[AIB] AIB notizie 22 (2010), n. 5
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Seminario CNBA

Serena Sangiorgi

Non tutte le discipline godono, al momento presente, di una copertura uniforme per quanto riguarda i prodotti elettronici. In particolare l'architettura manca di versioni online complete dei periodici, soprattutto italiani (le testate straniere del ramo si stanno attrezzando velocemente per adeguarsi ai nuovi stili di ricerca, produzione e consumo da parte degli utenti), e lamenta una assenza pressoché totale di e-books. Indubbiamente le caratteristiche dei materiali pubblicati, generalmente in grande formato e con fotografie a colori, influiscono negativamente sulla produzione di versioni elettroniche, o almeno hanno influito nel recente passato: oggi, sia la rete che i software, sia l'hardware (compreso quello per le operazioni di stampa) che le schede grafiche, le RAM, i dispositivi di storage, tutto insomma è meglio compatibile con esigenze ben diverse da un testo in bianco e nero in formato A4.

Ottimisti quindi sul futuro, che si spera il più prossimo possibile, ci troviamo ad affrontare un presente che possiamo ben definire "ibrido": nelle biblioteche di architettura, le operazioni fisiche e manuali sono ancora una grande parte del quotidiano. Il prestito interbibliotecario è la principale tra queste, ed è in costante aumento. In periodi di contrazione dei bilanci, ma anche di oggettiva difficoltà a reperire opere che spesso vanno esaurite in breve, oppure che non sono oggetto di mercato, il ricorso al prestito interbibliotecario è una scelta obbligata. Anche la nascita di molte nuove facoltà di architettura ad inizio del terzo millennio ha portato di conseguenza alla nascita di biblioteche prive di fondi storici del ‘900, con necessario ricorso a quelle strutture che da decenni sono operative. In ultimo, lo sviluppo di SBN ha comportato una visibilità dei materiali impensabile nell'epoca dei cataloghi a schede. Se per la ricerca e trasmissione di articoli esiste NILDE, specializzato appunto nella trasmissione sicura di copie elettroniche, che ha trovato grande consenso per la facilità d'uso e la velocità delle operazioni, cosa fare per semplificare, alleggerire, rendere più efficace il servizio ILL? Lo scopo del seminario 2010 del Coordinamento nazionale delle Biblioteche di Architettura (Prestito interbibliotecario: SBN-ILL nell'esperienza CNBA1 Roma, Facoltà di Architettura Valle Giulia, 11 giugno 2010) era appunto confrontare esperienze, anche al di fuori delle biblioteche di architettura, su un problema che accomuna strutture diverse ma con gli stessi obiettivi. Purtroppo le operazioni manuali non sono ancora eliminabili (confezionamento del pacchetto, eventuale spedizione all'ufficio postale…) ma la gestione delle richieste in tutto il loro iter può essere migliorata. In quest'ottica è stato presentato da Giuliana Sgambati e Antonella Cossu il modulo ILL-SBN messo a punto dall'ICCU e disponibile dal 2007, ma ancora poco conosciuto ed utilizzato2. Sono stati sottolineati i punti di forza del progetto: innanzitutto, la gratuità e il fatto che, essendo un servizio in rete, non comporta l'installazione su computer, eliminando problemi di gestione del software e di macchine; ma anche l'indipendenza dalla rete SBN, per cui è usabile anche da quelle biblioteche che non sono direttamente connesse a Indice (ad esempio, le strutture universitarie in cui è in uso Aleph).

Le modalità di accesso sono plurime:

In altre parole, è stata realizzata una completa interoperabilità con questi cataloghi: e non solo, è stata realizzata anche con Sebina ed è in dirittura d'arrivo anche per Aleph. Ciò significa che entrambi i programmi, in modo automatico e trasparente, possono importare ed esportare le richieste e le varie fasi di evasione delle stesse, consentendo un controllo semplificato di tutte le operazioni (consegna all'utente, solleciti, restituzioni…). L'unico requisito indispensabile per l'uso del modulo ILLSBN è che sia la biblioteca richiedente che la biblioteca prestante siano censite in Anagrafe Biblioteche, e provviste quindi del codice identificativo ISIL assegnato dall'ICCU.

L'Anagrafe Biblioteche conta ad oggi circa 16.000 biblioteche italiane, e non deve essere confusa con la struttura dei Poli SBN, come spesso succede: le due linee di lavoro dell'ICCU sono indipendenti e diverse tra loro. Gli interventi successivi sono stati presentati da soci CNBA e focalizzati su aspetti e problemi del quotidiano servizio di prestito interbibliotecario, in un'ottica di concreti case-studies. Carla Pezzin (Università IUAV di Venezia) ha sottolineato le difficoltà del passaggio da un software ad un altro, ma anche l'aiuto che ILL-SBN può dare in un momento di crisi, essendo svincolato dagli applicativi locali. Elisabetta Tamburini e Laura Armiero (Università di Roma La Sapienza) hanno presentato un intervento preparato anche con la collaborazione di Adriana Magarotto e Alessandro Sabbatini, in cui è stata analizzata la situazione a livello di Ateneo per il servizio ILL confrontata con quella del servizio di Document Delivery. I numeri evidenziano come gli articoli siano certamente la fonte informativa preferita dagli utenti, e che la natura stessa dell'articolo facilita il trasferimento alle biblioteche richiedenti. I volumi comportano problemi molto differenti: la spedizione postale è costosa e deve essere organizzata centralmente, per un Ateneo distribuito su tutta la città di Roma. Sono state sottolineate anche altre criticità emerse nell'uso del modulo ILL-SBN, sia nel rapporto con l'ICCU sia nell'integrazione con Sebina, soprattutto per quanto riguarda l'archivio locale delle biblioteche partner del servizio, che deve essere aggiornato e controllato dai bibliotecari, non esistendo ancora la possibilità di scaricare con automatismi questi dati essenziali nella gestione delle richieste.

Il dibattito che è seguito alle presentazioni è stato vivace e molto partecipato in una atmosfera di grande collaborazione: è emersa l'opportunità di creare reti di scambio, sia attraverso accordi bilaterali (come quello per la gratuità reciproca dei servizi ILL tra gli Atenei di Bologna e Firenze) sia attraverso accordi territoriali o disciplinari (è allo studio la fattibilità di una rete di scambio tra soci CNBA). Il successo dell'incontro pone le basi per ulteriori iniziative centrate sul miglioramento della gestione di un servizio così importante, sia per la conoscenza e diffusione degli strumenti a disposizione sia per lo snellimento e l'ottimizzazione delle procedure, a tutto vantaggio degli utenti.

serena.sangiorgi@unipr.it


SANGIORGI, Serena. Seminario CNBA. «AIB notizie», 22 (2010), n. 5, p. 10-11

Copyright AIB 2010-10, ultimo aggiornamento 2010-11-01 a cura di Ilaria Fava
URL: http://www.aib.it/aib/editoria/n22/0506.htm3

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