Firenze è una isola felice in Italia, da sempre città
d'arte e colta, è da anni sempre più attenta ai bisogni
emergenti, soprattutto dell'età evolutiva.
E così sono nate e operano da tempo biblioteche, ludoteche,
librerie per ragazzi; a Palazzo Vecchio c'è un museo per i
ragazzi per fasce di età, ci sono settimane a tema con
intrattenimenti solo per bambini (burattini e favolanti nei parchi
pubblici), domeniche ecologiche con animatori di strada che giocano e
sperimentano nuove tecniche per strada.
E ancora l'Ospedale Pediatrico Meyer, il più grande di Firenze,
da tanti anni propone ai piccoli degenti spazi gioco, ludoteche, i clown
per far sorridere e Liber, la rivista più importante per
l'editoria per ragazzi vive a Campi Bisenzio, un comune attaccato a
Firenze, dove io lavoro.
Ma ci voleva l'ACP per proporre un progetto più articolato sulla
lettura che il Comune ha fatto suo, a partire dal quartiere 4 (Firenze
è divisa in 5 quartieri sul piano operativo).
Il nuovo modello organizzativo socio-sanitario fiorentino prevede una
integrazione di percorsi, servizi e risorse e sanitarie e sociali,
finalizzate specificatamente al campo della prevenzione, dell'educazione
sanitaria.
È un modello che tende alla modifica degli stili di vita e alla
promozione della salute.
Era la strada giusta e questo è il risultato: dalla collaborazione con il Comune, il Distretto sanitario, i pediatri di libera scelta della FIMP operanti nel tessuto sociale del quartiere, 2 grosse case editrici fiorentine e la biblioteca del quartiere è stato messo a punto il progetto "Leggere fa bene" che ha l'obiettivo "di nutrire il bambino fin da piccolo attraverso l'amore e l'abitudine alla lettura". Tutti questi servizi, questi operatori che lavorano sullo stesso territorio condividono la consapevolezza di quanto sia importante la lettura per il bambino nell'ambito più generale della qualità di vita. E gli studi pediatrici, attraverso il rapporto di fiducia che si instaura fra pediatri e famiglie, diventano i luoghi privilegiati per la promozione di queste occasioni. Sul piano pratico il progetto si articola in diverse fasi.
Questa iniziativa rappresenta una procedura che si può riprodurre e anche perché no, esportare, con la volontà condivisa fra pediatri e servizi territoriali di un corretto e costruttivo processo di miglioramento continuo dello stato di salute della città.