L’idea di uno “Spring Event” è nata in modo quasi casuale molti mesi fa quando, durante una riunione all’Information Resource Center (IRC) dell’Ambasciata degli Stati Uniti a Roma, ci si interrogava con alcuni colleghi sulla possibilità di creare una comunità per lo scambio di expertise biblioteconomico italiano e americano.
Questo scambio avviene già oggi – ne sono testimoni le numerose iniziative tenute in Italia a cui intervengono esperti americani e le notizie apparse spesso su AIB-CUR, che citano articoli da giornali americani – ma l’idea di creare un’istanza che, in modo regolare nel tempo, ospitasse iniziative di raccordo tra questi due paesi e che utilizzasse il Web 2.0 come principale modalità di comunicazione, appariva nuova.
Uno dei compiti dell’Ambasciata USA è quello di creare un ponte tra gli Stati Uniti e l’Italia per favorire gli scambi e i rapporti tra i cittadini di queste due nazioni. In particolare, l’IRC aspira a diffondere informazioni – sugli Stati Uniti – in modo qualificato, oggettivo e tempestivo, obiettivo questo che sta alla base della professionalità del bibliotecario.
Così nasce l’idea dello Spring Event: social networking, rete sociale online, piattaforma virtuale, blog, sono tra i tanti nomi dati alle comunità online che attraverso il Web comunicano, scambiano opinioni e notizie, e diventano loro stessi protagonisti e creatori di conoscenza.
Lo Spring Event è nato quindi come una “comunità virtuale” abbinata a un “evento reale”, in cui le stesse persone che partecipano alla rete virtuale si incontrano poi di persona per scambiare conoscenze e informazioni e per conoscersi meglio. La comunità online è stata creata utilizzando la piattaforma Ning, mentre l’evento si è tenuto a Roma, venerdì 11 aprile, nella bellissima cornice dell’Auditorium Auriana dell’American University of Rome.
Spring Event è diventato il motto dell’evento, o meglio di una serie di eventi primaverili che si terranno ogni anno all’inizio della primavera. Il nome riflette appunto la voglia di primavera, di un incontro leggero, vivace e non troppo accademico, in cui ci sia spazio per lo scambio di competenze e in cui ognuno si senta a proprio agio per contribuire e partecipare.
I temi principali su cui ha ruotato l’evento di quest’anno sono l’information literacy, il library networking e le tecnologie Web 2.0 applicate al mondo delle biblioteche, di cui lo stesso Spring Event è un esempio. Temi questi che sono al centro del dibattito sul futuro della professione del bibliotecario nel XXI secolo.
Come sviluppare una rete di biblioteche efficace è stato il tema scelto dalla coordinatrice del Greek Committee for Support of Libraries (CSL). A differenza di altre associazioni nazionali, composte per la maggior parte da bibliotecari, documentalisti e studenti di biblioteconomia, il Greek Committe for Support of Libraries vede la partecipazione di un gruppo “disomogeneo” di professionisti della cultura, dell’educazione e dell’informazione, uniti dall’obiettivo comune della condivisione delle risorse e dell’avanzamento delle biblioteche in Grecia.
Il CSL è composto sì da bibliotecari, ma anche da dirigenti di centri culturali stranieri, quali il Goethe Institute e l’Ambasciata degli Stati Uniti ad Atene, a fianco di istituzioni greche quali il Ministero dell’istruzione.
Le caratteristiche che rendono vincente la formula di questa rete sono: internazionalità, collaborazione e un’organizzazione non verticale del comitato.
Il personale della biblioteca dell’Università Bocconi di Milano ha poi illustrato in che modo i bibliotecari possono contribuire all’acquisizione delle competenze informative degli studenti attraverso veri e propri interventi mirati di consulenza, lezioni seminariali, collaborazioni con i docenti e test di verifica.
L’esperta della Facoltà di scienze della formazione dell’Università Roma Tre e l’esperto proveniente da Malta hanno evidenziato il volto europeo dell’information literacy attraverso l’illustrazione di standard, modelli, esperienze e progetti di infocompetenza nell’Unione Europea, mentre un esempio efficace di competenza informativa nel mondo della scuola è stato illustrato dalle bibliotecarie dell’American Overseas School di Roma.
Infine, l’intervento del nostro Information Resource Center ha posto l’accento su come navigare in modo vivace, divertente e sapiente tra le diverse e ricchissime possibilità offerte dal Web 2.0. Partendo dalle origini e dalle prime definizioni del Web 2.0 per arrivare alle nuove comunità virtuali in cui le biblioteche e gli utenti diventano i veri protagonisti della rete, è lo sfondo attraverso il quale il variopinto mondo delle biblioteche in rete è stato raccontato.
Lo Spring Event ha avuto come tratto fondante la collaborazione tra diverse realtà istituzionali. L’American University of Rome (AUR), la Facoltà di scienze della formazione di Roma Tre, esperti di vari paesi (Malta, Grecia, Stati Uniti, Italia) e un pubblico composto da bibliotecari, documentalisti e studenti, hanno riempito l’Auditorium Auriana dell’AUR per un’intera giornata, con l’obiettivo di scoprire e scambiare punti di vista sul significato del Web 2.0 e dell’information literacy nelle biblioteche del XXI secolo. Inoltre, l’intero evento è stato trasmesso in diretta in modalità live-streaming sul sito dello Spring Event.
Lo scambio è stato proficuo ed entusiasmante; la maggioranza dei partecipanti all’incontro dell’11 aprile sono membri attivi della piattaforma http://springevent.ning.com, nella quale partecipano dando le loro opinioni sui temi trattati, comunicando notizie, pubblicando foto ecc.
Ora la scommessa è fare sì che questa piattaforma continui a vivere come spazio di scambio e di incontri, e come base per futuri Spring Event tematici da tenere ogni primavera.
L’appuntamento è quindi non fra un anno, ma oggi stesso sul sito http://springevent.ning.com, con la speranza che il tema di un prossimo incontro primaverile nasca proprio dal dibattito in corso su questa rete sociale online.
CamposG@state.gov