[AIB] AIB notizie 23 (2011), n. 2
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L'attenzione ai particolari

Gabriele De Veris

Una serie di cartelli ben visibili per informare dell'esistenza e dell'ubicazione di una biblioteca. La localizzazione sulle mappe cartacee e digitali. Un'illuminazione adeguata. Un pannello per gli avvisi della biblioteca e un pannello per gli avvisi di chi viene in biblioteca o semplicemente la considera un posto utile per informare le persone. Una segnaletica interna visibile, comprensibile, plurilingue: niente foglietti appiccicati con lo scotch, scritti col pennarello... Un benvenuto particolare per chi entra per la prima volta. Moduli essenziali e comprensibili. Pieghevoli per i servizi e le attività; pieghevoli sui servizi e le attività dell'istituzione di cui fa parte la biblioteca. Contenitori per la raccolta differenziata. Penne, matite e carta per prendere appunti, temperamatite e cestini. Sale e locali puliti e ordinati. Sedie o poltroncine confortevoli. Informazioni aggiornate e comprensibili sul sito web, che è facilmente raggiungibile e consultabile. Occhiali a disposizione di chi se li è dimenticati. Un paio di ombrelli di riserva. Le cartine della città. La suddivisione per gli spazi, in equilibrio tra il silenzio/concentrazione e il dialogo/incontro. Una cassetta per raccogliere suggerimenti, reclami, proposte di acquisti; un luogo (pannello e-o web) per dare le risposte. Un grande orologio in ogni sala. Una lista – che potreste allungare a piacere – di piccole attenzioni quotidiane che ogni biblioteca può mettere in atto con poca spesa, molta costanza e molta resa, per creare un'atmosfera accogliente, migliorare la partecipazione e l'apprezzamento dei lettori.

Attenzioni forse ovvie, ma che non si trovano tutte in tutte le biblioteche. Alcune scelte sono semplici, altre (pensiamo alla segnaletica, alla grafica, agli arredi) richiedono uno studio e la collaborazione di altri professionisti, o almeno di altri/e colleghi/e più esperti/e. Nel dibattito che corre su AIB-CUR e altrove a proposito dei nefasti tagli dei bilanci e del pericolo che la cultura sia ulteriormente mortificata negli anni a venire, può sembrare risibile ragionare sull'attenzione ai particolari. Eppure penso sia capitato a tutti di sentirsi bene accolti in un luogo, quasi inspiegabilmente, e di aver ammirato chi riesce con pochi mezzi a fare ‘miracoli'. Le biblioteche, tendenzialmente, sono povere, eppure al tempo stesso sono straordinariamente ricche, non solo per quel che possiedono, ma per quello che possono mettere a disposizione.

Una situazione contraddittoria, assurda, se pensiamo che in molti Paesi le biblioteche godono di una reputazione sociale (non intellettuale) ben più elevata che in Italia. Da noi le biblioteche sono generalmente povere, ma non dobbiamo permettere che diventino misere: la dignità passa attraverso l'attenzione alle piccole cose, anche se si è poveri. Accanto alle grandi lotte per la professionalità, per l'occupazione giovanile, per la formazione, per l'aggiornamento tecnologico, ecc. ecc. che hanno tempi lunghi e modalità complesse, non trascuriamo l'attenzione ai particolari; esercitiamo la nostra responsabilità personale nelle piccole scelte quotidiane, che hanno un effetto immediato su chi entra in biblioteca, su persone che un giorno potranno decidere che le biblioteche hanno un valore ed è conveniente e giusto avere una buona biblioteca e bravi/e bibliotecari/e.

In questo mese primaverile ed elettorale, che vede Il Maggio dei Libri e il Salone del Libro, dobbiamo spostare un po' di attenzione sulle biblioteche, che esistono e promuovono la lettura tutti i mesi dell'anno.

deveris@aib.it


DE VERIS, Gabriele. L'attenzione ai particolari «AIB notizie», 23 (2011), n. 2, p. 3

Copyright AIB 2011-05 ultimo aggiornamento 2011-05-13 a cura di Ilaria Fava
URL: http://www.aib.it/aib/editoria/n23/0201.htm3

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