La partecipazione al Congresso IFLA 2009 è stata un’esperienza di valore per la mia professione di bibliotecaria. Non solo per la qualità dei seminari e degli interventi proposti, ma per la possibilità di incontrare e di confrontarsi con colleghi provenienti da ogni continente, con specializzazioni diverse.
Un ringraziamento va alla Regione Toscana, che ha finanziato la mia partecipazione, essendo inserita nel gruppo di bibliotecari toscani che hanno usufruito del contributo per l’iscrizione al congresso.
Che il mondo anglosassone fosse molto ben rappresentato non avevo dubbi, e anche l’elevata presenza di asiatici non mi ha stupita, ma sono stata piacevolmente sorpresa dal consistente numero di bibliotecari africani presenti al Congresso IFLA, segno, a mio avviso, di una vitalità culturale e di un movimento di idee che si sta sviluppando in quel continente.
Il Congresso è stato ben organizzato negli aspetti tecnici (a tutti i seminari a cui ho partecipato mai un microfono che non funzionasse, un video o delle slide non visibili, un ritardo nell’inizio dei seminari).
Peccato ci siano state alcune defezioni non chiaramente giustificate, come la mancata partecipazione alla cerimonia di apertura del ministro Bondi o l’inaspettata assenza di Carla Fracci nelle sessione plenaria del 25 agosto (abbiamo poi saputo che era assente per problemi familiari).
D’altra parte il Comune di Milano e la Regione Lombardia hanno dato una bella dimostrazione dell’ospitalità italiana, con un ricco pranzo di benvenuto e ingressi gratuiti a mostre e musei.
I colleghi stranieri si sono sentiti ben accolti e naturalmente hanno molto apprezzato la cucina italiana e in generale the Italian style of life, la nostra ospitalità e il nostro calore.
I volontari sono stati cortesi e solleciti, anche se talvolta erano imbarazzati per la mancanza di informazioni da parte della segreteria organizzativa internazionale.
Qualche disguido c’è stato per le visite esterne, quando alcuni colleghi hanno perso i bus navetta per comunicazioni poco chiare consegnate al momento dell’iscrizione o per variazioni di orario non comunicate.
Per quanto riguarda la opening session, cioè la mattinata dell’inaugurazione, infarcita naturalmente di saluti e discorsi ufficiali (anche un po’ ripetitivi nei vari interventi), ho apprezzato molto l’intervento di Mauro Guerrini, Presidente AIB e del Comitato nazionale IFLA, e di Claudia Lux, presidente IFLA, che ha sottolineato come l’Italia e Milano, con l’importante patrimonio storico, artistico e culturale del nostro paese, fossero il luogo più giusto dove affrontare le tematiche del congresso 2009, incentrato sulla costruzione del futuro a partire dal bagaglio culturale che le biblioteche custodiscono e preservano.
I discorsi di apertura sono stati intervallati da cinque tableaux vivants sul tema della conservazione del patrimonio culturale, partendo dalla tradizione manoscritta dei monaci amanuensi e passando attraverso il Rinascimento e la stampa, la commedia dell’arte e la nascita dei periodici, l’opera e i libretti musicali, lo sviluppo della moda e del design italiani del XX secolo per arrivare alle biblioteche digitali.
Si trattava di piccole rappresentazioni teatrali e, dopo una certa diffidenza iniziale (nel primo tableau mi sembrava che si cadesse un po’ nel kitsch), devo dire che il finale è stato molto godibile e a tratti divertente.
Il Presidente IFLA ha incentrato il suo intervento sul ruolo delle biblioteche in una società globalizzata e ha parlato della crisi economica internazionale che non coinvolge solo il mondo economico e finanziario, ma anche milioni di cittadini che in tutto il mondo si sono ritrovati senza lavoro e hanno perso casa, beni e competenze.
Anche il mondo delle biblioteche ha subito la crisi finanziaria con tagli ai bilanci delle attività culturali, ma le biblioteche possono e devono avere un ruolo crescente nell’affrontare e aiutare a superare la crisi economica mondiale, aiutando chi cerca lavoro, formando competenze informatiche, aiutando le piccole imprese a trovare nuove opportunità di mercato, sostenendo la ricerca scientifica orientata verso la green economy e verso lo sviluppo di nuove tecnologie e nuovi saperi. Sostenendo l’accesso alla conoscenza le biblioteche creano futuro per gli individui e per le comunità.
Claudia Lux ha concluso il suo discorso dando a tutti il benvenuto a Milano, città famosa nel mondo per il design e la moda, sottolineando che le biblioteche devono essere alla moda, devono crescere e svilupparsi in armonia con i bisogni degli utenti e che i bibliotecari devono tenere il passo con nuove modalità di accesso alle informazioni.
La creatività che contraddistingue questa città deve caratterizzare le biblioteche; c’è bisogno di menti creative per sviluppare servizi ed elaborare idee che creino futuro, particolarmente in tempi di crisi, nei quali il fattore umano assume aspetti ancora più importanti.
Tutte le biblioteche ma soprattutto le biblioteche dei piccoli centri hanno l’obbligo di fornire servizi informativi efficaci, innovativi e user-oriented, che siano di sostegno a tutta la società.
Vorrei concludere questa mia sintesi ringraziando il Comitato nazionale IFLA e Mauro Guerrini, che hanno lavorato con grande impegno e passione (l’ottima riuscita del congresso ne è testimonianza) e che con grande professionalità, simpatia e umanità hanno dato un’immagine impeccabile e molto positiva del nostro bel paese, facendoci provare la sensazione di essere tutti ospiti graditi.