2005-04-18. Parte dei contenuti NPL (in AIB-WEB dal 2001 al 2005) è ora disponibile in nuova veste e collocazione a URL <http://www.natiperleggere.it>.
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Biblioteca "Federico Bergonzi"

Siamo lieti di ospitare l'intervento di Giusi Quarenghi sulla "Biblioteca Federico Bergonzi", attivata presso gli Ospedali Riuniti di Bergamo, per l'affinità che questo progetto ha con Nati per leggere.

La Divisione Pediatrica degli Ospedali Riuniti di Bergamo ospita, dal febbraio scorso, una BIBLIOTECA PER BAMBINI E BAMBINE, RAGAZZE E RAGAZZI, intitolata a FEDERICO BERGONZI - primario della divisione per 12 anni, deceduto nel febbraio 2000 - "che pensava che anche le belle storie fanno bene alla salute", come recita la targa disegnata da Federico Maggioni.
Una biblioteca non di clinica ma di libri-gioco, albi illustrati, filastrocche e narrativa per le diverse età pediatriche per ricordare un primario; in un reparto in grado di accoglierla nella propria mente ancor prima che negli spazi, nel proprio modo di funzionare e di 'prendersi cura ' prima ancora che negli scaffali.

Il progetto della biblioteca, per la realizzazione, ha contato su più soggetti:

  • il gruppo di amici promotori (Roberto e Gianna Denti, Loredana Farina, Tullia Colombo);
  • gli Editori (AER, ALI-Margherita, Archinto, Coccinella, Cartacanta, Eelle, Editoriale Scienza, Giunti, Mondadori, Nuove Edizioni Romane, Panini, Piemme, Walt Disney) che hanno aderito inviando i libri: più di 700, e con la disponibilità a periodici rifornimenti;
  • l'Ospedale, Direzione e Divisione Pediatrica, che hanno ben accolto l'iniziativa;
  • l'Associazione di volontariato, Amici della Pediatria, che sostiene il carico della gestione della biblioteca, provvedendo al prestito e alla cura dei libri.

    "Nulla più della vita cura la vita": e vita di un bambino sono gli affetti vicini, la compagnia di altri bambini, il gioco, la scuola, attività creative e ricreative. Il tempo della malattia è un tempo speciale: la sua vivibilità non è scontata, va cercata, costruita, accudita.
    Nella speranza che i condizionamenti che la malattia impone non siano solo subiti, ma possano essere occasione per esperienze, pensieri, vissuti che il tempo della salute tiene lontani.
    La lettura può essere una di queste esperienze. Un libro fa compagnia, distrae da e assorbe in altro, può offrire contenimento ad emozioni e fantasmi inquietanti, è buon terzo nella relazione bambino-adulto, sia questo genitore, animatore o volontario. C'è tempo, più tempo, tanto tempo a disposizione, da passare insieme, un tempo particolare, in cui si è più esposti alle emozioni, all'insicurezza, alla paura e alla speranza. In questo tempo, mettersi vicini e leggere insieme una bella storia è un gesto che fa bene. Fa bene al cuore e alla mente. E quindi fa bene alla salute.

    Giusi Quarenghi

    Maggio 2001


    Copyright AIB 2001-05-30, ultimo aggiornamento 2001-05-30 a cura di Giovanna Malgaroli
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