[AIB] AIB notizie 21 (2009), n. 6
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Destini incrociati
Identità della professione e identità dell’Associazione


Una giornata di lavoro sull’impegno dell’AIB

Vanni Bertini

Nel corso dell’ultima assemblea generale degli associati, svoltasi a Roma lo scorso 23 maggio, si è sviluppato un ampio dibattito, che è andato ben oltre i motivi formali per la quale era stata convocata (approvazione dei bilanci).
La discussione ha preso le mosse dall’allora recentissimo caso della Biblioteca De Amicis di Genova (vedi riquadro), ma si è arricchita rapidamente di altri contenuti.
Il caso De Amicis è stato visto come il segnale emergente di un clima di oscurantismo culturale di cui si segnalano, anche dopo l’assemblea, altri episodi e che coinvolge pesantemente le biblioteche.
In particolare appare messa in discussione la natura aperta e democratica che contraddistingue l’istituto della biblioteca pubblica.
In questo contesto diventa fondamentale il tema dell’identità del bibliotecario, in quanto professionista che agisce, sulla base dei principi di un codice etico, a difesa e sostegno di temi come la libertà di espressione, l’accesso libero all’informazione, contro la censura e i condizionamenti di carattere sociale, religioso o politico.
Si è inoltre evidenziato un altro aspetto, anch’esso riguardante la professione, relativo ai problemi generati dalla situazione sempre più diffusa di precariato, legata all’esternalizzazione e ai rapporti di lavoro non garantiti ormai predominanti.
I giovani bibliotecari sono sempre più destrutturati, con un rapporto debole nei confronti dell’ente e della biblioteca (o delle biblioteche) in cui operano.
Questa condizione porta con sè la dequalificazione e la mancanza di tutela, anche contrattuale, che svilisce i contenuti e il valore del nostro lavoro e che si traduce in debolezza e in difficoltà nel rivendicare i principi forti della professione, confrontandosi con il proprio ente in nome di essi.
Diventa necessario quindi parlare di più della professione e della sua identità, come essa si trasforma nella società, legandola anche ai temi più generali dell’advocacy.

Molti interventi hanno sottolineato il fatto che questi problemi si legano strettamente all’attività dell’AIB. Sono apprezzati e considerati importanti interventi pubblici come quelli fatti sul caso della De Amicis (o quello più recente della biblioteca di Musile di Piave), ma vengono richieste anche prese di posizione ferme su altri aspetti come i contratti e in generale sulla professione.
Queste tematiche negli ultimi anni sono state presidiate e seguite attentamente dal CEN, ma si ritiene necessaria un’azione ancora più incisiva e una sua traduzione nella struttura stessa dell’AIB, tale da renderla più adeguata alle nuove sfide.
È fra le altre cose allo studio la riforma dello Statuto, un passo importante se serve anche per definire le coordinate della nostra professione. Dal questionario distribuito nel 2009 una delle esigenze emerse è stata proprio questa: vanno difesi i grandi principi, rafforzando lo status dell’AIB. Gli associati chiedono soprattutto identità e rappresentanza all’Associazione; alla politica “culturale”, formativa e scientifica, si devono affiancare strumenti per la difesa e la tutela dei bibliotecari, sia sul versante della censura che su quello dei giovani e dei precari.
L’aspettativa appare comunque molto forte su questi temi.
Occorre sviluppare una profonda riflessione che porti a definire il ruolo e l’identità dell’Associazione nei prossimi anni, legata strettamente all’evoluzione dell’identità della professione.
L’AIB in quanto associazione professionale può diventare il punto di riferimento primario per i bibliotecari, ancora più che nel passato proprio perché solo dalla forza collettiva si può ricavare forza ed energia per difendersi, sul doppio binario della deontologia e delle condizioni di lavoro.
Questo può comportare la ridefinizione di molti altri punti, come quello del rapporto fra appartenenza all’Associazione e iscrizione all’Albo, o quello del codice deontologico.

Questa riflessione e le sue conclusioni devono provenire da un ampio dibattito interno, che farà parte quindi dell’agenda politica dell’Associazione per il 2010. Ad essa si invitano i soci a partecipare, utilizzando tutti i canali comunicativi disponibili.
Non si tratta soltanto di definire i principi, ma anche di individuare gli strumenti e le azioni più adatte a sostenere la professione e le biblioteche.
Un primo e fondamentale momento di verifica di questo dibattito sarà la giornata che si svolgerà, in modo simbolico e non casuale, a Genova, il 15 aprile del 2010. A partire dal titolo che è stato scelto (“Destini incrociati: identità della professione e identità dell’Associazione”), organizzata in collaborazione con la Sezione, essa servirà da una parte a rimarcare l’impegno dell’AIB sui temi della censura e della libertà di accesso all’informazione, dall’altra a gettare le basi per un’Associazione più forte e presente sui temi sociali, dell’impegno, dell’advocacy , della difesa della professione.


BERTINI Vanni, Una giornata di lavoro sull’impegno dell’AIB. «AIB notizie», 21 (2009), n. 6, p. 4-5

Copyright AIB 2009-12, ultimo aggiornamento 2009-12-11 a cura di Zaira Maroccia
URL: http://www.aib.it/aib/editoria/n21/0604.htm3

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