AIB. Nati Per Leggere
Nati per leggere nella biblioteca della Scuola di
Polizia di Spoleto (PG)
a cura di Lucia Russo
La biblioteca della Scuola di Polizia di Spoleto è una
biblioteca speciale perché è all'interno di un Istituto e
perché ha, sostanzialmente, una utenza predefinita.
La raccolta libraria è composta da circa 4000 volumi. Essa
è stata disegnata su due direttrici: quella della formazione
professionale e quella della crescita personale. In biblioteca, infatti,
sono presenti sia testi di letteratura professionale sia testi di
narrativa. Dare possibilità «altre» e
«oltre» agli utenti della nascente biblioteca mi è
sembrato doveroso, professionalmente e umanamente. Inoltre, sono
presenti in biblioteca 13 riviste di carattere giuridico e 3 quotidiani.
L'utenza è composta dalle persone che lavorano stabilmente alla
scuola, dagli allievi che frequentano i corsi e dai docenti che
insegnano durante i corsi.
L'età media degli utenti è di 30/32 anni. Sono, dunque,
persone giovani. Molti di essi hanno bimbi piccoli, di pochi mesi ed in
arrivo.
Mi è parsa questa un'occasione da non perdere per sensibilizzare
i neogenitori alla pratica del leggere fin da piccoli. In un primo
momento, spinta da un moto spontaneo, non ho avuti dubbi ed ho iscritto
la biblioteca al progetto Nati Per Leggere; in un secondo momento la
parte razionale ha insinuato qualche scoraggiamento.
Ma la realtà, per fortuna ha dato ragione al moto del cuore.
Ho potuto constatare che le persone hanno spesso dentro di loro bisogni
e desideri che aspettano solo l'occasione per manifestarsi.
Ciò che era nato come un «intanto lo faccio» sta
diventando un impegno vero e proprio.
L'idea, il messaggio che sta sotto al progetto di NPL è troppo
importante per non contribuire a farlo penetrare efficacemente, per non
lavorare singolarmente ed ancor di più sinergicamente. Penso che
debba essere data un' energia non indifferente a questo progetto. Esso
è importantissimo non solo per la pratica del leggere, per
incentivare la lettura, ma per dare alle persone maggiori conoscenze su
se stessi; sulle relazioni che si instaurano con le persone; con i
propri figli; come si può dare ai bimbi possibilità, per
darle - in realtà - anche a se stessi.
L'importanza che leggo nel progetto è per me tale che ho voglia
di tirarlo fuori dalle biblioteche e dagli studi pediatrici. Mi fa
venire voglia quasi di trasformarmi in un rappresentante di questa
conoscenza e di andare porta per porta a bussare e a comunicare il
messaggio.
Cosa ho potuto toccare con mano?
L'esperienza quotidiana è stata spesso sorprendente. Le persone
sono più ricettive di quello che nei discorsi tra addetti a
lavori si dice. La mia esperienza è stata ed è quella
della massima ricettività, sensibilità delle
persone-colleghi. Essi sono stati sorpresi dalle possibilità che
la lettura offre a partire dai primi mesi di vita ai bambini. Non
avevano pensato e non sapevano - anche perché nessuno glielo
aveva accennato - di tutti i meccanismi che si instaurano nella
relazione genitore-figlio veicolata dal libro. A partire dal contatto
fisico col bimbo, col proprio bimbo. In un momento come questo in cui
siamo tutti presi dalla fretta di fare, il sottolineare come si sta bene
quando ci si tocca - anche solo con gli occhi - , come il bimbo è
inevitabilmente più felice dopo aver trascorso un po'di tempo col
papà o con la mamma in un mondo tutto loro, mi è sembrato
doveroso.
Stimolata da tutto ciò, abbiamo pensato di incontrarci una volta
al mese per parlare, per capire meglio come funziona la lettura. Questo
capita stabilmente con le colleghe donne. Con gli uomini per il momento
avviene una comunicazione casuale. Svolgiamo il nostro orario di lavoro
utilizzando la formula della settimana corta, con due rientri
pomeridiani. Scegliamo un pomeriggio al mese in cui tutte facciamo
rientro e parliamo, comunichiamo le nostre esperienze ed io, in
particolare, comunico quello che ho appreso dalle mie ricerche.
È nata così anche una certa sorellanza che di
sicuro fa bene al cuore. Inoltre, ci scambiamo pareri sui libri
acquistati e da acquistare. A questo proposito voglio sottolineare sia
la difficoltà di poterli scegliere in libreria - spesso questo
settore non è per niente curato, il più delle volte
bisogna farseli spedire -, sia la non sempre buona qualità di
quello che c'è in circolazione. Questa non buona qualità
si traduce anche in carenza di materiale adatto, pensato per bambini da
0 a 36 mesi. Forse, Nati per Leggere smuoverà qualcosa anche
presso gli editori e i librai.
Il prossimo passo è quello di coinvolgere anche i papà in
modo più formale, in particolare gli allievi del corso che
attualmente si svolge presso la scuola. Abbiamo un corso di 415 allievi,
la cui età media è di 47 anni. Anche se molti di loro
hanno figli con più di 36 mesi, ritengo che sia di rilievo
rendergli nota l'importanza della pratica del leggere non solo per il
presente ma anche per il futuro del figlio.
A questo proposito, sto lavorando alla creazione di un opuscolo ad uso
interno per fissare con la parola scritta i vantaggi della lettura.
In conclusione, cerco di fare il possibile per fare arrivare il
messaggio agli utenti della biblioteca della Scuola di Polizia di
Spoleto.
Copyright AIB
2003-10-12, ultimo aggiornamento 2004-04-08 a cura di
Giovanna Malgaroli
e
Fabio Bazzoli
URL: http://www.aib.it/aib/npl/spoleto.htm