Lo Spring Event è un evento annuale che nasce dalla collaborazione tra l’Information Resource Center dell’Ambasciata degli Stati Uniti in Italia e la biblioteca dell’American University of Rome. L’incontro ha l’obiettivo di rafforzare il legame tra le realtà bibliotecarie italiane e americane, attraverso l’avvio di un dialogo di mutuo arricchimento, il dibattito e lo scambio di esperienze sulle nuove tendenze e buone pratiche nelle biblioteche del 21° secolo.
Quest’anno, l’appuntamento dello Spring Event si è svolto in due momenti: il primo a Napoli, nelle moderne infrastrutture del Palazzo dell’innovazione e della conoscenza (sede della Rete delle biblioteche digitali della Regione Campania), il secondo a Roma, nell’elegante auditorium Auriana dell’American University of Rome. Entrambe le giornate sono state “baciate” da un caldo sole primaverile, a dispetto delle copiose piogge che hanno segnato il lungo inverno italiano.
L’ormai consueto appuntamento dello Spring Event si conferma, nella sua seconda edizione annuale, quale utile strumento per lo scambio di esperienze nel campo della biblioteconomia e della documentazione. Consci di non potersi sostituire ad altri più importanti appuntamenti organizzati da numerosi enti, associazioni e biblioteche in diverse zone d’Italia, lo Spring Event afferma tuttavia il suo impegno nel costruire un ponte tra le esperienze americane e italiane, e nel diffondere la buona pratica della cooperazione internazionale in questo campo.
L’idea di realizzare lo Spring Event in due città diverse è nata dalla consapevolezza del bisogno di allargare le opportunità di scambio e aggiornamento professionale ad altri luoghi al di fuori della capitale.
Il Sud è sembrato sin dall’inizio un ambiente ideale, dato lo scarso numero di iniziative dedicate alle biblioteche rilevate in quest’area.
L’entusiasmo percepito tra i rappresentanti della Sezione Campania dell’AIB è stato poi l’elemento fondamentale per diffondere la notizia sull’evento e per far scaturire l’interesse tra i colleghi di Napoli.
Gli eventi hanno avuto la partecipazione di rinomati relatori internazionali e di un folto ed entusiasta pubblico. Gli ospiti d’onore sono stati Woody Horton Jr., esperto mondiale di information literacy e membro dell’US National Forum on Information Literacy e del comitato Information Literacy dell’Unesco; Ghada Kanafani, bibliotecaria americana di origine libanese con esperienza decennale di dirigenza presso la Boulder Library (Boulder, Colorado), specializzata in servizi multiculturali; Geraldine Clement-Stoneham, giovane direttrice della sezione europea della Special Libraries Association (SLA Europe); Carla Basili, esperta italiana di information literacy e ricercatrice del Ceris-CNR; Laura Kaspari Hohmann, Information Regional Officer presso l’Ambasciata americana in Italia e, infine, Fabio Iacoella, esperto di multimedia della stessa ambasciata.
Le giornate hanno avuto come filo conduttore il tema dell’information literacy nelle sue diverse sfaccettature. Woody Horton ne ha offerto una panoramica internazionale, illustrando il lavoro svolto negli ultimi anni dall’US National Forum on Information Literacy e dall’Unesco, impegno che si è concretizzato nella Prague Declaration (Unesco, 2003), che ha come obiettivo stimolare la pianificazione e l’implementazione di programmi di information literacy in tutte le nazioni. Il Forum invita i governi a sviluppare programmi interdisciplinari per promuovere l’information literacy su scala nazionale, e chiede alle Nazioni Unite di integrare questo elemento tra gli obiettivi dei Millennium Development Goals.
In questa prospettiva, l’information literacy diventa tappa indispensabile per superare il digital divide e stimolare la formazione di cittadini competitivi nel mondo del lavoro del 21° secolo.
In questo contesto, il Forum ha creato una serie di undici workshop regionali intitolati “Train the trainers”, focalizzati sullo sviluppo di un modello di information literacy da implementare nelle scuole e nelle università. Saper cercare, valutare, utilizzare ed elaborare informazioni in modo efficace per ottenere risultati sul piano personale, sociale, occupazionale e accademico è il modello scelto dal Forum.
L’introduzione di un simile modello deve essere basata su una stretta collaborazione tra insegnanti, bibliotecari e studenti.
Nel 21° secolo, caratterizzato da rapidi cambiamenti e da un’estrema competitività, l’information literacy diventa l’elemento chiave per rendere i cittadini capaci di acquisire quella combinazione di competenze, abilità, saperi e comportamenti necessaria per “imparare a imparare” e per aggiornarsi continuamente, sfidando i propri saperi. Secondo l’Unesco, questo sforzo deve essere allargato ai gruppi socialmente svantaggiati composti da donne in difficoltà, giovani che abbandonano la scuola, adulti disoccupati, immigrati, rifugiati, disabili, popolazioni rurali isolate, minoranze etniche ecc.
Per poter avviare un progetto di questa portata, è fondamentale che i governi comprendano l’importanza dell’information literacy e la includano a livello nazionale nelle linee di azione relative all’educazione. In linea con questo intervento, Carla Basili ha offerto un’interessante panoramica delle politiche europee e nazionali nel campo dell’information literacy, basandosi sul lavoro di ricerca effettuato dall’Osservatorio europeo sulle politiche e la ricerca in tema di educazione all’informazione del Ceris, stabilito entro la rete EnIL (European Network on Information Literacy).
Altri interventi hanno illustrato l’uso dei giochi, videogiochi e del Web 2.0 nell’educazione all’informazione, il ruolo dell’information literacy in realtà multiculturali, e il contributo di associazioni internazionali quali la Special Libraries Association nel campo dello sviluppo professionale permanente degli information professionals.
Alla fine dell’evento, un partecipante, avvicinandosi per offrire i suoi complimenti, ha definito lo Spring Event come un “must”.
Questo divertente complimento racchiude ciò che noi organizzatori desideriamo da questo incontro annuale; un evento che diventi un “must”, ovvero l’appuntamento al quale bisogna assolutamente andare; un luogo dove il dialogo sia possibile non solo tra esperti, ma soprattutto tra i giovani che si avvicinano alla professione e gli esperti; un posto amichevole dove incontrare i colleghi e sentirsi a proprio agio per discutere di temi attuali del mondo della biblioteconomia; in sintesi, un luogo aperto alle proposte, alle idee e ai suggerimenti dei bibliotecari che desiderano lanciare uno sguardo al futuro della professione.
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