I pediatri italiani riuniti in congresso a Cesenatico giovedì 8 ottobre 2009 hanno dedicato una sessione precongressuale ai primi dieci anni di Nati per Leggere. Sono intervenuti Giancarlo Biasini e Giorgio Tamburlini, tra i fondatori del programma con Igino Poggiali, Luca Ronfani, ricercatore all'IRCCS Burlo Garofalo di Trieste, Nives Benati, Giovanna Malgaroli e Alessandra Sila del Gruppo nazionale di coordinamento di Nati per Leggere, ospite d'onore Perri Klass, docente di giornalismo all'Università di Washington e pediatra cofondatrice del programma americano Reach Out Read (ROR), mentre il presidente dell'Associazione italiana biblioteche Mauro Guerrini ha avuto il ruolo di moderatore.
Biasini ha ricostruito la storia del progetto a partire dal primo momento in cui venne concepito nel lontano 1991, in seguito alla lettura di un articolo pubblicato nella rivista AJDC (American Journal of Diseases of Children): "l'incapacità di leggere riguarda in modo sproporzionato i bambini con famiglie svantaggiate e contribuisce a propagare il ciclo della povertà" [Needelmann R. et al. Clinic-Based Intervention to Promote Literacy. A Pilot Study . AJDC, 1991 (145), pp. 881-884]. "L'assistenza del pediatra ha luogo in un contesto di relazione personale e può adattarsi al singolo bambino e alla sua famiglia." Lo studio, dopo avere verificato altri fattori concomitanti, concludeva che "i genitori ai quali è stato dato un libro per bambini durante la precedente visita di controllo erano quattro volte più propensi a leggere con i loro bambini. Questo risultato rinforza l'assunto che un semplice e poco costoso intervento attuato da operatori sanitari può indurre cambiamenti positivi nell'ambito dell'alfabetizzazione familiare." A questo punto per i pediatri italiani che volevano iniziare un lavoro analogo si poneva il problema di identificare i libri adatti dal punto di vista dello sviluppo del bambino. E qui entrano in gioco i bibliotecari: loro sanno di libri, sintetizza Biasini in una diapositiva. Dall'incontro con Poggiali, allora presidente nazionale AIB, nasce Nati per Leggere, presentato congiuntamente al congresso nazionale dell'Associazione culturale pediatri il 5 novembre 1999 ad Assisi.
Contemporaneamente nasceva il Centro per la salute del bambino (febbraio 1999) appoggio fondamentale per le prime attività di coordinamento e segreteria, per la predisposizione dei materiali informativi con il logo di Altan e per l'avvio della ricerca sull'attitudine alla lettura in famiglia [Ronfani L. et al. La promozione della lettura ad alta voce in Italia: valutazione dell'efficacia del progetto Nati per leggere. AIB Notizie, 2006. N. 6. pp. 11-16] in due città pilota, Cesena e Palermo.
L'intervento di Tamburlini (Leggere Nati per Leggere) ha messo a fuoco quali sono state le ragioni del successo di NpL e ha cercato di fornire le linee di intervento per il futuro. Secondo uno studio statunitense3 quattro sono i fattori che determinano il successo di un'iniziativa sanitaria: la forza dei soggetti proponenti, il potere delle idee, le caratteristiche e il contenuto della questione in oggetto, il contesto politico. Tamburlini ha sottoposto al vaglio di questa griglia NpL, con i seguenti risultati:
Secondo Tamburlini nell'epoca di della mancanza di tempo, del virtuale e della famiglia nucleare, NpL va controcorrente, contro il video, contro la nuclearizzazione, contro le diseguaglianze, contro la disintegrazione sociale, contro la volgarità. Ma in questo suo essere contro sta la sua forza, infatti la "resistenza" caratterizza quasi tutti gli strati sociali, quasi tutte le parti politiche, quasi tutti gli attori sociali. In questo NpL assomiglia ai movimenti Slow Food e Farmers' Markets, un ritorno all'antico con motivazioni molto attuali. In conclusione NpL va oltre i suoi obiettivi espliciti, i suoi campi di azione e le professionalità dei proponenti, perché è un'opera di promozione sociale e culturale a vasto raggio che prefigura, accanto ad altri movimenti di opinione, una possibile rivoluzione silenziosa e trasversale nel costume. Tra le linee di azione sulle quali lavorare c'è la promozione e il rafforzamento di NpL al sud, per contrastare la debolezza sociale di quel contesto.