Nei giorni scorsi in molte città italiane si sono svolte manifestazioni di sostegno al mondo della cultura: biblioteche, archivi, musei, teatri, cinema, monumenti, palazzi, i luoghi-simbolo di una professione o attività culturale sono stati al centro di una vasta campagna di sensibilizzazione della pubblica opinione per richiamare la situazione di sofferenza dovuta ai tagli ingenti e indiscriminati dei fondi, posti di lavoro perduti, assunzioni mai avvenute. L'incontro del 5 marzo a Roma, intorno al Colosseo, ha visto un buon numero di partecipanti (pochi bibliotecari, purtroppo) nonostante la pioggia, e ha richiamato l'attenzione dei mezzi di informazione e delle persone. Ma pochi giorni dopo altri tagli ai fondi per la cultura hanno provocato nuove proteste: le dimissioni di Andrea Carandini Presidente del Consiglio superiore dei beni culturali, e la clamorosa iniziativa del maestro Riccardo Muti che dedica il bis del "Va' pensiero" alla cultura e alla musica.
Continuiamo ad abbracciare la cultura, perchè siamo consapevoli che ne vale la pena. Ormai sappiamo che non bastano le biblioteche ad affrontare l'inverno dello spirito: sempre più l'unione tra le debolezze ci permetterà di ridare forza e dignità alla cultura, una "strategia lillipuziana" - come direbbe Alex Zanotelli - che ricondurrà alla ragione la politica gulliveriana. D'altronde l'abitudine a condividere le conoscenze dovrebbe abituarci a condividere le risorse proprio nel tempo in cui - come oggi - queste risorse sembrano non bastare più. Guardiamo con sgomento alla catastrofe che sta martoriando il Giappone in questi giorni - a cui va la nostra solidarietà - e ripensiamo al terremoto in Abruzzo, alla difficile ricostruzione ed alle sofferenze di amici, colleghe e colleghi, che non possiamo dimenticare. Dobbiamo saper scegliere, anche nelle piccole cose. La necessità di risparmiare - a fronte dei crescenti costi di spedizione e stampa - senza ridurre la qualità dei servizi è alla base della scelta votata nel corso dell'assemblea generale del 19 febbraio, con cui si è deciso di pubblicare «AIB notizie» solo in forma digitale. Una forma che si definirà meglio nel corso dei prossimi numeri, e con la quale ci auguriamo siano maggiori i vantaggi rispetto agli inevitabili sacrifici che comporta la rinuncia alla carta, anche se non si escluderà la possibilità di stampa. D'altronde le biblioteche e i bibliotecari sono sempre stati abituati a conoscere, usare, gestire, custodire, tramandare le forme e i supporti più disparati della comunicazione, garantendone l'accesso alle generazioni future. Infatti, mentre celebriamo il centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia, non possiamo dimenticare che proprio in una biblioteca comunale - l'Augusta di Perugia - è conservata la Costituzione della Repubblica Romana del 1849: un manoscritto che è alla base della nostra democrazia.
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