[AIB] AIB notizie 22 (2010), n. 4
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Doni d’eccezione all’archivio dell’AIB

Alberto Petrucciani

L’Archivio storico dell’AIB, come si sa, non conserva solo (purtroppo con lacune) le carte dell’Associazione dalla sua fondazione, nel 1930, ad oggi, ma anche vari complessi di carte personali e carteggi di protagonisti della vita delle biblioteche italiane nel Novecento, da Luigi De Gregori (con materiale che risale fino al principio del XX secolo) a Francesco Barberi, Vittorio Camerani, Diego Maltese, Carlo Revelli e altri. Questo complesso di materiali fa dell’Archivio dell’AIB, con ogni probabilità, il più importante archivio italiano per il settore della storia delle biblioteche. Il materiale può essere consultato liberamente (nei limiti delle norme di legge e previa compilazione di una domanda scaricabile da AIB-WEB) e negli ultimi anni è stato spesso utilizzato per lavori storici e tesi universitarie.

Recentemente l’Archivio si è arricchito di vari importanti doni che vogliamo segnalare ai soci e agli interessati. Nel maggio scorso è stato depositato, per ora in copia digitale, dall’ingegner Carlo Bozza in rappresentanza degli eredi, l’Archivio di Tommaso Bozza, costituito essenzialmente dalla corrispondenza ricevuta tra il 1931 e il 1993, insieme ad alcuni documenti connessi alle sue attività. Tommaso Bozza (1903-2004), bibliotecario dal 1934 (inizialmente alla Braidense di Milano e poi a Roma), fu soprintendente bibliografico per l’Abruzzo e il Molise (1949-1952) e poi per il Lazio e l’Umbria (1952-1968), ma l’ambito del carteggio è molto più largo e vario della sua attività strettamente professionale. Come molti bibliotecari, infatti, Bozza fu impegnato in varie attività culturali, giornalistiche e politiche: in gioventù collaboratore e per un breve periodo redattore di «Primato», la rivista di Bottai, nel dopoguerra coinvolto in varie iniziative, responsabile culturale della Democrazia Cristiana dal 1957 al 1959 (per l’antica amicizia con Fanfani, compagno alla scuola allievi ufficiali nel ‘31), collaboratore dei programmi culturali della RAI. Si dedicò inoltre allo studio del pensiero politico e religioso del Cinquecento e Seicento, pubblicando vari studi e un’importante bibliografia. Poco attivo nell’AIB, soprattutto perché in rapporti personali non molto cordiali con Barberi (erano colleghi di concorso), non è quindi figura di primo piano nella vita dell’Associazione, ma ha avuto invece un ruolo di rilievo nell’amministrazione delle biblioteche e anche come docente di bibliografia e biblioteconomia (a Perugia e poi fino al 1974 alla Scuola speciale di Roma). Chi l’ha conosciuto e frequentato, come mi è accaduto quando era già in pensione, lo ricorda conversatore inesauribile su svariatissimi argomenti e generoso di aneddoti e commenti su una quantità di avvenimenti e personaggi incontrati in una vita lunga e sempre battagliera.

Il materiale conservato (sicuramente in maniera molto selettiva, dallo stesso Bozza, rispetto alla massa della corrispondenza ordinaria di una vita) consiste di circa 700 documenti, quasi tutte lettere ricevute con una minoranza di sue minute e di altri documenti, e riflette la varietà delle sue attività e relazioni: comprende infatti, più spesso che altri bibliotecari (come Sergio Samek Lodovici, amico dai primi anni di biblioteca, e Fortunato Pintor, ma per motivi non professionali), scrittori (Quasimodo, Gatto, Tecchi, Bonsanti, Longanesi, Sinisgalli, De Libero, Zavattini, ecc.), studiosi (Bo, Cantimori, Saitta, ecc.), pittori (p.es. Tamburi), uomini politici (da Fanfani a Moro). L’Archivio Tommaso Bozza, come si è detto, è stato depositato all’Associazione, per ora in copia digitale, per metterlo a disposizione degli studiosi che abbiano interesse a consultarlo, secondo le condizioni concordate tra gli eredi e l’AIB. L’identificazione e il reperimento del materiale sono assicurati da un inventario-regesto molto analitico, organizzato in maniera ingegnosa e corredato da un’introduzione e da schede biografiche dei corrispondenti e di altri personaggi citati, redatto da Carlo Bozza ed attualmente in corso di stampa presso le Edizioni scientifiche italiane di Napoli.

Dono molto più limitato, ma pure prezioso per la sua natura, è un gruppo di fotografie di Fulvia Farfara, bibliotecaria e poi vicedirettrice della Nazionale di Firenze, scomparsa pochi anni fa. Tra il materiale professionale della "signorina Farfara" – come era da sempre chiamata in Nazionale – Gloria Cerbai ha selezionato, per farne dono al nostro Archivio, un gruppo di fotografie, soprattutto degli anni Sessanta ma qualcuna anche più recente, relative a varie occasioni professionali. Vi compaiono p.es., in un incontro a Firenze, Barberi, Giorgio De Gregori, Casamassima, Alberto Giraldi, Benvenuto Righini e altri; in un’altra, qui riprodotta, un folto gruppo di redattrici della BNI con Gina Risoldi e Diego Maltese. Un piccolo gruppo di scatti è relativo all’alluvione del 1966 e vi compare anche la "misteriosa" Cinquecento bianca di cui molti avranno letto nell’introduzione di Harris al volume del Premio De Gregori 2008, Una biblioteca, un’alluvione di Elisa Di Renzo.

Per ultimo, non per importanza ma perché integra donazioni precedenti, va segnalato il materiale offerto qualche tempo fa da Diego Maltese nell’occasione di un incontro fiorentino. L’Archivio dell’AIB già conserva – come si sa anche per lo studio che gli ha dedicato Mauro Guerrini – il voluminoso e importante complesso delle carte riguardanti l’elaborazione delle Regole italiane di catalogazione per autori (RICA), di cui Maltese fu il relatore e il principale estensore. A questo materiale Maltese ha recentemente aggiunto la documentazione relativa all’Incontro internazionale di esperti di catalogazione tenuto a Copenaghen nell’agosto 1969, noto soprattutto perché costituì l’atto di nascita dell’ISBD. La documentazione è molto completa e interessante perché comprende tutti i materiali preparatori e i rapporti (solo in piccola parte pubblicati) e le osservazioni presentate da Maltese e dalla Commissione RICA. Di non minore interesse è un altro faldone che contiene i manoscritti o dattiloscritti delle lezioni di catalogazione tenute da Maltese alla Scuola speciale per archivisti e bibliotecari di Roma e in altre sedi e i materiali della serie di articoli su temi di catalogazione (e altra biblioteconomia) pubblicati nella rubrica In biblioteca tenuta da Maltese sul «Giornale della libreria» dal 1981 al 1987. Last not least, ancora connesso alla Commissione che elaborò le RICA e prima importante acquisizione audiovisiva all’Archivio dell’AIB, alcuni nastri con la registrazione audio di varie sedute della Commissione stessa. Per lo scrupolo di non trascurare indicazioni emerse nelle riunioni e di riportare con esattezza le decisioni prese dalla Commissione, infatti, Maltese procurò che le sedute venissero incise, con un registratore a bobine di quelli allora in uso. Dopo essere stati riascoltati i nastri venivano normalmente riutilizzati per nuove incisioni ma le 5 bobine donate da Maltese conservano, complessivamente, circa 9 ore di registrazione, relative a spezzoni di varie riunioni della Commissione dal 1968 al 1973. Il recupero del materiale è risultato piuttosto delicato, a causa del sistema di registrazione allora usato, ma è stato portato a termine con grande competenza e disponibilità dall’Istituto centrale per i beni sonori ed audiovisivi: un caloroso oltre che doveroso ringraziamento va quindi all’istituto e al suo direttore Massimo Pistacchi. Grazie anche a Giovanna Merola che ha promosso e seguito l’operazione. Anche se il lavoro di elaborazione delle RICA è già ben noto per le testimonianze dei protagonisti (tra i quali, oltre a Maltese, vanno ricordati almeno Francesco Barberi, presidente della Commissione, e Carlo Revelli) e gli studi successivi, la documentazione sonora è di grandissimo interesse perché rende con straordinaria vivacità e immediatezza le discussioni svoltesi all’interno della Commissione, sempre di alto livello e tuttora stimolanti. In una delle bobine è contenuta anche la registrazione parziale di un colloquio tra Maltese ed Emanuele Casamassima su alcune questioni importanti per la revisione delle Regole italiane del 1956. Tutto il materiale, comunque, dovrà essere studiato più attentamente per identificare con sicurezza le riunioni e gli interventi dei partecipanti a cui le registrazioni si riferiscono, a confronto con i verbali scritti (che sono purtroppo estremamente sommari).

Maggiori informazioni sui materiali recentemente acquisiti saranno prossimamente rese disponibili tramite le pagine dell’Archivio AIB in AIB-WEB (raggiungibili sia da quelle della Biblioteca dell’AIB, che cura anche l’accesso al materiale dell’Archivio, sia dai Materiali per la storia dei bibliotecari italiani) e ci auguriamo che questi possano stimolare nuovi lavori di ricerca e, naturalmente, anche nuove donazioni (di documenti, lettere, fotografie, registrazioni, ecc.), che permettano all’Archivio AIB di documentare in maniera sempre più ricca – e anche, perché no?, più viva e più fruibile – la storia e la vita delle biblioteche e dei bibliotecari italiani di ieri e di oggi.

petrucciani@aib.it


PETRUCCIANI, Alberto. Doni d’eccezione all’archivio dell’AIB «AIB notizie», 22 (2010), n. 4, p. 17-19

Copyright AIB 2010-10, ultimo aggiornamento 2010-11-01 a cura di Ilaria Fava
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