[AIB] AIB notizie 22 (2010), n. 2
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Nati per leggere al congresso ACP (seconda parte)

Giovanna Malgaroli

Ronfani ha esposto i risultati post-intervento della ricerca sull’attitudine alla lettura in famiglia. La ricerca consiste nel verificare l’efficacia degli interventi NpL attraverso il contributo dei pediatri di famiglia. La ricerca non valuta la modificazione degli esiti finali attesi (sviluppo del linguaggio, competenze emergenti, successo scolastico), ma bensì un esito intermedio, ossia i cambiamenti nelle abitudini familiari per quanto riguarda la lettura con i bambini. Esiste infatti una correlazione tra una maggiore attitudine alla lettura in famiglia, una maggiore esposizione dei bambini alla lettura ad alta voce e ai libri, un migliore linguaggio del bambino, l’incremento delle competenze di lettura e una minor frequenza di problemi di lettura a scuola1. Sulla base dei risultati della valutazione pre-intervento l’attitudine alla lettura risulta essere presente in misura assai diversa nelle regioni al Sud (12%) rispetto alle regioni al Centro-Nord (28%).

I dati post-intervento mostrano un consistente incremento dell’attitudine alla lettura in famiglia soprattutto in alcune realtà al Sud dove è stato realizzato un intervento quinquennale basato sul dono del libro da parte dei pediatri, è questo il caso della Basilicata: l’attutudine alla lettura in famiglia prima dell’intervento si attestava attorno al 20% e dopo raggiunge il 47%.

Chi scrive ha esposto i dati raccolti nel corso del 2008 sulla diffusione e impatto del progetto nelle realtà locali, con riferimento al 31.12.20072. Il questionario, che è stato compilato da 376 referenti locali del progetto, fornisce elementi di conoscenza sul bacino demografico di ogni progetto locale, sul coinvolgimento dei diversi operatori, sui bambini e le famiglie entrati in contatto con il progetto, sulle attività praticate e sulla spesa sostenuta a partire dal 2001. 183 questionari provengono dalle regioni settenttrionali, 148 dalle regioni centrali, 14 dalle regioni meridionali e 31 dalle isole (26 dalla Sardegna).

Nella stragrande maggioranza (246) sono progetti che agiscono in ambito comunale, 83 hanno dimensione sovracomunale (corrispondenti a diversi tipi di aggregazione territoriale: sistema bibliotecario, distretto socio-sanitario o scolastico, azienda sanitaria locale), 18 provinciale, 5 rionale e 2 regionale (Basilicata e Valle d’Aosta).

Rispetto al 2003, quando venne realizzata un’analoga rilevazione, il progetto risulta avere raddoppiato il proprio raggio d’azione, riguardando 1195 comuni pari al 33% della popolazione complessiva italiana contro il 15% raggiunto nel 2003. 7468 sono gli operatori attivi nel progetto, concentrati prevalentemente nelle regioni al Centro-Nord; di questi 7468 operatori, 1566 sono bibliotecari, 1142 pediatri, 3162 educatori, 1206 volontari e 392 appartengono ad altre categorie professionali (animatori, pedagogisti, psicologi). Nel solo 2007 sono stati raggiunti 258.698 bambini (24% della popolazione destinataria) e 137.369 famiglie, dati molto probabilmente sottostimati non essendo stati dichiarati in tutti i questionari.

Il questionario ha rilevato inoltre le attività tipiche del progetto e delle biblioteche per bambini, per conoscere le quali rinviamo alla sintesi disponibile sul sito http://www.natiperleggere.it/.

Ci preme invece segnalare che nell’arco di sette anni (2001 - 2007) sono stati spesi complessivamente ben 5.283.128 euro, finanziati nella maggior parte dei casi dai comuni (in 256 casi), dalle provincie (in 89 casi), dalle regioni (in 40 casi) e in misura minore da aziende, fondazioni, banche e altri soggetti privati e del privato sociale. Infine il questionario è stato compilato nella maggior parte dei casi da bibliotecari (in 286 casi), elemento che ci dice che le biblioteche si sono rivelate le principali strutture operative del progetto in quasi tutte le regioni del Centro-Nord (Emilia Romagna, Trentino, Piemonte, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia).

L’intervento di Perri Klass è stato molto ricco e articolato e difficilmente comprimibile in poche righe. Ho ritenuto pertanto più utile selezionare alcuni passaggi a mio modo di vedere particolarmente significativi e stimolanti.

La domanda che si è posta Perri Klass è stata: dopo 20 anni di attività e di milioni di libri regalati (20 milioni dal 1989), cosa abbiamo imparato sui seguenti sei aspetti?

  1. Sul problema dei bambini che crescono senza libri
  2. Su come cambia il lavoro del pediatra
  3. Su cosa succede quando i medici promuovono la lettura in età precoce
  4. Sul significato dei libri nella vita dei bambini
  5. Sulle attività di policy e advocacy
  6. Sui futuri passi.

Nel 2007 le statistiche statunitensi sulla percentuale dei bambini ai quali si legge regolarmente continua a variare in modo significativo in relazione ad una serie di fattori:

Le difficoltà di lettura alla scuola elementare aumentano in relazione allo status socio-economico familiare così come le disparità nello sviluppo del linguaggio del bambino già nei primi tre anni di vita. Per contrastare la diseguaglianza di opportunità per i bambini appartenenti a nuclei familiari economicamente disagiati Reach Out and Read ha allestito gli ambulatori pediatrici con libri e materiali che invitino a scoprire la lettura, grazie anche al contributo dei lettori volontari; il personale medico incoraggia i genitori a leggere ad alta voce, fornendo informazioni su come e quando condividere i libri e la lettura con il bambino, tenendo conto del particolare momento della crescita del bambino; ad ogni bilancio di salute dai sei mesi ai 5 anni ogni bambino riceve un libro adatto alla propria età, già prima di andare alla scuola dell’infanzia avrà ricevuto 10 libri.

I libri sono introdotti presto nelle visite di controllo e costituiscono un elemento di valutazione del processo di crescita del bambino, dal punto di vista motorio, emotivo, cognitivo, del linguaggio ricettivo ed espressivo e tutto questo offre l’opportunità per fornire ai genitori consigli sullo sviluppo del proprio bambino.

Per ogni rilevante tappa dello sviluppo del bambino ROR ha individuato cosa il bambino è in grado di fare con il libro e come è in grado di interagire con la lettura e queste conoscenze sono rese disponibili attraverso moduli di formazione a distanza che utilizzano filmati di reali interazioni che coinvolgono pediatra, genitore e bambino. Ma di cosa hanno davvero bisogno i bambini? Di essere stimolati a sviluppare molto presto il linguaggio, già a partire dalla nascita, attraverso l’ascolto delle parole della mamma e dei familiari. Nei primi anni di vita non si tratta di "insegnare", i bambini imparano dalla vita quotidiana e come sappiamo dei più recenti studi l’architettura del cervello si forma attraverso questi apprendimenti precoci. Qualsiasi buon modo di prendersi cura del bambino ha un valore educativo, apprendimento e gioco sono strettamente connessi. Alcuni dei migliori studi hanno mostrato che le esperienze educative di qualità in età prescolare garantiscono vantaggi a lungo termine. Per quanto concerne le attività di policy e advocacy, alla luce di quanto finora esposto dovrebbe essere chiara l’importanza del contributo degli operatori sanitari nella definizione dei programmi educativi prescolari per offrire il necessario supporto all’elaborazione delle scelte legislative a livello statale e federale.

E infine quali prospettive per il futuro di ROR? ROR sta sviluppando una serie di interventi specifici nei confronti della popolazione ispanica, dei nativi indiani e alascani, delle famiglie di militari, delle famiglie prive di casa, dei bambini con bisogni speciali.

Sila e Benati hanno illustrato i contenuti rispettivamente del Catalogo dei libri in edizione speciale per i progetti NpL 2009 e della Bibliografia nazionale 2008, invitando i presenti ad appropriarsi della conoscenza dei libri per bambini, che possono costituire un ineguagliabile modo per entrare nel mondo dei bambini e comunicare con loro.

Concludendo l’intensa mattinata Guerrini ha valorizzato il contributo al progetto di molte sezioni regionali AIB e di molte biblioteche e bibliotecari; ha auspicato una sempre maggiore collaborazione tra gli organismi promotori a sostegno di una grande campagna culturale e civile. Ha inoltre annunciato che al prossimo congresso nazionale AIB sul rapporto tra libertà e libero accesso alla conoscenza una sessione verrà dedicata all’apporto di Nati per Leggere quale prima opportunità di accesso alla cultura.


Medaglia del Presidente della Repubblica al Premio nazionale Nati per Leggere

Il 17 febbraio 2010 il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha conferito una medaglia, quale suo premio di rappresentanza, al Premio nazionale Nati per Leggere.

Primi successi per il neonato Premio nazionale Nati per Leggere, dedicato alla lettura ad alta voce ai bambini in età prescolare: al suo esordio conquista il plauso del Presidente della Repubblica e ottiene la partecipazione di cento candidature tra case editrici, enti pubblici, biblioteche, scuole per l’infanzia, associazioni e centri di pediatria di tutta Italia.

malgaroli@aib.it


MALGAROLI, Giovanna. Nati per leggere al congresso ACP (seconda parte), 22 (2010), n. 2, p. 15-16

Copyright AIB 2010-04, ultimo aggiornamento 2010-04-01 a cura di Ilaria Fava
URL: http://www.aib.it/aib/editoria/n22/0210.htm3

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