con le quali gli utenti di oggi cercano le risorse, della lingua usata dagli utenti dei cataloghi oramai proiettati in una dimensione globale.
Perciò nel 2003, la Cataloguing Section, con il sostegno della Division of Bibliographic Control, decise di organizzare una serie di incontri in città di vari continenti per discutere sul tema del controllo bibliografico nel mondo contemporaneo e per aggiornare i Principi o elaborare un nuovo testo, qualora si fosse dimostrato necessario. Quando i nuovi Principi saranno approvati, non è escluso che si costituisca un Gruppo di lavoro per la redazione di un codice di catalogazione internazionale, come auspicato dal primo incontro di Francoforte sul Meno del 2003 e come dichiarato dal nome IME ICC; l'idea non è nuova, uscì anche dopo l'ICCP, International Conference on Cataloguing Principles di Parigi del 1961, ma allora i tempi non erano maturi (e forse la proposta contraddiceva proprio la dichiarazione dei Principi che da quella Conferenza ne uscì). Gli incontri programmati e finora svolti dell'IME ICC sono cinque.
Il quinto e ultimo della serie si è svolto a Durban, in Sud Africa, nell'agosto 2007, con la partecipazione degli esperti dei paesi sub-sahariani [1].
Barbara Tillett presiede l'IME ICC Planning Committee. I report dei diversi incontri sono stati pubblicati nell'IFLA Series on Bibliographic Control, l'ultimo dei quali è quello sull'incontro tenuto a Seul, in Corea nel 2006, pubblicato in coreano, inglese, cinese e giapponese. Per il 2008 è in programma la revisione mondiale dei principi prima che il testo sia definitivamente approvato e diffuso.
Le ISBD, come sappiamo, sono un insieme di standard che forniscono norme per la descrizione bibliografica con prescrizioni per la presentazione degli elementi in aree stabilite. La prima ISBD pubblicata, nel 1971, era dedicata alle pubblicazioni monografiche. Da allora le ISBD hanno costituito la base per la parte Descrizione di molti codici di catalogazione in tutto il mondo.
La ISBD edizione consolidata, ultima pubblicazione dell'IFLA dell'agosto 2007, è un'edizione preliminare perché necessita ancora di diversi aggiustamenti dopo la prima fase di raccolta e integrazione di tutte le norme dalle varie ISBD; sarà seguita da un quaderno di esempi edito nel 2008.
L'edizione consolidata è il frutto del lavoro dello Study Group on Future Directions of the ISBD, diretto da Dorothy McGarry. Il testo è stato preparato per la stampa da John Hostage. L'ISBD Review Group, diretto da Elena Escolano, ha revisionato il lavoro dello Study Group on Future Directions.
Il modello concettuale elaborato nel Rapporto FRBR è ampiamente conosciuto in Italia; esso fu approvato nel 1997 ed è applicato in numerosi database all'interno delle biblioteche e di altre comunità che si occupano dell'informazione. Il modello ha un impatto rilevante per chi si occupi di codici nazionali di catalogazione, di standard di descrizione e di schemi di metadati.
Il modello FRBR era considerato incompleto già al momento della sua pubblicazione. Il Gruppo di lavoro che aveva redatto FRBR, infatti precisò che il modello "non comprende l'estesa diversificazione di attributi e relazioni che sono di norma rappresentati nelle registrazioni di autorità" e che "per un modello più completo sarebbe necessario un livello più esteso di analisi […] necessità che il modello venga ampliato per includervi anche i dati di autorità".
Queste indicazioni sono state il presupposto per la creazione di altri due Gruppi di lavoro, con l'obiettivo di redigere i requisiti funzionali per i dati di autorità e i requisiti funzionali per i dati semantici. Nel 1999 venne pertanto costituito il Gruppo sui Functional Requirements and Numbering of Authority Records (FRANAR), diretto prima da Françoise Bourdon e poi da Glenn Patton. Il Gruppo pubblicò una prima bozza nel 2005 e una seconda bozza nel luglio 2007 [2].
Il Gruppo di lavoro su FRANAR, poi trasformato in FRAR (Functional Requirements of Authority Records) e quindi in FRAD (Functional Requirements for Authority Data) si rese subito conto della necessità di costituire un gruppo di studio che si dedicasse all'analisi dei requisiti funzionali per i dati di autorità per la catalogazione semantica. Il gruppo è stato costituito nell'agosto del 2005 ed è presieduto da Marcia Lei Zeng, Maja Zumer e Athena Salaba: FRSAR (Functional Requirements for Subject Authority Records) [3].
Le RDA, Resource Description and Access, derivano dalle AACR. Si tratta del nuovo codice di catalogazione progettato per rispondere alle esigenze della comunità bibliotecaria angloamericano e internazionale. RDA si propone di essere un nuovo standard per definire il contenuto dei metadati, creati per descrivere e fornire accesso alle risorse informative.
Gli obiettivi di RDA si possono riassumere nei seguenti punti:
Il punto di partenza per la stesura di un nuovo codice di catalogazione angloamericano può essere considerato la Conferenza Internazionale di Toronto del 1997. In quella sede furono rilevati diversi problemi di ordine generale che le AACR2 non erano in grado di risolvere:
Di questi e altri aspetti del nuovo codice, nonché del rapporto fra RDA e IME ICC parlerà diffusamente Barbara Tillett nel suo intervento, che chiarirà anche il rapporto continuo tra i principi dell'IME ICC e lo sviluppo di RDA [4].
Molto importante è il progetto VIAF, Virtual International Authority File, promosso dalla Library of Congress e dalla Deutsche Bibliothek, a cui partecipano oggi la Bibliothèque national de France e la Biblioteca national de Espana [5]. Suo scopo è creare un data base di forme di nomi e di titoli di opere anonime controllati dalle agenzie bibliografiche nazionali e usate nelle varie parti del mondo, in modo che ciascun utente possa interrogare il catalogo usando la forma per lui più familiare; ciascuna forma del nomi e del titoli presente nella base dati consente il reperimento delle opere legate al relativo authority record.
A partire dagli anni Novanta, anche in Italia il panorama della catalogazione ha iniziato un periodo di rinnovamento, che tuttora prosegue. Nel 1996 è stata istituita la Commissione RICA [6], con l'obiettivo di:
Tappe importanti del lavoro sono state inoltre le occasioni di incontro con i bibliotecari organizzate dalla Commissione stessa con il supporto dell'ICCU. Le principali sono state i seminari pubblici organizzati a Roma nel 1998 (La catalogazione verso il futuro), nel 2002 (Catalogazione e controllo di autorità) e nel 2006 (Le nuove regole italiane di catalogazione: opere ed espressioni, responsabilità) [7]. La Commissione RICA ha iniziato a pubblicare il testo provvisorio delle nuove regole italiane di catalogazione. Dal luglio 2005 sono state pubblicate le parti relative a:
La Commissione RICA ha indicato esplicitamente, in ogni documento, la provvisorietà del testo, invitando la comunità professionale italiana a fare pervenire suggerimenti e osservazioni. Una sintesi delle osservazioni, presentata durante la terza giornata organizzata dalla Commissione RICA è disponibile sul sito della Commissione.
La Biblioteca nazionale centrale di Firenze (BNCF) si è impegnata nella revisione del Soggettario del 1956 dai primi anni Novanta. Partendo da uno studio di fattibilità affidato a un gruppo di esperti, che si è avvalso delle esperienze maturate all'interno del GRIS – Gruppo di Ricerca sull'Indicizzazione per Soggetto dell'AIB – la BNCF ha cercato di costruire uno strumento nuovo, flessibile, modulare e interoperabile. Lo studio di fattibilità è stato pubblicato nel 2002 Per un nuovo soggettario. Studio di fattibilità sul rinnovamento del Soggettario per i cataloghi delle biblioteche italiane (Milano, Editrice Bibliografica, 2002).
Il Nuovo Soggettario è uno strumento che consente un'indicizzazione pre-coordinata e adotta un linguaggio analitico-sintetico. Nel 2007 è stato pubblicato un prototipo di tesauro multidisciplinare, di circa 13.000 termini (divenuti a novembre 2007 circa 16.000), sotto forma di un volume a stampa che contiene la guida al nuovo sistema d'indicizzazione per soggetto e un CD-ROM con la chiave d'accesso al tesauro sul web: Nuovo soggettario. Guida al sistema italiano di indicizzazione per soggetto. Prototipo del Thesaurus (Milano, Editrice Bibliografica, c2006, stampa 2007).
Da settembre 2006 è disponibile la traduzione italiana della Classificazione decimale Dewey e indice relativo, Edizione 14 ridotta, frutto di un accordo e degli sforzi congiunti dell'Associazione Italiana Biblioteche (che ha acquisito i diritti da OCLC, Online Computer Library Center), della Biblioteca nazionale centrale di Firenze (che ha messo a disposizione le proprie competenze tecniche e scientifiche) e dell'Editrice Bibliografica (che ha curato la pubblicazione e si occupa della sua distribuzione, insieme all'AIB). Sarà disponibile presumibilmente nel 2008 l'Edizione 22 integrale.
Termino citando una domanda formulata a Barbara Tillett all'indomani del congresso IFLA di Buenos Aires del 2004 e pubblicata sul "Bollettino AIB" del 2005 e quindi in Verso nuovi principi e codici di catalogazione (Sylvestre Bonnard, 2005):
"Se Resource Description and Access si presenta come codice di catalogazione valido a livello mondiale – e indubbiamente le attuali AACR2 sono già il codice maggiormente diffuso nel mondo e l'unico che, di fatto, svolga le funzioni di codice catalografico internazionale – qual è il suo rapporto con IME ICC? Ovvero Resource Description and Access "deve" essere coerente con i principi IFLA o "può" entrare in contraddizione con IME ICC?
L'intenzione sarebbe che le nuove regole siano basate sulla nuova Dichiarazione dei Principi di catalogazione internazionali dell'IFLA (disponibile in bozza nel corso del 2007). Non vedo ancora alcun settore nel quale esse potrebbero non accordarsi con i principi. Se si dovesse verificare, la Joint Steering Committee, che lavora a stretto contatto con l'IFLA e con l'IFLA ISBD Review Group, avanzerebbe delle proposte per tentare di mantenere l'armonia tra Regole e Principi".
Mauro Guerrini, Dipartimento di Studi sul Medioevo e il Rinascimento - Università di Firenze, e-mail: m.guerrini@leonet.it
* Questo articolo riprende il testo della relazione tenuta in occasione del Seminario " Il catalogo oggi: le norme catalografiche fra consolidamento e fluidità", Modena, 13 dicembre 2007.
[1] Fifth IFLA Meeting for Experts on an International Cataloguing Code IME ICC5, <http://www.imeicc5.com/>.
[2] Functional Requirements and Numbering of Authority Records, <http://www.ifla.org/VII/d4/FRANAR-ConceptualModel-2ndReview.pdf>.
[3] Functional Requirements for Subject Authority Records, <http://www.ifla.org/VII/s29/wgfrsar.htm>.
[4] Resource Description and Access, <http:///www.rdaonline.org>.
[5] Virtual International Authority File, <http://www.oclc.org/research/projects/viaf/default.htm>.
[6] Commissione RICA, <http://www.iccu.sbn.it/genera.jsp?id=94>.
[7] Gli atti di questi incontri sono disponibili al sito web: <http://www.iccu.sbn.it/genera.jsp?id=94> a eccezione del primo, pubblicato dall'ICCU.