Il Premio "Giorgio De Gregori", promosso da Luigi e Francesco De Gregori, è giunto con il 2011 alla quinta edizione, concludendo il primo ciclo previsto dall'accordo tra la famiglia De Gregori e l'AIB. Anche quest'anno la concorrenza è stata agguerrita, con dieci lavori tutti nati in ambito universitario (come tesi, dalla laurea breve al dottorato) e su temi sempre interessanti e spesso di grande attualità. La Giuria ha scelto per il Premio 2011 l'originale e solido Studio dell'efficacia dell'approccio qualitativo applicato all'analisi dell'utenza reale e potenziale dei servizi bibliotecari di Chiara Faggiolani, dottore di ricerca della Sapienza Università di Roma, che affronta con un approccio molto aggiornato e multidisciplinare l'analisi dell'utenza del Sistema bibliotecario comunale di Perugia. Come sempre lo studio, dopo essere stato riveduto, sarà pubblicato dall'Associazione. Particolare apprezzamento hanno suscitato altri due lavori: quello di Paola De Caro, Furor bibliothecarius! Maria Ortiz (1881-1959), per l'efficacia del ritratto che fornisce della bibliotecaria napoletana e la ricchezza dei carteggi presentati (tra cui spicca quello con Benedetto Croce), e quello di Cinzia Mauri, Leggere nell'era digitale: e-books e audiolibri per promuovere la lettura nelle nuove generazioni, per il suo interessante approccio al tema dello sviluppo e della promozione della lettura con una pluralità di mezzi con caratteristiche differenti fra loro.
Il Premio 2011 è stato consegnato il 15 febbraio 2012 in un incontro dedicato ai cinque anni dell'iniziativa tenuto presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea di Roma. Luigi e Francesco De Gregori hanno annunciato il prolungamento del Premio per altri 5 anni. Sono diversi i motivi di soddisfazione: la partecipazione è sempre stata di ottimo livello, confermando la qualità (anche se oggi spesso superficialmente sminuita) della formazione universitaria nel nostro paese, e le opere vincitrici, pubblicate dalle Edizioni dell'AIB, hanno offerto contributi originali, utili e interessanti, su temi diversi dalla lettura per i ciechi fino alla figura di un bibliotecario come Franco Riva, un uomo molto impegnato e acuto che si è battuto per lo sviluppo delle biblioteche pubbliche e ha fatto onore alla professione ma che oggi è molto più conosciuto nell'ambiente dei bibliofili e degli studiosi della stampa di quanto non lo sia tra noi. Per l'occasione è stato presentato il volume di Giada Salerno "Il mestiere feriale": Franco Riva bibliotecario, fresco di stampa. Qualche mese fa un'altra opera premiata, Una biblioteca, un'alluvione: il 4 novembre 1966 alla Nazionale di Firenze di Elisa Di Renzo, pubblicata dall'AIB nel 2009, ha avuto l'onore di una recensione apertamente entusiastica sulla più prestigiosa rivista americana di biblioteconomia, «The library quarterly» (2011, n. 2, p. 237-239), che concludeva: «This books must be read - if it is not translated into English, Italian lessons are in order». Non ultimo motivo di soddisfazione, in anni difficili come quelli che viviamo, è che questa iniziativa si rivolge ai giovani, costituisce un concreto apprezzamento del loro impegno e ci ricorda quale straordinaria risorsa le loro capacità costituirebbero per il nostro paese - che ne ha tanto bisogno - se non venissero mortificate da una politica ottusa e miope.
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