[AIB] AIB notizie 21 (2009), n. 4
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Biblioteche lungo la costa tedesca del Mar Baltico
Esperienze e risultati di un viaggio di studio

Klaus Kempf

Dal 7 al 12 settembre 2008 diciassette bibliotecarie e bibliotecari italiani – con diversa esperienza professionale e provenienti da differenti tipi di biblioteche ed enti – hanno intrapreso un viaggio di studio per visitare alcune biblioteche lungo la costa tedesca del mar Baltico. Il viaggio è stato organizzato da Beate Neumann, direttrice della Biblioteca del Goethe-Institut di Milano, Christina Hasenau, direttrice della Biblioteca del Goethe-Institut di Roma, Jürgen Heeg, direttore della Biblioteca universitaria di Rostock e dal sottoscritto.

Le motivazioni e il programma del viaggio di studio hanno tratto spunto da due considerazioni di base.
1) La rivoluzione dei media – che procede a un ritmo incessante e rapidissimo – e la crescita all’apparenza illimitata dell’offerta informativa in Internet, costringono in tutto il mondo le biblioteche a un’approfondita verifica della loro attuale offerta di servizi e a porsi interrogativi sui propri tradizionali modelli organizzativi.
Sono necessarie strategie di gestione dell’innovazione e di cambiamento organizzativo che diano una risposta alle mutate esigenze degli utenti, che tengano conto della professionalità dei bibliotecari e che – ultimo ma non meno importante – costituiscano uno strumento di negoziazione con gli enti finanziatori soprattutto dal punto di vista dei costi.
È necessario un serio change management a diversi livelli, che contempli anche la possibilità di collaborazione con nuovi partner in ambito locale, per fornire con successo – nel proprio territorio e con spirito interdisciplinare – un servizio culturale di qualità in una realtà sottoposta a un sensibile mutamento sociale.
2) Il territorio scelto come meta per il viaggio di studio – l’area geografica delle antiche città anseatiche lungo la costa tedesca del mar Baltico – è fortemente radicato nella propria tradizione storico-religiosa e socio-culturale. Esso si distingue per un particolare rapporto con il libro e con la letteratura e offre di conseguenza una varietà riccamente articolata di biblioteche, ma anche di archivi e di musei. Si è pensato che fosse interessante osservare come queste istituzioni – che dalla riunificazione della Germania hanno imboccato con successo una nuova direzione e oggi si presentano per lo più con una nuova veste architettonica – si pongono nei confronti dello sviluppo globale dell’informazione e dei media e quale posto è riservato in questo nuovo contesto al libro e alla letteratura.
Inoltre si è cercato di capire quale influenza esercita la situazione economica e sociale in drammatico mutamento (diminuzione della popolazione e crisi finanziaria) sull’attività culturale e sulle istituzioni che vi sono impegnate.

I temi alla base del programma non sono certo nuovi per i colleghi italiani provenienti da diversi tipi di biblioteca e soprattutto da diverse realtà geografiche. Anche in Italia si pongono infatti questioni molto simili o addirittura uguali, pur con le dovute differenze di lingua e di cultura. Proprio per questo appare naturale guardare all’esperienza d’oltralpe e chiedersi quali stimoli e sollecitazioni possano giungere da parte del vicino tedesco per affrontare e risolvere i propri problemi. L’intento del viaggio di studio non era però quello di offrire in loco esempi di best practice, quanto piuttosto di trovare e sviluppare tra colleghi (bibliotecari, archivisti e direttori di museo) una comune linea di discussione e porre così i presupposti per un proficuo scambio di opinioni. Il viaggio poteva essere considerato nello stesso tempo un contributo per avviare un dialogo italo-tedesco su temi culturali e specificamente biblioteconomici in vista del sempre più vicino Congresso IFLA 2009 a Milano (dal 23 al 27 agosto).

Ogni visita prendeva avvio di regola con un tour guidato a tema storico-letterario per conoscere le caratteristiche delle singole località (ci si è avvalsi di un servizio di traduzione simultanea).
All’introduzione di carattere generale si affiancava la visita approfondita di biblioteche, archivi e musei, accompagnata e arricchita da uno scambio di idee con i rispettivi direttori o responsabili. Questo schema si è rivelato efficace nel corso di tutto il viaggio: i partecipanti potevano avere una chiara visione d’insieme e poi concentrarsi su temi e aspetti di loro particolare interesse. Al fine di riassumere in modo ordinato le impressioni dei singoli, sicuramente molto diverse le une dalle altre, ci si è accordati per tenere un diario di viaggio al quale i partecipanti hanno contribuito alternandosi nella stesura. Il risultato di questo lavoro è disponibile – in italiano e in tedesco – sul sito del Goethe-Institut (http://www.goethe.de/ins/it/lp/wis/bib/bkp/itindex.htm).

Lunedì 8 settembre

Il viaggio ha avuto inizio con la visita della città anseatica di Lubecca e della sua Biblioteca comunale situata nell’ex convento di Santa Caterina. La Biblioteca di Lubecca – alla quale è stata dedicata l’intera mattinata – si distingue tra tutte le biblioteche comunali della Germania. Già il suo sviluppo architettonico consente di ripercorrere con continuità oltre 650 anni di storia. Essa rivela inoltre un legame molto stretto con gli avvenimenti che hanno caratterizzato la città nel corso di questo lungo periodo e costituisce pertanto la memoria della città e dei suoi abitanti, configurandosi nello stesso tempo come archivio, biblioteca di ricerca e biblioteca pubblica.
Questa caratteristica – la compresenza di differenti funzioni in una sola struttura – è una particolarità che anche i bibliotecari italiani conoscono molto bene attraverso le biblioteche civiche dell’Italia centro-settentrionale. Durante la visita, le colleghe e i colleghi hanno potuto accostarsi a un tema – quello del protestantesimo – con il quale fino a quel giorno avevano poca o addirittura nessuna familiarità. La discussione ha preso spunto dalla visione di documenti originali – disposizioni emanate dalla chiesa e atti di fondazione – e dalla visita agli ambienti dell’epoca i cui arredi sono in parte conservati. I partecipanti hanno compreso quanta importanza la Riforma attribuisse all’istruzione popolare e di conseguenza alla funzione del libro e della biblioteca.
È apparsa chiara la profonda influenza che proprio in questo ambito la Riforma ha esercitato attraverso i secoli sul pensiero e l’attività di coloro che detenevano il potere decisionale nella città e nella chiesa. Dal confronto con il passato sono risultate evidenti le difficoltà della Biblioteca nel trovare oggi adeguate risposte alle mutate abitudini ed esigenze degli utenti in relazione ai servizi bibliotecari. La struttura deve infatti far fronte – nel generale aggravarsi della situazione finanziaria – a problemi di spazi limitati e qualitativamente insoddisfacenti, nonché alla urgente necessità di un ammodernamento degli arredi.

Al tema “libro e biblioteca” ha fatto seguito il tema “città e letteratura”, con la visita della Buddenbrookhaus (Centro Heinrich e Thomas Mann). Prendendo a esempio la genesi del romanzo I Buddenbrook di Thomas Mann, è stata illustrata nei suoi più diversi aspetti la relazione tra letteratura, territorio e storia della città.
È apparsa evidente l’importanza economica che questa casa-museo riveste per la città e per lo sviluppo del turismo. Ma è apparso altresì evidente che la collaborazione tra questo istituto e la Biblioteca comunale – che si è data tra gli altri il compito di raccogliere sistematicamente tutto ciò che concerne l’opera dei due più illustri cittadini di Lubecca – non è mai andata oltre un modesto inizio.
Questo vale anche per il rapporto tra la Biblioteca e l’altra importante casa-museo della città, la Günter Grass-Haus aperta al pubblico nel 2002, che dedica ampio spazio anche all’opera grafica del premio Nobel: di eventuali iniziative comuni non abbiamo sentito parlare né l’una né l’altra parte.

Per avere un’immagine completa della cultura protestante luterana non poteva mancare la visita alla St. Marienkirche, un tipo di chiesa che non si trova assolutamente in Italia, ma nemmeno nei territori d’oltralpe, eccezion fatta naturalmente per la costa del mar Baltico.
In stile gotico, edificata in semplice cotto, la Marienkirche fu il modello architettonico per tutte le altre grandi chiese delle città anseatiche lungo la costa del mar Baltico sino a Reval, l’odierna Tallinn. Un discorso analogo, che purtroppo in questa sede non è possibile approfondire, si potrebbe fare per la musica, precisamente per la musica organistica del XVII secolo e per il suo più famoso rappresentante a Lubecca, Dietrich Buxtehude, uno dei maestri di Johann Sebastian Bach.

Martedì 9 settembre

I temi affrontati a Lubecca sono stati approfonditi a Wismar, dove erano in programma la visita al grande Museo di storia locale (la Schabbellhaus) e la visita alla Nikolai-Kirche, l’unica delle tre imponenti chiese gotiche della città che sia rimasta quasi intatta dopo l’ultima guerra. La Schabbellhaus – edificio di epoca rinascimentale in cui si può ancora oggi riconoscere l’originaria funzione di fabbrica di birra – prende il nome da uno dei più famosi cittadini di Wismar, Heinrich Schabbell, consigliere e successivamente sindaco dell’antica città anseatica. Nel corso della visita la direttrice del Museo ha illustrato le tappe più significative della storia della città e anche in questo caso il libro ha costituito per certi aspetti l’oggetto della discussione: nello spazio espositivo dedicato al periodo della Lega anseatica e della pirateria – il più famoso pirata del mar Baltico, Klaus Störtebeker, era nativo di Wismar – sono infatti installate diverse teche con preziosi libri contabili e antichi volumi di atti processuali. L’ultima sala del Museo è dedicata ai personaggi che dall’inizio del XX secolo hanno reso famosa Wismar nel campo dell’industria meccanica, aeronautica e navale. A questa epoca risale la fondazione a Wismar di un’Accademia d’ingegneria (1908), oggi Istituto universitario per la tecnica, l’economia e il design. L’Istituto, con 5000 studenti distribuiti in 51 corsi di studio, mantiene tuttora la sede originaria. Due nuove strutture distaccate sono sorte sull’isola di Poel e a Warnemünde, famosa località balneare alle porte di Rostock.
La Biblioteca centrale, completamente rinnovata nel 2000 e ampliata con un moderno edificio a vetrate annesso alla costruzione principale, costituisce oggi il centro del campus universitario ed è un punto di riferimento per studenti e ricercatori. Il gruppo dei partecipanti ha potuto farsi un’idea dell’eccellente qualità dei servizi bibliotecari – l’elettronica e l’informatica svolgono qui un ruolo decisivo – e della perfetta integrazione della Biblioteca nella struttura complessiva dell’Istituto.
Come a Lubecca, anche qui ci si è interrogati sulle modalità di collaborazione tra le istituzioni culturali: al momento purtroppo non sono previste iniziative di cooperazione della Biblioteca centrale dell’Istituto né con la Biblioteca comunale, né con il Museo di storia locale della città, anche se in quest’ultimo caso si potrebbero facilmente immaginare iniziative comuni nell’ambito della storia della tecnica e della storia dell’industria locale.

Mercoledì 10 settembre

In un percorso storico-letterario lungo la costa tedesca del mar Baltico l’isola di Hiddensee riveste senz’altro un ruolo particolare: il suo nome e le sue località identificano tout court un’epoca nella storia della letteratura tedesca. L’escursione sull’isola, della durata di un giorno e caratterizzata da una “passeggiata letteraria” di alcune ore, ha permesso ai partecipanti di conoscere l’importanza che il luogo ha ricoperto per le arti e le lettere in Germania tra il XIX e il XX secolo. Ha guidato il gruppo una giovane studiosa, editrice in proprio (Verlag Jena 1800), che da anni si dedica al tema con proprie ricerche. L’argomento “libro, letteratura e territorio” è stato qui nuovamente esaminato e approfondito.
I partecipanti, lungo il percorso, hanno sostato complessivamente in quattordici località, tutte strettamente collegate a nomi di artisti come Gerhart Hauptmann, Thomas Mann, Billy Wilder, Else Lasker-Schüler, Gottfried Benn, Mascha Kaléko, George Grosz, Paul Zech, Otto Gebühr, Carl Zuckmayer, F.W. Murnau, Gret Palucca, Friedrich Holländer, Günter Grass, Volker Braun.
La Gerhart-Hauptmann-Haus – casa dello scrittore premio Nobel nel 1912 – è stata oggetto di una visita guidata a parte e ha rappresentato una tra le mete più importanti del viaggio.
La visita all’isola di Hiddensee ha offerto uno spunto di riflessione sull’importanza della cultura come fattore trainante per l’economia di un territorio. Senza un’attenta tutela dei luoghi che rivestono un interesse storico-letterario e senza un adeguato impegno per la loro promozione, un numero considerevolmente minore di turisti sceglierebbe di investire il proprio tempo e il proprio denaro per una visita all’isola, dove peraltro sono presenti ulteriori potenzialità non ancora sfruttate. A Hiddensee i concetti di “rete” e di “interdisciplinarietà” nell’attività culturale sottolineano un aspetto che di solito emerge con minore evidenza: qui l’attività culturale è parte costitutiva e addirittura essenziale di un programma di promozione turistica, come del resto avviene in alcune località italiane dove il legame tra cultura e territorio è da tempo riconosciuto e adeguatamente valorizzato (si veda ad esempio l’iniziativa dei parchi letterari http://www.parchiletterari.com).

Giovedì 11 settembre

A Rostock – la più grande città del Meclemburgo-Pomerania occidentale e il principale centro commerciale della regione – il gruppo dei partecipanti ha alloggiato per l’intera durata del viaggio. Le varie tipologie di istituzione culturale sono tutte ben rappresentate in città: accanto ai luoghi della memoria documentaria – come biblioteche, archivi e musei – sono presenti istituzioni musicali nonché teatri pubblici e privati. A Rostock ha sede inoltre una delle più antiche università della Germania, la cui attività prosegue ininterrotta dal 1419 nonostante i rivolgimenti intervenuti nel governo della città, compresa la sua appartenenza per un certo periodo al regno di Svezia.
In particolare nel corso della visita sono stati presi in esame:
– la Biblioteca centrale dell’Università nel nuovissimo edificio all’interno nel campus;
– le biblioteche di facoltà e di area disciplinare ubicate negli edifici storici del centro, ristrutturate e ampliate;
– l’Archivio dell’Università, che per la continuità delle sue raccolte rappresenta un caso quasi unico nell’area mitteleuropea;
– la Biblioteca della Scuola di alta formazione per la musica e il teatro nell’ex monastero di Santa Caterina;
– l’Archivio letterario Kempowski, la più giovane tra tutte queste strutture.

Nell’ambito di un ampio tour sono stati presentati ai colleghi italiani – come già a Lubecca e a Wismar – la storia e lo sviluppo della città nei loro tratti essenziali con riguardo agli aspetti economici, urbanistici, religiosi e politico-culturali.
L’Università di Rostock – con le sue biblioteche e l’Archivio, strutture per tradizione relativamente indipendenti all’interno dell’Ateneo – è oggi l’istituzione cittadina che offre la maggior parte dei posti di lavoro. Essa occupa numerosi edifici nel centro storico e caratterizza con la sua presenza il volto e la vita della città.
Fuori dal centro, nella zona sud, è situato il campus universitario con il nuovo edificio della Biblioteca centrale. Attiva dal 2004, la Biblioteca unisce a un’ottima funzionalità un’eccellente qualità architettonica, è considerata una tra le più riuscite strutture bibliotecarie edificate in Germania dopo la riunificazione, e proprio per la sua architettura ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti ufficiali. Con la nuova costruzione si è potuto realizzare il progetto che ha visto ridurre a quattro – dalle precedenti quaranta – il numero delle sedi per le biblioteche dell’Università. L’area principale della nuova biblioteca ricopre una superficie di ben 7100 metri quadrati. Vi sono collocati circa 950.000 volumi, di cui 400.000 a scaffale aperto. La biblioteca offre agli utenti – solo per ricordare i dati più importanti – 400 posti, 5 stanze per il lavoro di gruppo, 15 carrels e 70 postazioni con PC collegati alla rete del campus.
Ogni utente ha inoltre la possibilità di connettersi alla rete tramite un sistema wireless. Ulteriori informazioni sul nuovo edificio sono disponibili all’indirizzo http://www.uni-rostock.de/.

Il sistema bibliotecario dell’Università comprende altre tre sedi nel centro cittadino destinate alle biblioteche di area umanistica e alla conservazione e fruizione delle collezioni antiche. I rispettivi edifici storici, ad esempio l’ex convento di San Michele, sono stati splendidamente ristrutturati e adeguatamente adattati alle nuove funzioni.

L’Archivio, situato nel palazzo storico dell’Università nel cuore della città vecchia, con oltre 3000 metri lineari di documenti è annoverato tra le più antiche e le più grandi istituzioni del suo genere in Germania. La sua tradizione prende avvio con la fondazione dell’Università nel 1419 e da allora lo sviluppo dell’Ateneo è documentato nei suoi fondi. Vi sono conservate le insegne dell’Università, tutti i registri delle matricole – un caso unico in Germania – e molti lasciti. Un fondo particolare è costituito dagli atti delle sentenze emanate dalla Facoltà di diritto dell’Università di Rostock dal 1570 al 1877. Il fondo – una rarità nei territori di lingua tedesca – è la testimonianza della pratica giuridica dei professori della Facoltà e documenta circa 40.300 procedimenti nell’arco di oltre trecento anni.

La Biblioteca della Scuola di alta formazione per la musica e il teatro svolge un servizio informativo altamento specializzato ed è parte integrante di un’ampia rete culturale. Ha sede nell’ex monastero di Santa Caterina che, in gran parte distrutto nel grande incendio della città del 1677, è stato destinato all’attuale uso dopo la riunificazione. La Scuola è attiva dall’aprile 2001 e l’ex monastero è oggi un complesso architettonico che offre una particolarissima atmosfera a studenti e insegnanti e a tutti i cittadini. Il cortile è stato adattato per ospitare manifestazioni all’aperto, l’ex refettorio è ora una sala per concerti d’organo, l’ex dormitorio in stile gotico è utilizzato come ampia sala per la musica da camera. La Biblioteca, con i suoi numerosi posti a disposizione sotto la volta dell’antica Beichthaus – ambiente originariamente destinato alla confessione dei fedeli – costituisce un luogo ideale per lo studio e la concentrazione.

Dal 2007 è aperto al pubblico nel centro storico di Rostock l’Archivio Kempowski (http://www.kempowski-archiv-rostock.de/files/aktuell.htm), situato in un grazioso edificio che invita a perdersi nei minuscoli ambienti curiosando tra i documenti e gli oggetti in esposizione.
Walter Kempowski, nativo di Rostock e figlio di un armatore, può essere considerato a buon diritto uno dei più importanti testimoni della storia recente della Germania. Nella sua Cronaca tedesca – che consta di un ciclo di sei romanzi e di tre raccolte di scritti vari – egli narra la vita della propria famiglia. La storia particolare assurge a paradigma della vita della borghesia tedesca dal XIX secolo alla metà del XX e l’opera – un monumento letterario innalzato dall’autore alla propria città – assume un’importanza che si estende ben oltre i confini di Rostock. Attraverso i documenti autografi dell’Archivio i partecipanti al viaggio hanno potuto conoscere particolari assai interessanti del modo di lavorare dello scrittore. La visita ha inoltre evidenziato quali e quanti problemi debba fronteggiare una giovane istituzione culturale che si ponga ambiziosi obiettivi nella valorizzazione del suo patrimonio. È risultato chiaro che la collaborazione stretta e ben armonizzata con la Biblioteca universitaria costituisce in questo caso una garanzia essenziale di sopravvivenza e di continuità.

Venerdì 12 settembre

La città anseatica di Stralsund era l’ultima importante meta del viaggio. Nel 2002 il suo centro storico – così come il centro storico di Wismar – è stato incluso nella lista dei siti riconosciuti dall’Unesco patrimonio culturale dell’umanità. Stralsund fu uno dei più importanti centri commerciali della Lega anseatica durante l’epoca d’oro dell’associazione mercantile nel XIV e XV secolo e fu il centro amministrativo per i territori tedeschi della corona svedese nei secoli XVII e XVIII. Nel programma – accanto all’ormai immancabile tour guidato della città – era prevista la visita all’Archivio civico, un tipo di istituzione che nelle giornate precedenti non s’era avuta ancora occasione di visitare.
Ma non era questo l’unico né il principale motivo della scelta, quanto piuttosto l’eccellenza dell’istituzione e della sua sede, l’ex convento francescano di San Giovanni. L’archivio di Stralsund è infatti una struttura di ricerca di altissima qualità. Oltre alle ampie e preziose raccolte archivistiche, che documentano tra l’altro senza lacune il periodo della dominazione svedese sulla città e sull’intera regione, esso dispone – e questo ha attirato in modo particolare la nostra attenzione – di una biblioteca ricca di circa 100.000 volumi con fondi storici di diversa provenienza. Tra questi la collezione privata del governatore svedese Axel von Löwen – la cosiddetta Löwensche Bibliothek del XVIII secolo – merita una particolare menzione accanto ai primi esempi di giornali del XVII secolo.

Un bilancio conclusivo

L’esito del viaggio di studio è stato molto positivo tanto per gli organizzatori quanto per i partecipanti. Alle colleghe e ai colleghi è stato richiesto un notevole impegno sia mentale che fisico. Sono stati percorsi non pochi chilometri e le singole tappe – nonostante la traduzione simultanea e le spiegazioni che hanno accompagnato ogni visita – hanno richiesto ai partecipanti italiani una non indifferente capacità di immedesimazione in argomenti per loro talvolta inconsueti.
Una buona atmosfera si è instaurata all’interno del gruppo, molto aperto di fronte a ogni novità. L’impostazione del viaggio – procedere non tanto da una meta d’interesse biblioteconomico alla successiva, quanto piuttosto inserire le biblioteche nel loro contesto storico-culturale – si è rivelata una buona scelta ed è stata accolta con favore dai partecipanti. Gli organizzatori stanno pensando di sperimentare questa formula di viaggio-studio anche in Italia per un gruppo di colleghe e colleghi tedeschi, sempre all’insegna del motto “libro-letteratura-biblioteca e territorio”, in un’area geografica che per il suo panorama bibliotecario si offra allo svolgimento di un simile tema.

Alla traduzione del testo in italiano ha collaborato Marco Brusa.

Klaus.Kempf@bsb-muenchen.de


KEMPF, Klaus. Biblioteche lungo la costa tedesca del Mar Baltico. Esperienze e risultati di un viaggio di studio . «AIB notizie», 21 (2009), n. 4, p. 18-21

Copyright AIB 2009-07, ultimo aggiornamento 2009-07-30 a cura di Zaira Maroccia
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