[AIB] AIB notizie 22 (2010), n. 1
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Qui Europa

Essere bibliotecari in Austria

Ilaria Fava

Questa rubrica nasce sull’onda dell’entusiasmo generato dall’appena trascorso IFLA 2009, e dall’innata curiosità umana di sapere come vanno le cose nel mondo.

Ecco dunque che, nell'ottica di una sempre maggiore internazionalizzazione della professione bibliotecaria e delle competenze di chi la esercita, vi propongo alcuni brevi resoconti su come si diventa bibliotecari in Europa cercando, dove possibile, di fare confronti costruttivi tra la situazione nazionale e quella dei paesi d’oltralpe.

Per avere notizie attendibili e possibilmente di prima mano sono state contattate le associazioni bibliotecarie europee spiegando, in un breve messaggio, il senso del progetto; una volta avuta risposta sulla disponibilità o meno di partecipare a questo sondaggio, è stata inviata una lista di 10 domande di carattere generale, sulla professione bibliotecaria e soprattutto sull’associazione professionale di riferimento. Inauguriamo la rubrica, quindi, occupandoci dell'Austria.

A rispondere è Ortwin Heim, segretario della Vereinigung Österreichischer Bibliothekarinnen und Bibliothekare o VÖB (http://www.univie.ac.at/voeb/php/), associazione delle bibliotecarie e dei bibliotecari austriaci, che si mostra immediatamente disponibile e incuriosito dall’idea di una rubrica sull’argomento.

La prima notizia che apprendo è che, per essere bibliotecari riconosciuti come tali, è necessario seguire dei corsi di formazione professionale presso le biblioteche universitarie di Vienna e Graz/Stiria. Questi corsi danno accesso a due tipologie di diplomi: base e avanzato (rispettivamente al costo di 3800€ e 4200€...). Sono corsi di perfezionamento, per cui è requisito indispensabile per la professione essere in possesso di una laurea. Non è indispensabile un percorso universitario specifico, dal momento che la formazione "professionalizzante" avviene post-lauream. La differenza che salta all'occhio è lampante: in Austria è necessario avere un titolo accademico, in Italia vengono banditi spesso concorsi per profili che richiedono il solo diploma di scuola superiore (per quanto poi, ovviamente, avere titoli superiori aiuti).

Le attività di maggiore rilievo dell'associazione sono:

Inoltre, vengono organizzati corsi di aggiornamento e momenti di formazione per gli associati. I gruppi locali, poi, danno la possibilità ai soci di partecipare a giornate di studio in biblioteca, per vedere da dietro le quinte il "cantiere biblioteca" e discutere di problematiche attuali. In collaborazione con la Biblioteca Nazionale Austriaca vengono organizzati i seminari di aggiornamento "Brain-Pool" (http://www.onb.ac.at/brainpool/).

Vengono pubblicati, generalmente con quattro uscite l'anno, due periodici: “Mitteilungen der VÖB”, una sorta di cugino austriaco di AIB Notizie, e "Online-Mitteilungen", pubblicazione solo online. Entrambe le riviste si occupano di avvenimenti locali ed esteri nel settore biblioteche, di informazione e documentazione, resoconti, nonché delle attività dell'organizzazione (corsi di formazione, eventi, etc.). Vengono pubblicati gli atti dei convegni e contributi di particolare interesse per la professione.

VÖB mantiene una stretta collaborazione con Büchereiverband Österreichs, l'associazione delle biblioteche pubbliche austriache, e con Österreichischen Gesellschaft für Dokumentation und Information, la Società austriaca per la Documentazione e Informazione. è membro di IFLA ed EBLIDA. Nonostante non esistano accordi formali per la cooperazione e la mobilità internazionale, la VÖB è disponibile ad accogliere bibliotecari interessati ad esperienze di stage nelle biblioteche austriache.

Le comunicazioni ai soci avvengono tramite mailing list e, dal 2008, anche via VÖB-Blog (http://www.univie.ac.at/voeb/blog/).

Per concludere questa carrellata di informazioni, vi riporto lo slogan che appare sul sito web dell'associazione, alla voce obiettivi: "Die VÖB vertritt die Interessen der Bibliothekarinnen und Bibliothekare!" letteralmente "VÖB rappresenta gli interessi delle bibliotecarie e dei bibliotecari".

Se può apparire banale, lo trovo invece sintomo importante della presa di coscienza di rappresentare una categoria professionale il cui riconoscimento è reale e non solo frutto dell'autoconvincimento di chi vi appartiene. Se ci si aggiunge che VÖB riceve riconoscimento e supporto dal Ministero per l'Istruzione e la Ricerca l'immaginazione completa facilmente il quadro della differente situazione tra noi e i colleghi austriaci.

Arrivederci al prossimo appuntamento: essere bibliotecari nella Repubblica Ceca.


FAVA, Ilaria. Qui Europa. Essere bibliotecari in Austria. «AIB notizie», 22 (2010), n. 1, p. 7

Copyright AIB 2010-02, ultimo aggiornamento 2010-02-05 a cura di Ilaria Fava
URL: http://www.aib.it/aib/editoria/n22/0104.htm3

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