La biblioteca Ernesto Ragionieri di Sesto Fiorentino dal 4 dicembre 2010 ha una nuova casa, e non una casa qualunque ma una villa, un'antica villa settecentesca, un tempo denominata "Le corti", situata nella splendida località collinare di Doccia ai piedi di Monte Morello, in posizione dominante rispetto al paese di Sesto Fiorentino.
La villa fu acquistata nel 1736 dal marchese Carlo Ginori per trasformarla in una manifattura per la lavorazione della ceramica e da allora, con alterne vicende, con altre costruzioni che vi sorsero intorno, rimase la sede dell'antica manifattura che nel corso degli anni ed anche in seguito alla fusione con la Società Richard si era trasformata in un attrezzato complesso industriale. Doccia è per i sestesi un luogo simbolo, in molte famiglie c'è almeno un parente che ha lavorato a quella che per Sesto era la fabbrica per eccellenza. Negli anni 50 del Novecento però l'apertura del nuovo stabilimento nel centro di Sesto, vicino alla stazione ferroviaria, portò questa villa e la zona di Doccia ad un declino lento e all'apparenza inarrestabile. Vari progetti di recupero si sono succeduti nel tempo, senza esito, fino a quando ben 25 anni fa, si cominciò a parlare di destinazione dell'area ad edilizia residenziale e di restauro della villa per farne la sede della Biblioteca Pubblica. Il progetto era certo di non facile realizzazione per i costi ed anche per una certa perplessità a trasportare la Biblioteca in una località un po' fuori dal centro cittadino. Ma quando il 4 dicembre, dopo qualche mese di chiusura, la biblioteca ha aperto i battenti tutte le perplessità sono state fugate.
Le aspettative del pubblico erano molte, il successo dell'evento di inaugurazione è stato travolgente: circa 2500 persone si sono riversate nelle sale, non appena il sindaco ha tagliato il nastro. Certamente le videoinstallazioni, le performance che il Laboratorio del Nove, il Teatro della Limonaia, l'Istituto De Martino e la scuola di musica di Sesto avevano preparato hanno contribuito al successo di pubblico. E last but not least il concerto del cantautore livornese Bobo Rondelli che ha concluso una serata davvero memorabile. Il giorno dopo, la festa ed il grande afflusso di pubblico sono continuati con la presenza di Ascanio Celestini e per i ragazzi lo spettacolo dei Piccoli Principi. Ma il lato positivo è che l'affluenza è continuata anche nei giorni normali, la lontananza dal centro è stata parzialmente risolta dal bus 64 che fa capolinea proprio davanti all'ingresso della Biblioteca e la bellezza e l'accoglienza dei nuovi locali hanno fatto il resto.
La biblioteca è stata concepita con il criterio dei diversi livelli, al piano terreno la reception, la sala ragazzi, lo spazio giovani, la sala per la lettura dei giornali e delle riviste di attualità, una ricca mediateca, una saletta per la visione dei film che non hanno ancora superato i 18 mesi dall'uscita, la narrativa del Novecento, due sale tematiche; la tana del giallo ed il salotto del rosa e dulcis in fundo una bella sala conferenze denominata Sala Vincenzo Meucci dal nome del pittore del settecento che ne ha affrescato il soffitto. Al primo piano una grande sala di consultazione con il materiale disposto a scaffale aperto secondo la CDD e altre ampie sale con i fondi speciali : per lo più biblioteche d'autore di noti personaggi di Sesto: primo fra tutti lo storico concittadino Ernesto Ragionieri al quale dal 2001 è stata intitolata la Biblioteca, il Fondo Chambion, cioè la libreria personale di Claudee Chambion, medico di origine francese, personaggio di spicco della Firenze dell'Ottocento e nella massoneria dell'epoca, fondatore della Loggia Concordia. I suoi volumi, lasciati per legato testamentario al Comune di Sesto, dove possedeva una villa di campagna e dove aveva rivestito il ruolo di consigliere comunale, possono a buon diritto considerarsi il primo nucleo della biblioteca pubblica. Ed ancora il Fondo di Margherita Bindi Bonaccorsi, una signora , nata a Sesto che al Comune volle lasciare oltre ai suoi libri anche la palazzina di sua proprietà, sita in Via Gramsci al 282 che per anni è stata la sede della Biblioteca. Il Fondo di Romano Giachetti, di origine sestese, noto professore di letteratura nord-americana, con testi in lingua inglese di notevole importanza per la storia del cinema e della musica. Infine il fondo antico della Società per la biblioteca circolante, sorta nel 1869, che ancora concorre alla gestione della biblioteca. La biblioteca di Sesto è infatti nel panorama delle biblioteche dell'area fiorentina, appartenenti al sistema SDIAF, un'anomalia feconda, come da anni ci piace denominarla, un originale connubio tra pubblico e privato , nato da una convenzione che nel 1973 l'Amministrazione comunale, dovendosi dotare in osservanza delle legge regionale di una biblioteca, stipulò con la Biblioteca Circolante, che fino ad allora aveva gestito a Sesto la Biblioteca. Certamente il Comune ha sempre sostenuto finanziariamente la Società, ma fino al 1982 la biblioteca era stata gestita da personale volontario. A partire dal 1982 con l'introduzione di personale tecnico specializzato (fra cui la scrivente), molti passi avanti sono stati compiuti verso la modernizzazione e, quella che era una piccola biblioteca di paese è diventata adesso un fiore occhiello non solo dell'Amministrazione sestese ma anche un punto di forza dell'intero sistema SDIAF. Naturalmente questo risultato è frutto di una sinergia fra i politici, che anche in tempi duri hanno sostenuto questo progetto ed i bibliotecari che hanno lavorato duro per realizzarlo. Speriamo che il successo iniziale, duri nel tempo, ma come si dice il buon dì si vede dal mattino.
Per finire diamo i numeri: 3500 mq, 100. 000 volumi, compresi i fondi antichi, 35000 dvd e cd, 190 posti a sedere, 23 postazioni pc, sistema di automazione Easycat/fluxus, come le altre biblioteche SDIAF, sistema RFID della 3M.
s.pollastri@comune.sesto-fiorentino.fi.it