Come promesso nel pezzo che inaugurava questa rubrica, in questo numero si parla di come diventare bibliotecari nella Repubblica Ceca.
Alla mini-intervista inviata alle varie associazioni bibliotecarie hanno risposto per la Repubblica Ceca Zdenek Matušík e Zlata Houskova, rispettivamente presidente e segretario regionali di SKIP (Svaz knihovníku a informacních pracovníku Ceské republiky), Associazione dei Bibliotecari e degli Specialisti dell'Informazione della Repubblica Ceca. SKIP è l'associazione che, sul territorio, conta il numero maggiore di soci (circa 1400). Oltre a SKIP, sul territorio sono presenti anche SDRUK (Sdružení knihoven CR), Associazione delle Biblioteche della RC, AKVS (Asociace knihoven vysokých škol Ceské republiky), Associazione delle Biblioteche Accademiche della RC, e SLA (Slovenská asociácia knižníc), che però non hanno risposto all'appello. Stando al suo statuto, SKIP è un'associazione volontaria, professionale e specializzata di bibliotecari e specialisti dell'informazione.
Scopo delle sue attività è accrescere il prestigio della professione, migliorare gli standard dei servizi bibliotecari e informativi, contribuire allo sviluppo delle attività di biblioteche e centri di documentazione.
Tutte le università della Repubblica Ceca hanno corsi specialistici in biblioteconomia e scienza dell'informazione, sia a livello universitario che post-lauream. A differenza dell'Austria di cui si parlava la volta scorsa, nella Repubblica Ceca non esistono requisiti fondamentali o stringenti per diventare bibliotecari. Semplicemente, se si apre una posizione per un posto da bibliotecario o assistente di biblioteca, è sufficiente avere un buon curriculum e ottime motivazioni per ottenere il lavoro. Come un po' dovunque, la professione bibliotecaria è certamente riconosciuta; il livello di apprezzamento e supporto, però, non sempre sono adeguati alle aspettative.
SKIP è organizzata piramidalmente in un Comitato Esecutivo Centrale che coordina le attività principali dell'associazione, e in 11 sezioni regionali che operano a livello locale, ciascuna corrispondente grossomodo ad ogni grosso centro urbano dello Stato. Le sezioni locali si occupano principalmente di attività per le biblioteche pubbliche e scolastiche, mentre il Comitato Esecutivo ha soprattutto il ruolo di istituire e coordinare commissioni e gruppi di studio in materia di legislazione per le biblioteche, editoria, automazione bibliotecaria, e di intrattenere rapporti con le associazioni di categoria europee.
SKIP pubblica, a stampa e online con quattro numeri l'anno, «Bulletin SKIP», che più che un periodico di informazione è, a detta dei rispondenti, una newsletter con le maggiori novità dall'associazione; esiste inoltre una collana di pubblicazioni su temi rilevanti per la professione, chiamata «Aktuality SKIP».
Le attività più interessanti dell'associazione sono, dal mio personale punto di vista si intende, le seguenti:
Con il supporto di EBLIDA, SKIP ha partecipato alle attività di: CECUP (Central and Eastern European Copyright User Platform), condivisione delle esperienze dei bibliotecari degli stati dell'Europa Orientale e Centrale, entrati a far parte della Comunità Europea, in merito ai cambiamenti nella legislazione di biblioteche e diritto d'autore; CELIP (Central and Eastern European Licensing Information Platform), sull'accesso alle risorse informative elettroniche. Partecipa attivamente al progetto europeo CERTIDoc.
Possono diventare membri di SKIP i cittadini della Repubblica Ceca impegnati (per il presente o per il passato) in attività legate a biblioteche o centri di documentazione, e studenti di discipline affini alla biblioteconomia e alla scienza dell'informazione. Il Ministero per la Cultura si è impegnato, a partire dal 2001, a stanziare fondi per la formazione continua e la riqualificazione dei bibliotecari, nell'ambito di un programma riguardante le biblioteche pubbliche e i servizi informativi.
Dai miei interlocutori in particolare, e credo a livello generalizzato nell'area, si avverte l'importanza dei nuovi spazi di collaborazione creati dallo sviluppo della società dell'informazione, in particolare se la situazione attuale viene raffrontata con l'immobilismo degli anni dell'U.R.S.S. L'opportunità di essere coinvolti in programmi a livello europeo ha quindi significato, per le biblioteche della Repubblica Ceca, un miglioramento immediato su tutti i fronti.
Si conclude cosė questa puntata, ma nessuna anticipazione sul prossimo numero.
fava@aib.it