Un nuovo coordinatore per la DFP

Fernando Venturini

Il repertorio sulla Documentazione di fonte pubblica all'interno del sito dell'AIB, quello che tutti chiamano "la DFP", ha ormai quattordici anni. Pochi possono ricordarlo, ma questo repertorio è nato dalle riflessioni di un vecchio Gruppo di studio dell'associazione, dedicato alle pubblicazioni ufficiali. I componenti erano, oltre al sottoscritto, Maurella Della Seta, Paola Geretto, Antonio Giardullo, Eugenia Nieddu, Paola Puglisi, Grazia Vecchio. Oggi la DFP ha una redazione di una ventina di persone. Sono stato coordinatore prima del Gruppo di studio, poi della redazione DFP, fino ad oggi. In coincidenza con l'insediamento del nuovo CEN, Laura Ballestra sarà la nuova coordinatrice.

Dopo tanto tempo, passare la mano non solo è giusto ma è una condizione indispensabile per garantire un futuro non solo allo strumento DFP ma anche al tema professionale della diffusione e dell'utilizzo dell'informazione pubblica all'interno delle biblioteche italiane. Si tratta di un tema che mi ha sempre interessato molto.

Le cose fatte con tanti colleghi ho cercato di elencarle in un intervento nel corso dell'ultimo convegno dell'AIB a Firenze: L'accesso all'informazione pubblica e le biblioteche: note sparse (disponibile in E-LIS). Mi limito a ricordare che nel 2001, con l'ISTAT, è stata realizzata un'indagine statistica nazionale sulla diffusione della documentazione pubblica nelle biblioteche pubbliche italiane e che, nel 2004, abbiamo pubblicato un libro sulla documentazione pubblica in rete per Il Mulino. Personalmente, questa esperienza è stata importantissima per la mia formazione professionale: mi ha dato l'occasione di partecipare a convegni e seminari in molte città italiane e di conoscere realtà bibliotecarie diverse da quella in cui lavoro. Mi ha fatto incontrare molti colleghi che in qualche caso sono diventati degli amici. Ho addirittura ricevuto un encomio dall'AIB che tengo incorniciato sopra la mia scrivania.

L'esperienza della DFP mi ha fatto uscire, in altre parole, dall'atteggiamento un po' autoreferenziale che è tipico di tanti bibliotecari parlamentari, non solo in Italia. Ma la cosa più importante è stata certamente vedere come è cambiata l'informazione pubblica in rete. C'è ancora poco coordinamento, un po' di confusione e conseguenti sprechi, ma alcune idee, alcuni principi che abbiamo individuato e difeso in questo lavoro hanno trovato una concreta realizzazione, sia pure dopo tortuosi e contraddittori passaggi, nella realtà delle nostre amministrazioni o della nostra legislazione. Forse un pezzettino di merito va anche alla DFP. Basti pensare alla ricchezza di certi siti (Camera e Senato, Istat, Banca d'Italia) al sito Normattiva, oppure confrontare il documento d'indirizzo curato nel 2007 dalla redazione della DFP Stato e necessità della documentazione di fonte pubblica in rete, con le Linee guida per i siti della PA approvate dal Ministero per la pubblica amministrazione e l'innovazione.

Continuerò ovviamente ad occuparmi di questi temi e resterò nella redazione per seguire in particolare l'informazione giuridica e parlamentare che fa parte del mio lavoro, ma ora la DFP deve essere rilanciata, con idee ed entusiasmi nuovi. Anche perché è completamente cambiato il contesto dell'informazione pubblica in rete. Non è più in discussione la presenza di dati e informazioni. Il problema è il come sono disponibili. Ed è il rapporto con le biblioteche che continua a mancare: lo sviluppo dell'e-government italiano e dei valori che ad esso sono propri (efficienza, comunicazione, interazione con gli utenti) ha completamente ignorato le biblioteche come possibili partner. E l'uso dell'informazione pubblica nelle biblioteche rimane troppo sporadico o settoriale.

Laura Ballestra che conosce bene l'AIB e lavora nella regione italiana più ricca di biblioteche è la persona giusta.

venturini_f@camera.it