Questa volta AIB Notizie ha intervistato Giuseppe Lupoi, presidente del CoLAP (Coordinamento libere associazioni professionali, http://www.colap.it), in vista del grande appuntamento del 22 ottobre a Villa Miani a Roma.
Quali sono le proposte del CoLAP per le professioni non regolamentate?
Quello che il CoLAP chiede da anni è che vengano regolamentate le associazioni professionali. A fronte di un sistema economico e sociale in continuo cambiamento, caratterizzato da una forte innovazione, dallo sviluppo dei saperi e della conoscenza, è fondamentale che il sistema delle professioni sia organizzato secondo modalità più flessibili, in grado di rispondere alle richieste del mercato. Queste risposte sono rappresentate dalle associazioni professionali. Il sistema degli ordini è ormai anacronistico ed ha bisogno di essere riformato; per tutte quelle professioni il cui esercizio è libero e non esistono riserve di legge è fondamentale che vengano regolamentate le associazioni professionali. Associazioni che, iscritte in un registro tenuto dal Ministero dello Sviluppo Economico ed in possesso di determinati requisiti, rappresentano la modalità migliore per descrivere questo universo in continuo divenire. Soltanto attraverso questa regolamentazione si consente al sistema delle professioni nel suo complesso di alzare quella famosa asticella di qualità che è fondamentale per la tutela del cittadino. Chi aderisce ad una associazione deve possedere requisiti di ingresso e in itinere ben precisi che consentono al professionista di accrescere le sue competenze e di rispondere con efficienza alle richieste dell'utenza. È quindi fondamentale che le associazioni vengano regolamentate e che possano rilasciare l'attestato di competenza.
Come si pongono le Regioni in questo processo e come stanno esercitando la loro potestà legislativa in materia?
Quel che attiene le norme sulla riforma delle professioni e la legge di regolamentazione delle associazioni è di competenza dello Stato. Le Regioni hanno però un ruolo molto importante nella promozione dell'associazionismo e nella formazione ed aggiornamento permanente. Il successo ottenuto per il tramite di una legge regionale sulle professioni è stato quello della Toscana con la legge 73/2008 di "sostegno alle professioni intellettuali". La norma in questione ha reso possibile alle associazioni e ai giovani professionisti di potersi avvalere di una serie di strumenti per l'attività professionale e l'aggiornamento delle proprie competenze. A Firenze è stato presentato il Consorzio Professional Service, costituito ai sensi della Legge Regionale 73/08 e che vede al suo interno il CoLAP Toscana, il cui obiettivo è quello di essere un punto di riferimento per i professionisti toscani per l'aggiornamento professionale, la formazione e l'informazione. Si consentirà ai circa 450.000 toscani che esercitano una professione intellettuale – 180.000 iscritti agli albi di una delle 23 professioni ordinistiche previste dal nostro ordinamento, 265.000 esercenti in una delle 150 professioni non regolamentate – di avvalersi di tutta una serie di servizi.
COMPETE.R.E. – Competenze Riconosciute nell'Economia è il nome del grande evento che il CoLAP sta organizzando per il prossimo 22 ottobre a Roma dedicato alle professioni non regolamentate: quale lo spirito, quali gli obiettivi e quale impegno per le associazioni che fanno parte del CoLAP?
L'evento del 22 ottobre sarà una manifestazione dedicata alle associazioni del CoLAP. Gli obiettivi che ci proponiamo di raggiungere con questa iniziativa sono certamente quello di rinnovare gli entusiasmi e la coesione degli associati; offrire visibilità alle professioni associative; evidenziare il ruolo sociale svolto dalle associazioni, coinvolgendo anche i potenziali utenti e dare un segnale forte della nostra professionalità al mondo politico e alla società civile. Per rendere questa iniziativa un grande evento mediatico abbiamo chiesto la piena collaborazione e partecipazione di tutte le associazioni del CoLAP. L'evento è infatti pensato per le associazioni e rivolto a tutti coloro che entrano in contatto con le professionalità che essi rappresentano. Abbiamo pensato di mantenere come cuore dell'evento il convegno politico, che sarà moderato da un giornalista di spicco, e al quale saranno invitati a partecipare esponenti del governo e dell'opposizione, ma anche rappresentanti internazionali ed esperti del settore. Accanto all'evento centrale sono state pensate altre attività ed eventi collaterali promossi dalle singole associazioni, che consentiranno alla platea presente di conoscere chi siamo, cosa facciamo e secondo quali modalità. Occorre dare un messaggio omogeneo che esalti la qualità, l'utilità e l'innovazione delle professioni non regolamentate e che avvicini la gente a questa parte importante del nostro Paese.
Rispetto all'Europa qual è la situazione del nostro Paese per ciò che riguarda ordini, associazioni e professioni?
L'Europa già da anni ha una serie di normative volte a garantire la piena circolazione delle persone e dei servizi su tutto il territorio UE. Nell'ambito dei servizi professionali, la direttiva qualifiche e la direttiva servizi sono i punti di partenza per il perseguimento di tali scopi. In Italia abbiamo recepito entrambe le direttive. In particolare, nel 2007 abbiamo recepito, con il dlgs 206/2007, la direttiva qualifiche. Tale decreto è stato in assoluto il primo esempio normativo che ha dato una forte legittimazione al mondo delle associazioni professionali e che potrebbe consentire la definizione di criteri formativi standard per la circolazione dei nostri professionisti in Europa. Oggi siamo in una condizione di netto svantaggio. Per esempio: l'operatore shiatsu è un'attività professionale regolamentata in Austria. Cosa succede se un operatore shiatsu austriaco desidera venire ad esercitare in Italia? Considerato che non esiste alcuna regolamentazione in Italia e che il suo esercizio è libero lo potrà fare tranquillamente. Ma se un operatore shiatsu che si è formato in Italia desidera esercitare in Austria non lo potrà fare perché il suo titolo formativo non è riconosciuto in Italia e quindi all'estero non ha alcuna validità. Questa situazione determina per i nostri professionisti un doppio danno: uno italiano, perchè privi di regolamentazione nazionale, ed uno europeo, perchè esposti alla concorrenza ma impossibilitati a concorrere.
Accenava al Dlgs 206/2007. A distanza di tre anni come stanno andando le cose?
Nel dicembre 2009 e nel maggio 2010 ci sono stati i pareri del CNEL su un gruppo di associazioni del CoLAP, tra cui quella dei bibliotecari. Sappiamo che il CNEL ha rallentato il processo tenendo ferme per più di un anno le domande pervenute dal Ministero. Conoscendo i componenti della commissione lavoro del CNEL ed i referenti per le libere professioni presenti (tutti iscritti ad un ordine) ci aspettavamo un certo ostruzionismo... In questi tre anni circa 70 associazioni del CoLAP hanno presentato domanda al Ministero; di queste, circa la metà, dopo un regolare esame dei requisiti previsti dall'art. 26, sono state inviate al CNEL per il previsto parere. Ad oggi soltanto 20 di queste hanno ottenuto il parere e sono tornate al Ministero per l'emanazione del decreto. A breve il mandato dei consiglieri CNEL scadrà e avremo una nuova consiliatura, con tutti i rallentamenti del caso. Così facendo il CNEL lascia "congelate" una quindicina di associazioni che saranno costrette ad attendere ancora. Un immobilismo ed una inefficienza dimostrata da questo organismo costituzionale che non ha pari. Intanto noi continuiamo la nostra battaglia: a giugno abbiamo scritto al Magistrato incaricato di seguire le pratiche del 2006 per evidenziare questo stato di cose e richiedere un conclusione rapida della procedura. Continueremo ad andare avanti, anche con azioni legali se sarà necessario, affinché si possa avere un decreto di individuazione delle associazioni rappresentative a livello nazionale.
L'ufficio di presidenza delle Commissioni congiunte di Giustizia ed Attività Produttive ha confermato l'interesse e la decisione di dividere la riforma degli ordini, affidandola alla sola commissione Giustizia, e la regolamentazione delle associazioni alla commissione Attività produttive. Una notizia positiva?
Certamente. Sono anni che il CoLAP sostiene la necessità di arrivare ad un provvedimento ad hoc di regolamentazione delle associazioni professionali che esuli dal processo di riforma degli ordini. Nelle precedenti legislature, nonostante esistessero buone proposte di riforma, non si è mai riusciti a mettere d'accordo ordini ed associazioni. Separare i due destini è la modalità migliore per consentire la rapida approvazione di un testo di legge in Parlamento. Al momento in commissione Attività produttive esistono delle buone proposte di legge (ad esempio quella dell'on. Formisano, quella dell'on. Buttiglione) da cui partire per arrivare ad un testo di legge bipartisan. Il CoLAP ha già espresso la sua piena disponibilità a collaborare affinché si arrivi presto alla formulazione di questo testo. In parallelo è nostra intenzione monitorare quanto accadrà nel futuro in commissione giustizia per la riforma degli ordini affinché non si tenti, in questa sede, di far passare norme che pongano barriere alla concorrenza.
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