19 agosto 2009
mercoledì
Eccoci ai blocchi di partenza... Dopo oltre due anni di lavoro, di duro lavoro, di relazioni, ???di promozione, di organizzazione, dopo due anni di riunioni, di preoccupazioni, di speranze e delusioni, dopo due anni di racconti, idee realizzate e altre accantonate, dopo due anni, insomma, di lavoro per la conferenza, l’evento è alle porte.
I delegati cominceranno ad arrivare non prima di venerdì, ma la macchina di IFLA 2009 alla Fiera di Milano si è già messa in moto, in una Milano ancora deserta nel bel mezzo dell’unica heat wave di questa estate. I volontari sono al lavoro, i primi 20 coraggiosi bibliotecari o aspiranti tali arrivano in Fiera, e nell’atrio del palazzo, dove fervono i preparativi e continuano gli allestimenti, cominciano a lavorare, in un locale con oltre 38 gradi e, inizialmente, senza aria condizionata (che per fortuna verrà presto accesa), con il lavoro più faticoso e noioso di quelli che li aspettano nei giorni successivi: la preparazione di oltre 4000 borse destinate ai delegati.
Noi dell’organizzazione siamo un po’ preoccupati: il lavoro è pesante e molto noioso, fa caldo, non ci sono bar aperti, noi non siamo in grado di fornire loro molto più che un bicchier d’acqua e un caffè, molti di loro sono in ferie, vengono da altre città o da altri Paesi, viaggiano e alloggiano a loro spese…
Alla duemillesima borsa temiamo che se ne vadano, che rinuncino al lavoro. E invece tra i volontari comincia a mettersi in atto quella particolare magia che renderà l’esperienza di molti di loro unica: cominciano a prendere parte al progetto, a conoscersi e a divertirsi insieme, a lavorare duramente, con orari a volte faticosissimi (i volontari entreranno in servizio nei giorni successivi alle 6 e mezza del mattino, e termineranno alle sette di sera) ma senza tirarsi mai indietro.
Si appassionano, vogliono rendersi utili, capiscono al volo dove si crea un’esigenza, come coprire un bisogno, come provvedere a una richiesta. Gli oltre 200 volontari che lavoreranno per il congresso, coprendo quasi 1000 turni, diventano presto una delle colonne portanti dell’organizzazione, e un punto di riferimento imprescindibile.
21 agosto 2009
venerdì
Finiti i lavori preliminari si aprono i banchi delle iscrizioni.
I delegati cominciano ad arrivare, prima alla spicciolata, poi sempre più numerosi. Arrivano, si mettono pazientemente in coda (ma non avremo mai, nemmeno nelle giornate in cui si registrano migliaia di partecipanti, code superiori ai dieci-quindici minuti), ritirano la borsa, e cercano di orientarsi nei locali della Fiera. Le borse, prodotte dalla Bric’s, sono particolarmente apprezzate, l’ottima fattura, il colore vivace e la mancanza di qualunque simbolo del congresso le rendono particolarmente versatili anche per usi futuri, e in giro per il quartiere cominciano a riconoscersi gruppi di delegati che girano con la borsa arancio a tracolla.
Intanto che in Fiera si scaldano i motori, arrivano anche le notizie dei satellite meeting che si stanno svolgendo a Firenze, Roma e Bologna, dove si registrano sedute interessanti e partecipanti soddisfatti.
23 agosto 2009
domenica
Si comincia…
“Nessun dorma” echeggia Puccini, Pavarotti ci promette che all’alba ci sarà la vittoria… Non è l’alba ma quasi, è domenica mattina, è relativamente presto, ma la Fiera si riempie. Migliaia di bibliotecari sono qui, provenienti da 127 paesi nel mondo, prendono posto nell’Auditorium e nelle sale collegate.
Eccoci al vero inizio, eccoci alla cerimonia di apertura su cui abbiamo tanto lavorato…
Arrivano le autorità, arriva Nicoletta Maraschio che terrà la prolusione di apertura, il professor Guerrini prende posto sul palco accanto alla presidente Claudia Lux. Aldo Pirola e Barbara Casalini danno il benvenuto, e la cerimonia, apertura ufficiale del congresso, ha inizio.
Mauro Guerrini, Presidente del Comitato nazionale per IFLA 2009, nel suo discorso ci parla del ruolo delle bibliotecheche assicurano il pluralismo: «pluralismo e diversità, o multiculturalità, sono sempre stati assicurati dalle biblioteche in nome della tolleranza e del rispetto delle idee, delle credenze religiose e dei sistemi culturali.
La vicinanza fisica dei volumi su uno scaffale è il migliore esempio di coesistenza che possa essere immaginato: l’utopia del possibile», mentre il discorso di Claudia Lux ci ricorda che la libertà di informazione che le biblioteche assicurano e garantiscono «è importante come la libertà di espressione e la libertà di stampa» e ci incoraggia a valorizzare il fattore umano nei nostri servizi: «oltre ad alta tecnologia e sistemi automatizzati (...), c’è ancora bisogno di menti creative, e certamente i bibliotecari le hanno».
A vivacizzare la cerimonia, cinque tableaux vivants sceneggiati e recitati dalla compagnia milanese Alkaest, dedicati ad altrettanti momenti della storia culturale italiana e dell’evoluzione della comunicazione scritta. Gli applausi e le risate echeggiano soprattutto al quinto tableau, quando una divertente sfilata di moda, parodia della Milano degli stilisti e delle sfilate, ci ricorda che i libri sono sempre di moda.
A seguire, un sontuoso lunch offerto ai delegati dalla Regione Lombardia, oltre a far conoscere ai bibliotecari di tutto il mondo i prodotti e la cucina tipica regionale, fornisce l’occasione per passare del tempo insieme, per incontrare e salutare i colleghi di altre città e altri paesi, quelli conosciuti nei precedenti congressi o in altre occasioni.
Il pomeriggio vede i delegati impegnati nelle sessioni iniziali, alcune delle quali affollatissime, come la sessione dedicata alle biblioteche accademiche, dove gli addetti alla sicurezza sono costretti a respingere i partecipanti, che non lasciano
entrare in una sala gremita fin da prima dell’inizio della discussione.
Alle 16.15 l’attenzione si sposta nell’area dedicata all’esposizione commerciale, inaugurata da Claudia Lux, da Ellen Tise, Presidente eletto dell’IFLA che entrerà in carica alla fine del congresso, e Ingrid Parent, nuovo presidente eletto che affiancherà Ellen Tise nei prossimi due anni per poi prenderne il posto nel 2011.
130 espositori, italiani e stranieri ci accolgono negli stand e presentano i loro prodotti, accompagnati dagli immancabili gadget che, scopriamo, ogni partecipante abituale dei congressi colleziona con metodo!
Ma la lunga giornata non è ancora finita: uno degli eventi più attesi e più emozionanti ci aspetta: alle 20 in punto il teatro simbolo della musica nel mondo, La Scala, uno dei luoghi più rappresentativi e conosciuti di Milano, il fiore all’occhiello di questa città, apre le porte ai delegati IFLA per una serata speciale, organizzata appositamente per IFLA 2009.
Una giovanissima orchestra diretta dall’altrettanto giovane e brillante Daniele Rustioni, due cantanti di ottimo livello e la “perla” georgiana Anita Rachvelishvili, mezzosoprano di grande fascino e musicalità scelta da Daniel Bahrenboim come prossima protagonista della Carmen che aprirà la stagione 2009-2010 della Scala: ecco gli ingredienti che hanno decretato il successo della serata al Teatro alla Scala, per l’occasione gremito di delegati entusiasti. Atmosfera da grande occasione, ottimo livello dell’esecuzione e un’orchestra trascinata dal direttore nel vorticoso finale della quarta sinfonia di Mendelsshon.
24 agosto 2009
lunedì
La giornata si apre con una plenary session, un momento cioè collettivo in cui un personaggio della cultura locale tiene una prolusione relativa a qualche tema di suo interesse, generalmente parlando della propria esperienza.
Nel caso di Benedetta Cibrario, scrittrice e vincitrice del premio Campiello 2008, l’argomento della sua prolusione e della sua conversazione con il pubblico riguarda la sua esperienza di scrittrice, il suo esordio nel mondo letterario, la sua difficoltà a trovare un editore per la sua opera che, una volta pubblicata per i prestigiosi tipi di Feltrinelli, ha uno straordinario successo di pubblico, vendendo oltre 170.000 copie, e vince un importante premio letterario.
Tra il pubblico numerosi bibliotecari italiani, in particolare quelli delle biblioteche di pubblica lettura, nelle quali il libro della Cibrario, Rosso vermiglio, è da mesi nelle top ten dei prestiti, e molti alla fine avvicinano l’autrice per un autografo o per chiederle di andare nelle loro biblioteche a incontrare i lettori.
25 agosto 2009
martedì
Purtroppo la giornata si apre con la cancellazione della plenary session prevista per oggi: gravi ragioni personali impediscono a Carla Fracci di partecipare al congresso. I delegati sono delusi, gli organizzatori anche, avendo perso un’occasione per far conoscere un altro aspetto della sfaccettata vita artistica e musicale italiana che stiamo presentando con questo Congresso.
Tradizionalmente nell’iscrizione IFLA è prevista una visita professionale a una o più biblioteche della città ospitante o delle città e zone limitrofe.
Martedi 25 e mercoledì 26, dunque, sono le giornate dedicate alle visite.
C’è qualche intoppo organizzativo, c’è qualche momento di confusione al momento di salire sui pullman ma alla fine le visite partono. Le biblioteche visitate hanno preparato con cura la visita, allestito materiale illustrativo e generi di conforto per i visitatori, man mano che i visitatori tornano alla fiera raccogliamo testimonianze soddisfatte.
Lasciamo la parola a Alessandra Scarazzato, per raccontarci la sua visita alla biblioteca di Rozzano, a pochi chilometri da Milano, appartenente alla Fondazione per leggere:
«Sotto i portici del Centro culturale Cascina grande, una tipica azienda agricola di fine Ottocento, siamo stati accolti dalla direttrice Patrizia Rossi e dall’assessore comunale Miriam Pasqui e ripresi dalla locale Telelombardia, che ha registrato una diretta con noi tutti. Grazie all’indispensabile supporto di tre interpreti, abbiamo iniziato il tour accompagnati da Elena Borsa, Giuseppe Bartorilla e dalla direttrice, che professionali, motivati e anche un poco emozionati, si sono presi cura di noi per più di due ore, rispondendo a tutte le domande e richieste di precisazioni. La visita ha riguardato la Biblioteca comunale (ospitata nell’edificio che un tempo era la stalla dell’azienda agricola) e la Biblioteca dei ragazzi, collocata in un vecchio mulino ad acqua per la lavorazione del riso e del grano e recentemente ristrutturato. La Biblioteca del mulino, rivolta a bambini da 0 a 15 anni, è stata quella che ha destato il nostro interesse e dove abbiamo trascorso la maggior parte del tempo. Al termine della visita, i tre gruppi si sono ritrovati, ci siamo scambiati gli indirizzi e-mail per tenerci in contatto… e abbiamo ricevuto una sacca di tela con materiali informativi e gadget. Rozzano, che “abita” gli spazi di Cascina grande da 10 anni, ha così festeggiato il suo compleanno anche con noi: un variegato gruppo di bibliotecari provenienti da tutto il mondo».
Un altro momento speciale dei congressi IFLA è la consegna del premio “Access to Learning” della Fondazione Bill & Melinda Gates, che viene assegnato a biblioteche pubbliche o istituzioni simili, al di fuori degli Stati Uniti, che abbiano compiuto un particolare sforzo per fornire accesso alla informazione garantendo accesso gratuito a Internet e ai computer.
Quest’anno il premio (un milione di dollari) va alla Fundación Empresas Públicas de Medellín, in Colombia, che si occupa del network di biblioteche pubbliche della città. In una città segnata dalla violenza, le biblioteche hanno saputo creare una comunità fra le persone, fornendo accesso all’informazione e alla tecnologia, a programmi educativi, offerte culturali – e naturalmente libri – in ogni angolo della città, cambiando la vecchia immagine delle biblioteche come mero deposito di libri.
Ma il martedì è una giornata densa di avvenimenti, coronata dalla serata sociale. In questo congresso la serata sociale ha una connotazione diversa dalla solita: invece di riunire tutti i delegati in un solo luogo, normalmente abbastanza periferico per la necessità di avere un luogo in grado di accogliere oltre 4000 persone al coperto, tutte insieme, a Milano la decisione è stata diversa: la città, attraverso i suoi luoghi più rappresentativi, si è nuovamente aperta, come già aveva fatto la sera della Scala, per ospitare i delegati IFLA. Non un solo luogo, ma l’intero centro della città, è stato allestito a ospitare i colleghi bibliotecari: tutti i luoghi simbolo della città hanno aperto le loro porte: la Cattedrale di Milano, il suo “salotto”, la Galleria Vittorio Emanuele, Palazzo Marino, il palazzo del Comune e il Castello, il Palazzo Reale, oltre quasi tutti i ristoranti delle vie del centro, e i negozi, aperti fino a mezzanotte.
Salutati da un megaschermo installato in Piazza Duomo, centinaia di delegati IFLA hanno invaso il centro del capoluogo lombardo e le vie limitrofe, per assistere alle mostre e al concerto organizzato dal Comune in Duomo.
Si potevano riconoscere dal badge appeso al collo o dalla borsa arancione messa a tracolla, ed erano ovunque: nei bar e nei ristoranti della Galleria Vittorio Emanuele, ad ammirare i fogli leonardeschi del Codex atlanticus e le suggestive installazioni multimediali a Palazzo Marino, o in fila paziente davanti alla teca al centro della Galleria che conteneva il prezioso De divina proportione del matematico rinascimentale Luca Pacioli, presidiata da due austeri vice-prefetti della Biblioteca Ambrosiana.
Erano al Castello e a Palazzo Reale, e tanti, tantissimi erano in Duomo.
Circa 2000 persone hanno assistito emozionate al concerto per arpa e violino, tenuto da Federica Sainaghi, arpa, e Fulvio Liviabella, violino (che ha suonato sullo Stradivari “Maréchal Berthier” di proprietà della Fondazione Pro Canale), al quale hanno potuto assistere anche i milanesi appassionati di musica.
Le tre mostre di Palazzo Reale (La scapigliatura, Monet, Bob Wilson) sono state visitate da 1500 persone, mentre a Palazzo Marino (Codex atlanticus) sono state registrate 2500 presenze.
Oltre 2000 persone, inoltre, hanno potuto gustare un vero risotto alla milanese nei ristoranti convenzionati in Galleria Vittorio Emanuele II, grazie a un voucher fornito dal Comune.
Una serata un po’ speciale, per Milano ma anche nella tradizione IFLA, in cui questa città ha voluto aprirsi agli ospiti stranieri, e dare loro un concreto e cordiale benvenuto.
26 agosto 2009
mercoledì
Il programma del Congresso IFLA non si esaurisce con gli incontri professionali, le visite alle biblioteche e gli eventi sociali.
Il 26 agosto si è tenuto, infatti, il 2° Torneo internazionale di calcio a 7 dei bibliotecari: sotto il sole cocente 4 squadre si sono sfidate presso il centro sportivo Fenaroli dell’Università Cattolica: Italia, Germania, il team IFLA 2009 e la squadra dell’Università Cattolica. Nonostante l’impegno e il coraggio di mettersi in campo, i nostri azzurri sono stati battuti dalla Germania: la classifica li vede secondi, al terzo posto la squadra della Cattolica e al quarto la squadra IFLA 2009. Cercheremo di rifarci il prossimo anno, nel fresco della Svezia.
27 agosto 2009
giovedì
Ed eccoci alla fine del Congresso. Dopo le ultime open session, nel pomeriggio nuovamente tutti i delegati di riuniscono nell’Auditorium per la cerimonia finale. La cerimonia finale è il momento in cui si tirano le somme di questo Congresso e si passa il testimone al congresso successivo. È anche il momento in cui viene annunciata la sede del congresso che ci sarà tra tre anni. Nel caso del Congresso di Milano abbiamo avuto anche il cambio della guardia del direttivo dell’IFLA e il passaggio di testimone tra Claudia Lux ed Ellen Tise, con il primo discorso ufficiale del nuovo presidente.
Per il Comitato nazionale è il momento in cui si tirano le fila.
Il Congresso è stato, indubbiamente, ora possiamo dirlo, un successo: si sono registrati 4496 partecipanti e 200 volontari: il numero più alto di partecipanti mai registrato a un congresso IFLA.
Ma al di là dei numeri, i delegati sono contenti. Certamente, soprattutto vedendo tutto da dietro le quinte, ci sono state smagliature e qualche momento difficile,ma nel complesso possiamo dire che è stato un congresso ben riuscito.
E non ultimo dei risultati è la visibilità che abbiamo avuto sulla stampa: abituati come siamo al fatto che imedia di biblioteche non parlino mai, o se ne parlano lo fanno in termini non lusinghieri, registriamo con soddisfazione il fatto che in questi dieci giorni abbiamo avuto oltre 160 articoli sulla stampa, locale ma anche nazionale, e una ventina di interviste radiofoniche e televisive compreso un servizio al notiziario di Rai 3 e un rimando sulla prima pagina del «Corriere della sera».
A noi resta la soddisfazione di aver saputo mostrare un quadro della realtà bibliotecaria in Italia dinamica e interessata, di aver saputo ospitare i colleghi stranieri in una città che li ha accolti con calore e professionalità, di aver avuto l’occasione di far conoscere ai bibliotecari italiani altre storie, altre esperienze, altre persone. Speriamo che il congresso IFLA in Italia non sia una esperienza finita ma l’inizio di un processo che veda le nostre biblioteche e i nostri bibliotecari sempre più presenti nulla scena internazionale.
Intanto godiamo del discorso di ringraziamento di Bob Mc Kee, amministratore della più importante associazione bibliotecaria del Regno Unito, la CILIP, che in uno spassoso italiano, ci “ringrazia con le mani”, e fa scrosciare gli applausi.
E noi ringraziamo tutti quelli che hanno collaborato, gli enti coinvolti, i colleghi, i delegati, l’AIB, i volontari e tutti, tutti quelli che hanno voluto spendersi per questo congresso.