Si è svolta il 15 maggio 2009 ad Agrigento, presso la nuova sede della biblioteca comunale "Franco La Rocca”, intestata al suo scomparso direttore, la giornata di studi "L'informazione è libertà” sul valore dell’informazione come strumento di affrancamento, di sviluppo e quindi di libertà dall’isolazionismo, dall’arretratezza e dall’ignavia che sono gli alibi determinanti la mancata crescita culturale di questa terra del profondo sud.
Il messaggio che Franco La Rocca trasmetteva con il suo lavoro ma anche con il suo stile di vita era quello di importare stili di vita, progetti, abitudini e conoscenza dalle realtà nazionali ed estere più evolute, aprendo alla città uno schermo che superava le barriere geografiche ed offriva uno sguardo al di là dello stretto, al di là dell’indolenza, mostrando le possibilità che altre realtà si erano create con grande impegno nel lavoro ma utilizzando quella maggiore apertura sociale presente nei confronti delle biblioteche e nei confronti del valore dell’informazione. La biblioteca da lui diretta era come un pezzo d’Italia del Nord trapiantato ad Agrigento ed in essa si lavorava avendo come riferimento i Sistemi bibliotecari della Lombardia, della Toscana, le biblioteche della Danimarca, considerando ciò non come punti d’arrivo ma come punti di partenza per realizzare anche in Sicilia tanti Sistemi bibliotecari con diversificazioni negli acquisti di materiale bibliografico, un catalogo unico regionale che fosse una fonte unica di ricerca per tutta la Sicilia, un dono libri regionale che rispondesse alle richieste delle biblioteche, che vedesse, come era prima, i fondi regionali destinati alle biblioteche avere una destinazione diretta per esse, la realizzazione di Istituzioni economicamente affrancate dai capitoli di bilancio comunale, la realizzazione in Sicilia della Legge regionale sulle biblioteche con un albo dei bibliotecari.
Progetti ambiziosi ma assolutamente esistenti e realizzabili se non fosse venuto a mancare, lasciando così il suo Sistema Bibliotecario, il suo impegno come Presidente regionale AIB, il suo impegno nella Commissione nazionale Biblioteche pubbliche dell’AIB, il suo impegno nei corsi di formazione per tutti i dipendenti assegnati alle Biblioteche, i suoi progetti lavorativi e di vita. Nella Giornata a lui dedicata, nella quale si sono incontrati quasi tutti gli operatori dell’informazione: docenti scolastici, docenti universitari, il mondo dell’Associazione italiana biblioteche, giornalisti, bibliotecari ed amministratori, il suo progetto è stato ricordato e riproposto iniziando in quella data la realizzazione, ogni anno, di una giornata di studi sui vari aspetti dell’informazione in sua memoria, perché anche nella nostra terra sono presenti ed operano persone illuminate, con capacità progettuali ed emergenti, che vogliono lo sviluppo e combattono l’arretratezza, che non vedono in una biblioteca un luogo dove si ammassano libri ma un luogo dove, attraverso tutti gli strumenti che oggi l’informazione utilizza, si lavora per offrire servizi sempre più attuali, utili, imprescindibili. Nonostante tutte le difficoltà economiche, amministrative, sociali, le biblioteche devono continuare ad essere combattive per assicurare i servizi informativi che i cittadini devono ricevere anche se non lo sanno.