Domenica 21 novembre è stata inaugurata a Gubbio - all'interno del complesso monastico di San Pietro di antica origine romanica - la nuova sede della biblioteca comunale Sperelliana. Una folla numerosa, la banda "Città di Gubbio", l'assessore regionale alla cultura Fabrizio Bracco e il sindaco Maria Cristina Ercoli hanno aperto la cerimonia, ricordando la lunga storia della biblioteca, una delle prime biblioteche pubbliche d'Italia, donata nel 1666 dal vescovo Sperelli, pochi anni dopo la donazione di Prospero Podiani che diede vita a Perugia alla biblioteca Augusta. Un impegno notevole per sostenere la cultura in un momento così difficile, che evidenzia il ruolo sociale delle biblioteche quale punto d'incontro dei cittadini di ogni età, livello di istruzione, provenienza culturale. Ivana Carletti, responsabile della biblioteca, ha illustrato le principali caratteristiche del nuovo ambiente: duemila metri quadri, sale tematiche ricavate all'interno delle antiche celle monastiche, ampi spazi per i bambini; una sala multimediale con schermo e videoproiettore, una sala internet dedicata a Peppino Impastato; una sala di lettura su due livelli; sale per laboratori didattici; sistema antitaccheggio; inoltre esposizioni di antichi documenti - anche due globi seicenteschi, terreste e celeste, opera di Matthäus Greuter - mostre di oggetti ed opere d'arte contemporanea. Sarà possibile accedere a servizi di informazione e prestito anche individualmente: grazie a una postazione di autoprestito ogni utente in possesso di tessera di riconoscimento potrà prendere in prestito libri senza l'aiuto del personale della biblioteca. Sarà possibile la ricerca con il catalogo on-line ma anche con le tradizionali schede cartacee.
Dal soppalco, che affaccia sull'interno del chiostro, è possibile godere di uno splendido panorama sul territorio circostante. L'antico refettorio ospiterà incontri e convegni. La Sperelliana svolge funzioni di biblioteca di conservazione, con compiti di tradizione storica e di ricerca rivolta ad un'utenza selezionata, e di biblioteca di base orientata alla contemporaneità, capace di soddisfare le esigenze di informazione, della divulgazione, dello studio; ma ponendosi anche come luogo di formazione permanente, di animazione sociale, di integrazione e interazione fra culture e generazioni. La nuova Sperelliana continua il percorso di rinnovamento che negli ultimi dieci anni ha visto Terni, Spoleto, Orvieto e altre città umbre dotarsi di nuove biblioteche. Da Gubbio giunge quindi un'occasione per riflettere sul ruolo delle biblioteche, sul bisogno di una gestione professionale con personale adeguato e qualificato secondo standard europei (a partire dai giovani studiosi specializzati, che non mancano), sulle necessità di attivare consorzi e sistemi per ottimizzare le risorse e migliorare i servizi, sulle relazioni da sviluppare anche in Umbria tra biblioteche, archivi e musei come avviene già in varie parti del mondo.
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