Siate sinceri, lettori cinèfili: ricordavate che, nella sua agitata ed errabonda vita di avventuriero, Giacomo Casanova fu anche bibliotecario, come si vede in Il Casanova di Federico Fellini (1976) con Donald Sutheriand e in Il mondo nuovo (1982) di Scola con Mastroianni? Che, in L'occhio che uccide (1960), memorabile thriller di Michael Powell, l'unica donna che scampa al fotografo psicopatico Mark è una bibliotecaria e ci riesce proprio grazie al suo mestiere che sviluppa le doti di analisi e di attenzione ai particolari? Che il conte Dracula possiede una biblioteca in Dracula il vampiro? (1958) di Terence Fischer? Che, come i nani di Biancaneve, le biblioteche sono di sette tipi: statali, pubbliche, universitarie, scolastiche, carcerarie, speciali, ecclesiastiche? S'impara molto da Silenzio in sala!, anche al di là dell'aneddotica: sul cinema e soprattutto sulle biblioteche e su chi ci lavora. Questo libro esce in una fase di metamorfosi epocale delle biblioteche grazie allo sviluppo dell'informatica e della digitalizzazione; in un prossimo futuro, d'altronde già cominciato, le biblioteche saranno assai diverse da quelle attuali, non soltanto, come dice l'autore, nei cataloghi e nell'utenza, ma nel formato e nel materiale in cui sono confezionati i documenti: «parlarne ora è ancora un parlarne al presente: fra poco le immagini a noi consuete apparterranno a un passato che forse ci parrà lontanissimo». Quello di D'Alessandro è destinato a diventare un libro di memorie.
Morando Morandini |