Membri del Comitato nazionale del World Library and Information Congress 2009,
Presidenti e Direttori delle associazioni bibliotecarie,
gentili ospiti,
cari colleghi,
Benvenuti alla cerimonia ufficiale di apertura del World Library and Information Congress 2009 qui a Milano, alla 75ª Conferenza e Assemblea generale dell’IFLA.
Quest’anno segna 75 anni di incontri e di confronti professionali dei congressi IFLA e offre un quadro complessivo di come le biblioteche creano futuro, costruendo sul patrimonio culturale. Un benvenuto speciale a quei colleghi che hanno partecipato per più di 30 volte in questi 75 anni, so che ve ne sono alcuni tra noi.
Siete stati i “ragni” del nostro Congresso, avete tessuto una tela di contatti stabili che hanno progressivamente costruito l’organizzazione e il Congresso.
Spero che molte delle persone che quest’anno partecipano per la prima volta seguiranno le vostre orme. E congratulazioni a tutti i delegati della 75ª Conferenza Generale dell’IFLA: voi rendete ricco e dinamico il nostro congresso, portando nuove idee e nuove tematiche che certamente diffonderete ai colleghi nel vostro paese per ulteriori sviluppi.
Quest’anno ci incontriamo a Milano, il centro economico e industriale del Nord Italia. Milano, con la sua Borsa antica di due secoli, è la capitale finanziaria dell’Italia. La storia di questa regione si è andata formando attraverso una stretta connessione tra prosperità finanziaria e una ricca cultura.
Oggi è davvero difficile portare avanti questa tradizione, dopo che la situazione mondiale è mutata radicalmente e mentre attraversiamo una pesante e globale crisi economica e finanziaria che non solo investe le borse, le banche, le aziende, ma anche interi paesi, i governi, i popoli in tutte le parti del mondo.
Milioni di persone in tutto il mondo hanno perso il lavoro, la casa, i propri risparmi. Speculatori finanziari hanno approfittato dei loro clienti, e tra questi clienti vi erano fondazioni e università che speravano di utilizzare i loro guadagni anche per finanziare progetti sociali e culturali come le biblioteche.
Molte biblioteche e molte associazioni bibliotecarie sono state pesantemente influenzate da questa situazione economica negativa.
Ciò nonostante, molte biblioteche hanno riconosciuto e immaginato nuove opportunità in questa situazione di depressione.
Sapendo di poter giocare un ruolo crescente nella soluzione della crisi, le biblioteche supportano coloro che cercano lavoro, insegnano l’uso del computer, aiutano le piccole imprese nella ricerca di nuovi mercati e opportunità; inoltre, le biblioteche sostengono la ricerca scientifica nell’emergente panorama dell’economia dell’ambiente e in altri ambiti di sviluppo. Consentendo l’accesso alla conoscenza, le biblioteche creano futuro per gli individui e per i gruppi.
Molte nuove idee che nascono dalla crisi testimoniano come le biblioteche creano futuro (ne parleremo nella sessione del Presidente, giovedì mattina).
Tuttavia, dobbiamo ancora rafforzare le nostre attività di advocacy per affermare il ruolo delle biblioteche in tempi critici come questi e per essere preparati ad affrontare i prossimi anni, quando i sistemi finanziari di molti paesi avranno difficoltà a restituire quanto i governi hanno speso in programmi di sostegno alle imprese per stimolare le economie nazionali.
“Libraries on the Agenda!”, “Le biblioteche all’ordine del giorno!”, il tema scelto durante la mia presidenza dell’IFLA, ha stimolato una maggiore attività di advocacy in favore delle biblioteche in molti paesi. Le biblioteche devono rimanere nell’agenda politica, e occorrono piani per realizzare obiettivi anche in tempi di crisi.
Le biblioteche creano opportunità, sostengono lo sviluppo, aiutano a risolvere problemi. L’importanza del contributo delle biblioteche nel superamento della depressione dell’economia e degli individui andrebbe sottolineata più in dettaglio di quanto è possibile fare in questa sede.
“È più importante avere l’acqua pulita o l’accesso a Internet?” questo è il tipo di domanda che i bibliotecari devono considerare quando partecipano ai corsi del Comitato FAIFE (Free Access to Information and Freedom of Expression, Accesso libero all’informazione e libertà di espressione) dell’IFLA.
Con l’impiego del Manifesto Internet usato per la formazione dei formatori in Russia, nelle Filippine e in Perù, nell’aprile, giugno e luglio 2009, l’IFLA ha compiuto un salto in avanti negli strumenti di advocacy.
Da quando è stato creato il nuovo sito IFLA, sono accessibili materiali per l’e-learning che permettono ai bibliotecari maggiore autonomia e responsabilità nella lotta per i bisogni e i diritti dei loro utenti.
Nei prossimi anni l’IFLA continuerà a sviluppare la formazione dei formatori in tutti gli aspetti dell’advocacy delle biblioteche.
È un’opportunità per rafforzare le potenzialità di advocacy dei membri delle associazioni bibliotecarie. È un’opportunità per insegnare ai bibliotecari come fare valere sul mercato l’importanza del loro lavoro e come combattere gli svantaggi e le conseguenze negative della crisi economica e finanziaria. È un’opportunità per rendere sostenibile il lavoro dei bibliotecari per i loro utenti.
“Building on cultural heritage”, “Costruire sul patrimonio culturale”. Siamo in Italia, un paese con una lunga storia di biblioteche.
In più di 2000 anni, hanno rappresentato un faro nella storia delle biblioteche la perduta Bibliotheca Palatina di Roma – voluta da Ottaviano Augusto come una delle prime biblioteche aperte al pubblico – e altre celebri raccolte, come quella della Biblioteca Ambrosiana, qui a Milano. Per non citare tutte le meravigliose biblioteche di Firenze! Il Rinascimento italiano ha sviluppato arte, architettura, letteratura, e anche biblioteche di importanza universale.
Era l’epoca in cui gli intellettuali rinascimentali cercavano nelle biblioteche monastiche testi di letteratura, di storia, di retorica classica per sviluppare innovative teorie scientifiche, artistiche, culturali. Potevano costruire sul patrimonio culturale trasmesso per iscritto, che era per loro liberamente accessibile: tutto questo stimolava nuove invenzioni, produceva sviluppo.
Perché il patrimonio culturale di oggi sia accessibile in futuro, è importante che più informazione e conoscenza sia disponibile ad accesso aperto. C’è bisogno di un sostegno maggiore agli sviluppi dell’accesso aperto. Sarà come un nuovo Rinascimento, se l’accesso alla conoscenza è aperto a tutti e le biblioteche vi contribuiscono con la digitalizzazione di materiali altrimenti “nascosti” nelle biblioteche. Di più, l’accesso aperto deve diventare un nuovo modello per un maggior numero di editori e il copyright non deve essere usato per impedire ai lettori di ottenere e usare informazioni e conoscenze necessarie. L’accesso aperto è il mezzo per la globalizzazione dell’informazione e della conoscenza.
La mancata adesione ai principi dell’Open Access allargherà il divario tra ricchi e poveri dell’informazione, non aiuterà a raggiungere gli Obiettivi di sviluppo del millennio (Millennium Development Goals) indicati dalle Nazioni Unite, anzi accrescerà la povertà e la fame proprio per carenza di informazione, per carenza di opportunità di formazione, per carenza di conoscenza.
Il percorso ottimale di comprensione tra tutte le parti in causa dovrebbe portare a una nuova concezione delle limitazioni e delle eccezioni per le biblioteche, per favorire e sostenere il loro ruolo di mediazione della conoscenza basato sul patrimonio culturale.
Negli ultimi 12 mesi, il Comitato per il copyright e gli affari legali dell’IFLA ha formulato una lista di 12 basilari eccezioni e limitazioni del copyright necessarie alle biblioteche di tutte le nazioni.
Una di queste è la possibilità di produrre delle copie per gli ipovedenti.
E l’IFLA si batterà per l’adozione di queste misure in seno al World Intellectual Property Organization (WIPO). L’Open Access è strettamente connesso all’accesso all’informazione di fonte pubblica, e le biblioteche giocano anche in questo campo un ruolo importante.
Che siano sulla pandemia di influenza suina o sul cibo sicuro, le persone hanno diritto a ricevere informazioni sufficienti e di provenienza qualificata: le biblioteche sanno come fornirle ai loro utenti. Il diritto di accesso libero all’informazione è tanto importante quanto la libertà di espressione e la libera stampa.
Questi diritti sono gli unici veri mezzi per difenderci dai pericoli della censura, della sottrazione e dell’alterazione delle informazioni e di altri metodi di controllo intellettuale. L’IFLA sottolinea la tradizione della libertà di informazione che ha caratterizzato le biblioteche e che oggi deve essere fatta propria dalla comunità globale.
Benvenuti a Milano. Milano è rinomata come una delle capitali del design e della moda e di questo io credo hanno bisogno le biblioteche, in tutto il mondo. Le biblioteche non hanno soltanto bisogno di edifici o cataloghi di nuova concezione, hanno anche bisogno di moda, intendo dire di stili attuali che riflettano lo sviluppo delle biblioteche secondo i bisogni dei loro utenti.
Come nella moda, il cambiamento dei media comporta stili e aspetti differenti e le biblioteche devono mantenersi al passo con le modalità di accesso che attualmente fanno tendenza. Ancora più significativoè il ruolo della creatività in una città creativa come Milano.
Le biblioteche creano futuro: si tratta di avere persone creative dietro il banco della biblioteca. A parte l’alta tecnologia e i sistemi automatici per le scaffalature o i cataloghi, c’è ancora bisogno di menti creative, e certamente i bibliotecari le hanno. Il bibliotecario che comprende la domanda che gli viene posta, il bibliotecario che seleziona le fonti informative, il bibliotecario che valuta i risultati. Il fattore umano è la chiave della creatività: creatività per sviluppare servizi e idee per creare futuro. E dato che la creatività è più necessaria in tempi di crisi, il fattore umano risulta ancora più importante. Il fattore umano è centrale quando incontriamo i nostri colleghi italiani. Osserveremo e ascolteremo sullo sviluppo in senso moderno delle biblioteche italiane.
Le biblioteche digitali e i servizi del Web 2.0 hanno trasformato la biblioteca classica in una virtuale colonna portante dello sviluppo. Le biblioteche metropolitane, le biblioteche di ricerca e le biblioteche che supportano tutti i livelli dei processi educativi, ma soprattutto le biblioteche dei piccoli centri hanno – oggi più che mai – il dovere di fornire servizi bibliografici e informativi unici, innovativi, orientati all’utente a vantaggio della società intera.
Sono sicura che tutti voi avrete modo di trarre esperienza dall’incontro con i bibliotecari di questa nazione e che porterete a casa molte idee dalle presentazioni tenute durante il congresso.
Do il benvenuto a tutti voi a Milano e al 75° Congresso Mondiale dell’IFLA e vi auguro tanti dibattiti stimolanti nei prossimi giorni.
traduzione a cura di Rosa Angela Anzalone e Domenico Ciccarello