4500 bibliotecari tedeschi, 500 bibliotecari stranieri (di cui una ventina italiani, in particolare sudtirolesi), 50 paesi rappresentati, 200 espositori, 100 sessioni parallele, numerose poster session, quattro giorni di lavoro, dal 7 al 10 giugno 2011: sono le cifre del 100. Deutscher Bibliothekartag, ovvero del centesimo congresso dei bibliotecari tedeschi, organizzato in collaborazione fra le tre principali associazioni professionali della Germania: BIB (Berufsverband Information Bibliothek), VDB (Verein Deutscher Bibliothekare) e DBV (Deutscher Bibliotheksverband). Prezzo d'iscrizione 95,00 euro per i soci, 190,00 per i non soci. L'incontro si è tenuto a Berlino, all'interno dell'Hotel Estrel, un edificio flessibile e funzionale, costruito 15 anni fa nella zona Est, a imitazione dei centri congressuali statunitensi, con inserito un hotel a 4 stelle.
La dimensione dell'evento è paragonabile a un congresso IFLA. Le ragioni del successo, secondo Susanne Riedel, presidente della BIB, sono state due: la ricorrenza del centesimo anniversario e la scelta di Berlino. Possiamo aggiungerne una terza: l'alta considerazione che i bibliotecari detengono in Germania in quanto categoria professionale. A dimostrarlo sono stati gli interventi puntuali del Presidente della Camera dei deputati, di un ministro, della Presidente dell'IFLA all'inaugurazione ufficiale del Congresso nel suggestivo restaurato Concert Hall, e il ricevimento, riservato agli invitati, al Municipio di Berlino il giorno successivo, con la presenza del sindaco, persona gentile e ben lontana dalla boria di tanti nostri politici.
Il titolo del congresso era accattivante: Bibliotheken fur die Zukunft, Zukunft fur die Bibliotheken (Le biblioteche per il futuro, il futuro per le biblioteche). Il primo giorno si è aperto alle 8:30 con una biciclettata di circa 3 ore dalla stazione centrale all'Hotel Estrel (scelta di valore simbolico: mobilità urbana sostenibile), quindi è proseguito alle 12 con l'apertura dell'Exhibition e con l'inizio formale dei lavori. Ogni giorno dalle 9 alle 18 sono stati affrontati i principali temi di attualità; molto spazio alle tecnologie, alla digitalizzazione (che sta coinvolgendo le principali biblioteche tedesche da diversi anni), agli standard (fra cui le nuove RDA, Resource Description and Access), alle politiche bibliotecarie, al ruolo di Facebook, alla teaching library, alle biblioteche di ricerca, pubbliche e scolastiche, ai servizi, soprattutto per i nuovi cittadini provenienti dal Nord Africa, dall'Europa dell'Est e soprattutto dalla Turchia. Due sessioni sono state interamente dedicate all'open access: il 9 e il 10 giugno. La prima era intitolata "Auf dem Golden Weg zu Open Access" (Dalla Gold Road all'OA), con interventi che hanno fatto il punto della situazione delle riviste accademiche OA. La relazione "Open Access: wo stehen wir heute?" (Come stiamo oggi, qual è la situazione oggi?) ha espresso la consapevolezza di essere solo all'inizio di un cammino. La seconda sessione era intitolata "Repositorien heute und morgen. Wohin geht die Softwareentwicklung von Repositorien in Deutschland?" (Repositories oggi e domani. Dove sta andando il processo di sviluppo dei software per i repositories (IR) in Germania?), con l'analisi dei vari software oggi disponibili. Si è parlato con interesse di JLIS.it (www.jlis.it).
Molti relatori alla prima e alla seconda sessione hanno evidenziato l'importanza di migliorare la qualità dei metadati e la necessità di integrare gli IR con altre basi dati, OPAC compreso. La presenza dei repositories nelle università tedesche è diffusa, ma esistono dissimilitudini nella loro gestione. I temi della digitalizzazione e dell'accesso aperto sono stati trattati nella sessione di chiusura, presieduta da Claudia Lux. Gli incontri si tenevano in sale da migliaia di posti, quasi sempre piene e addirittura talvolta con partecipanti seduti per terra. All'interno del Congresso - durante il quale IFLA 2009 Milan è stata ricordata spesso con simpatia - si è tenuta una riunione dei rappresentanti delle associazioni bibliotecarie presenti in un clima di estrema cordialità. L'8 giugno è stata organizzata la Lange Nacht der Bibliotheken (potremmo dire: La notte bianca delle biblioteche), con l'organizzazione di decine di visite guidate, grazie alla disponibilità del personale.
Alcuni ospiti stranieri sono stati invitati a un giro notturno, in bicicletta, dal Municipio alla Kulturbrauerei (la fabbrica di birra trasformata in centro culturale): quattro ore entusiasmanti di visita alla città, con una guida turistica e due guide bibliotecarie competenti e simpatiche, percorrendo le piste ciclabili lungo i canali e visitando le principali biblioteche: la restaurata biblioteca di giurisprudenza e la nuova sede centrale della Humboldt Universitat (la prima ha sede nella piazza in cui avvenne il rogo nazista dei libri del 10 maggio 1933), il grande cantiere della Staatsbibliothek zu Berlin, la Biblioteca statale (quattrocento milioni d'investimento), varie biblioteche pubbliche, fra cui la Bibliothek am Luisenbad, ricavata da un impianto termale che non ha mai funzionato (finito di costruire l'edificio l'acqua termale scomparve!), dall'architettura simil-Liberty, dove, in una sala affrescata e dall'acustica perfetta, abbiamo potuto ascoltare la delicata musica jazz del Berliner Trio Snatch.
mauro.guerrini@unifi.it