[AIB] AIB notizie 22 (2010), n. 1
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IFLA, Firenze: Libraries plus

Maria Chiara Iorio

Nei giorni dal 17 al 20 agosto 2009, ho avuto modo di seguire a Firenze, presso l’Istituto degli Innocenti, il convegno satellite "Libraries plus: adding value in the cultural community" organizzato dalla sezione statistiche e valutazione dell’IFLA. Una maratona di 4 giorni con tre sessioni parallele che è andata al di là delle aspettative che erano già alte in quanto alimentate dal mito dell’IFLA, dalle letture e dai racconti di chi a questi convegni c’era già stato.

Il workshop introduttivo su Libqual (sistema promosso dall’Associazione Biblioteche di Ricerca) per il perseguimento della qualità dei servizi agli utenti, in cui tutti i partecipanti dovevano presentarsi brevemente, ha permesso subito ai presenti di rompere il ghiaccio e di entrare nel clima internazionale del convegno, che ha offerto poi continue occasioni di confrontarsi indifferentemente con colleghi provenienti dalle parti più diverse del mondo, avendo l’impressione di essere in un ambiente familiare (non dico per avere tutti la stessa formazione, ma probabilmente per le stesse letture, sicuramente per il trovarsi ad affrontare situazioni e problematiche analoghe), con la sensazione di aver ritrovato colleghi piuttosto che averli incontrati per la prima volta. La prima impressione è stata suggerita dalla visione di un mappamondo mostrato per illustrare la diffusione di Libqual: quelle bandierine per il pianeta facevano inevitabilmente pensare a una sorta di egemonia culturale anglosassone, oltre la quale esistono certamente esperienze diverse.

Per l’Italia sono stati presentati per esempio BIC e GIM, rispettivamente Biblioteche Italiane Certificate e Gruppo Interuniversitario per il Monitoraggio, che hanno suscitato molto interesse. Dopo la presentazione di GIM mi sono trovata per esempio a rispondere alle domande di una collega norvegese sulla recente centralizzazione della biblioteca di Scienze Sociali dell’Università di Firenze. Da tutti c’era da imparare: da Roswitha Poll che incarnava perfettamente il proverbiale rigore tedesco, dallo spessore degli inglesi che sanno anche non prendersi troppo sul serio, dal disincanto dei francesi, dalla felicità di esserci di israeliani, sudafricani... e molto anche dalla capacità di fare squadra degli statunitensi, e dalla loro gioiosa informalità: non dimenticherò mai quell’emerito professore americano che in uno dei pomeriggi più caldi si aggirava scalzo per i chiostri del Brunelleschi.

Molti semi sono stati gettati, che verranno fuori nel tempo. Per ora, fra le altre cose: la consapevolezza dell’importante ruolo che possono giocare le biblioteche nella società, la presa di coscienza del valore delle misurazioni, l’auspicabilità della centralizzazione delle strutture, dell’apertura delle biblioteche universitarie alla città, della gratuità di tutti i servizi (anche se ciò comporta problematiche).

In conclusione il congresso è stato davvero stimolante, apre orizzonti, invoglia ad approfondire le questioni e a mantenere i contatti con chi si trova ad affrontare situazioni e problemi analoghi ai nostri e, magari, è più avanti. Ed è molto bello rendersi conto di fare parte di una grande comunità che condivide gli stessi valori.


IORIO, Maria Chiara. IFLA, Firenze: Libraries plus. «AIB notizie», 22 (2010), n. 1, p. 17

Copyright AIB 2010-02, ultimo aggiornamento 2010-02-05 a cura di Ilaria Fava
URL: http://www.aib.it/aib/editoria/n22/0110.htm3

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