[AIB] AIB notizie 21 (2009), n. 5
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Le attività dell’International Society for Knowledge Organization (ISKO)

Elisabetta Viti

L’International Society for Knowledge Organization (http://www.isko.org) è stata fondata nel 1989 ed è la principale associazione internazionale, con carattere multidisciplinare, che si occupa di organizzazione della conoscenza. È costituita da capitoli nazionali, di cui 8 attualmente attivi, e accoglie più di 400 membri provenienti da tutto il mondo e specializzati in vari campi del sapere, quali l’informatica, la filosofia, la linguistica, le scienze dell’informazione e in campi più specifici, come per esempio l’informatica medica.
L’ISKO coopera con organizzazioni nazionali e internazionali, quali l’Unesco, la Commissione Europea e l’International Organization for Standardization; inoltre ha contatti con la sezione per la classificazione e l’indicizzazione dell’IFLA, con lo Special Interest Group on Classification Research dell’American Society for Information Science and Technology, con il gruppo Networked Knowledge Organization Systems/Services e con l’International Information Centre for Terminology.
La sua missione è quella di promuovere lo sviluppo della ricerca, della sperimentazione e dell’attività pratica nel settore dell’organizzazione delle conoscenze, che possono essere espresse in qualsiasi forma, su qualsiasi supporto, per qualsiasi scopo e in qualsiasi settore.
I suoi obiettivi sono:
1) studiare gli aspetti teorici e metodologici di strutturazione e organizzazione delle conoscenze;
2) sperimentare tutti gli approcci semantici all’informazione e quindi l’applicazione di sistemi quali schemi di classificazione, thesauri, intestazioni di soggetto, tassonomie, ontologie, e di linguaggi per la rappresentazione della conoscenza;
3) incentivare lo scambio di informazioni e la collaborazione tra i cultori di diversi ambiti disciplinari;
4) ricoprire il ruolo di organo sovranazionale, per coordinare le attività di ricerca dei singoli capitoli nazionali.
Vengono organizzati, a livello nazionale, incontri allo scopo di dibattere su tematiche specifiche e per fare un resoconto dell’attività dei singoli capitoli, mentre, ogni due anni, viene organizzato un convegno internazionale per fare il punto sullo sviluppo scientifico della disciplina.

Essere soci dell’ISKO consente di ampliare le proprie conoscenze, di rimanere sempre aggiornati e di individuare, a livello nazionale e internazionale, esperti in ambiti disciplinari specifici. Inoltre, grazie a una rete di contatti con studiosi, ricercatori, documentalisti e bibliotecari, viene offerta l’opportunità di scambiare esperienze sul trattamento semantico delle informazioni, di riferire su progetti passati o in corso di esecuzione e di individuare concreti obiettivi comuni per sviluppare attività di ricerca coordinate.
Allo scopo di incentivare questa comunicazione fra appassionati e specialisti di queste tematiche e di far progredire la ricerca scientifica, dal 2003 è stata attivata una mailing list a cui possono partecipare tutti (non è necessario essere iscritti all’ISKO).
L’iscrizione all’associazione consente, inoltre, di ricevere la rivista cartacea «Knowledge organization» e di poter accedere online, previa autenticazione, sia al retrospettivo che al corrente.
È una rivista quadrimestrale, fondata da Ingetraut Dahlberg, che documenta i risultati dell’attività di ricerca dei principali esperti nazionali e internazionali, che si occupano dei sistemi di organizzazione della conoscenza e dei problemi del loro impiego nel recupero dell’informazione. È stata pubblicata per la prima volta nel 1974, con il titolo «International classification» e nel 1993 ha cambiato titolo a favore della presente forma. I suoi contenuti sono indicizzati e corredati con un piccolo abstract in Information Science Abstracts, INSPEC, Library and Information Science Abstracts (LISA), Library Literature, PASCAL, Referativnyi Zhurnal Informatika e Sociological Abstracts.
È una rivista che, oltre a fornire un resoconto dell’attività dell’ISKO, cerca di tracciare la storia dell’organizzazione della conoscenza e di approfondire tematiche nuove. In particolare si occupa di problemi di terminologia, in generale e nello specifico delle singole discipline, di chiarire questioni riguardanti il fondamento stesso della conoscenza e la struttura fondamentale della realtà, di descrivere l’applicazione dei sistemi di indicizzazione e di classificazione, e di valutare anche l’impiego delle nuove tecnologie nella pratica dell’indicizzazione.
Parallelamente, viene pubblicata (da quest’anno solo in rete) un’ampia e ricca bibliografia relativa alla produzione editoriale nel campo della classificazione e dell’indicizzazione.

Attività dell’ISKOI

Come abbiamo precedentemente accennato, i capitoli nazionali promuovono alcuni incontri per scambiarsi idee e informazioni su tematiche specifiche e sull’attività dell’organizzazione.
Nel febbraio di questo anno, il capitolo italiano ha collaborato con la Sezione Toscana dell’AIB alla giornata di studio “I thesauri tra cataloghi e Web”, organizzata a Firenze dall’Istituto degli Innocenti.
Prendendo spunto dalla presentazione del CD-ROM Thesaurus italiano infanzia e adolescenza (ThIA), realizzato dal Centro nazionale di documentazione e analisi per l’infanzia e l’adolescenza, il fulcro della riflessione è stato sul ruolo che possono ricoprire i thesauri e sul loro contributo nella presentazione organizzata dei dati secondo criteri semantici, alla luce dell’impiego delle nuove tecnologie e dei nuovi sistemi informativi.
In particolare, analizzando l’impianto e lo sviluppo delle singole realtà thesaurali sul territorio nazionale, si è voluto meditare sulle possibilità di interoperabilità semantica e di integrazione tecnica tra thesauri generali e thesauri specialistici e specializzati, tra thesauri e altri vocabolari controllati, tra thesauri e OPAC e tra thesauri e Web.
In particolare, l’analisi della funzione e dell’applicazione dei thesauri, in differenti domini disciplinari e in diverse realtà di studio e di lavoro, ha confermato l’esigenza di sviluppare sinergie e collaborazioni, in un’ottica di lavoro di rete concreto ed efficace.

I soci del capitolo italiano dell’ISKO si sono poi dati appuntamento, per il consueto incontro annuale, con collaboratori e altri esperti delle tematiche dell’organizzazione della conoscenza per condividere esperienze e ricerche e quindi per scambiarsi idee e notizie, in un clima amichevole e informale.
L’incontro si è svolto il 3 aprile a Torino, presso la sala Principe d’Acaja del Rettorato dell’Università, ed è stato organizzato con la collaborazione tecnica dello staff dei Servizi bibliografici, diretto da Paolo Gardois.
La discussione si è articolata in due momenti.

Nella mattinata, il fulcro degli interventi è stato sul ruolo che le tradizionali pratiche catalografiche rivestono oggi nell’ampio contesto dell’organizzazione della conoscenza. Il cambiamento dei materiali di supporto, delle tecniche di trasmissione dell’informazione, della tipologia e della quantità delle pubblicazioni e dei gusti e delle abitudini della società (fenomeni che peraltro si sono sempre verificati nei secoli) porta a un adeguamento delle normative catalografiche e della loro applicazione ma anche a un mutamento delle modalità di ricupero dei dati.
Un ospite speciale ha inaugurato questo incontro, Carlo Revelli, offrendo spunti di riflessione sulle funzioni dell’analisi e dell’indicizzazione semantica e sul ruolo del catalogo quale strumento di mediazione nell’odierno universo della risorse informative.
Sono seguiti gli interventi di Emanuela Casson, che ha elaborato un resoconto dettagliato di un progetto di riclassificazione e ricollocazione della Biblioteca del Seminario matematico dell’Università degli studi di Padova; Ilde Menis, che ha riportato brevemente l’esperienza di adeguamento del catalogo della Biblioteca di economia e di giurisprudenza dell’Università degli studi di Udine al Nuovo soggettario; la discussione si è estesa con l’intervento di Stefania Vecchio che, partendo dalla definizione di “bene culturale”, ha cercato di mettere in luce la diversità nella funzione tra un catalogo costruito e sviluppato in un contesto bibliotecario e quello impiegato per descrivere un bene storico-artistico.
La prima parte dell’incontro si è conclusa con l’intervento di Barbara De Santis, che ha illustrato il proprio progetto di dottorato di ricerca sulla gestione asimmetrica della struttura semantica di un thesaurus multilingue.

Nel pomeriggio, gli interventi hanno offerto una panoramica sui nuovi strumenti di organizzazione delle conoscenze che vengono applicati alle strategie di ricerca per soddisfare le necessità informative dell’utente finale.
Roberto Guarasci ha illustrato un progetto, che si sta svolgendo presso il Dipartimento di linguistica dell’Università degli studi della Calabria, di estrazione di termini per l’indicizzazione automatica, attraverso la formalizzazione della conoscenza tacita, mediante l’uso di metodologie standardizzate di elicitazione.
Anche Margherita Sini ha illustrato numerosi progetti, realizzati all’interno della Food and Agriculture Organization, per lo sviluppo e l’applicazione di tecnologie semantiche.
Mela Bosch ha introdotto interessanti considerazioni sulla possibilità di elaborare differenti strategie per lo sviluppo di motori di ricerca, allo scopo di recuperare documenti rilevanti e pertinenti in risposta alle domande dell’utente.
Problemi di architettura dell’informazione sono stati discussi da Andrea Cuna, focalizzando l’attenzione sul progetto Flamenco, mentre Luca Rosati e Andrea Resmini hanno formulato delle considerazioni su come contenuti semantici digitali pervaderanno in futuro la vita di tutti i giorni.
Eugenio Gatto ha concluso la giornata, riassumendo le tematiche di trattazione più interessanti e offrendo spunti di riflessione.
Degno di nota è il fatto che l’International Society for Knowledge Organization organizzerà la propria conferenza internazionale biennale, dal titolo “Paradigms and conceptual systems in KO”, a Roma nei giorni 23-26 febbraio 2010, presso la Facoltà di filosofia della Sapienza Università di Roma.
Il tema proposto nasce dal fatto che, negli ultimi anni, gran parte della ricerca sull’organizzazione della conoscenza sia stata focalizzata su una discussione critica dei fondamenti teoretici dei sistemi di organizzazione della conoscenza. Molti ricercatori hanno mostrato come i sistemi di organizzazione delle conoscenze (KOS) facciano assegnamento su presupposti derivati da paradigmi dominanti che definiscono, per esempio, come conoscenza e significati siano strettamente legati.
Nell’era dell’informazione globale si richiede che i KOS abbiano una natura più internazionale e multidisciplinare, meno legata a una comunità linguistica e scientifica specifica, nasce quindi la necessità di un’interconnessione tra campi differenti.

Questo congresso cercherà di fare un punto della situazione sul panorama della ricerca e della sperimentazione dei sistemi di organizzazione delle conoscenze, elaborati per ubbidire a queste necessità, e per18.05 14/10/2009 capire come possano essere creati e sviluppati paradigmi alternativi in grado di realizzare nuovi strumenti organizzati e strutturati.

betta1970@libero.it


VITI, Elisabetta. Le attività dell’International Society for Knowledge Organization (ISKO). «AIB notizie», 21 (2009), n. 5, p. 26-27

Copyright AIB 2009-10, ultimo aggiornamento 2009-10-14 a cura di Zaira Maroccia
URL: http://www.aib.it/aib/editoria/n21/0526.htm3

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