[AIB] AIB notizie 22 (2010), n. 2
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Convegno "Cultura remota: alla ricerca degli utenti web"

Cinzia Mescolini

Si è svolto il 12 novembre 2009 nella Sala Conferenze della Biblioteca Nazionale di Roma il convegno "Cultura Remota. Alla ricerca degli utenti web", a cura del Ministero per i Beni e le attività Culturali (MiBAC) e dell'Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche (ICCU) in collaborazione con l'Osservatorio tecnologico per i beni e le attività culturali (OTEBAC). L'evento, in continuità con la pubblicazione del Manuale MINERVA sull'interazione con gli utenti del web culturale a cura di Pierluigi Feliciati e Maria Teresa Natale, ha avuto come tema le sfide che i mutamente del web pongono alle istituzioni pubbliche culturali. Quali strategie per garantire una presenza in Rete qualitativamente adeguata e contemporaneamente in sintonia con le aspettative degli utenti, il cui ruolo assume una centralità nuova nel web partecipativo?

A questa domanda sono state formulate risposte muovendo da diverse prospettive: gli standard di qualità, l'accessibilità, i diritti (d'accesso e d'autore), le caratteristiche del web 2.0, i bisogni partecipativi, oltrechè informativi e culturali, dell'utenza in Rete.

Il convegno si è articolato in tre sessioni: una sessione mattutina, presieduta da Pierluigi Feliciati, con l'intervento di diversi esperti provenienti dal mondo accademico e istituzionale; una sessione pomeridiana, dedicata al progetto CulturaItalia del MiBAC e una sessione sperimentale, in collegamento su Second Life con Jennifer Freund, "in avatar" Susan Hazan, esperta di Web 2.0 e mondi virtuali dell'Israel Museum Jerusalem. Ad avviare i lavori Antonia Pasqua Recchia, direttore generale per l'organizzazione, gli affari generali, l'innovazione, il bilancio ed il personale del MIBAC e Rossella Caffo, direttore dell'ICCU.

In apertura della sessione mattutina, con l'intervento Siti istituzionali o spazi aperti? Le tendenze del web pubblico e dei suoi utenti, Pierluigi Feliciati, docente di Sistemi di elaborazione delle informazioni presso l'Università di Macerata, è entrato nel vivo della tematica illustrando lo stato dell'arte del web pubblico in Italia. Tra le criticità ha evidenziato una crescita in termini qualitativi rallentata rispetto ad altri Paesi, con una tendenza a realizzare "siti vetrina" raramente rispondenti a criteri di accessibilità, trasparenza e interoperabilità, e talvolta carenti nell'aggiornamento dei contenuti. A rendere più complessa la situazione, un accentuato "divario digitale" nell'accesso alla banda larga tra aree urbane e aree rurali. Pierluigi Felicitati ha poi illustrato l'impegno del progetto Minerva e dell' OTEBAC nella ricerca di standard di qualità, il cui esito è disponibile in manuali e linee guida sui siti web delle rispettive istituzioni (www.minervaeurope.org e www.otebac.it).

Maria Teresa Natale, consulente dell'OTEBAC per il web culturale e responsabile del progetto "Museo & Web", si è invece concentrata sulle abitudini degli utenti Internet, con particolare attenzione ai "nativi digitali" identificabili nella generazione successiva al 1980. Giovani e giovanissimi praticano infatti nuove forme di socialità e creatività in Rete, condividendo e manipolando contenuti, spesso ignari della legislazione sul copyright e delle fonti a cui attingono informazioni. Ciò rischia, senza un adeguato programma di alfabetizzazione digitale, di tradursi in una forma di digital divide in cui la discriminante diventa l'uso consapevole o meno della rete. A seguire, Maria Vittoria Marini Clarelli ha raccontato l'esperienza della nascita e del mantenimento del sito web alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma, istituzione di cui è sovraintendente, esaminando in particolare le aspettative manifestate dagli utenti web che visitano il portale.

Marco Bertoni, consulente informatico del Formez, ha trattato il tema dell'accessibilità, criterio imprescindibile di qualità del web che garantisce un accesso democratico, a prescindere da eventuali condizioni di disabilità permanente o temporanea. Introdotto dalla "legge Stanca" nel 2004, tale "abbattimento delle barriere" fatica ad affermarsi anche nel web pubblico, nonostante gli strumenti non manchino: in particolare Marco Bertoni ha illustrato le linee guida per l'accessibilità dei contenuti WCAG 2.0, evidenziando gli elementi innovativi rispetto alla versione 1.0.

Docente di informatica applicata alle discipline umanistiche presso l'Università della Tuscia, Gino Roncaglia ha invece offerto un'interessante panoramica sul passaggio dal web "piatto", dove il portale rappresentava il luogo a cui approdare per l'accesso alle informazioni, al web "piattaforma". Quest'ultimo, integrando strumenti nati sulla spinta dei blog (come gli RSS), si configura piuttosto come "base di lancio" di contenuti che esistono a prescindere da una cornice statica, e sui quali si basa il mash-up, elemento portante del web 2.0. L'intervento di Giuliana De Francesco, funzionario del Mibac e rappresentante dell'Italia nel progetto MICHAEL, si è poi concentrato sulla questione, sempre più complesse nell'evoluzione di Internet, dei diritti di proprietà intellettuale.

Ha chiuso la sessione mattutina Piergiuseppe Rossi in videoconferenza dalla facoltà di Scienze della Formazione dell'Università degli Studi di Macerata, di cui è Preside, delineando le evoluzioni dell'e-learning dal modello 1.0, "istruttivista", a quello 2.0, maggiormente orientato al web semantico e all'utilizzo di sistemi intelligenti.

Sul sito dell'OTEBAC, nella sezione "archivio eventi", è possibile recuperare il programma della giornata, gli interventi dei relatori e il percorso in Second Life della sessione sperimentale.

cinzia.mescolini@uniroma1.it


MESCOLINI, Cinzia. Convegno "Cultura remota: alla ricerca degli utenti web", 22 (2010), n. 2, p. 22

Copyright AIB 2010-04, ultimo aggiornamento 2010-04-01 a cura di Ilaria Fava
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