[AIB] AIB notizie 21 (2009), n. 2
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Una strategia comune AIB-AIE per la promozione della lettura

Vittorio Ponzani

Tra le molteplici attività di confronto e interlocuzione che l’Associazione italiana biblioteche porta avanti con i diversi attori della filiera del libro, per promuovere e tutelare l’attività delle biblioteche, è centrale in questi ultimi mesi lo scambio di idee con gli editori, per esaminare finalmente insieme, messe da parte le passate incomprensioni, i temi e i problemi relativi alla diffusione del libro e della lettura. Il 2 marzo scorso, una delegazione AIB composta da Claudio Leombroni, Stefano Parise, Rosa Maiello, Maurizio Messina e Rossana Morriello ha incontrato a Milano una delegazione dell’Associazione italiana editori (AIE), con la quale si sono affrontati molti temi di estremo interesse per la vita delle biblioteche.
Il primo punto affrontato, che ha visto il pieno accordo di AIB e AIE, ha riguardato la denuncia del mancato finanziamento, da parte del Governo, del Centro per il libro e la lettura, una struttura nata con lo scopo di favorire la lettura e la diffusione della cultura nel nostro paese. Il disimpegno delle istituzioni centrali è particolarmente grave poiché segna l’assenza di una politica per la lettura nel nostro Paese. Nel corso dell’incontro si sono ipotizzate diverse strategie per favorire lo sblocco di questa difficile situazione, fra cui l’invio di una lettera aperta ai presidenti delle commissioni Cultura di Camera e Senato, e ai componenti delle commissioni stesse, per sensibilizzare e spingere parlamento e governo a risolvere la questione.

Un aspetto assai delicato su cui si è registrata la convergenza, per nulla scontata, tra le posizioni dei bibliotecari e degli editori riguarda alcune questioni relative al diritto d’autore. Nel corso dell’incontro del 2 marzo è stato formalizzato l’accordo su tre temi molto importanti:
1) letture ad alta voce in biblioteca. AIB e AIE si dichiarano favorevoli a prevedere un’apposita eccezione all’art. 15 della legge n. 633/2001, in modo da rendere libere (non soggette a compenso agli autori) tali iniziative, che si configurano, evidentemente, come attività di promozione culturale e di diffusione dei libri e della lettura. In alcuni casi è già applicabile l’art. 70 della legge sul diritto d’autore (l. 22 aprile 1941, n. 633), quando afferma che «il riassunto, la citazione o la riproduzione di brani o di parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi se effettuati per uso di critica o di discussione, nei limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera». Quando invece si tratti della lettura in biblioteca di un’opera intera (ad esempio una storia per bambini), l’art. 70 non è applicabile e, mancando un’apposita eccezione, attualmente è necessario il consenso degli aventi diritto. A questo proposito, l’AIE sottolinea che le tariffe richieste dalla SIAE sono a volte ingiustificate, in quanto la SIAE non ha il mandato di tutti gli autori.
Si raccomanda pertanto alle biblioteche da una parte di pretendere dalla SIAE una richiesta scritta di pagamento, e dall’altra che la SIAE dimostri di agire “effettivamente” su apposito mandato dei titolari dei diritti.
2) possibilità di includere, nei cataloghi online delle biblioteche e delle librerie, alcuni elementi paratestuali e peritestuali, quali indici, abstract, copertine ecc. Benché questo uso sia già molto diffuso e non abbia mai determinato l’insorgere di contestazioni, è tuttavia opportuno modificare e chiarire la legge, anche perché non si tratta di integrazioni finalizzate a un uso illustrativo o didattico – previsto esplicitamente dall’art. 70 della legge – ma a una migliore identificazione dell’opera.
3) riproduzioni a scopo di tutela preventiva. La legge già prevede questa possibilità, considerandola come un “servizio interno”. Finora, tuttavia, non è invece prevista la possibilità di mettere a disposizione del pubblico la copia invece dell’originale, arrivando al paradosso che, se l’originale viene danneggiato, la copia non è utilizzabile.
L’AIE ha mostrato disponibilità al dialogo e ha accolto con favore la proposta di mettere a disposizione la copia di sicurezza al posto dell’originale, purché non si verifichi una proliferazione di copie a disposizione del pubblico.

Posizioni condivise da AIB e AIE si sono poi registrate per quanto riguarda un altro tema rilevante per le biblioteche, quello delle cosiddette “opere orfane”, quelle cioè che sono ancora protette dal diritto d’autore ma per le quali l’autore o gli altri titolari di diritti (ad esempio la casa editrice) mancano, non esistono più o comunque non possono essere identificati nonostante una diligente ricerca. È necessario creare meccanismi per facilitare l’utilizzo di queste opere, spesso importanti dal punto di vista educativo e culturale. L’AIE è capofila del progetto ARROW, che coinvolge peraltro diverse biblioteche nazionali europee (curiosamente nessuna italiana) per creare una infrastruttura distribuita che faciliti lo scambio di informazioni sui diritti delle opere, in particolare quelle orfane e fuori catalogo.

In conclusione si è trattato di un incontro che ha dato esiti largamente positivi, pur in presenza di punti di vista a volte contrastanti ma caratterizzati da una sostanziale identità di vedute per quanto riguarda la necessità di affrontare insieme i problemi relativi all’accesso alla cultura e alla promozione del libro e della lettura nel nostro paese.

ponzani@aib.it


PONZANI, Vittorio. Una strategia comune AIB-AIE per la promozione della lettura. «AIB notizie», 21 (2009), n. 2, p. 3

Copyright AIB 2009-04, ultimo aggiornamento 2009-04-28 a cura di Zaira Maroccia
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